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Doni

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  1. altri particolari di questa raccolta da noi classificata come A bresadolanus
  2. altri particolari di questa raccolta da noi classificata come A bresadolanus
  3. questa che noi abbiamo archiviato come A. bresadolanus tu pensi possa essere A. rufoteguliv var hadriaticus ecco particolare degli esemplari giovani
  4. nel pomeriggio cerco di studiarmi questa varietà visto che ho trovato l'articolo in cui è descritta
  5. la microscopia l'abbiamo fatta al gruppo ma purtroppo non è stat fotografata e il secco che non riesco a ritrovare. Ricordo la misura delle spore come l'ho riportata e la forma dei basidi abbastanza banale , ma questi caratteri non sono molto utili per una certa determinazione però leggendo il Parra la specie più vicina dovrebbe essere A bresadolanus, ma non ricordo di averlo mai trovato con una banda bruna alla base del gambo così evidente, allego una foto del nsotro bresadolanus
  6. Per E nnio la foto dei tue esemplari ricorda un pò la dissociazione del cappello che si ha da noi negli esemplari di Tricholoma calligatum
  7. grazie a tutti per il contributo dato: abbiamo scartato A silvaticus per un viraggio decisamente molto più blando nel nostro esemplare e per l'assenza della squamettatura bianca sul gambo al di sotto dell'anello abbiamo scartato a impudicus per l'assenza di odore di Lepiota cristata Di Agaricus cupressicola non so quasi nulla e se mi dai qualche informazione poteri provare averificare. Devo dire che il genere mi affascina e adesso se riuscirò a procurarmi qualche testo base (per ora ho preso in prestito il Cappelli dall'associazione) pesno che cercherò almeno di identificare le specie che crescono nel nostro areale.
  8. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere ai seguenti numeri 0832 306997 o al 328 6156985
  9. Grazie Ille ma speriamo che passi Ennio o scoiattolo o Enzo per dare un loro parere
  10. Vi allego una breve descrizione: cappello: come da foto le colorazioni reali sono quelle che si vedono lamelle: avana negli esmeplari giovani anello come in foto gambo: come in foto Carne : bianca con odore gradevole anisato lieve ingiallimento.alla base. Spore . 6,5-7 x 4-4,5
  11. In questa foto si vedono beene le rizomorfe alla base del gambo
  12. Dimenticavo di dire che i ritrovamenti sono stati effettuati in provincia di Lecce quindi a quota 10-12 m s.l.m. Ecco una foto della prima raccolta con alcuni esemplari giovani
  13. credevo di averne già dicusso con voi ma vedo che così non è stato . Mi riallacio ad un post di Valbonix agaricus dove a seguito della discussione furono inserite delle immagini di agaricus lanipes che per facilitere le idee riporto anche qui questa è la foto di Ennio, che commentava dicendo che A. lanipes presenta ife rizomorfe alla base del gambo., ha il cappello con squame brunastre molto evidenti e arrossamento +/- vistoso della carne . La foto è stata fatta ad una raccolta sotto douglas al monte Amiata, questa è invece una foto di Enzo di giovani esemplari Dopo questa premessa vi mostro le nostre due raccolte effettuate a metà gennaio nella stessa località : un bosco misto di leccio con rari pini (brutia o halepensis ancora siamo in fase dis tudio9
  14. Forma della mitra : varia da esemplari giovani con mitra conica ad esemplari adulti con mitra da conica a ovoide a rotonda, esemplari ormai senescenti mostrano una mitra evidentemente appuntita. L’enorme variabilità di questo carattere in esemplari sicuramente facenti parti della stessa entità tassonomica fa ritenere che questo carattere sia scarsamente indicativo al fine dell’identificazione di una specie.
  15. Osservazioni su Morchella conica 20-26 marzo 2006 L’osservazione è stata compiuta su oltre 100 esemplari visti in oltre 15 diversi siti di crescita caratterizzati dallo stesso habitat: oliveti con cumuli di foglie secche di olivo, posti a 50 m s.l.m. ad una distanza dal mare di circa 10 km
  16. Cari amici da quando è stato scritto questo lavoro sono passati quasi due anni vediamo allora cosa c'è di nuovo. Ho letto l'articolo pubblicato sulla rivista del Galli che non apportava nessuna sostanziale modifica alle sue precedenti posizioni. Altro esperto del genere è Gianfranco Medardi, la sua esperienza nel campo degli ascomiceti è davvero molto grande. Vediamo allora quali sono le sue posizioni, così come espresse in "Contributo alla conoscenza del genere Morchella Dill. ex Pers. : Fr. in Italia (Boll. Circolo Micologico Carini n. 44 2002): Riporto un estratto di quanto da lui detto nelle note introduttive : 1. il genere Morchella è molto studiato per il suo uso utilitaristico 2. confrontando tra di loro le opere dei diversi autori non si ottiene un quadro univoco della situazione , quella che in un testo è considerata specie appare in un altro come varietà oppure semplici forme sono riportate da altri A:A. come specie. 3. il concetto di specie in Micologia è tuttora molto discusso. 4. i caratteri microscopici nell'ambito del genere Morchella , tranne in pochissimi casi, sono ripetitivi e quindi non adatti a risolvere le problematicvhe legate a distinzioni tra taxa simili. 5. vi è poi un elevato grado di indeterminazione a caus dei caratteri esteriori in parte sovrapponibili. 6. giudica estremamente sbagliato frammentare il genere sulla base di elementi incostanti. 7. ripone molta fiducia nelle possibilità di risposte derivanti da un'analisi genetica. Nel corso della trattazione a seguito di queste preemesse l'autore fa un elenco dei caratteri che ritieni affidabili per la discriminazione delle diverse entità: a. forma della porzione apicale della mitra , appuntita anzichè arrotondata b. colore di fondo della mmotra c. forma degli alveoli d. andamento delle costolature e loro colore e. presenza della vallecola e sua ampiezza. f. colore di fondo del gambo Nel nuovo testo dedicato agli Ascomiceti scritto da Medardi le sue posizioni non sono cambiate rispetto a questo articolo.
  17. belle così le ho viste solo nei poster del Parco, conoscere qualcuno che fa delle foto così è davvero un onore :tongue: :tongue:
  18. la tua domanda mi riporta alla mente lo spettacolo di ieri su diverse strade nei pressi della scuola dei bambini. Ho trovato piccioni investiti spiaccicati sull'asfalto e la cosa è davvero molto strana perchè di solito sono velocissimi e scanzano tutte le macchine a Lecce c'è un'ordinanza del sindaco che vieta di dar da mangiare ai piciconi (per questo è vietato anche lanciare il riso agli sposi) e di lasciare cibo sparso per gli animali randagi e che impone ai proprietari di case di porre reti sui buchi che potrebbero essere usati di pennuti quale nido. Chissà gli effetti che si avranno sugli altri volatili cittadini ci sarebbe da approfondire il problem
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