Vai al contenuto

testa

Members
  • Numero contenuti

    3052
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    3

Tutti i contenuti di testa

  1. Alcuni scorci sulla cresta contro il cielo delle Melette e gli evidenti impianti di risalita delle medesime, sulla nostra sinistra
  2. Ora lo spazio aperto ci permette di scegliere la via di risalita che riteniamo più idonea.
  3. un pendio con pendenze di 40° - 50° che in breve ci porta fuori dal bosco a quota 1.577.
  4. Ma la situazione della neve ieri era tale che camminare nella neve leggermente più ghiacciata del bosco rendeva il percorso meno affaticante. Appena abbiamo potuto quindi abbiamo approfitatto della pista appena battuta per salire il "salto degli alpini"
  5. Attraversando un bosco di abeti rossi ci si dirige verso la pista di discesa in direzione Est. Durante le escursioni con le ciaspole in inverno non mi piace particolarmente percorrere sentieri o strade forestali che attraversano i boschi, mi piacciono molto di più i percorsi e le salite in "stile alpino".
  6. La neve di ieri, come quella di un mese fa è proprio la prima neve descritta da Mario Rigoni Stern. Una neve farinosa, fiacca che si attacca agli scarponi e alle racchette da neve e ti affatica molto il passo. Ma la soddisfazione di calcare per primi (o quasi) la neve appena caduta è troppo forte, .......e così ieri mattina si parte per una escursione a due passi da casa. Destinazione: Monte Fior 1.824 m. Partenza: Valle di Campomulo, 500 metri prima della casetta di partenza ex impianti di risalita "Salto degli Alpini" Dislivello: 700 metri Difficoltà: nessuna. Ci sono alcuni pendii ripidi, ma il percorso non presenta pericoli particolari essendo per la maggior parte su terreno aperto.
  7. Cinzia, se è per il ritorno un passaggio posso dartelo io, Cinzia, per non all'andata in quanto sono già giù da Carletto dal sabato. :biggrin:
  8. Lo spero proprio anch'io, ............ perché allora mi auguro arrivi una telefonata.
  9. Carletto bischero, è troppo chiederti di inaffiare la zona con frequenza e costanza in modo da avere le finferle anche per sabato 12 dicembre, quando vengo a trovare i tuoi due splendidi "gioielli". ????
  10. Finalmente posso rivedere gli amici lontani, e riabbracciare quelli vicini ci sarò sicuramente. = 58
  11. Giovanni, però con la neve il silenzio diviene ancora più "assordante". Non ti sembra ? hai perfettamente ragione Stefano, passeggiare nel silenzio assoluto generato dalla neve è una esperienza unica.
  12. grazie per aver condiviso virtualmente questa passeggiata. ... carletto
  13. ...calcare la prima neve è sempre meraviglioso, se poi riesci a farlo ai primi di novembre diviene anche straordinario Raffaella è proprio questa possibilità a rendere un'escursione con le ciaspole una esperienza unica.
  14. ....mi sarebbe veramente difficile, caro Massimo, pensare di vivere senza quei ricordi (nel bene o nel male) ..mi sembrava doveroso (nel senso più positivo del termine) scriverlo "soprattutto qui", anche se nel Blog c'è sempre qualcosa in più. (l'accompagnamento di una certa musica) :biggrin: ...immagini che non ci abbandonano più
  15. "Non basta aprire la finestra per vedere la montagna e la neve. Non basta non essere ciechi per vedere gli alberi e i fiori. C'è solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori; e un sogno di ciò che potrebbe essere visto se la finestra si aprisse". F. Pessoa
  16. Camminare non serve per tenersi in forma, ma a dare forma alla vita.
  17. Camminare sulla neve dove ogni passo diventa un respiro che muove il passo successivo e ogni respiro alimenta il nostro cuore , e quando il cammino diventa sicuro e il passo delicato, allora mi piace pensare che sicuramente esiste quella invisibile via che unisce la terra al cielo.
  18. Camminare sulla neve non è assordante come una pista da sci, ma è.................... E solo allora ci rendiamo conto che, spesso, i silenzi sono importanti quanto i suoni. Proprio come in una di quelle conversazioni che ci mettono in gioco, quando le pause contano come o addirittura più delle parole, perché ci danno il tempo di mettere meglio a fuoco i pensieri, riorganizzare le emozioni e suturare certe ferite.
  19. Camminare sulla neve non è esaltante come skyrunning, ma è un modo per rallentare il ritmo e per un istante fare posto ai ricordi, alla memoria di persone perse e da cui la vita ci ha separati.
  20. Camminare sulla neve non è ecclattante come una scalata in parete, ma è semplicemente accarezzare un sentiero per uscirne dalla traccia senza impegno, per fermarsi prima, per decidere di cambiare percorso, per rincorrere un'altra idea, ..per inseguire un bosco o una montagna che ti sono cari.............
  21. Camminare sulla neve non è uno sport ricco di emozioni come lo scialpinismo, ma è un'arte povera, un far niente pieno di cose. Così pensavo mentre, salito sulla cresta, davanti a me sulla mia sinistra mi sono apparse le Pale di San Martino. La luce del meriggio donava alle vette il colore dolomitico per cui sono famose.
  22. Il sole si avviava oramai al tramonto; il momento più freddo della giornata. Poco prima uno sciatore solitario era passato lungo la stradina ed era sceso verso il parcheggio. Certamente era uno che non amava le piste affollate e gli impianti di risalita. Un solitario, come me, che amava il suo inverno con i ricordi e i pensieri chiari.
  23. Sentivo il mio corpo non aver più peso, e diventarmi leggero il passo. Camminavo vagando di pensiero in pensiero, in un infinito tra gli alberi innevati anche le cose più "brutte" della vita mi sembravano più chiare.
  24. Come ogni stagione, anche ogni neve ha il suo nome. Quella che abbiamo ora in Altopiano, non è la brüskalan, ma la neve d'autunno. Ma poco importa. Anche se la neve sembra tutto mortificare, nella nuova luce del bosco si riprende a vivere. Oggi mentre camminavo immerso in quel bianco di luce propria, tra gli alti tronchi muschiati d'argento, pure il tempo mi sembrava irreale e mi sembrava di vivere in un mondo metafisico, come dentro un sogno.
  25. In montagna con l'alternarsi delle stagioni si incontrano diversi tipi di neve. Mario Rigoni Stern fa un celebre elenco di nomi perduti, un tempo dati dalle sue parti. Brüskalan; la prima neve. Nevicava, anche a ottobre e a novembre, ma la neve autunnale è una neve fiacca, flaccida, che si attacca agli scarponi. Ma quando brüskalanava era diverso. Il terreno dopo l’estate di San Martino era ben gelato e risuonava sotto le nostre scarpe chiodate con brocche e giazzini. Lo si sentiva nell’aria l’odore della prima neve: un odore pulito, leggero; più buono e grato di quello della nebbia. Tratto da Sentieri sotto la neve di M. Rigono Stern
×
×
  • Crea Nuovo...

Informazioni importanti

By using this site, you agree to our Terms of Use (privacy).