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Tutti i contenuti di Piciacchiu
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Ho il cuore gonfio di dolore, la mia L'Aquila è ridotta peggio di una città sottoposta ai bombardamenti. Sono riuscito a sentire alcuni amici: stanno bene, se così si può dire, a parte aver perduto chi la casa, chi lo studio professionale, con quanto vi era contenuto. Di altri, invece, non ho notizie. Tra questi alcuni ragazzi di Abruzzometeo, due dei quali stanno a L'Aquila per motivi di studio. Si tratta di una tragedia immane, della quale ancora non si percepisce la grandezza. A parte il costo in vite umane, che purtroppo temo si misurerà in diverse centinaia, ci sono circa 100.000 persone che hanno perso tutto ciò che avevano.
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se volete seguitemi ....
Piciacchiu ha risposto a funghimundi nella discussione Il regno degli animali
Bene Marco, se vuoi conoscere le fonti cui faccio riferimento è presto detto: Andersen e tali fratelli Grimm... Scherzi a parte, Marco, anch'io nutro molte prerplessità sull'attendibilità di certe notizie ed anzi devo confessarti che sino a qualche tempo fa ero convinto che le storie di lupi antropofagi appartenessero alla lunga serie di "leggende rurali" (tipo le vipere buttate dall'elicottero della Forestale, per capirci... ). Un paio di mesi or sono, causalmente, ho letto di una mostra sul lupo tenuta in un castello abruzzese dove si parlava di queste tematiche e di lì ho iniziato un approfondimento in esito al quale ho rinvenuto alcune esposizioni che, per la verità, non mi sembrano frutto di superficiale adesione a dicerie popolari. Ti propongo qualche link utile, o perlomeno interessante (fermo rimanendo che si può rimanere dell'opinione che si tratti di frescacce in libertà...) per chi come te è appassionato dell'argomento: http://www.regione.piemonte.it/parchi/riv_...17998/art11.htm http://www.olx.it/l-uomo-e-la-bestia-antro...lo-iid-11237458 http://www.regione.piemonte.it/parchi/lupo...le/speciale.htm (in generale sul lupo) http://www.braidense.it/scaffale/giornale.html (fonti di arrchivio sulla "Bestia di Cusago") Come vedi, gli elementi sono tali da far sembrare un po' riduttivo liquidare la questione come se si trattasse de "gli ricordi de siu Peppittu" o di fiabe per bambini. Per carità, può anche darsi che si tratti di fantasie, ma lì ci sono nomi e cognomi, date di nascita (e purtoppo, di morte) di diverse persone (documentazione tratta dagli archivi dello stato civile e parrocchiali). Mi pare difficile che li uccidessero apposta per poi dare la colpa ai lupi o che ci fosse un serial-killer travestito da lupo per sviare le indagini. Certo, tenuto conto dell'epoca in cui sono accaduti i fatti non è che ci si possa aspettare documentazione fotografica o di laboratorio, ma a me pare che un fondamento ci possa essere. Ciò non toglie nulla a quanto ho già espresso (e ribadisco) circa il fatto che il lupo sia un animale oggi assolutamente non pericoloso per l'uomo e da rispettare e tutelare in modo assoluto. Come certamente sai, la mia zona è una delle poche dove il lupo, fortunatamente, non è mai del tutto scomparso e io ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo in almeno un paio di occasioni. E' un animale che amo in modo particolare, ci tengo a ribadirlo, e quanto sopra esposto non inficia minimamente tale considerazione. Per concludere, voglio riportare una frase dal primo degli articoli che ho linkato (di cui ti raccomando l'integrale lettura, perchè è davvero assai interessante) perchè è un pensiero che rispecchia fedelmente il mio: Leggendo i testi dei naturalisti dell’ultima generazione emerge, infatti, un’immagine assolutamente idilliaca del lupo; da un lato non si fa generalmente cenno alla problematica concreta del rapporto con l’uomo - cioè alla possibile predazione sul bestiame e alla sua presunta pericolosità per i nostri simili - dall’altro lato ampio spazio viene dedicato a prendere in giro le indubbie esagerazioni sulla ferocia dell’animale. Traspare in questo atteggiamento una certa aria di sufficienza e di superiorità che spesso è presente tra gli intellettuali quando si confrontano con la cultura popolare. Anche se bisogna ammettere che negli anni ‘70 era probabilmente indispensabile un simile approccio al tema per sradicare la concezione fortemente negativa del lupo. Ciao e...Forza Lupi (in tutti i sensi)! Fabio. -
Le sagome son quelle...
Piciacchiu ha risposto a Peppe nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2009
Non moltissimo, Peppò, non moltissimo... ...occhio all'acqua "calda" del week-end! -
se volete seguitemi ....
Piciacchiu ha risposto a funghimundi nella discussione Il regno degli animali
Per chi fosse interessato a questa tematica, comunque, riporto il link di una discussione assai interessante condotta in un forum di criptozoologia: http://www.criptozoo.com/forum/forum_posts.asp?TID=1059 -
se volete seguitemi ....
Piciacchiu ha risposto a funghimundi nella discussione Il regno degli animali
In effetti, gli ultimi casi di predazione umana da parte del lupo risalgono, nel nostro paese, alla prima metà dell'800. Nella stragrande maggioranza dei casi si trattava di bambini (all'epoca era usuale mandare giovani anche di soli 8-9 anni con le bestie al pascolo in luoghi isolati) o di donne. Quasi mai di uomini adulti, anzi generalmente all'intervento di costoro l'animale scappava abbandonando la preda. I casi più famosi sono quelli della "bestia di Albiolo" (fine '700, Italia settentrionale, circa 20 vittime) della "bestia di Cusago" (fine '700, basso milanese/pavese, 15 o 16 vittime) e della "bestia di Corfinio" (1830-1840, zona Majella in Abruzzo, alcune decine di vittime). Molto più pesanti i "bilanci" in Francia, dove la "bestia del Gevaudan" fece 116 vittime accertate, ma si ritiene che il numero effettivo sia superiore e vicino alle 200 vittime. Secondo la ricostruzione di accreditati etologi, espressa in convegni anche recenti, in tutti questi casi non si trattava mai di un unico animale, ma di un gruppo di lupi cui l'autore della prima predazione umana (quasi sempre un adolescente) "comunicava" la "nuova tecnica" di predazione scoperta, in pratica "socializzando" la pratica antropofaga, in natura estranea al lupo. Quasi sempre, il primo episodio si verificava in occasione della predazione di animali al pascolo, nel corso della quale veniva attaccato il pastorello (o la pastorella) che ovviamente soccombeva facilmente. E' noto che tutti i cani (che dal lupo discendono) hanno maggior "rispetto" fisico dell'adulto, specie se maschio e di statura alta, che non del bambino. In un recente convegno, sono stati portati i risultati di una ricerca effettuata in India, dove si sono purtroppo verificati in tempi piuttosto recenti (lì la civiltà è ovviamente assai diversa dalla nostra ed è facile che i bambini si trovino anche soli in zone isolate e non percorse da mezzi meccanici) con diverse vittime, mi pare una decina. E' risultato che ad effettuare le predazioni umane sia stato un gruppo di otto lupi, cui l'autore della prima aggressione aveva comunicato la nuova tecnica di caccia. Nell'Italia di oggi credo si possa affermare con tranquillità che il lupo non rappresenta assolutamente un pericolo per la razza umana, diversamente da quanto poteva accadere 200 e più anni fa in un mondo completamente diverso. -
Sempre splendidi i post di Paolo... Il torrente Scerto (localmente chiamato anche solo "le camosciare") è, insieme al Fondillo, uno dei principali affluenti di destra del Sangro. Lì la pesca è sempre stata vietata, anche quando sul Sangro era consentita previo pagamento di un permesso giornaliero (solo in determinati tratti). Malgrado ciò, anch'io come Mario ho più volte risalito a piedi il torrente, solo per ammirare l'incredibile trasparenza delle acque e le meravigliose trote che vi sguazzano dentro indisturbate (bracconieri a parte...). Una volta si arrivava con la macchina sino al piazzale, dove ora invece si può giungere solo a piedi. E' peraltro assolutamente vietato uscire dai sentieri segnati (molto bello quello delle cascate, che si vede nelle foto di Paolo) trattandosi di zona di riserva integrale. Oltre che per le importanti presenze animali (il nome è assai eloquente...) la zona, forse la più bella e suggestiva del Parco, è di grande interesse naturalistico per la presenza del "Pino nero di Villetta Barrea", una delle poche conifere spontanee (e non frutto di rimboschimenti con essenze alloctone) dell'appennino centrale, peraltro endemica della zona. Viene infatti considerato una sottospecie del pjno nero d'Austria, ma con caratteristiche proprie. Ancora un grazie a Paolo per l'opportunità che ci offre di visitare, sia pur virtulamnete, certi "angoli di paradiso" dei quali il nostro paese è incredibilmente ricco.
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La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
...e con questo concludo la carrellata, sperando di aver fatto cosa gradita ai molti amanti della "bianca dama" che albergano nel nostro forum. Purtroppo non ho foto di Campotosto, ma so che anche il mio paese si è "comportato bene", come testimoniano i 102 cm. di neve registrati dal nivometro dell'idrografico tra le 12 di giovedì 19 e le 08 di domenica 22. -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
E per finire, ecco il parcheggio: i paletti segnalatori sono alti circa 2,20 mt., il lampioni circa 6... * tutte le foto di Mammarosa sono di "Viking" -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Le camere al piano terra hanno qualche problema di visibilità... -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Overlook Hotel ? -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Ai. 1.600 metri di Mammarosa (Majella orientale) però, la situazione è davvero impressionante. Le foto sono di domenica mattina e guardate un po' se l'ambientazione non ricorda l'albergo di "Shining" * foto di "Viking", utente -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
All'uscita del paese la turbina lavora alacremente, ma oltre i 1.100 di quota non si sale (foto Snowhell, come sopra). Considerato che la Majella arriva ai 2.795 mt. slm di Monte Amaro, immaginate cosa c'è sopra... -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Questo giovinotto pescarese (Giovanni "Meteopescara") è alto quasi 1 metro e 90: notate il cancello dietro di lui... -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Qualche "lieve" diffcioltà di accesso a casa, tra i vicoli del paese (Snowhell, come sopra): -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Il centro del paese (Snowhell 22.03.09): -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha risposto a Piciacchiu nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Mica male, eh? Ancora Campo di Giove (Snowhell 22.03.2009): -
La primavera d'Abruzzo...
Piciacchiu ha pubblicato una discussione in Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Le incursioni di aria fredda dalla porta orientale (c.d. "porta della Bora") in Abruzzo provocano effetti davvero dirompenti. L'incursione gelida durata da giovedì a domenica, giusto a celebrare l'ingresso della primavera astronomica, ha lasciato sul campo uno spettacolo davvero entusiasmante per chi ama la neve. Purtroppo non ho vissuto l'evento "in diretta", trovandomi sulle montagne piemontesi (donde sono rientrato solo ieri) per solcare le locali piste da sci sotto un sole da paura. Conoscendo l'amore per la neve di molti abitanti del forum APBbino, però, mi pare doveroso offrire una piccola selezione delle immagini più eloquenti ritratte da alcuni amici abruzzesi (forum Abruzzometeo) che citerò doverosamente per ciascuna immagine. E allora partiamo da Campo di Giove (Majella occidentale) mt. 1.050 slm circa (foto by Giovanni/Snowhwell, domenica 22.03.2009 al mattino): -
Chiudo questa breve rassegna, scusandomi ancora per il livello tecnico ignobile delle foto, con un'ultima cartolina che raffigura il versante nord del Monte Corvo, quarta cima del Gran Sasso con i suoi 2.623 metri slm. Anche qui l'innevamento è davvero soddisfacente, perlomeno dalla quota 1.700 in su...
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Il freddo di febbraio ha restituito al nostro lago l'aspetto invernale più affascinante, quello che fa di questo remoto angolo di Abruzzo una sorta di "piccola Finlandia"...
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Ho sempre amato il contrasto tra il verde brillante dell'agrifoglio e il candore della neve: un po' l'icona di Campotosto in inverno, quando si percorre la strada del lago riempiendosi gli occhi di ciò che Natura ci sa donare. Questo è l'agrifoglio del mio giardinetto, non sepolto come negli anni dei "nevoni" (il 2005 fu incredibile...) ma lasciato risaltare su quel bianco che comunque non manca. Il pensiero corre inevitabilmente a Giorgio ed a Pierino ed è confortante sapere che ora sono, e per sempre, parte di quella Natura che tanto amavano...
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I boschi riposano tranquilli, ben protetti da una coltre che promette una stagione interessante. I vecchi dicevano che "sotto la neve c'è il pane" e l'esperienza di tanti anni di ricerca ci induce ad aggiungere "...e non solo quello"! Notare la "bèfena" formatasi in cresta, grazie anche all'accumulo eolico: lassù (2.200 mt. circa) è stata sempre neve da novembre in poi e non è esagerato stimare in diversi metri l'innevamento medio...linfa preziosa per la montagna, quando il caldo sole tardo primaverile trasformerà la bianca coltre in acque freschissime!
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Si giunge così a casa, che qualcuno di voi conosce in veste primaverile/estiva...ora la tettoia mostra al meglio la sua funzione, con una settantina di centimetri di bianca coltre depositata sopra!
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Dall'altra parte della Valle del Vomano c'è il Gran Sasso, l'altro colosso dell'Abruzzo settentrionale. La prima elevazione, partendo da ovest, è questa: Monte San Franco (2.132 slm) dal nome dell'eremita che nel medioevo ne abitò a lungo una grotta. Questo è il versante nord, mèta di una recente escursione di Paolo (Fagus) documentata come solo lui sa fare. E se Pizzo sembra un pandoro, San Franco ha piuttosto l'aspetto di un grande panettone bianco...
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Giovedì 26 febbraio mi sono recato per ragioni di lavoro a L'Aquila. Finita l'udienza, intorno alle 11.30, una triste incombenza: la domenica precedente, 23 febbraio, se n'era andato un caro amico aquilano, Pierino, che noi chiamavamo affettuosamente anche "Piero dei boschi", padre di sette figli e nonno di tanti nipotini. Grandissimo pescatore di trota in acqua dolce, ha scelto, ironia della sorte, proprio il giorno dell'"apertura" (quante ne abbiamo fatte insieme...) per congedarsi da questo piano d'esistenza, all'età di 77 anni. Insieme a papà, che mi accompagnava (e che conosceva Pierino, suo coetaneo, da "appena" 50 anni...) ci siamo quindi recati a far visita alla sua bella famiglia in Roio. Il modo più bello di ricordare una persona è quello di parlarne con allegria, come se ancora fosse qui, rievocando tanti episodi del passato. E così, secondo la migliore tradizione aquilana, è stato giocoforza rimanere a pranzo (abbondante, come potete immaginare... ) con la famiglia di Piero. Finito il desinare, intorno alle 14, il richiamo della "mia" montagna è stato irresistibile e così ho deciso di favorire la digestione con una passeggiata a Campotosto, con in mente due care persone "andate oltre" nei giorni scorsi: Giorgio e Pierino. Così diversi tra loro per vita e per formazione (Pierino aveva appena la licenza elementare) eppure così accomunati da uno sconfinato amore per la montagne e per la Natura in generale. Pochi scatti senza pretese (sapete che da me c'è da aspettarsi ben poco sul piano tecnico... ) che non rendono affatto giustizia allo spettacolo superbo offerto dal Gran Sasso, Laga...e Lago di Campotosto in una magnifica giornata di sole, neppure troppo fredda (circa 3 gradi all'ombra alle 15,30). Ma qualcosa si riesca comunque a cogliere, anche se la situazione avrebbe meritato ben altro fotografo. Cominciamo da questa montagna, che i miei figli chiamano "Montagna-Pandoro" ed è semplicemente "Pizzo" per gli abitanti di Amatrice, che la considerano la "loro" montagna per antonomasia. Sulle cartine è Pizzo di Sevo, terza cima dei Monti della Laga con i suoi 2.419 mt. slm.. Quest'anno l'innevamento è davvero notevole per compattezza ed uniformità... :biggrin:
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Nel Parco Nazionale d’Abruzzo
Piciacchiu ha risposto a Fagus nella discussione Vivere la Montagna ed i suoi Paesaggi
Non a caso il primo Parco Nazionale italiano è nato in quelle zone (anno di grazia 1923...) Ho molto apprezzato, Paolo, oltre naturalmente alle immagini sempre splendide e alla dedica del post a due persone tanto care, la cura con cui hai scelto le vie per evitare di creare pericoli, oltre che a te, ad altri escursionisti. Aspetti "didattici" del muoversi in montagna troppo spesso ignorati, ma sempre presenti nei post tuoi e di Gianluca.