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cercatori di funghi aggrediti da cinghiale


funghimundi

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avverto subito che

, non girato da me, non è adatto a persone difficilemnte impressionabili ....

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

..... ma certamente lo è per chi vuole godersi uno spettacolo davvero inusuale e farsi quatto risate!!!

 

davvero strepitoso

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Pora bestia , sicuramente e' stato cresciuto dall'uomo , poi diventato troppo invadente e grosso l'e' stato abbandonato

nel bosco ........succede anche con i cani ....

niente a che vedere con i cinghiali selvatici , che se tante volte usciva fuori la mamma gli toccava stare tutto il giorno su qualche pianta , comunque video insolito e fichissimo

ciao Marco

:scratch_one-s_head:

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Poverino....!!!!!!!!

Il video lo avevo gia' visto ma l'ho riguardato molto volentieri.

 

Grazie mille Marco.

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Antonio e Gastone due amici di Sonaldo..... simpatici loro e particolarissimo il cinghiale. Pensi Marco che crescendo possa divenire pericoloso avvicinarsi ad un animale così? Vista il suo istinto deviato? Per lui sarà pericoloso sicuramente.

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Avevo già visto il video a suo tempo e sapevo che Antonio è amico di Aldo.

E' una cosa incredibile e temo che il suo istinto deviato lo porterà ad una brutta fine, non avendo paura dell'uomo, ma fiducia.

Di recente mi è capitato di vedere in un agruturismo un capriolo uscire dal garage e mi hanno raccontato di averlo trovato che aveva un giorno e aveva perso la madre.

Ora ha un anno, cresce con la famiglia, gioca con i bambini come se fosse un cagnolino, va nel bosco liberamente, ma alla sera torna.

Sono rimasto molto colpito, per chi avesse bambini e volesse vedere con i suoi occhi può scrivermi in MP.

Giovanni

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Ci sono altri video su youtube in cui, nel genovese se non erro, in vari paesi come attrazione turistica si dà da mangiare ai cinghiali che si avvicinano senza paura, ma questo a mio avviso genera un potenziale problema sia per gli uomini che per gli animali

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Forse trovarsi a tu per tu con un grosso maschio adulto non avrebbe sortito il medesimo risultato, però costituisce un buon indizio di come possono essere andate le cose agli albori dell'allevamento. Il suo parente prossimo, il maiale, è stato sicuramente tra i primi animali allevati dall'uomo, prima di pecore e capre e ben prima dei bovini, secondo forse solo al cane, e qualche esemplare deve essersi avvicinato amichevolmente e stabilmente ai cumuli di scarti alimentari dei primi villaggi. Curiosamente, però, è sempre stato allevato da... agricoltori... e mai da allevatori nomadi, infatti, non essendo adatto a ricavarne latte o lana, ma solo carne, non poteva costituire "ricchezza", ma solo un "prodotto secondario" (brutta espressione per dire che, anche durante il neolitico, l'uomo è sempre stato mosso da interessi economici) ottenuto riciclando gli scarti della produzione agricola. Probabilmente questo è anche il principale motivo per cui il Corano lo considera un animale impuro, perché il suo allevamento è "deviante" rispetto alla mentalità araba (storicamente allevatori nomadi) oltre che espressione, assieme al vino e alla birra, di una cultura stanziale e contadina diametralmente opposta a quella stessa mentalità.

 

Scusate se alle volte sono un po' tedioso, ma mi piace indagare quali siano stati i rapporti "uomo-natura" anche nell'antichità, per cercare le radici delle nostre fobie, pregiudizi e, spesso e volentieri, atteggiamenti cretini nei confronti della natura stessa.

 

Daniele

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Forse trovarsi a tu per tu con un grosso maschio adulto non avrebbe sortito il medesimo risultato, però costituisce un buon indizio di come possono essere andate le cose agli albori dell'allevamento. Il suo parente prossimo, il maiale, è stato sicuramente tra i primi animali allevati dall'uomo, prima di pecore e capre e ben prima dei bovini, secondo forse solo al cane, e qualche esemplare deve essersi avvicinato amichevolmente e stabilmente ai cumuli di scarti alimentari dei primi villaggi. Curiosamente, però, è sempre stato allevato da... agricoltori... e mai da allevatori nomadi, infatti, non essendo adatto a ricavarne latte o lana, ma solo carne, non poteva costituire "ricchezza", ma solo un "prodotto secondario" (brutta espressione per dire che, anche durante il neolitico, l'uomo è sempre stato mosso da interessi economici) ottenuto riciclando gli scarti della produzione agricola. Probabilmente questo è anche il principale motivo per cui il Corano lo considera un animale impuro, perché il suo allevamento è "deviante" rispetto alla mentalità araba (storicamente allevatori nomadi) oltre che espressione, assieme al vino e alla birra, di una cultura stanziale e contadina diametralmente opposta a quella stessa mentalità.

 

Scusate se alle volte sono un po' tedioso, ma mi piace indagare quali siano stati i rapporti "uomo-natura" anche nell'antichità, per cercare le radici delle nostre fobie, pregiudizi e, spesso e volentieri, atteggiamenti cretini nei confronti della natura stessa.

 

Daniele

 

 

Grazieeeeeeeeeee dell'approfondimento daniele!!!

 

Interessante molto interessante, mi piacciono questi approfondimenti storico culturali, ma parecchio!! :wink:

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Probabilmente questo è anche il principale motivo per cui il Corano lo considera un animale impuro, perché il suo allevamento è "deviante" rispetto alla mentalità araba (storicamente allevatori nomadi) oltre che espressione, assieme al vino e alla birra, di una cultura stanziale e contadina diametralmente opposta a quella stessa mentalità.

 

Scusate se alle volte sono un po' tedioso, ma mi piace indagare quali siano stati i rapporti "uomo-natura" anche nell'antichità, per cercare le radici delle nostre fobie, pregiudizi e, spesso e volentieri, atteggiamenti cretini nei confronti della natura stessa.

 

Daniele

 

 

Daniele, se c'è una cosa che di certo non sei....è quella di essere tedioso

e credimi, le tue non comuni qualità non le riconosco solo io! :wink:

 

Comunque, per ciò che riguarda il discorso affrontato, la tua versione ha tante ragioni per essere condivisa,

io però vorrei aggiungerci un elemento terra terra;

nei luoghi dove la religione Islamica si è diffusa il deserto la fà da padrone e quando si parla di deserto uno pensa al caldo pazzesco che fà, quindi;

mangiare carne ad alto contenuto di grassi o bere bevande alcoliche, secondo me, equivarrebbe ad un lento ma inevitabile suicidio alimentare o no?

Solo in certi datati western si vede il " cobboi " alias pistolero che, dopo una lunga traversata del deserto, si ferma al saloon a bere whisky

e sappiam bene che i popoli arabi, in fatto di cultura, ci hanno insegnato molto, quindi..... :happy:

 

Ora parto per la tangente:

ma chi mi spiega perchè whisky lo pronunciano " uischi "

e sky-cielo o sky-la tele, lo pronunciano " scai "

poi il buon Sordi voleva fare l'americano, mah........ :huh:

 

:hug2:

Modificato da patrizio
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Forse trovarsi a tu per tu con un grosso maschio adulto non avrebbe sortito il medesimo risultato, però costituisce un buon indizio di come possono essere andate le cose agli albori dell'allevamento. Il suo parente prossimo, il maiale, è stato sicuramente tra i primi animali allevati dall'uomo, prima di pecore e capre e ben prima dei bovini, secondo forse solo al cane, e qualche esemplare deve essersi avvicinato amichevolmente e stabilmente ai cumuli di scarti alimentari dei primi villaggi. Curiosamente, però, è sempre stato allevato da... agricoltori... e mai da allevatori nomadi, infatti, non essendo adatto a ricavarne latte o lana, ma solo carne, non poteva costituire "ricchezza", ma solo un "prodotto secondario" (brutta espressione per dire che, anche durante il neolitico, l'uomo è sempre stato mosso da interessi economici) ottenuto riciclando gli scarti della produzione agricola. Probabilmente questo è anche il principale motivo per cui il Corano lo considera un animale impuro, perché il suo allevamento è "deviante" rispetto alla mentalità araba (storicamente allevatori nomadi) oltre che espressione, assieme al vino e alla birra, di una cultura stanziale e contadina diametralmente opposta a quella stessa mentalità.

 

Scusate se alle volte sono un po' tedioso, ma mi piace indagare quali siano stati i rapporti "uomo-natura" anche nell'antichità, per cercare le radici delle nostre fobie, pregiudizi e, spesso e volentieri, atteggiamenti cretini nei confronti della natura stessa.

 

Daniele

Ma di che ti dobbiamo scusare Daniele? :biggrin:

Da un video "ludico", sei riuscito a portarci a ragionare su cose, almeno per me, molto interessanti ! :wink:

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nei luoghi dove la religione Islamica si è diffusa il deserto la fà da padrone e quando si parla di deserto uno pensa al caldo pazzesco che fà, quindi;

mangiare carne ad alto contenuto di grassi o bere bevande alcoliche, secondo me, equivarrebbe ad un lento ma inevitabile suicidio alimentare o no?

Solo in certi datati western si vede il " cobboi " alias pistolero che, dopo una lunga traversata del deserto, si ferma al saloon a bere whisky

e sappiam bene che i popoli arabi, in fatto di cultura, ci hanno insegnato molto, quindi..... :happy:

 

Ora parto per la tangente:

ma chi mi spiega perchè whisky lo pronunciano " uischi "

e sky-cielo o sky-la tele, lo pronunciano " scai "

poi il buon Sordi voleva fare l'americano, mah........ :huh:

 

:hug2:

Per il suicidio alimentare, almeno oggi che i maiali vengono ingrassati all'inverosimile e con alimentazioni quantomeno... discutibili... sono pienamente d'accordo, ma di per sé la carne di maiale sarebbe molto magra; bisognerebbe sapere come si presentavano anticamente al momento di macellarli. Per gli alcolici il discorso è probabilmente un po' diverso: le prime società stanziali, soprattutto nelle aree a clima più caldo, hanno dovuto affrontare presto il problema delle fonti d'acqua infette da colibatteri e simili (l'igiene nei primi agglomerati urbani non doveva essere elevata) scoprendo che le bevande fermentate bloccavano il loro sviluppo. Analogamente, in estremo oriente, l'uso degli infusi come il tè aveva il medesimo scopo, perché la bollitura dell'acqua uccideva i microrganismi presenti. Per i popoli nomadi il problema era molto minore, perché i loro continui spostamenti impedivano l'eccessivo proliferare di batteri in ciascuna fonte che incontravano lungo il cammino.

 

A proposito: whisky è solo la storpiatura in grafia "inglese" di una parola composta gaelica che significa "acqua di vita" (l'equivalente della nostra acquavite) e la pronuncia risente della sua origine scozzese non anglofona. Per fortuna che i distillati sono un'invenzione abbastanza recente (paradossalmente, pare la si debba attribuire agli arabi), altrimenti la loro alta gradazione sarebbe stata veramente un problema per i contadini stanziali del medioriente che hanno inventato vino e birra!

Ciao,

Daniele

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Interessantissimo il discorso sulla dieta dei maiali e dei cinghiali,

in questo potrei dire qualcosa....

ma mi piace sottolineare che i cinghiali selvatici oggi mangiano una quantità ed una varietà di cibi che gli antichi cinghiali si sognavano,

a partire dalle castagne, poco saporite non raccolte, dei castagni in gran parte oramai inselvatichiti, alla grande quantità di alberi da frutto rimasti senza cura e da cui non vengono raccolti i frutti, alle ghiande che prima venivano raccolte dai contadini, l'ho raccolte pure io da piccolo....

altra cosa, la razza dei cinghiali,

sappiamo bene che il ceppo oramai riprodotto quasi ovunque in Italia è di provenienza dei paesi dell'est,

il "vecchio" cinghiale Italiano era di taglia molto più piccola e si riproduceva in numero minore.

 

Curioso il fatto che il maiale sia presente in tutto il mondo in forme diverse che si sono modificate per vivere nei diversi habitat.

 

Una cosa da tenere in seria considerazione è che il maiale più di altri animali, è ciò che mangia, basti pensare che nell'antica roma venivano ingrassati a fichi per presentare ai banchetti una carne più dolce, e venendo ai tempi nostri, delle persone che conosco avevano allevato due maiali ad avanzi di pasticceria, in gran parte dolciumi avanzati, e non han potuto utilizzare il grasso perchè dolce e di cattivo sapore, persino la carne era pessima.

 

.....sgruuuunt!

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Questo modo di interloquire, aggiungendo ognuno il suo sapere è, secondo me, il modo migliore di utilizzare le potenzialità del forum

e nel contempo, per rendere ogni discussione sempre più profonda e conoscitiva.

Basta convincerci che abbiamo tanto da imparare e, senza saperlo, anche tanto da dare.

 

Ora, per riprendere il discorso, mi collego a ciò che ha detto Gibbo nell'ultimo intervento

e nello specifico, vorrei porre la mia attenzione sulla proliferazione dei cinghiali.

Mi chiedo e vi chiedo se il loro aumento non comporterà, a breve, un serio pericolo per noi frequentatori di boschi.

Qualcuno sorriderà, ma il mio timore non è così campato in aria,

un esempio concreto lo si può vedere attorno al Gran Sasso, dove branchi ormai numerosi di cani, una volta miti e domestici,

si stanno sempre più inselvatichendo e, senza esagerazioni, incattivendo. che,

come giustamente Gibbo ci fà notare, hanno a disposizione tanto cibo, ma non in misura illimitata, quindi,

quando cominceranno a mutare atteggiamenti?

E se lo faranno, noi quanto rischiamo?

Inutile farvi notare il numero in serio aumento di incidenti tra automobili e cinghiali, che già questo dovrebbe preoccupare

le autorità competenti, ma la mia domanda secca è:

quando, guardandosi attorno, si sentiranno superiori a noi e ci attaccheranno anche solo per pura difesa del territorio?

Che sia giunto il momento di chiedere agli amici cacciatori?

A me parrebbe un'idea d non scartare a priori!

 

 

Chiedo scusa a tutti se ho un pò cambiato di direzione, ma l'argomento mi sembra che meriti un pò di attenzione! :hug2:

Del resto, si sà, che il numero fa la forza ed è da quì che le mie paure si spostano verso il numero crescente di cinghiali

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