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Rassegna Micologica 38^ puntata


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Cari abbonati,

anche se a singhiozzo (sperando sempre di aver più tempo), termino la trattazione del Genere Agaricus con l'illustrazione di alcune specie caratteristiche della Sezione Arvenses, collocata all'interno del Gruppo delle FLAVESCENTES.

A questa Sezione appartengono funghi di media-grande taglia, colore generale bianco-avorio, bianco-giallastro (ad eccezione di A. augustus e A. porphyrizon), con tendenza ad ingiallire esternamente allo sfregamento o per età, carne bianca, soda , odore anisato o di mandorla amara, anello ben sviluppato, discendente, doppio a ruota dentata.

Tutte le specie presentano una reazione di Schaeffer positiva +/- evidente, consistente nel tracciare due linee perpendicolari tra loro con l'acido nitrico e l'anilina; nel punto d'incrocio la cuticola diviene giallo-arancio.

Le lamelle sono inizialmente grigio-rosa carnicino per poi divenire +/- lentamente marroni scure in vecchiaia.

Specie crescenti sia nei prati di montagna o collinari, che nei boschi, specialmente conifere, in estate-primo autunno; nei prati e pascoli si rinvengono tra l'erba entro i famosi "cerchi delle streghe" ove l'azione biochimica del micelio, rende l'erba sovrastante più rigogliosa e più verde di quella circostante (forse per una possibile o presunta azione micorizza o rilascio di sostanze nutrienti da parte del micelio ???).

Tutte specie ottime commestibili cotte, si possono utilizzare crudi, solo i giovani e sani carpofori in piccole quantità, come semplice antipasto, conditi con olio extra vergine di oliva, qualche goccia di limone, sale e scaglie di parmigiano.

Nelle Marche è vietata (giustamente) la raccolta di esemplari al di sotto dei 4 cm di diametro pileico.

P.S. recenti studi e ricerche di tossicologia fungina, hanno appurato la proprietà del micelio di questi Agaricus, di captare e concentrare diversi metalli pesanti, perciò anche in questo caso, mai fare "scorpacciate" e preferibilmente cuocerli.

Modificato da Ennio
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1) Agaricus arvensis Schaeffer: Fries, = A. fissuratus, raccolta effettuata nel monte Vermenone, Comune di Sefro (MC), m. 1000 slm, pascolo montano ricco di escrementi bovini, ottobre 2003.

E' uno dei diversi "turini" maggiormente ricercati nei Sibillini, si presenta con una cuticola bianca con disco leggermente ocraceo, nettamente sericea, gambo cilindrico con base sempre ingrossata, anello doppio a ruota dentata, carne bianca con forte odore di anice e sapore dolciastro, cresce dalla pianura fino alla montagna, sia in prati che nei boschi, da aprile a novembre asseconda della latitudine.

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2) Agaricus augustus Fries, = A. agustus var. perrarus, Molveno (TN), m. 1200 slm, in bosco di abete rosso, agosto 1998.

Specie facilmente riconoscibile per l'habitat boschivo, la grande taglia e l'inconfondibile ornamentazione a squame bruno-fulvastre del cappello disposte concentricamente, carne con odore mandorlato a volte anche anisato, gambo cilindrico, ornato da evidenti fioccosità da sotto l'anello fino alla base, anello con squame fioccose e giallastre nella pagina inferiore.

habitat: dai boschi e parchi di pianura fino alla montagna, estate-autunno, fino a tutto dicembre nelle isole.

post-791-1202843147.jpg

Modificato da Ennio
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1) Agaricus arvensis Schaeffer: Fries, = A. fissuratus, raccolta effettuata nel monte Vermenone, Comune di Sefro (MC), m. 1000 slm, pascolo montano ricco di escrementi bovini, ottobre 2003.

E' uno dei diversi "turini" maggiormente ricercati nei Sibillini, si presenta con una cuticola bianca con disco leggermente ocraceo, nettamente sericea, gambo cilindrico con base sempre ingrossata, anello doppio a ruota dentata, carne bianca con forte odore di anice e sapore dolciastro, cresce dalla pianura fino alla montagna, sia in prati che nei boschi, da aprile a novembre asseconda della latitudine.

 

 

Bellissima fotografia, Ennio!

L'arvensis cresce in abbondanza anche a Campotosto e anche da noi viene chiamato "turino", al pari dell'urinascens.

Fungo strepitoso per la cerca e altrettanto per il palato!

Modificato da Piciacchiu
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3) Agaricus essettei Bon, = A. abruptibulbus, raccolta di Forni di Sopra (UD), m. 1400 slm, abetaia mista, agosto 2006.

Specie dal gambo liscio e tipicamente ritorto in basso, base con bulbo a volte molto evidente a "zampa d'elefante", cuticola bianca, ingiallente e finemente fioccosa,

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Modificato da Ennio
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:stretcher: :clapping:

 

Caro Ennio,

 

Era un po' che mi Mancavi con le tue rassegne...ma hai rimediato... :clapping:

 

Grazie ancora una volta..

 

Un Abbraccione

 

Giuliano

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Scusate l'interruzione, ma avevo a cena una delle mie due nuore e mia moglie Ivana aveva anche preparato i calamari ripieni (che mi piacciono tanto), percui ho dovuto interrompere momentaneamente l'inserimento di questa puntata.

Ora che la nuora è ripartita, proseguo il discorso sugli Agaricus, con una specie molto somigliante alla precedente:

4) Agaricus macrocarpus. Moller) Moller, raccolta di Bellamonte (TN), m. 1400 slm, bosco puro di abete rosso, settembre 2007.

Dicevo "somigliante" alla precedente, da cui differisce per la maggiore e più massiccia taglia, il forte ingiallimento specialmente dopo raccolto (a volte diviene tutto arancio-ocraceo), gambo terminante con un netto bulbo molto spesso marginato, crescita legata soprattutto alle peccete di montagna, specie abbastanza rara e localizzata.

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Modificato da Ennio
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5) Agaricus osecanus Pilàt = A. nivescens, reperito nel pian Grande di Castelluccio (PG), m. 1300 slm, in pascolo montano, ottobre 1990.

Bellissima specie a lungo tutta bianco candida, per poi ingiallire debolmente in età o per manipolazione, cuticola liscia e con margine fioccoso, gambo (a maturità) più corto del diametro pileico, anello doppio a ruota dentata, lamelle per molto tempo carnicino chiaro, poi passano velocemente verso il marrone molto scuro.

Fin'ora nella mia personale esperienza di ricerca (che non fà testo), l'ho trovato solamente a inizio autunno.

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6) Agaricus porphyrizon P. D. Orton, = A. purpurascens, fotografato a Sabaudia (LT), m. 20 slm, Parco Nazionale del Circeo, in bosco di macchia mediterranea con cerro, roverella, leccio, pino, ecc. dicembre 2002.

E' una delle 2 specie che pue essendo inserite nella Sezione Arvenses, non ha colori biancastri o meglio, il cappello è ricoperto da una fitta trama di squame appressate di color bruno-porpora, bruno-violaceo che a stento lasciano intravedere la sottocuticola biancastra.

Fungo di medio-piccole dimensioni, con lamelle rosate e con il filo seghettato, gambo cilindrico, bianco ma giallo-arancio alla base, ove sono presenti fini rizomorfe, anello in genere basso sul gambo, si lacera facilmente e si tinge di giallo, carne bianca con odore molto pronunciato di mandorle amare, anche se io ci sento sempre più odore di anice (ma ognuno ha il suo naso).

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Modificato da Ennio
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7) Agaricus sylvicola (Vittadini) Saccardo, ritrovamento San Lucio, Comune di Clusone (BG), m. 1200 slm, abetaia mista, agosto 2002.

Conosciuto anche come "turino di bosco" o "prataiolo di bosco", in effetti si può ben dire che non esista tipo di bosco che non ospiti questa bella specie.

Cuticola sericea, bianca avorio ingiallente al minimo tocco, carne dal buon profumo di anice. gambo in genere abbastanza lungo, cilindrico, rosa sopra l'anello e bianco nel resto, base bulbosa, e fornita di abbondanti ife rizomorfe, anello tipicamente sfrangiato-lacerato, spesso ridotto a piccoli lembi dispoti radialmente.

Specie nettamente saprofita: nei castagneti non è raro vederla crescere sui mucchi di foglie secche che i montanari ammassano durante la pulizia del terreno, o nelle abetaie dove la base del gambo congloba con se consistenti ammassi di aghi e altri residui vegetali.

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Modificato da Ennio
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8) Agaricus urinascens (Moller et J. Schaeffer) Singer, = A. alberti, = A. macrosporus, raccolta del pian Perduto di Castelluccio, Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC), m. 1250, pascolo montano, agosto 1988.

Si tratta del più tipico dei "turini" tra i quali raggiune le dimensioni maggiori (anche 40 cm di diametro), il vecchio nome "macrosporus" deriva dal fatto che tra tutti gli Agaricus di questa Sezione, è quello che ha le spore più grandi (anche fino a 15 µ) contro una media di 6-9 µ,

Cappello per molto tempo globoso e solo alla fine emisferico, cuticola molto variabile (bianco-avorio, giallo-crema, giallo-nocciola), asseconda delle condizioni climatiche si può presentare liscia, squamosa oppure scepolata areolata, gambo cilindrico, ornato da evidenti fioccosità, massiccio, con la base tipicamente fusiforme spesso molto interrata.

Carne soda e spessa, con odore mandorlato fichè giovane poi urinoso (inde nomen), cresce esclusivamente nei prati pascoli montani, anche a notevole altezza e solo nelle "fungare" in forma gregaria.

Ottimo fungo commestibile; da riservare la raccolta solo per finalità di studio (ai soli studiosi di questo Genere).

A risentirci alla prossima (quando ?') ; sicuramente spero di ritrovarvi di persona a Vallombrosa,

un cordiale saluto,

Ennio.

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3) Agaricus essettei Bon, = A. abruptibulbus, raccolta di Forni di Sopra (UD), m. 1400 slm, abetaia mista, agosto 2006.

Specie dal gambo liscio e tipicamente ritorto in basso, base con bulbo a volte molto evidente a "zampa d'elefante", cuticola bianca, ingiallente e finemente fioccosa,

 

 

Che ci siano dei funghi con il gambo ritorto non è una novità,a me è capitato ad esempio di vedere qualche esemplare di Armillaria,

ma che sia una prerogativa di una specie...non lo sapevo proprio!!

Caro Ennio,nella tua esperienza hai sentito qualcuno,qualche micologo,tentare di dare una spiegazione a questo fenomeno?

Scusa la mia profana curiosità,ma la prima domanda che mi è sorta è"ma che significato o esigenza può avere un fungo per crescere in questo modo?"

E poi"quale sarà la causa,se esiste,di questo strano modo di crescita?"

 

Sò che di tempo ne hai sempre poco e io...faccio di tutto per fartene perdere un pò :clapping:

credimi,non lo faccio apposta,la mia è semplice curiosità data da una proverbiale,ormai,ignoranza in materia!

 

Sentitamente...ringrazio e...ti abbraccio forte!! :stretcher: :clapping:

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