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Gibbo

Consiglio Direttivo APB 2025
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  1. Ciao Aldo, se vai su Obiettivo funghi trovi una mia vecchia discussione sulle due varietà del Pleurotus eringii sia quello di ferula(di Salvo) che quello di laserpitium, con le immagini. Pleurotus eringii
  2. Con una volontà come la tua i risultati arriveranno di in breve tempo, già le foto che hai fatto raccontano bene la zona dove vivi e che è sicuramente aspra ma altrettanto bella. Immagino che a breve ci farete vedere un pò di funghi, ma intanto scatta pure, adoro vedere la Natura e i Boschi in particolare!!! Un salutone e continua così :biggrin:
  3. ....a vedervi assieme in questa "nuova" formazione mi viene in mente quando tanti anni fa andavo a funghi sempre da solo, e poi pian piano è iniziato tutto questo. Vi auguro di trovare uscendo assieme quello che ho trovato io. Un abbraccione a tutti.... Oh ma icchè si diventa? Tutti fotografi!!!??? :biggrin: :biggrin:
  4. ....in sincerità non so se una rivista può aiutarti più di tanto. Tecnicamente io ho imparato molto sia da persone di questo forum, sia da altri forum sul web. Ce ne sono a decine e lì tutto diviene più semplice perchè puoi fare domande tecniche sulla fotografia naturalistica e avere risposte da persone molto preparate. Comunque prova a farle quà le tue domande, non si sa mai, a volte bastano pochi aiuti per farti fare dei grandi passi avanti. Un salutone... e Bella la Lince!!!
  5. Un saluto ancora ai sorcini :biggrin:
  6. .....e via verso nuovi succulenti Crocus. :biggrin: :biggrin:
  7. ......ma quanto gli piace tuffarsi e rituffarsi.
  8. ......poi indugia riempiendosi le borse.
  9. .....felice di aver ritrovato Gianky e Ila dedico loro queste mie ultime immagini e metto in evidenza questa bellissima discussione che mi son riletto per intero. Alcuni giorni fa in pausa pranzo mi son messo davanti a un Croco e ho atteso con pazienza... Ed ecco la sequenza delle immagini scattate...
  10. ....è un ascomicete, anche se non so se sia proprio la scabra. Trichia scabra... Da Forum AMB Muggia
  11. Gibbo

    Crocus napolitanus

    .....con giornate come oggi anche da noi usciranno prestissimo in alto. :hug2:
  12. Gibbo

    Crocus napolitanus

    .......dice la verità...
  13. Gibbo

    Crocus napolitanus

    Comunque obiettivi come il 60micro son nati per fare foto ravvicinate e hanno una profondità di campo minima anche a diaframmi alti, in questa avevo f/14 e nonostante tutto non avevo tutto il fiore a fuoco.
  14. Gibbo

    Crocus napolitanus

    Noi siamo indietro lo sai, poi salendo c'è ancora un sacco di neve.... Molto bella anche la tua Pè!! Se scattavo a f/20 avrei potuto metter a fuoco il fiore, ma quello che cercavo è di isolarlo per renderlo importante, quando si guarda la foto così l'occhio guarda subito e solamente lui. E' una scelta Rossano... a presto
  15. Gibbo

    Crocus napolitanus

    Sono arrivati nei nostri Boschetti di pianura e saliranno pian piano verso le vette appenniniche.... il loro pistillo è il prezioso zafferano, ingrediente di deliziose e colorate ricette. benvenuta primavera
  16. Ci vuole della calma.... vero Reggiani??? Prenotato per me e per la Ratatatatatttatata S'arriva venerdì sera con i Prugnoli D.O.C.G.D.G.!!!!
  17. Ciao Fede, le compattine son provviste di un software interno che fa tutto da se, dando subito un risultato piacevole. Le Bridge e ancor più le Reflex dig. nascono per avere un file iniziale moooolto migliore, ma influenzato minimamente dal Software interno, quindi la Porst-produzione diviene obbligatoria perchè quello che ne esce in jpg è piatto e slavato. Ti accorgerai, seguendo inizialmente la discussione di Baldaacci che ti è stata prima linkata, che le possibilità di miglioramento sono esagerate, ma questo richiederà un pò di tempo, come tutte le cose belle. Un abbraccione e divertiti con la Sony.... come ha detto Salvo, fai prove diverse e cerca di elaborarle poi allo stesso modo e vedrai la diffrenza e che cosa cambiare in fase di scatto, successivamente dedicati di più alla post-produzione, ma prima conosci la macchina. Ciaoooooooooooo
  18. Ciao Mado, con la tua domanda mi hai dato spunto per una interessantissima questione, Relazione tra Funghi e Bosco. (che non si limita alla micorriza) Se ritrovo gli appunti di un corso e riesco a rimetterli insieme provo a iniziare una risposta, anche se un Micologo potrebbe essere ben più preciso e articolato. P.S. chiedete a ielpo o al fuoriclasse se nell'Edera nascono i Neri??!!!
  19. Non c'era bisogno di dirlo Pat! :hug2: Le tue considerazioni erano le mie, prima di iniziare la stessa riflessione sull'Edera due o tre anni fa, proprio in considerazione di quello che ha sempre fatto il Lupone, ne parlai con lui ma poi non approfondii, anche se fui subito instradato verso più o meno quello che è venuto fuori.(e rimanemmo sia io che Lupo col dubbio) Questi nella loro grande semplicità sono i piccoli mattoncini che APB può portare nella società tramite il forum, mattoncini che insieme sono una bella struttura.
  20. Io il Ricceri lo conosco perchè in un certo senso l'ho cercato, la curiosità in questo mi ha sempre aiutato fin da quando vedendo un programma della Circoscrizione nord vidi alcune sue lezioni sulle piante endemiche di una nostra zona vicino casa, poi lo invitammo al G.M. Prugnolo e ci siamo conosciuti, lo chiamiamo spesso quando c'è da parlare di piante è bravissimo a spiegare e molto paziente, adesso fa parte del gruppo. Non è fortuna... :hug2: La vite americana e la vitalba non fanno del bene alle piante, su questo siamo daccordo.
  21. Gli ho parlato del caso specifico e lui ha subito sorriso, mi ha detto che per una vecchia quercia l’ultimo pericolo è l’edera, mi ha spiegato che l’edera non da nessun problema alla pianta, né alla corteccia, né ai rami, può essere un problema se con le proprie foglie va a coprire le foglie della pianta ospitante, ma non succede in questo caso perché la quercia cerca la luce, mentre l’edera cercherà di rimanere sempre appena in ombra, nei casi in cui va a coprire la chioma degli alberi è perché ci sono piante più alte vicine che fanno da ponte per i tralci di edera che unendosi da una pianta all’altra coprono la pianta più bassa, ma non è questo il caso. L’edera non stringe la pianta ospitante, anche quando ha un gambo notevole si nota che il tronco sottostante non è stretto o deviato dalla sua crescita, non la strozza insomma, le sue radichette che si attaccano alla corteccia non penetrano, ma servono solo per rimanere attaccata e per catturare l’umidità. Su molte piante insomma non da alcun problema, anzi con la copertura fogliare riesce a proteggere dalle forti ghiacciate la corteccia, preservandola da “ferite” che potrebbero avere un futuro dannoso sulla pianta, mi spiegava appunto che quando si va a tagliare alla base l’edera, spesso si cerca di stare più bassi possibile, e se si procurano lesioni alla corteccia le stesse così vicine a terra e quindi a funghi, umidità, batteri, potrebbero esser l’inizio di un danno grave per tutta la pianta. Non si considera poi che la pianta edera ha dei benefici in natura, mi parlava di quanti siano gli uccelli che fanno il nido nell’edera preferendola ad altri luoghi, di come in periodo di fine anno sia una delle ultime piante a nutrire col polline le api e altri animali del genere, di come le sue foglie nutrano per tutto l’inverno molti animali e poi cadendo in continuazione diano humus in quantità e di ottima qualità. Mi ha spiegato che i contadini la toglievano solo dalle piante da frutto, dove era dannosa soprattutto per far allegare i fiori, sui noccioli perché avendo rami che calano li appesantisce, ma che la lasciavano sulle piante più grandi per un antica abitudine e se ci facciamo caso nelle vecchie foto la vediamo spesso su querce e cipressi….. Da qui poi siamo andati a parlare di come abbiamo perso le conoscenze più elementari in natura, gli chiedevo di boschi assaliti dal sottobosco, delle rubinie invadenti, ma le sue risposte non erano a senso unico ma avevano mille differenze a seconda del tipo di pianta dell’habitat, insomma non è tutto così facile come sembrerebbe ad un analisi superficiale. Spero di aver riassunto abbastanza chiaramente quanto mi è stato detto, riassumendo per la vecchia quercia quello che ricordo, visto che l’edera rimane nella parte legnosa della pianta non da alcun problema, se dovesse avere problemi visibili alle foglie sarebbero da addurre probabilmente alle sostanze presenti nel sottosuolo, vedi prodotti chimici usati in agricoltura o altre malattie, insomma molto difficilmente avrebbero come causa l’edera. Aggiungo che con molta umiltà mi ha anche detto che poi nello specifico tutto può essere, ma generalizzando la sua esperienza è questa. Chiedo anche a Marco di portare la sua esperienza che so bene trova spunto certamente dai libri ma vive del contatto diretto con la natura. Un salutone…
  22. Ciao Fabio, piacere di rileggerti... tutto bene? Mi sono anche io incuriosito su questo dilemma, le parole di Marco mi han spinto a fare ricerche, poi mi son ricordato di poter contare su un Botanico di fama e con la saggezza di un contadino quasi ottantenne.... Appena ho tempo riassumo, per adesso se puoi non metter mano alla quercia, aspetta almeno ciò che mi ha raccontato.... logicamente non è un si o un no.
  23. Gambetto presente, lungo circa quanto la "tazza" del suddetto. L'ho visto quando raccoglievo...
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