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una riflessione prima di ricominciare


Ennio

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Ciao a tutti,

stavo rileggendomi un articolo sulle intossicazioni fungine in Svizzera, tratto dagli atti del Convegno di cui vi allego la locandina (anche l'amico Piero era tra i relatori).

Questo articolo relaziona sul diminuito numero di avvelenamenti mortali nel territorio elvetico, grazie soprattutto all'opera di prevenzione e controllo ispettivo micologico effettuato capillarmente da personale specializzato che opera in sinergia con il servizio sanitario nazionale.

Quello che mi ha colpito è stato il dato che le morti per funghi in Svizzera negli ultimissimi anni, non sono dovute ad avvelenamenti, bensì ad incidenti o malori occorsi ai cercatori, e questo è un dato comune in molti paesi europei!

Visto che tra qualche tempo inizierà una nuova stagione micologica primaverile, mi è sembrato opportuno richiamare la nostra attenzione e di chi ci legge da fuori, nell'adottare un comportamente prudente durante le nostre escursioni. Permettetemi alcuni consigli da amico:

1) possibilmente non andate mai da soli

2) nei vostri percorsi ogni tanto prendete nota di punti di riferimento

3) se possedete il GPS usatelo!

4) lasciate detto in famiglia o a amici fidati dove andate; non si sà mai, dovessimo venire a cercarvi, ehh!

Per ultimo, ma era sottinteso, comportiamoci da veri amici dei funghi e del loro ambiente.

un caro saluto,

Ennio (specialista in fungacci).

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bravo Ennio :stretcher:

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Ospite paolo_68

Ottimi consigli Ennio!

Validi sempre, ma soprattutto per zone dove i cellulari non prendono segnale e in montagna!

La prudenza non è mai troppa e non si deve mai pensare che un incidente, anche la più banale storta, possa capitare solo agli altri!

Gli scongiuri sono d'obbligo :stretcher: , ma la prudenza è la prima regola!

Paolo

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Bravo Ennio,

grazie per i tuoi sempre preziosi insegnamenti e consigli :stretcher:

 

Sembrano cose scontate ma alla fine non osservare certe piccole regole

può anche significare trovarsi in situazioni molto spiacevoli :biggrin:

 

Pasquale :tongue:

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Aggiungerei anche qualche cosa su abbigliamento e "voglia di bottino":

1 - parecchia gente frequenta ancora i boschi di montagna con ai piedi i classici stivali di gomma da "acqua alta a Venezia"; vedo ancora certi miei conterranei (emiliani) comportarsi così, ogni estate, qui in Valle di Fiemme, su per il Lagorai o il Bosco Fontana. Niente di più pericoloso; SCARPONI, di quelli che vanno bene per scendere i GHIAIONI (rima baciata non si è mai... fracassata).

2 - alle volte si guarda e basta! del tipo: quanto è bello quel porcinotto cresciuto proprio un metro in dentro lungo la scarpata col precipizio sotto. LI' E' E LI' RESTA!!! (mi è successo parecchie volte)

Se poi i punti 1 e 2 si presentano contemporaneamente... vi lascio immaginare.

Daniele

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Ciao Daniele,

anche questo è giusto!, io gli stivali li uso solo in questi immensi piani, ma se vado in pendio, allora un buon "carrarmato" è indispensabile,

salutami Predazzo,

Ennio.

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Ciao Daniele,

anche questo è giusto!, io gli stivali li uso solo in questi immensi piani, ma se vado in pendio, allora un buon "carrarmato" è indispensabile,

salutami Predazzo,

Ennio.

 

Se cammini tanto Ennio, io non li metterei nemmeno lì.

 

Ti "concallano" i piedi, non hanno plantare, quindi il piede "lavora" male,

e non sostengono la caviglia da eventuali distorsioni.

 

Al limite scarponcino + ghette in erba alta bagnata.

 

Per il resto, OK sugli "Avvisi ai naviganti", tenendo anche un occhio alla forma fisica: molti affrontano boschi anche "tosti" senza nessuna preparazione preventiva inseguendo, spesso anche "di corsa", il miraggio di :snoozer_05:, ma sottovalutando non poco lo sforzo muscolare-tendineo-cardiaco al quale sottopongono il loro fisico.

 

A monte di tanti incidenti, o disgrazie, spesso c'è proprio questo. :00010012:

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