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Nella faggeta....


mario

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Ok ci provo ho scritto di corsa tra una liquidazione e l'altra, scusa, rispetto ad anni orsono il clima è cambiato, prima sicuramente era più temperato ora mi pare che ci siano escursioni termiche più estreme, piove fa freddo, poi ritorna il caldo ecc. cmq sono considerazioni del tutto personali che non hanno riscontri scientifici, forse insomma a me sembra così.

Ciò che volevo sapere è se avete notato anche voi, che in molte buttate i funghi si trovano solo in alcune zone ristrette del bosco addirittura solo sotto ad alcune piante, magari per una cinquantina di metri in altezza e 200 di larghezza (faccio un esempio è), poi magari non trovi più nulla per magari 100 metri e così salendo fino ad una certa altezza.

Non so se mi sono spiegato insomma mi sembra che rispetto ad anni addietro, quando nel periodo di fioritura tutto il bosco regalava qualcosa anche al dì fuori delle fungaie conosciute ora sembra che le condizioni giuste alla nascita si formino solo in zone ben delimitate, spero di essermi spiegato, altrimenti ci riprovo, grazie.

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Così al volo posso dirti solo una cosa con moderata sicurezza, i venti degli ultimi anni sono sicuramente diversi per le vostre zone, prova a pensarci bene. :wink:

Cambia tipo di vento e cambia la cosa che si "vede" meno e i funghi sentono di più..... l'umidità! :yes:

 

 

Può essere Giacomino ma non solo i venti son cambiati anche i periodi di pioggia l'intensità e l'escursione termica ecc., nel 2008 a 1200 in valle alla fine di agosto una mattina abbiamo trovato 4 gradi, la sera prima ve ne erano 22 , non è che queste cosa fanno sì che solo in alcune zone si trovino le condizioni ideali per la fioritura?

 

Grazie

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Ok ci provo ho scritto di corsa tra una liquidazione e l'altra scusa, rispetto ad anni orsono il clima è cambiato, prima sicuramente era più temperato ora mi pare che ci siano escursioni termiche più estreme, piove fa freddo, poi ritorna il caldo ecc. cmq sono considerazioni del tutto personali che non hanno riscontri scientifici, forse insomma a me sembra così.

Ciò che volevo sapere è se avete notato anche voi, che in molte buttate i funghi si trovano solo in alcune zone ristrette del bosco addirittura solo sotto ad alcune piante, magari per una cinquantina di metri in altezza e 200 di larghezza (faccio un esempio è), poi magari non trovi più nulla per magari 100 metri e così salendo fino ad una certa altezza.

Non so se mi sono spiegato insomma mi sembra che rispetto ad anni addietro, quando nel periodo di fioritura tutto il bosco regalava qualcosa anche al dì fuori delle fungaie conosciute ora sembra che le condizioni giuste alla nascita si formino solo in zone ben delimitate, spero di essermi spiegato, altrimenti ci riprovo, grazie.

 

La mia limitatissima esperienza, vado a funghi da soli sei anni, coincide con quanto da te detto: salvo una volta o due (una in Val di Fiemme e una in Campania) non ho mai trovato funghi con continuità su tutta l'area del bosco frequentato (sia pure con le comprensibili variabili del caso in quanto a frequenza).

 

Solo un bosco che conosco all'estremità meridionale della Campania mi regala trombette su quasi tutta la sua superficie con regolarità; per il resto è tutta una macchia di leopardo, o peggio...

 

:bye1:

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Grazie a tutti per le interessanti considerazioni ma mi sapete spiegare perchè io in Vigezzo son 3 anni che trovo più funghi su una montagna che d'inverno non piglia proprio sole o cmq molto poco chiaramente rivolta a nord, mentre in altre zone più esposte a sud/ovest sono altrettanti anni che colleziono capotti?

Precipitazioni pressochè identiche, così come la ventilazione, certo boschi leggermente diversi, nel primo caso faggio e aghi ad alto fusto tranne sopra i 1600, nel secondo caso più faggi che aghi e di media struttura, bosco più aperto e pendenze da brivido.

Forse la spiegazione l'avete già data ma devo precisare una cosa, vedo in questi ultimi anni alcuni elementi che mi fanno pensare, fioriture solo a certe altezze, magari per 50 metri poi il nulla e poi ancora, magari giri due ore salendo come un mulo e non vedi un fungo poi capiti in un angolino e lì li fai.

Non avete notato questa cosa nei vostri boschi? Una volta li trovavi ben distribuiti in tutta l'area quando vi era la fioritura ora son così, sarà che si sviluppano solo in certo zone le condizioni migliori, grazie

 

 

Ok ci provo ho scritto di corsa tra una liquidazione e l'altra, scusa, rispetto ad anni orsono il clima è cambiato, prima sicuramente era più temperato ora mi pare che ci siano escursioni termiche più estreme, piove fa freddo, poi ritorna il caldo ecc. cmq sono considerazioni del tutto personali che non hanno riscontri scientifici, forse insomma a me sembra così.

Ciò che volevo sapere è se avete notato anche voi, che in molte buttate i funghi si trovano solo in alcune zone ristrette del bosco addirittura solo sotto ad alcune piante, magari per una cinquantina di metri in altezza e 200 di larghezza (faccio un esempio è), poi magari non trovi più nulla per magari 100 metri e così salendo fino ad una certa altezza.

Non so se mi sono spiegato insomma mi sembra che rispetto ad anni addietro, quando nel periodo di fioritura tutto il bosco regalava qualcosa anche al dì fuori delle fungaie conosciute ora sembra che le condizioni giuste alla nascita si formino solo in zone ben delimitate, spero di essermi spiegato, altrimenti ci riprovo, grazie.

 

Dare una spiegazione alle tue prime considerazioni non è semplice senza conoscere le condizioni climatiche che ci sono state, senza conoscere in quale periodo dell'anno li hai cercati e senza sapere di quali funghi stiamo parlando.

 

Lasciando perdere l'irradiamento solare invernale, che fortunatamente almeno quello non incide :biggrin: , così d'acchito ti direi che il problema può esser stato causato da precipitazioni scarse e violente, seguite da periodi piuttosto lunghi di siccità, in pratica le buttate potrebbero non esser state accompagnate dalla necessaria umidità.....e credo che si parli di edulis.

 

Ma non credo che la cosa si sia verificata per tre anni consecutivamente, perchè qui ad esempio di stagioni non ne fa più una uguale all'altra manco a pagarla.

 

Riguardo al resto, non ci sono dubbi che il clima stia influenzando in maniera considerevole le buttate....e questo ormai accade da svariati anni, con un escalation notevole da circa 10 anni a questa parte.

 

Il clima temperato mediterraneo in questi ultimi anni è modificato subendo l'influenza dei venti da nord e dall'anticiclone africano, con i conseguenti notevoli sbalzi termici.

 

Non occorre andare indietro secoli per ricordarsi una primavera degna di tal nome; già a Marzo in mezza montagna si stava in maniche di camicia, ad Aprile il clima iniziava a stabilizzarsi e così, a fine mese, dopo i primi rossi, a Maggio si iniziavano a trovare gli estatini nei castagni unitamente ai rossi nei faggi all'alto.

 

Era caldo, così con la prima giornata di pioggia intensa dopo una quindicina di giorni ripartivano un pò di rossi, e dopo 18 partivano gli estatini nei castagni e nel cerro che davano il via a quelli di faggio che proseguivano fino alle radure in alto un mese abbondante dopo le piogge.

 

Tutto questo fino a metà Luglio, poi basta...arrivavano i solleoni, il caldo estivo privo di precipitazioni fino a fine agosto quando i primi temporali rompevano il clima estivo, e si partiva con i settembrini.

 

Se pioveva ad inizio Agosto era acqua sprecata, perchè i solleoni asciugavano tutto e producevano pochi funghi e bacati....piovere a fine Agosto significava avere comunque una buttata anche con poca pioggia o un temporale perchè con il cambiamento del clima iniziava la rugiada, assente d'estate, sufficiente a mantenere umido il terreno.

 

Se pioveva a fine Agosto erano invece funghi assicurati per un mese e mezzo perchè la rottura estiva era sempre seguita a 10/15 giorni di distanza da una perturbazione di stampo atlantico che accompagnava la prima buttata di edulis e la buttatona di rossi, edulis e estatini...rigorosamente in ordine cronologico :biggrin:

 

Si finiva la stagione agli abeti, dove le brinate non rovinavano la troppa umidità, cosa che regolarmente avveniva al faggio una volta caduta la foglia.

 

L'alternativa poteva essere nelle palaie di castagno dove il grande strato di foglie fa il duplice effetto di far scivolare le piogge troppo insistenti e tiene il terreno al coperto, se quando fa le ottobrate alzi uno strato di foglie vedrai una gran quantità di muffa, come se sul terreno fosse appoggiato un telo di plastica.

 

Siamo a Novembre, si possono ungere gli scarponi e riporre gerla e bastone in soffitta. :biggrin: sicuri di esseri divertiti.

 

A più fatto una stagione del genere da dieci a questa parte ?? :scratch_one-s_head:

 

Mai !!!

 

La primavera non esiste più, piove ininterrottamente fino a Giugno inoltrato poi scoppia il caldo violento con punte di 35 gradi, con queste temperature su tutta quell'umidità iniziano a nascere gli estatini dove capita, magari per noi è un caldo bestia ma loro cercano ugualmente il calore perchè il terreno di certo non può esserlo.

 

Quest'anno a Luglio ad esempio mi scappavano da tutte le parti :biggrin: non c'era verso di stargli davanti.....era tutto un rincorrerli. :biggrin:

 

Proprio per il gran caldo son nati prima del previsto, dopo 18 giorni eran già fuori mischiati ai rossi, ma questo perchè i rossi cercavano il caldo e nascevano nei posti da estatini :biggrin: e poi hanno rallentato tornando sui loro passi ma senza mai dare l'impressione di prendere una direzione ben precisa, perchè dove sarebbero voluti nascere nel frattempo il gran caldo secco aveva asciugato tutto, in alto niente da fare perchè era ancora freddo, nella macchia niente perchè c'era troppa foglia ed il caldo non aveva raggiunto il terreno.....Giovàààà.....pensi che sia facile ?? :biggrin:

 

Giorno dopo giorno eran già spariti dove il giorno precedente c'erano fitti...innamorarsi della buttata significava far cappotto il giorno successivo.

 

Capisci perchè mi piacciono i rossi !! :biggrin:

 

...poi ti fa un Agosto freddo, a Settembre torna caldo ma non piove fino a fine mese...quando ormai le giornate sono accorciate e il terreno volente o nolente inizia a raffreddarsi.

 

Non sottovalutare poi questi lunghi periodi di pioggia o, come è capitato negli scorsi anni, di siccità.

 

Venti giorni o un mese di caldo non sortiscono lo stesso effetto se arrivano dopo tre mesi di siccità o due mesi di pioggia, soprattutto per i rossi...

 

...ma questa è un'altra storia.

 

Non ti nego che la situazione non mi dispiaccia affatto, perchè alla fine occorre un pò di fantasia, te li inventi anche sul momento, altrimenti con la gente che gira per i boschi adesso se non hai tempo di andare al mattino presto non ti restano nemmeno i buchi da ritappare :biggrin:

 

 

 

 

 

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Gava i miei dispetti :derisive: (rispetti), si parlavo di edulis e rossi, hai fatto un'analisi perfetta, vedi che hai capito cosa volevo dire, anche se viviamo in due realtà diverse queste variazioni climatiche ci hanno fatto cambiare le nostre abitudini fungine (anzi le loro).

Devo dirti anche un'altra cosa, alcuni funghi che prima erono addirittura infestanti, parlo sempre della Val Vigezzo il mio posto preferito e amato, adesso sono quasi scomparsi.

Parlo ad esempio dei badius, dei finferli,erithropus, luridus ecc. ricordo che fino ad una decina di anni fa già a luglio dopo i primi estatini fatti ai bordi dei boschi di faggio sui prati, si trovavano quasi sempre, magari nei canaloni riparati ma soprattutto sotto gli aghi in numero notevole, lo stesso valeva per i finferli.

Adesso sono quasi spariti salvo rari casi, almeno in zone dove prima li trovavo in abbondanza, credo che sia proprio in ragione di quanto tu hai spiegato sui mutamenti climatici, questo a anche portato alla crescita in modo più estesa di vari tipi di russole e Xerocomus che prima erano introvabili o quasi.

Come dicevi tu anche le fioriture sono diventate un rincorrersi, quest'anno a fine agosto quan bella buttata solo sotto gli aghi e durata di una settimana, prima si iniziava a metà agosto e se il tempo non impazziva con alti e bassi si arrivava anche a fine ottobre, poi le temperature scendevano troppo e allora ciccia.

Due anni fa si coglievano i rossi a 1400 a metà novembre e che rossi, per essere una zona alpina ti assicuro che non si è mai visto almeno nel decennio precedente poi le eccezioni ci saranno state parlo della mia esperienza personale.

Grazie per l'interessante discussione, adesso so che i miei sospetti non sono solo miei, ma noi da buon fungaioli ci si adatta, un saluto a tutti

Modificato da Vichingo
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Innanzitutto chiedo scusa, ma tutta la discussione non l'ho letta per mancanza di tempo

e forse dirò cose già dette, ma non credo, presumendo che le valutazioni siano

in maggior parte rivolte alle variazioni climatiche, vedi ultimi interventi di Giò e Gava.

 

Io, invece, vorrei spostare l'attenzione sulle presenze nei boschi e sul relativo calpestìo/distruzione!!!

 

Son di Pavia, 45 anni fà si trovavano porcini favolosi nei boschi di quercia sotto casa mia,

eravamo in 10 o 12 a cercarli, che poi son diventati 100 e poi 1000, in pratica,

trovar funghi di una certa dimensione è pura utopìa e allora si è dovuto migrare verso le colline

dell'Oltrepò, se prima erano pochi metri, la distanza si fece di qualche decina di kilometri.

Si era in 3 macchine, oltre ai residenti, poi eravamo in 30, poi 300 ed infine 3000

e trovare funghi diventò pura utopìa o quasi e allora l'occhio si spostò verso le alpi a nord

e verso la Liguria a sud, i kilometri divennero centinaia.

Si era in 5 macchine oltre ai liguri, che divennero 50 e così facendo si è arrivati a 5000

e siamo ai nostri giorni ed io mi chiedo "quanto durerà"???.

A nord, se proseguiamo ci si trova sul monte Bianco o Rosa,

a sud...il mar Ligure, quindi?

Inutile che prosegua, il senso mi pare chiaro, a meno che io non sia un puro pessimista e basta,

la realtà dei funghi è certamente influenzata dal clima, ma per me lo è anche compromessa

dalla enorme massa di cercatori che prima non esisteva.

E per finire ci aggiungo un carico, cosa mi dite dell'abbandono dei boschi?

E delle piogge acide?

E della morìa di piante, iniziata quì da me con gli olmi, per arrivare a quest'anno coi castagni?

E che vogliamo dire sugli incendi?

E sulle strade tagliafuoco che prima non esistevano?

Dai, ormai sono lanciato, ne dico ancora una;

che mi dite sul sistema di informazioni in tempo reale che oggi abbiamo a disposizione

e della smania di emulazione, che di fatto ha allungato la stagione di raccolta a dismisura,

non permettendo così neanche la sporazione dei nostri tanto agognati funghi?

 

Forse sbaglierò e me lo auguro di cuore ma...la situazione non è buona, dice il mitico Celentano!! :bye1:

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Patty hai toccato altri punti dolenti, sul calpestio del bosco ti dico che il primo corso di micologia organizzato da AMB a Vigevano che ho partecipato, il relatore che non ricordo chi sia stato, disse che una delle cause della diminuzione dei funghi secondo lui, non era tanto la raccolta ma proprio il calpestio, che produceva danno allo strato superficiale dove il micelio primario e secondario producevano il carpoforo.

Non so se questo sia vero o meno, non ho le conoscenze per valutare, sicuramente i nostri boschi in certi periodi mi fanni piangere il cuore, infatti li frequento solo adesso.................ciao nonnino

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Patty hai toccato altri punti dolenti, sul calpestio del bosco ti dico che il primo corso di micologia organizzato da AMB a Vigevano che ho partecipato, il relatore che non ricordo chi sia stato, disse che una delle cause della diminuzione dei funghi secondo lui, non era tanto la raccolta ma proprio il calpestio, che produceva danno allo strato superficiale dove il micelio primario e secondario producevano il carpoforo.

Non so se questo sia vero o meno, non ho le conoscenze per valutare, sicuramente i nostri boschi in certi periodi mi fanni piangere il cuore, infatti li frequento solo adesso.................ciao nonnino

 

 

Giò quel relatore ha detto na cosa giustissima. Non so se ti è capitato un posto dove facevi funghi, e poi immessi asini o cavalli non usciva più nulla.

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Giò quel relatore ha detto na cosa giustissima. Non so se ti è capitato un posto dove facevi funghi, e poi immessi asini o cavalli non usciva più nulla.

 

La Macchia Grande di Manziana, uno dei piu' formidabili serbatoi fungini del Lazio (teatro, negli anni '70-'80, di raccolte epiche finite addirittura sui giornali) e' stata letteralmente annientata dalle vacche maremmane. Ancora una volta il bene comune ha dovuto soccombere di fronte ad interessi privati di pochi, con I'll beneplacito di amministrazioni pubbliche inette, quando non conniventi...

 

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Io, invece, vorrei spostare l'attenzione sulle presenze nei boschi e sul relativo calpestìo/distruzione!!!

 

Son di Pavia, 45 anni fà si trovavano porcini favolosi nei boschi di quercia sotto casa mia,

eravamo in 10 o 12 a cercarli, che poi son diventati 100 e poi 1000, in pratica,

trovar funghi di una certa dimensione è pura utopìa e allora si è dovuto migrare verso le colline

dell'Oltrepò, se prima erano pochi metri, la distanza si fece di qualche decina di kilometri.

 

Si era in 3 macchine, oltre ai residenti, poi eravamo in 30, poi 300 ed infine 3000

e trovare funghi diventò pura utopìa o quasi e allora l'occhio si spostò verso le alpi a nord

e verso la Liguria a sud, i kilometri divennero centinaia.

Si era in 5 macchine oltre ai liguri, che divennero 50 e così facendo si è arrivati a 5000

e siamo ai nostri giorni ed io mi chiedo "quanto durerà"???.

A nord, se proseguiamo ci si trova sul monte Bianco o Rosa,

a sud...il mar Ligure, quindi?

Inutile che prosegua, il senso mi pare chiaro, a meno che io non sia un puro pessimista e basta,

la realtà dei funghi è certamente influenzata dal clima, ma per me lo è anche compromessa

dalla enorme massa di cercatori che prima non esisteva.

E per finire ci aggiungo un carico, cosa mi dite dell'abbandono dei boschi?

E delle piogge acide?

E della morìa di piante, iniziata quì da me con gli olmi, per arrivare a quest'anno coi castagni?

E che vogliamo dire sugli incendi?

E sulle strade tagliafuoco che prima non esistevano?

Dai, ormai sono lanciato, ne dico ancora una;

che mi dite sul sistema di informazioni in tempo reale che oggi abbiamo a disposizione

e della smania di emulazione, che di fatto ha allungato la stagione di raccolta a dismisura,

non permettendo così neanche la sporazione dei nostri tanto agognati funghi?

 

Forse sbaglierò e me lo auguro di cuore ma...la situazione non è buona, dice il mitico Celentano!! :bye1:

 

Son di M......a ( PT ) :biggrin: 40 anni fà, quando mio padre e mio zio non mi volevano ancora portare con loro perchè ritenevano che fosse pericoloso, attraversavo la strada, andavo nella selva davanti a casa, trovavo degli estatini bellissimi e per fargli spregio glieli facevo trovare sulla stadera con tanto di biglietto. :biggrin:

 

Oggi non esiste più nemmeno la selva :biggrin: volessi portare mia figlia lì per farle trovare due funghi dovrei farle indossare l'uzbergo :biggrin: perchè solo i cinghiali riescono ad entrarci.

 

Pat, io provo nostalgicamente a parlare di cose che emozionano, tutto il resto che hai citato mi fa paura, e sinceramente mi ha spinto a vivere la cosa con maggior distacco.

 

Però tranne che star qui sul forum a provare ad educare la gente non so cosa fare, mi chiudo in queste vallate sperando che non mi calpestino :biggrin:

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Son di M......a ( PT ) :biggrin: 40 anni fà, quando mio padre e mio zio non mi volevano ancora portare con loro perchè ritenevano che fosse pericoloso, attraversavo la strada, andavo nella selva davanti a casa, trovavo degli estatini bellissimi e per fargli spregio glieli facevo trovare sulla stadera con tanto di biglietto. :biggrin:

 

Oggi non esiste più nemmeno la selva :biggrin: volessi portare mia figlia lì per farle trovare due funghi dovrei farle indossare l'uzbergo :biggrin: perchè solo i cinghiali riescono ad entrarci.

 

Pat, io provo nostalgicamente a parlare di cose che emozionano, tutto il resto che hai citato mi fa paura, e sinceramente mi ha spinto a vivere la cosa con maggior distacco.

 

Però tranne che star qui sul forum a provare ad educare la gente non so cosa fare, mi chiudo in queste vallate sperando che non mi calpestino :biggrin:

 

 

 

A te, almeno, restano le vallate, a me e a tanti come me, resta ancor meno.

 

Così, per gioco o per condivisione, prova per un attimo vestire i miei panni:

iniziai nel 1970 a lavorare, lasciando a parte i sogni di ogni ragazzo comune, a volte mi trovavo

a pensare al futuro con più impegno e per far ciò elencavo le cose che avevo per proiettarle

verso quei giorni lontani...che sarebbero oggi.

Dei funghi ho detto sopra, ma avevo anche il Ticino, il bel fiume azzurro e mi piaceva pescare,

quindi mi sembrava logico sognare una pensione fatta di qualche pescata, qualche vogata in barca,

qualche giro per funghi, qualche cestino di rane da friggere, un panieretto, ogni tanto, di chiocciole,

qualche raccolta di erbe da risotto o insalata e quattro passi la sera, per digerire e pensare,

sulle rive che allora mi sembravano eterne, figurarsi poi, quando fondarono il parco fluviale,

toccavo il paradiso....

 

Tu mi dici che provi paura?

Ti capisco, eccome se ti capisco!

Sei ancora nei miei panni? Sii? Ecco, allora ti son rimasti solo questi, parlando di ambiente...s'intende!! :friends:

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A te, almeno, restano le vallate, a me e a tanti come me, resta ancor meno.

 

Così, per gioco o per condivisione, prova per un attimo vestire i miei panni:

iniziai nel 1970 a lavorare, lasciando a parte i sogni di ogni ragazzo comune, a volte mi trovavo

a pensare al futuro con più impegno e per far ciò elencavo le cose che avevo per proiettarle

verso quei giorni lontani...che sarebbero oggi.

Dei funghi ho detto sopra, ma avevo anche il Ticino, il bel fiume azzurro e mi piaceva pescare,

quindi mi sembrava logico sognare una pensione fatta di qualche pescata, qualche vogata in barca,

qualche giro per funghi, qualche cestino di rane da friggere, un panieretto, ogni tanto, di chiocciole,

qualche raccolta di erbe da risotto o insalata e quattro passi la sera, per digerire e pensare,

sulle rive che allora mi sembravano eterne, figurarsi poi, quando fondarono il parco fluviale,

toccavo il paradiso....

 

 

Finchè ce la faccio ad arrivarci :biggrin: quando non ce la farò più son cavoli amari, ecco perchè ho iniziato a viverla con maggior distacco, per non subire traumi eccessivi.

 

Del resto quando non andavo a funghi, ero nel torrentello a pescare gli scazzoni con la forchetta :biggrin: ...adesso quel torrentello mi perito pure a farlo attraversare al cane, tanto sembra una fogna a cielo aperto. :scratch_one-s_head:

 

 

Parliamo di funghi ( o di ricordi ) và....che è meglio.

 

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Finchè ce la faccio ad arrivarci :biggrin: quando non ce la farò più son cavoli amari, ecco perchè ho iniziato a viverla con maggior distacco, per non subire traumi eccessivi.

 

Del resto quando non andavo a funghi, ero nel torrentello a pescare gli scazzoni con la forchetta :biggrin: ...adesso quel torrentello mi perito pure a farlo attraversare al cane, tanto sembra una fogna a cielo aperto. :scratch_one-s_head:

 

 

Parliamo di funghi ( o di ricordi ) và....che è meglio.

 

In questo io sono, forse, più fortunato.

 

Mi spiego: ho visto e vissuto le epiche pescate di mio padre e dei miei zii, cose che preferisco non descrivere, anche se del tutto lecite, perchè davvero esorbitanti (ed erano pesci pregiati, mica mazzamma...).

 

Ho poi visto il mio mare lentamente ma inesorabilmente concedere sempre meno, anche se, affilate le unghie, il pesce per l'inverno è sempre uscito (e io vado in apnea, non con i palamiti...).

 

Ma tant'è, certo non vivo quel paradiso di trenta, ma anche venti anni fa...

 

Coi funghi è diverso.

 

Forse, essendo una voce fuori dal coro nei miei luoghi più prossimi (la famosa, benedetta leccetina di pianura a 15 minuti da casa...) riesco a giovarmi della scarsa concorrenza; morale: a me sembra che raccogliere, seppur limitatamente, neri & company a pochi chilometri da casa, su una collinetta che definire tale è forse anche un azzardo, sia un mezzo miracolo.

 

Se poi teniamo presente che il tutto avviene nella martoriata Campania...

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Giò quel relatore ha detto na cosa giustissima. Non so se ti è capitato un posto dove facevi funghi, e poi immessi asini o cavalli non usciva più nulla.

Si mi è capitato con i cinghiali, una fungaiai magnifica letteralmente arata da loro, credo in cerca di castagne e ghiande, non fa quasi più nulla, ciao Marione

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Penso che mi avrete sempre sentito denunciare il pedonamento quale causa principale della rovina dei boschi, ed a maggior ragione delle buttate....però per quanto riguarda la rovina del micelio non riesco a formulare una teoria precisa.

 

 

Credo poco alla teoria che più gente porta a spasso i funghi nel paniere e più le spore propagandosi mantengono quel bosco micologicamente attivo, resto dell'idea che in ogni caso più persone frequentano quel bosco e più i funghi vengono asportati quando non ancora maturi ed utili a sporare.

 

 

Come a detto Patrizio ci son tante cause che probabilmente messe assieme possono portare alla morte del fungo...onestamente sto ancora tentando di capire...ma non credo che una soltanto possa influenzare negativamente una buona zona da funghi.

 

Sono convinto che una volta compromesso un determinato equilibrio le nascite cessano a prescindere dal maltrattamento del sottosuolo.

 

Che nelle tagliate, specie di castagno, il primo anno fanno un sacco di funghi penso che sia il segreto di pulcinella, non me lo sono inventato certamente io, basta provare.

 

Eppure esisterà un suolo più maltrattato di quello dove sono stati gli operai per un mese a camminare avanti ed indietro, trascinando tronchi e rotolando massi con gli escavatori per costruirsi le strade di accesso.

 

Poi, dall'anno successivo, appenna i polloni iniziano a buttare ed il suolo si ombreggia le nascite calano progressivamente, ed a buttare restano quei piccoli spazi dove, ad esser capaci di ricordarselo :biggrin: visto che il bosco è completamente stravolto, esistevano le fungaie migliori.

 

Avevo una cova ( fungaia ) da rossi, ci son passati con una ruspetta per farci una pista da fondo...adesso i rossi fanno direttamente sulla pista :biggrin:

 

Avevo tante cove buone alle quali non è stato fatto niente, eppure i funghi non ci nascono più, oppure si sono spostati di alcuni metri.

 

Sono scettico riguardo alle fungaie rovinate dai cinghiali, adesso demograficamente son calati ma ci sono stati momenti in cui i boschi erano veramente arati, eppure hanno continuato a dar funghi ininterrotatmente.

 

Il fenomeno del pedonamento a parer mio risulta devastante soprattutto per il sottobosco; riduce il suolo ad aree completamente sterrate, e lo si nota in particolar modo su terreni ripidi, dove si scivola maggiormente.

 

Il terreno viene proprio decorticato, viene privato del muschio, delle piccole piante quali mirtilli, dell'erba e dei germogli.

 

Un suolo arido, al di là del fatto che nei confronti del clima si comporta in maniera univoca, necessitando della giusta dose di pioggia e di umidità, non offre riparo ai funghi, questi vengono raccolti piccoli e non hanno modo di sporare.....e così la zona mano a mano s'impoverisce.

 

Esistono zone così, e danno sempre un sacco di funghi, ma per conformazione ed esposizione lo sono da sempre, peggio è quando il terreno, e di conseguenza le fungate, si deve abituare a condizioni nuove e differenti....e non sempre a causa dell'uomo.

 

 

Viky....credo che i cinghiali quando scavano cerchino invertebrati...anche una serpe se capita :biggrin: ....le castagne e le ghiande stanno sopra. :biggrin:

 

...e poi lo stesso scherzo lo fanno anche nei faggi. :yes4:

 

 

 

 

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