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Gaspy

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Tutti i contenuti di Gaspy

  1. Per fortuna non sono intervenuto prima: avrei probabilmente detto una fesseria. Pholiotina è molto probabile: il suggerimento diguardare all' epicute è ottimo: le Bolbitaceae hanno un' epicute evoluta di tipo epiteliare (elementi rotondi di fronte a cono rovesciato di lato epicute epiteliale
  2. Comunque il C. xanthophyllus non avrebbe le lamelle olivacee: si tratta di una specie molto bella con un bel colore rosa sul cappello e viletto al margine e le lamelle - come dice il nome - gialle.
  3. Quella fiammata rossa -come la chiami, ma non è una fiammata - è il velo universale, che è uno degli elementi più importanti nella determinazione dei Cortinarius. Gaspy
  4. Gaspy

    Cortinarius velicopia.

    Hai sparato a buono!!! Ciao B Gaspy
  5. Caro Brisa, IL C.. calyculatus è del Moser e lo trovi nella guida alla determiunazione. Però in effetti il bulbo è quello, i colori non mi sembrano, ma sono più consoni al C. rufoloivaceus. Viene riferito che la reazione non è immediatamente verde e quindi noin è questa specie. Mi ricorda molto per taglia e colori quel Phlegmacium che mi fu consegnato in ,mostra aTrierste una ventina d' anni fà con i colri del C. rufoolivaceus, ma con u a taglia imnfi nitamente più piccola e che battezzai: C.pseudorufolivaceus. Mai più ritrovato è rimasto un nomen nudum pro tempore! Vedete l' importanza di rqccogliere bene tutyto e di conservarne le essiccata!ù Notate nella foto allegata (2005) come ben diverso sia il bulbo, piccolo e fitonato. Gaspy
  6. Gaspy

    Cortinarius velicopia.

    I primi due sono assolutamente impossibili da determinare: al più potrei dire - come fece a suo tempo il grande Moser quando li mostrai un fungo (ed era intero!) - Telamonia! Circa quello bellissimo blu in linea di massima concordo con Brisa, anche se nonpenso sia il terpsicores che dovrebbe essere piuttosto pallido. L' abbondanza della cortina mi fà propendere per il C. velicopia (bisognerebbe però vedere le spore che nel velicopia sono decisamente mucronate). In altr4a discussione vi ho mostrato questo Cortinari8us, ma nessuno ha avuto il coraggio di identificarlo. Ve lo ripropongo: direte che si tratta di un Caerulescens? Gaspy
  7. C. calyculatus (a giudicare dal bulbo) Gaspy
  8. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    C. orellanoides (particolare del velo giallo zigrinante)
  9. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    C. orellanoides (sinonimo Cortinarius specisissimus)
  10. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    Inclusi dal Moser nelle Leprocybe, già un’ analisi morfologica e poi quella molecolare rivelano inconsistente un’ affinità con il C. cotoneus. Nell’ elevarli a sottogenere scrissi (traduz. da Ausatralasian Mycologist 3 2004) Sottogenere Orellani (Moser 1969) Gasparini, comb. nov. Basionimo: Leprocybe sez. Orellani Moser, Zeitschreibung fur Pilzkunde 35: 224 (1969). Il sottogenere comprende specie con cappello, lamelle e/o gambo con colori gialli, bruni o fulvi, velo universale fulvo o bruno, sovente molto sviluppato e che lascia importanti resti sul gambo. Spore subglobose, ovoidi o ellittiche, più raramente amigdaliformi, verrucose. Contenente diversi pigmenti fluorescenti per lo più azzurro-verdi alla luce UV ed un’ importante quantità di orellanina. Biemisferico, in simbiosi con Pinaceae, Fagaceae, Nothofagaceae, or Myrtaceae. Tipo: Cortinarius orellanus Fr., Epicrisis Fungorum p. 288 (1838). Sono tra i funghi piùvelenosi che si conoscano con un a sindrome renale ad esito fatale che può occorrere anche dopo 12 giorni dall' ingestione. C. orellanus
  11. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    C. venetus var. venetus
  12. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    Cortinarius melanotus
  13. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    Leprocybe. Sono molto simili – morfologicamente – alle Dermocybe. Differiscono per la taglia mediamente (ma non sempre) un po’ più grande, per l’odore molto spesso rafanoide o molto particolare, la mancanza di colore rosso (ma ci sono specie rossobrune) (oltre che violetto), la spora quasi sempre subglobosa. Oltre a ciò esse possiedono pigmenti fluorescenti, anche se tale particolare non è così facilmente riscontrabile. Le vere Leprocybe sono quelle che hanno come tipo di riferimento il C. cotoneus. Le altre sezioni non hanno nessuna affinità con questo gruppo e son state considerate dal Moser come tali soltanto per la fluorescenza e la spora piuttosto tozza. Le esamineremo poi. IlC. cotoneus
  14. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    III Quindi per i Cinnabarini la cosa è ampliamente provata, per le Sericeocybe la cosa è molto più complessa, in parte va bene, in parte no. Ad esempio gli Azurei (Anomali) sono Phlegmacium. Gaspy
  15. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    Guara che proprio in Flora Photographia che Cinnabarini e sono nella Telamonia \
  16. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    Un cortinarius (Dermocybe) con le lamelle aranciate: il C.fervidus, che difficilmente raccoglierete in Italia. La foto è del mio amico Karl Soop (svedese) Gaspy
  17. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    La proposta è buona, purché ci si ricordi che solo la percezione viva sul campo ci insegna a distinguere i gruppi. Un'impostazione meccanica ditipo "matematico" puirtroppo non esiste. Gaspy
  18. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    Assolutamente no!!!! Cinnabarini sono Telamonia, Sericeocybe sono un sottogenere (o sezione) assolutamete eterogeneo. Il typus di Dermocybe è il C. cinnamomeus: qualcuno mi può onestamente affermare che questa specie è imparentata (se non molto lontano) con il C. alboviolace, malachius, uirbicus, ecc.? Questo tema lo sto proponendo in un articol che presto inviarò per la pubblicazione, di cui vi allego uno stralcio. (omissis) Dal punto di vista sistematico non si può ignorare che i recenti studi sul DNA abbiano indotto a mutare quella che era la sistematica gerarchica tradizionale del genere. Da tassonomi quali il Moser in Singer (1986) e poi Brandrud et al. (1990) e Bidaud et al (1990). sono venuti spunti per una sistematica più naturale che tenga conto dei reali cambiamenti biogenetici intervenuti nel corso del percorso evolutivo. Ma, se le osserviamo tutte assieme, accanto a posizioni comuni ne esistono altre nettamente conflittuali. Vengono inoltre usati taxa con significati diversi e, dal mio punto di vista talvolta assolutamente arbitrari. Ciò perché vengono predilette delle scelte di caratteri tassonomici che non corrispondono ad una scelta evolutiva, ma che – ad un’ attenta osservazione, peraltro confermata dallo studio biomolecolare – si sono manifestati per ragioni a noi sconosciute, in modo saltuario ed indipendente nei vari tipi di funghi. Tanto par fare alcuni esempi, la glutinosità l’ igrofania, la presenza o meno di velo universale o del lipasenchima (velo parziale), ma anche determinati tipi di pigmentazioni o di metaboliti hanno manifestato questo carattere saltuario essendo presenti in funghi i cui ascendenti sembrano essere molto lontani nel tempo. Addirittura si sono visti creare dei taxa in base ad una reazione macrochimica, ignorando peraltro i metaboliti che tale reazione hanno causato e che potrebbero essere di origine totalmente diversa.. Non è qui il luogo, anche mancandone lo spazio, per impostare una sistematica completa ed innovata del genere Cortinarius. Tuttavia alcune scelte potranno risultare pionieristiche ed aprire la strada – una volta che ulteriori studi saranno completati – ad un impianto più naturale ed oggettivo. Ritengo peraltro qualità indispensabile per l’appartenenza ad un taxon supraspecifico un’ affinità reale con la specie tipo; quindi non necessariamente qualità osservabili ma quelle, biologiche, che indicano una parentela con essa. Per esemplificare, includere nel sottogenere Dermocybe la cui specie tipo è il Cortinarius cinnamomeus – come fece l’Henry e come seguito da alcune scuole recenti Bidaud et al-1990, Consiglio et al. 2003 – tutti i Cortinarius non igrofani ed asciutti ( es. Sericeocybe P.D.Orton) la cui affinità con le Dermocybe è certamente a livello generico, ma non oltre, mi pare sia un’ impostazione meccanica priva di qualsiasi sforzo per accostare funghi filogeneticamente imparentati, dato che è ampiamente dimostrato che i caratteri in comune sono una semplice convergenza, estranei a quelli ereditati da un comune progenitore. Nè è migliore la scelta di Brandrud et al. di ritenere affini evidenti Phlegmacim asciutti (Crassi), nonché Leprocybe e Dermocybe, che nulla hanno in comune con il Cortinarius violaceus, se non l’ essere privi di gelatinizzazione delle ife. Scelte che possono valere per una chiave pratica adatta ad un principiante, ma poco o nulla hanno a che fare con una micologia illuminata. Oltretutto mi sembra perlomeno strano che spesso si discuta sulla sinonimia o omonimia di specie, mentre una discussione parimente seria non venga esercitata sulla tassonomia gerarchica dei taxa sovraspecifici. Naturalmente, per usare i taxa ho tenuto conto delle indicazioni provenienti dai genetisti. Poiché non sarà sempre possibile avere la certezza di un rapporto parentale, alcune scelte saranno necessariamente intuitive e il futuro insegnerà se esse furono giuste ovvero se dovranno essere mutate. Aggiungo che molte delle mie conclusioni derivano anche dallo studio di molte specie provenienti dalla Tasmania che indicano una corologia convergente, provata anche da analisi dei DNA fatte effettuare dall’ Università di Tubingen, e che confermano appunto l’ inconsistenza di caratteri quali la glutinosità e l’ igrofania che sovente vengono usati per considerare i taxa sovraspecifici e la limitatezza nel voler considerare la tassonomia soltanto per i caratteri osservabili nelle specie del continente europeo. L’ ultimo lavoro di Garnica et al. ha mostrato che un’ analisi basata non soltanto sulla ricerca molecolare, ma anche su caratteri morfologici scelti porta a prendere tra tutte le caratteristiche quelle che si possono ritenere validamente quali qualificanti ad indicare le affinità. (omissis) Gaspy
  19. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    Di questi parlerò a proposito delle Leprocybe: Nel mio articolo apparso su The Australasian Micologist nel 2004 ho dimostrato che gli Orellani sono un sottogenere separato dagli alti Cortinarius. Gaspy
  20. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    effetivamente non esistono Dermocybe con lamelle bianche o violette. Chi sa dirmi che Dermocybe ha le lamelle aranciate? Gaspy
  21. Gaspy

    Il genere Cortinarius

    Ottime foto e ben esplicative. Bravo Brisa.ùGaspy
  22. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    Portamento flammuloide: Flammula è sinonimo di Pholiota: di fatti il portamento delle Dermocybe ricorda le Pholiota o i Gymnopilus Il C. olivaceofuscus viene considerato sezione a parte per una serie di caratteri chimici e molecolari che lo mettono in posizione a sè stante. Il C. cinnamomeus, huronensis e cinnamomeoluteus (sin. Dermocybe salicina) appartengono alla sezione Dermocybe Il C. phoeniceus e sanguineus (assieme a fervidus, semisanguineus, cistodelphus e malicorius) ai sanguinei) Gaspy L'ultimo (Cortinarius canarius) è australiano: le ultime indagini molecolari lo metterebbero addirittura negli Orellani (ma privo di orellanina)
  23. Gaspy

    Conosciamo i Cortinarius

    C. canarius (australiana)
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