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Ennio

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  1. Ciao Angelo, gli esemplari più gialli dovrebbero essere la var. flavida (non da tutti gli autori riconosciuta), la quale si differenzia per il costante colore pileico giallo vivo, stesse caratteristiche organolettiche e stesso habitat, Ennio. PS: mi ha fatto piacere salutare gli amici veronesi a Vallombrosa.
  2. e questo è uno dei Cedri secolari del parco della casa di riposo della mia città, età stimata 280-300 anni.
  3. 14) gli immancabili due protagonisti di questo periodo: marzuoli di Vallombrosa e prugnoli di Gibbo!. AUGURI al NUOVO C.D. per un proficuo e fattivo lavoro: ricordatevi e fate ricordare nelle vostre decisioni, che sempre siamo un'Associazione di "amici dei funghi e del bosco" e gli amici prima vanno conosciuti bene per amarli, rispettarli e proteggerli. Un grande e affettuoso saluto a tutta APB.
  4. 13) ne approfittiamo per dare una occhiata alle mini mostra (grazie Nico, Gimo e Artù)
  5. 12) e mentre si aspettano le schede per la votazione .....
  6. 11) e ........ ebbe inizio l'Assemblea: un pò di silenzio per favore!! parla il Presidente.
  7. 10) ad un certo punto venne l'acqua a fermare l'abbuffata, altrimenti addio assemblea!!!
  8. 9) all'ultimo momento mi ricordo che Nico aveva raccolto e consegnato alcuni Agaricus (made in Liguria): giovani esemplari di Agaricus bitorquis.
  9. 6) ed a una cert'ora la fame ebbe il sopravvento: abbuffata 1
  10. 5) ma ancora più interessante, direi eclatante!!! Calocybe gambosa = prugnolo, spugnolo, spinarolo, fungo di San Giorgio, ecc. Ebbè direte voi, cosa c'è di tanto speciale? è che è la 1^ volta in 30 anni di ricerche che lo trovo in bosco puro di abete di douglas; questo a conferma che il prugnolo, a differenza a quanto si credeva sino a diversi anni fà, cresce in ambienti molto variegati, dal mare ai monti. PS: ritrovamento effettuato assieme a Cinzia e forse "autenticato" da Salvo (Salvo se hai foto in merito, fatti sotto).
  11. 4) quasi tutti a marzuoli, ma qualcuno che và per "studio" c'è lo vuole; eh che dianime!!! il primo ritrovamento abbastanza presente ma interessante: Caloscypha fulgens.
  12. Ciao a tutti, finalmente trovo il tempo per accodarmi con le mie foto, ma prima ancora un grande e sincero ringraziamento a quante/i hanno "lavorato" per l'ottima riuscita di questo ennesimo incontro; saluto virtualmente tutti gli amici che per la brevità della mia partecipazione non ho avuto modo di abbracciare: sarà per il Ceppo!! PS: foto solo della giornata di sabato. 1) in attesa di partire per l'escursione nel bosco
  13. Ogni anno in questo periodo, cercatori poco esperti o principianti, raccolgono cesti pieni di questi funghi credendo, tutti contenti, di aver fatto il "pieno di prugnoli", invece si tratta (come in questo caso) di Melanoleuca subalpina = Melanoleuca evenosa = M. cnista, ecc. Sono funghi dall'odore che ricorda l'erba falciata e non la farina fresca cone invece la Calocybe gambosa; per fortuna non sono funghi tossici ma solo di scarso valore gastronomico che condividono habitat e periodo di crescita con i prugnoli. ciao a tutti, Ennio. PS: in attesa che trovi un pò di tempo per inserere anch'io qualche scatto di Vallombrosa, ringrazio vivamente tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di quest'incontro, un augurio al nuovo C.D. e mi scuso con quanti non ho potuto salutare personalmente al momento della mia "frettolosa" partenza.
  14. Ennio

    Ramarro.......

    eum eum..... non vi dimenticate che c'ero anch'io e la mia "autorità" in campo, ha sottomesso il verde ramarro!!!! complimenti Andrea, come sempre foto bellissima, a domani, Ennio.
  15. .... e questo è il grande Rossano all'opera (dopo regolare permesso)!!!!
  16. Ciao Francesco, vedo che sei di Ravenna, beh nella tua pineta ne vorrai di Calocybe gambosa!!!, guardati intorno alle rosaceae (biancospino, prunus, rosa canina, ecc.), io li trovo anche in un parco privato a pochissimi km dal mare a 30 m. slm. Questi sotto cedro in bassa collina anche a novembre; cosa molto rara ma ogni tanto capita. Un salutone, Ennio. PS: fà piacere ogni tanto vedere un giovane che si appassiona ai funghi con un approccio didattico.
  17. Ciao è vero! bisognerebbe sempre portarsi a casa almeno 3 o 4 esemplari in buono stato dei funghi fotografati, in modo da poterli studiare con calma, fare la raccolta delle spore ed eventualmente essiccarli per l'erbario. Io abitualmente ho nel mio cestino, alcuni contenitori in plastica per alimenti di varia grandezza; per evitare che i funghi subiscano traumi durante il tragitto l'imbottisco con un pò di muschio o dell'erba fresca. Nel caso specifico l'unico esemplare è andato "disperso" tra i vari partecipanti, un salutone, Ennio.
  18. Ciao Alberto, osservando le lunghe costolature che arrivano fin quasi all'orlo dell'apotecio, sarei più propenso per Helvella costifera, ti allego una foto di H. acetabulum, dove si possono notare le costolature più ridotte, un caro saluto, Ennio.
  19. Ennio ci sarà, molto probabilmente assieme a Loril.
  20. Ciao a tutti, recentemente ho realizzato un piccolo manuale didattico per i partecipanti ai corsi di micologia per conto della mia Provincia, è un libretto di 20 pagine, dove ci sono diverse informazioni utili riguardo la prevenzione tossicologica, norme di comportamento, descrizioni delle principali sindromi con foto delle specie responsabili, nozioni base di micologia, consigli utili ai raccoglitori, ecc. tutte trattate in maniera molto semplice, come si conviene per dei principianti. Come "diritti d'autore" ne ho riservate personalmente 200 copie, se la cosa interessa, ne metto a disposizione di APB 150 copie che potremo distribuire dietro compenso di 5-10 € da destinare al fondo per i terremotati. Preciso che il manuale verrà distribuito gratuitamente ai corsisti della mia Provincia in quanto finanziato dall'Ente stesso. Chiedo al C.D. se ritiene possibile questa iniziativa, di nuovo Buona Pasqua, Ennio. PS: i libretti li porti io sabato a Vallombrosa.
  21. Ciao a tutti, come ripromesso qualche giorno fa, riprendo la questione aperta da Raffaela relativa al cambio del nome dei funghi. Le motivazioni per cui il nome di un fungo venga cambiato anche diverse volte nel corso degli anni non sono futili, ma sono susseguenti a maggiori ed ulteriori approfondimenti di studio e ricerca da parte di vari studiosi di tutto il mondo. Ne consegue che a seguito dello scambio di informazioni (oggi più che mai veloce grazie al web), confronti e pubblicazioni varie, Congressi, ecc. sempre come risultato delle ricerche di cui sopra, si arriva a collocare sistematicamente un determinato fungo addirittura entro un Genere diverso da dov'era fino all'ora inserito; quanto addirittura non si crea un nuovo Genere ad Hoc; anche a seguito chiaramente dello studio di tutti i caratteri macro e micro e anche confrontandolo con i campioni originali depositati presso erbari ufficiali. Il più delle volte la variazione del nome è il risultato di ricerche bibliografiche "anastatiche", allorchè si scopre che una determinata specie creata da un autore (per esempio nel 1860), era già stata descritta e pubblicata correttamente da un'altro micologo magari 10 anni prima con un nome diverso, ecco che allora secondo il Codice Internazionale di Nomenclatura Botanica da quel momento in poi, il fungo prenderà il nome datole dal 1° scopritore. Mi rendo conto di come la faccenda sia un pò complicata e che può creare qualche perpessità o confusione da parte di chi possiede qualche libro di funghi datato, ma vi piaccia o no, la questione sta in questi termini esposti molto a grandi linee, auguri per una serena Pasqua, Ennio.
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