carletto Posted March 26, 2010 Author Share Posted March 26, 2010 Esperto io? Magari. Mi sbilancio sempre famiglia (Compositae) comunque ti butto un nome Hypochoeris radicata L. senza pretese. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Buteo Posted March 26, 2010 Share Posted March 26, 2010 Esperto io? Magari.Mi sbilancio sempre famiglia (Compositae) comunque ti butto un nome Hypochoeris radicata L. senza pretese. Non la conosco, ma di sicuro non Hypochoeris radicata....è molto diversa Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gibbo Posted March 26, 2010 Share Posted March 26, 2010 ....mia mamma la chiamava "gallinaccio", mi sembra proprio quella. Link to comment Share on other sites More sharing options...
'l bulaier Posted March 26, 2010 Share Posted March 26, 2010 Foto di qualche anno fa, non eccelsa ma forse dà l'idea: Buon Enrico o spinacio selvatico, abbondante in montagna in terreni azotati;vicino alle malghe per capirci molto usata anche nei passati di verdure, non l'ho mai raccolta, ma al rifugio fino a qualche anno fa un signore la portava sempre e, ce lo preparava ... Link to comment Share on other sites More sharing options...
carletto Posted April 1, 2010 Author Share Posted April 1, 2010 La troviamo nei muri a secco,tra un sasso e l'altro. Hioseris radiata L. ma non ne sono sicuro. Link to comment Share on other sites More sharing options...
carletto Posted April 1, 2010 Author Share Posted April 1, 2010 Silene alba non famosa in cucina come altre Sileni. Comune nei miei prati Link to comment Share on other sites More sharing options...
carletto Posted April 12, 2010 Author Share Posted April 12, 2010 Melissa Lo sfregamento delle sue foglie produce un profumo di limone. Non occorre comprarla dai vivaisti la troviamo facilmente in campagna. Link to comment Share on other sites More sharing options...
testa Posted April 14, 2010 Share Posted April 14, 2010 Strano destino, quello del raperonzolo, nome latino Campanula rapunculus L., celebre grazie alla protagonista di una favola, e non sicuramente per merito della croccantezza della sua radice che nel gusto ricorda molto la dolcezza della noce e della nocciola. Link to comment Share on other sites More sharing options...
testa Posted April 14, 2010 Share Posted April 14, 2010 Il “rampusolo”, come viene chiamato nel Vicentino, cresce ai margini dei vicoli di campagna e delle strade, fino ad 800-1.000 metri di altezza, e già d’inverno la sua bianca radice è sviluppata nel terreno, lunga e affusolata. Il raperonzolo, pianta erbacea annua o biennale appartenente alla famiglia delle Campanulacee, è una delle moltissime specie del genere Campanula presenti nella nostra flora spontanea. I suoi fiori, dalla corolla blu o lilla a forma di campanella, hanno suggerito il nome del genere che deriva dal latino e significa piccola campana. Il nome rapunculus (dal latino rapa) è derivato, invece, dall’uso culinario che si è sempre fatto della sua radice. Link to comment Share on other sites More sharing options...
testa Posted April 14, 2010 Share Posted April 14, 2010 Sul finire dell’inverno e fino a tarda primavera si può raccoglier l'intera piantina compresa la radice ormai ingrossata. Il sapore dolciastro e gradevole di questa ultima è dovuto al fatto che le riserve, come in genere in tutte le Campanulacee, sono costituite da inulina anziché da amido. Se trovarle e raccoglierle non è semplice, pulirle a casa lo è ancora meno: le foglie più belle vanno isolate e le radici, anche quelle di pochi centimetri vanno grattate una per una senza staccarle dalle foglioline per togliere la pellicina che avvolge la rapa e che ne limita la croccantezza. Ma alla fine il risultato è veramente eccezionale. Provare per credere Link to comment Share on other sites More sharing options...
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