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Un autore(????).... discutibile


brucorzy

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Credo che quando si fa una pubblicazione (parlo con cognizione di causa in quanto lavoro nell'editoria), bisogna pesare la parole che si usano. Non si può dare un colpo al cerchio e uno alla botte come è stato detto.

Il micologo che si cimenta in queste pubblicazioni ha, secondo me, il dovere di informare sulla tossicità o meno del fungo. Non deve aver paura di perdere credibilità....

Tutto questo non sta nè in cielo nè in terra.

 

Da quando so che il chiodino è quantomeno sospetto, non solo non lo raccolgo più, ma cerco di sconsigliarlo a chiunque.

questa come la vedo io...

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Per capire meglio, sarebbe interessante poter leggere in questo topic anche un intervento dell'autore citato;

se non di persona, magari riportando qui una sua ridsposta da altro sito. Che ne pensi Ennio??

 

ciao Carlo,

sono d'accordissimo con quanto hai scritto, anche perchè senza sentire "l'altra campana" spesso si creano degli spiacevoli malintesi dovuti alla personale e libera interpretazione (anche se in buona fede) di quanto letto,

a risentirci,

Ennio.

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ciao Carlo,

sono d'accordissimo con quanto hai scritto, anche perchè senza sentire "l'altra campana" spesso si creano degli spiacevoli malintesi dovuti alla personale e libera interpretazione (anche se in buona fede) di quanto letto,

a risentirci,

Ennio.

 

Non sono d'accordo...

quando si fanno delle pubblicazioni bisogna essere il più chiari possibili, anche perchè non è sempre possibile contattare l'autore quindi si prende

per buono quello che si legge. E l'autore in questo caso non è stato affatto chiaro, anzi ha apportato una giustificazione che, a mio parere, non regge, non sta nè

in cielo nè in terra.

ciao

BRUNO

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Credo che quando si fa una pubblicazione (parlo con cognizione di causa in quanto lavoro nell'editoria), bisogna pesare la parole che si usano. Non si può dare un colpo al cerchio e uno alla botte come è stato detto.

Il micologo che si cimenta in queste pubblicazioni ha, secondo me, il dovere di informare sulla tossicità o meno del fungo. Non deve aver paura di perdere credibilità....

Tutto questo non sta nè in cielo nè in terra.

 

Da quando so che il chiodino è quantomeno sospetto, non solo non lo raccolgo più, ma cerco di sconsigliarlo a chiunque.

questa come la vedo io...

 

 

Abbiamo capito: scusa se qualcuno la pensa diversamente.

 

Magari scrivigli in pvt, sai come si chiama, un indirizzo in Internet lo trovi di sicuro.

 

:bye1:

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Abbiamo capito: scusa se qualcuno la pensa diversamente.

 

Magari scrivigli in pvt, sai come si chiama, un indirizzo in Internet lo trovi di sicuro.

 

:bye1:

 

Vabbè si fa per parlare, un forum serve a questo o no?

 

Non devo convincere nessuno, la prossima volta accetto quello che pensi e non controbatto.

ciao

:scratch_one-s_head:

:ok:

Modificato da brucorzy
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E allora andrebbe scientificamente dimostrata la "sospetta" tossicità a quanti li consumano da 40 anni senza alcun problema

 

Offriti come cavia, Carle'! La scienza esige qualche nobile gesto sacrificale. :biggrin:

 

Vabbe' che a te nun t'ammazza manco la phalloides... :smilies90:

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Vabbè si fa per parlare, un forum serve a questo o no?

 

Non si tratta di accettare a priori le opinioni di nessuno,

ma una volta spiegate e chiarite le proprie, il discorso dovrebbe fare un passo in avanti, non credi?

 

Per questo ho chiesto l'intervento dell'autore da te citato: magari può dare questo impulso (positivo) alla discussione.

 

:bye1:

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Offriti come cavia, Carle'! La scienza esige qualche nobile gesto sacrificale. :biggrin:

Vabbe' che a te nun t'ammazza manco la phalloides... :smilies90:

 

Appunto. :good:

 

Quella della tolleranza personale è una variabile che toglie molte "certezze" a una eventuale sperimentazione. (seria e prolungata nel tempo)

 

Mia madre non tollera nemmeno i porcini (gruppo edulis), probabilmente a causa del famoso enzima mancante,

mio padre consuma con moderazione C.nebularis e A.mellea da sempre senza problemi. (con i dovuti accorgimenti in fase di cottura e conservazione)

 

Per quanto riguarda il fegato, c'è chi non consuma funghi "sospetti" ma poi se ne rovina ben più del 10% con l'alcol.

Modificato da Romanus
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Vabbe' mi pare si stia discutendo sull'opinione di un autore che a questo punto penso abbia diritto ad un necessario diritto di replica prorpio perchè è un forum pubblico il nostro e poichè anche io penso come Brucorzy che quando si fanno delle pubblicazioni bisogna essere il più chiari possibili, penso sarebbe bello avere una sua nota chiarificatrice.

 

Aggiungo qualche elemento alla discussione: se ci basassimo solo sulle casistiche molti funghi commestibili non lo sarebbero pù (mellea ne è un esempio). Quanti quintali/tonnellate di nebularis vengono tutt'ora consumati? non solo in toscana ma penso anche alla basilicata ed alla calabria e quante intossicazioni lievi/severe ci sono? Quanti altri cibi danno una sintomatologia analoga se consumati in grandi quantità? Abbiamo dei dati? A me sembra che sia semplice continuare a dare etichette, Così è più semplice dire ad esempio che tutti i lattari a lattice bianco sono tossici, che rendersi conto delle varie realtà ecologiche, insomma eviscerare il problema indivifduando davvero le sostanze tossiche Certo il costo sarebbe proibitivo ergo ne vale la pena? mah... ed è poi assai strano che le intossicazioni da funghi largamente commercializzati e con alle spalle un fiorente business non vengano mai prese in considerazione. :chin:

 

ciao

 

PS Carlo secondo me ha detto cose estremamente sensate, sarà che non sento da tanto ma... possibile? :biggrin: :tease:

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PS Carlo secondo me ha detto cose estremamente sensate, sarà che non sento da tanto ma... possibile? :biggrin: :teas

 

Tranquillo, stai solo invecchiando. :friends:

 

p.s. se l'autore scrive sul vs. forum, magari chiedigli una risposta da postare qui. :wink:

Modificato da Romanus
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