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Doni

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Tutti i contenuti di Doni

  1. Io inizio a metter qualcosa sott'olio ad esmpio carciofi e lampacioni poi appena una settimana prima di partire voi mettevi a dieta :tongue: :tongue:
  2. insomma abbiamo capito che ogni occasione è buona per gli amici bolognesi per farsi inviatre ad assaggiare vedo pochi amici veneti sarà che il freddo arrivato improvviso gli ha falciati a letto. Se siete disposti a spostarvi di qualche chilometro in più siamo sempre pronti ad ospitarvi per farvi degustare le nostre specialità tipiche a base di pesce o di carne ma soprattutto di verdure. :hug2:
  3. e se facessimo uno scambio un cane che forse un giorno troverà i trtufi ma che in macchina sta da vero re, contro un bellissimo cucciolotto va bene sia il maschio che la femmina :biggrin: :wink: mannaggia i vostri sì che sono di piccola taglia non quel mangia... a tradimento che ormai ha l'altezza di un setter.
  4. Doni

    Sciurus vulgaris

    Your photo are very good
  5. Doni

    Help!

    Grazie ho trovato due notizie interessanti: una che dice che è diffuso nel Salento oltre che in Calabria e l'altra che da alcuni autori viene considerata una sottospecie del pino d'aleppo il che spiega perchè venga comunemente chiamato pino d'aleppo Ciao e ancora grazie perchè avevo letto velocemente wilkipedia ma non avevo fatto caso alle due informazioni poste alla fine della pagina
  6. Doni

    Help!

    La mia richiesta di aiuto nasce dall'incontro avuto di recente con un gruppo di amici provenienti da Trieste e zone limitrofe. Tre di questi amici nelle nostre ecsursioni per i boschi salentini guardando i nostri pini, quelli che per anni abbiamo chiamato pini d'aleppo, si sono espressi senza dubbi dicendoci che si tratta di Pinus brutia. Ora la mia difficoltà nasce dal non avere testi appropriati per poter studiare questa specie. Se non ho capito male il problema potrebbe nascere da lontano cioè da un'errata interprertazione delle due specie che ha generato anni di confusione. Chi avesse lavori autorevoli e potesse cortesemente riportare quanto su di essei indicato mi farebbe un grand efavore. Sto cercando anche questa monografia PANETSOS K.P., 1981. Monografia del halepensis di Pinus (laminatoio.) e di P.brutia (dieci.). Annales Forestales. (49)
  7. Doni

    Foglie

    mostro subito a Francesco che vuole prendere la specialità di naturalista agli SCAUT così impara qualcosa da un ottimo maestro insomma ottimo cuoco, brava guida e bravo fotografo sei davvero
  8. ancora non ho affrontato questo genere se non per le specie più comuni presenti nel salento edi sicuro la sezione delle vaginatae è una delle più complesse per cui lascio ad altri il compito di aiutarti
  9. Ciao Scoiattolo, credo che in questi casi sarebbe utilissimo apporfondire il significato di specie e capirne i limiti ma soprattutto i caratteri che si mantengono costanti al suo interno e che quindi possono considerarsi determinanti. Devo dire che l'assenza di odore è senz'altro un buon carattere perchè anche se i viraggi possono mancare l'odore anche se scarso è sempre presente. La tipologia di cuticola mi sembra anch'essa costante. Devo ammettere di non avere mai approfondito lo sviluppo dei Tricholoma ma inizio a pensare che nei grigi la presenza di un velo generale che lasci tracce sotto forma di cortina, più o meno evidente, sul gambo sia costante in tutto il gruppo vicino a T. terreum. Per quanto concerne la spaziatura delle lamelle lo ritengo un carattere poco importante. Non ritengo affidabile anche la forma del filo lamellarepoichè mi risulta dfifficile satbilire se si tratti di lamelle a filo debolmente seghettate e ondulato crenulate, se poi si considera che negli esemplari giovani è quasi impossibile osservare tale carattere e che negli esemplari adulti la fragilità spesso rende complessa l'osservazione le mie motivazioni sonoa ncroa più chiare. sull'habitat di cescita i dubbi sorgono dalla mia scarsa conoscenza dei rapporti specifici istaurati tra le specie del genere Tricholoma e le piante ospiti, pur essendo accertato che il genere abbia un comportamento da simbionte e che formi delle micorrize di tipo ectotrofico, sarebbe a questo punto determinante sapere se il comportamento di queste specie del gruppo più vicino a T. terreum è monospecifico o no, monogenerico o no, intendendo così aver chiaro se il rapporto può instaurarsi solo con piante perenni di una specie o di un intero genere o ancora con più generi. Mi accorgo che troppo spesso ci si è limitati ad indicare l'habitat in cui la specie è stata ritrovata dal suo primo identificatore, capita così che per una specie venga ad esempio indicato un habitat di crescita tipico montano sotto larice mentre cresce anche in areale mediterraneo nelle pinete o nelle leccete litoranee. Mi piacerebbe sapere qual'è il vostro parere in merito a queste mie opinioni.
  10. sebbene per habitat si è portati verso T. myomyces la presenza palese di resti di velo sul gambo di colore grigio fumo più che sericeo farebbe pensare per l'ultimoe semplare più a T. gausapatum secondo anche le tavole proposte dal Riva nella sua monografia. anche le lamelle spaziate e distanti dal gambo porterebbero verso questa determinazione Sono graditi tutti i pareri che vorrete seprimerein merito e soprattutto al vostra lunga eseprienza in campo nel distinguere le due specie
  11. adesso bisogna utilizzando le varie monografie e bibliografie risalire a una possibile combinazione Particolare della cuticola così come si presentava in campo alla raccolta
  12. Inoltre un esemplare aveva una zona anulare bruna come dovrebbe ritrovarsi in tricholoma scalpturatum var atrocinctum , ma l'assenza di colorazioni gialle e di odore di farin ne escludono l'appartenenza a questa specie e quindi anche a questa varietà
  13. presentavano il filo lamellare punteggiato di nero
  14. ma nella raccolta alcuni esemplari che presentavano la cuticola così
  15. Altro genere non facile nei casi limite Gli esemplari ritrovati in habitat di latifoglia (Quercus ilex) si presetavano così - cuticola feltrata lanosa - filo non intero - gambo bianco sericeo - gambo con resti di cortina - carne bianca priva di odore di farina
  16. Ciao Giancarlo, per noi era importnate riuscire a trovare dei caratteri oggettivi da osservare sia su esemplari adulti che su giovani per poter distinguere queste specie abbastanza vicine. Purtroppo i testi non sono molto chiari e alla fine temo che la nostra sia solo un'interpretazione. Problematiche sono sia le situazioni limite in cui entrambe i funghi assumono colorazioni chiare della cuticola sia i casi in cui il S. bellini ormai adulto ha perso le colorazioni chiare tipiche dei pori degli esemplari giovani
  17. L'altra entità che abbiamo cercato di identificare è Suillus mediterranensis (Jacquetant et Blum) 1969 Redeuilh Habitat: pineta litoranea Bibliografia utilizzata la stessa del precedente caratteri distintivi: - cuticola brruna molto glutinosa mai di colore uniforme - fini granulazioni brunastre sul gambo che si interrompono a metà gambo - gambo slanciato -carne giallo cromo all'attaccatura dle cappello -carne all'NH3 con forte reazione aranciata -micelio bianco talvolta con sfumature rosate
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