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Gaspy

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Tutti i contenuti di Gaspy

  1. Questo non è facile, anche se chi lo raccoglie lo riconosce subito. I colori azzurrogoli indicano i Caerulescentes. Taglia massiccia. Gambo corto etozzo, bulbo naoiforme (rapiforme) ricoperto da un velo arancio. Cappello molto pallido violetto-cesio con resiidui biancastri a quadrettini del velo. Ricorda una Russula virescens. Lamelle cesio, presto scolorite. Gambo biancastro Odore molto sgradevole. Indizi molti. Cercate con la letteratura ed imprererete un notevole Phlegmacium di latifogliae particolarmente castagno. Gaspy
  2. Gaspy

    Sotto roverella

    Hygrophorus persoonii. Non è che sia poco comune. Da roverella/cerro l'ho visto anche nelle mostre quest'anno. SDotto il leccilo trovo abbondante ogni anno in quasta stagione assieme al Tricholoma sculpturatum ed al Leccinum lepidum. E' un buon commestibile, ma purtroppo porta con sè un sacco di porcherie varie!. Gaspy
  3. Qui si tratta di interpretazioni personali di cui la letteratura è piena e più o meno accettate (vedi il caso ben più rilevante delle Dermocybe, che ancor oggi in Australia è considerato genere). Ma qui il rifiuto - ad un'interpretazione, tra l'altro recente, è unanime. Con il genere Leccinum il B. fragrans ha poco da spartire. Tuttavia, se le foto qui mostrate mostrano un aspetto di questo boleto, la sua notevole somiglianza al L. lepidum (spero di fotografarlo domani) puògiustificare la collocazione del Šutara. Gaspy
  4. IL problema è cn esemplarigiovani ed immaturi. Quella che raccosi martedì scorso sembra la stessa (a proposito A.strobiliformis e solitaria sono sinonimi), ma io intravvedo striature al bordo, per cui potrebbe essere un'Amanitopsis. In quanto al fragrans, il Moser (guida alla determinazioe dei funghi) ed il Cetto, già negli anni 60 lo inquadravano nei Boletus. Mi piacerebbe sapere chil'aveva considerato un Leccinum.
  5. No, Boletus e Leccinum sono due generi ben diversi. Quarant'anni fa rano tutti sottogeneri di Boletus,ma oggi viene universalmente accettata la divisione a livello generico. Il B. fragrans, per quello che mi risulta, non è mai stato considerato un Leccinum. Anche i pigmenti sono ben diversi. Per quello che conosco io il B. fragrans è ben diverso dal Leccinum lepidum che qui sotto i lecci, in questa stagione è infestante. Tuttavia un buona descrizione aiuterebbe alla determinazione giusta. Gaspy
  6. Caro Bibbo, i funghi nn si riconoscono solo dalle foto che spesso danno dati errati. Romans ha ragione. Il primo dato è il luogo di raccolta. Potrei sbagliarmi, ma dati i due funghi raccolti assieme e la stagione,dovrebbero essere in ambiente mediterraneo di latifoglie. Prego confermare. ll boleto sembra essere il Leccinum lepidum (forse la varietà corsicum) e l'amanita probabimente la fulva. Nessun Boletus ha il gambo così giallo. Gaspy
  7. Beh! Sono riuscito nell'intento di provocare una discussione, che è ciò che conta. Complimenti. Io non consiglierei il consumo di nessun Hebeloma. Ma stando alle "voces populi" H. sinapizans, riconoscibile soprattutto per la linguetta nella carne all'apice del gambo:tossico H. crustuliniforme, simile ma con carne compatta nel gambo : innocuo entrambi con marcato odore rafanoide. H. birrum: inodore: innocuo. Non possiedo letteratura circa gli evntuali contenuti tossici nè della loro gravità, quindi non posso andare oltre. Gaspy
  8. Gaspy

    Inocybe

    Consiglieei di leggere i testi seguenti P. Brandon Matheny¤.Improving phylogenetic inference of mushrooms with RPB1 and RPB2 nucleotide sequences (Inocybe; Agaricales). Molecular Molecular Phylogenetics and Evolution 35 (2005) 1–20 (link: [flash=]www.sciencedirect.com e P. Brandon Matheny . Neale L. Bougher. The new genus Auritella from Africa and Inocybaceae, Agaricales): molecular systematics, taxonomy and historical biogeography. Mycological Progress (2006)5: 2–17. Gaspy
  9. La soluzione è giusta. Ma che cosa assomiglia all' sinapizans (stesso odore, stesse lacrime), ma ha la carne compatta? ed è molto comune nelle latifoglie? Tant'è che vien voglia di raccoglierlo ed invece è una......porcheria? Gaspy
  10. Per chi mi accusava di fare domande difficili, ne ho proposta una facile. Nessua risposta. E' venuto meno l'iteresse perle discussioni sui funghi? Ne vedo sempre meno postate. Gaspy
  11. Il viraggio così violento e sul appello nerastro fa pensare piuttosto al B. torosus. Gaspy
  12. Con un trucco ho trasformato una specie innocua in una velenosa. Gli esperti lascino l'arcano ai novizi. Gaspy
  13. Guarda che in Europa c'è soltanto un Gymnopilus con anello (per non contare il G.suberii che èsolo una forma più piccola) Gaspy
  14. Gaspy

    Cortinarius calochrous

    Specie: Cortinarius –calochrous (Pers.: Fri.) Gray Basionimo Cortinarius calochrous (Pers.: Fri.) Gray 1821 Sinonimi Data di ritrovamento 3.10.2007 legit: M. Gasparini Determinatore: B. Gasparini Note di raccolta: Luogo di raccolta: Katzlie (Senoseče) Sovenija Habitat: Quercus pubescens – Castanea sativa Habitus: Capp.:Ø 30-60 mm convesso, infine piano, cuticola untuosaocra gialla, liscia Lamelle fitte, L = 100, 1:1, annesso-smarginate, lilacine Gambo:.corto, 30 x 10 cilindrico, base con bulbo obliquo a tazzina, x 27 mm, , marginato dalk velo bianco. Carne soda, bianca Odore insignificante, Gusto amarognolo Reazioni chimiche KOH rosso inchiostro sulla cute, lamelle, carne e base gambo. Spore Spore ellittiche subamigdaliformi, talvolta fusiformi, verruche piccole fitte non salienti. 8.7-10.1x5.1-6 µm; Q = 1.5-1.9 Imenio: filo fertile con basidi tetrasporici 30-40 x 6,5-9,5µm Riv. pileico: ixocute con ife filamentose aggrovigliate x 3-4 µm ipodermio indistinto con ife irregolarmente cilindriche parallele x 10-20 µm Annotazioni: Il primo punto di discussione se calochrous o callochrous, perché la specie sanzionata dal Fries è callochrous, anche se poi il Fries adotta tale nome ma anche “calochrous. Ma ben più importanti sono le questioni tassonomiche. Innanzitutto il gruppo non appartiene ai Phlegmacium.Già l’avevo ipotizzato anni prima in considerazione del tipo di pigmento (sodagnitine) prevalente che non si trova nei Phlegium. Poi il DNA ha consacrato la mia ipotesi. L’ho anche proposto a una nota rivista italiana che ha rifiumactato la mia scelta considerandola tropo all’ avanguardia. Ciò che non sorprende dato che la micologia italiana in Europa è considerata di retroguardia. Poi c’è la questione delle denominazioni. Il Melot ha fatto d’ogni erba un fascio considerando conspecifici diversi taxa. Quello che qui vi presento è la specie tipo dati gli elementi elencati dal Fries stipes acyaneus” e “in fagetis” quindi posso a ragione chiamarlo .calochrous. Il Melot tuttavia distingue due subspecie subspecie calochrous delle latifoglie e subspecie coniferarum delle conifere, suddividendo ulteriormente le sottospecie in varietà. Devo dire che oltre a dati morfologici, le sottospecie differiscono anche per la misura sporale e parzialmente per caratteri macrochimici. Ma le più recenti analisi molecolari effettuate dallo specialista Frøslev hanno anche dimostrato che il complesso è molto più ampio e che molti più elementi discriminatori devono essere osservati per dare il nome corretto alla specie
  15. Caro Ennio, Esistono diverse rubriche. Specie che possono essere inserite come schede o come discussioni su specie già identificate o interessanti. Questa rubrica dovrebbe invece essere finalizzata a promuovere la conoscenza ed invece viene purtroppo spesso trattata come una settimana enigmistica nella rubrica indovinelli. Lo scopo di dare delle indicazioni, più nella descrizione che nelle foto, è quello di invitare alla ricerca. Chiaro che, una volta svelato l’arcano, la discussione dovrebbe essere proseguita. “Dove lo trovo”, “quali sono i caratteri distintivi rispetto al gruppo di appartenenza” ecc. È lo scopo istruttivo di un forum perché non succeda quello che sta succedendo in un ben noto gruppo cui ho appartenuto per oltre un ventennio e che ora, dopo quarant’anni fa le mostre qualitativamente eguali a quelle degli anni settanta, dove si è rimasti alle specie conosciute vent’anni fa e dove un signore che si reca all’est facendosi chiamare professore non sa metter in mostra più di dieci specie dei cortinari più comuni. Io capisco benissimo che la tendenza comune è rivolta verso i porcinari più che verso gli studiosi, ma ognuno da quello che contiene il suo sacco. Ed è vero che tutto non si può sapere e che si finisce per specializzarsi, ma è altrettanto vero che questa è un’associazione micologica e si dovrebbe discutere di tutti funghi, senza tabù. È vero che persone come te discutano e magari si sentono frustrate se l’impegno è superiore alla propria capacità ma è altrettanto vero che se dessi descrizione e risposta immediati, la si guarderebbe con lo stesso interesse di un pezzo di ceramica fra i tanti in un museo. Gaspy P.S- A proposito, la mia risposta era errata, bemché abbia correttamente identifiato la specie. La specie è del Moser, ma pubblicata invalidamente ai sens dell'art 36. Più tardi Remaux ha scelto il nome di C.aurantiacus validamente per una specie diversa. La specie del Moser è strata allora validata con il nome di C. aurantinapus con spore molto piccoe perunm Cortinarius. Esiste tttavia una specie (orta considerata varietà) a spore un po' più grandi C.similis. La denominazione di questo cortinario è dunque C. aurantionapus var. similis. Penso che, trattandosi di un cortinario che sitrova in Italia in ambiento calcari, sia interesse di tutti conoscerlo.
  16. Gymnopilus iunionius il secondo potrebbe essere uno Stereodon. Gaspy
  17. Gaspy

    un cortinario

    Questo mi pare un ragionamento serio e valido. Esistono - e non solo nella micologia - troppe leggende metropolitane Gaspy
  18. Si tratta del Cortinarius aurantiacus. Molto vicini sono il C. fulminoides che ha spore più piccole e carne giallastra ed il pseudnapus con gambo più corto e tozzo e spore un po' più grandi. Gaspy Non era facile arrivarci!!!!!
  19. Il C. multiformis ha un colore giallobruno o ocrabruno, un bulbo piccolo e piutosto schiacciiato e spore < 10 micron. Il C. talus è anche cartterizzato da un bulbo piccolissimo, da colori più palllidi dalla crescita in latifoglia e da spore < 8.5 micron Quando dico habitat misto, salvo specifcazione ulteriore, intendo peccio/abete + faggio. Gaspy
  20. Trattandosi di Phlegmacium bulboso e con lamelle argillacce siamo nei Multiformes. Questa specie è più difficile della precedente ed io stesso l' ho visto solamente un paio di volte. Habitat: bosco misto Capp.:Ø 60-100 mm spianato con largo umbone piatto, orlo diritto. Cuticola untuosa, molto fibrillosa per fibrille innate, di un bel colore ocra arancio albicocca, con il disco un p0o’ più carico. Lamelle annesso-smarginate molto fitte. L = 86, 1:1, colore pallido argillaceo-ocracee, Gambo:.90x13 mm, cilindrico con bulbo napiforme, non marginato, x 22 mm, bianco, fibrilloso con fibrille arancio-rossastre. Carne soda, bianca Odore fungino , Gusto mite Reazioni chimiche KOH rossobruno su cute, brunastro su carne Spore da amigdaliformi a lievemente citriformi. Verruche piccole e ben distribuite (6.3-)7.8-9.5(-10.2)x4.3-)4.9-6(-8.4). I = 1.4-1.8 Gaspy
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