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Rassegna micologica, 18^ puntata


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Tonì

 

... generalmente è plausibile quello che dici ...ma molto molto spesso in natura lo stesso fungo si presenta in maniera molto poco standardizzata per cui..... un motivo in più per non fidarsi.

 

:clapping: :clapping: :clapping: Rossano

 

E' giusto Rossano non fidarsi, ma in effetti allo stato chiuso si vede sempre questa caratteristica.

Ciao

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......Adesso riflettete sinceramente: 4-5 giorni prima, l'Amanita caesarea sarebbe stata aperta parzialmente ma l'Amanita phalloides era ancora allo stato di ovolo chiuso; se passava un cercatore qualsiasi, vedendo i due funghi così vicini, cosa pensate avesse fatto?......

 

Con affetto,

Ennio.

Caro Ennio, quello che dici è emblematico di come a volte si possano prendere abbagli madornali e ....catastrofici. :skull: :priest2:

 

Per quel che ha detto Tonì sapevo già, ma sinceramente non consiglierei a nessunissimo di fidarsi di quelle caratteristiche!!!

 

Anche in questo caso un mio contributo su A. muscaria fo. aureola

 

:hug2: :bye1:

salvo

 

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Anche se il rischio confusione A.cesarea - A.muscaria è relativamente basso

non meno interessante delle altre questa 18^puntata.... anzi forse di più :give_heart:

 

.....sul problema delle Amanite da non racogliere allo stato chiuso

tutti d'accordo, tuttavia molto interessante a mio parere la particolarità sottolineata da Tonino.

 

Inoltre ricordo di volte in cui (da bambino) sezionando longitudinalmente l'ovolo allo stato chiuso

il profilo arancio della cuticola era ben visibile ....non è certo una caratteristica su cui fare affidamento

(e comunque la legge ne vieta la raccolta a quello stadio :hug2: :give_rose: ) ....

ma sono curioso di sapere le esperienze di altri su questa carateristica.

 

Ancora grazie Ennio!! :friends:

 

:give_heart: Giuseppe

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Ciao a tutti,

a seguito dell'intervento di Tonaino, il quale ribadendo la pericolosità della raccolta dell'Amanita caesarea allo stato di ovolo chiuso, accenna all'esistenza di una differenza che permetterebbe la distinzione tra l'Amanita phalloides e la caesarea.

Ora, trattandosi di una problematica molto importanta sotto il profilo dell'informazione e della prevenzione tossicologica, voglio ricordare che molti visitatori occasionali del forum, possono essere inesperti o principianti e che potrebbero erroneamente pensare che sia possibile distinguere +/- facilmente (una volta spiegata), la differenza tra le due specie.

Voglio inserire alcune immagini tratte dallla monografia "Il Genere Amanita in Italia" di Mido Traverso, edito dall'A.M.E.R. di Roma nel 1999, per far capire come queste differenze a volte siano quasi inesistenti, e se per un bravo esperto è possibile il riconoscimento delle due specie (sempre di ovolo chiuso stiamo parlando) ciò è MOLTO difficile e PERICOLO per un principiante.

Un caro saluto a tutti gli intervenuti e a risentirci,

Ennio.

allego in sequenza 4 immagini relative a quanto in argomento.

Edited by Ennio
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foto n.1:

coppia di Amanita Cesarea a sinistra e Amanita phalloides a destra, allo stadio di ovolo chiuso.

In questo caso le differenze morfologiche rientrano nella normalità (base appuntita per A. caesarea e invece apice appuntito per A. phalloides).

post-791-1178148564.jpg

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foto n. 2:

coppia di Amanita allo stadio di ovolo semichiuso, A. caesarea a sinistra e A. phalloides a destra.

Notate come in questo caso, i due ovoli non presentino sostanziali differenze nella forma morfologica, solo il taglio del velo generale può aiutare nella distinzione; ma se fossero stati tutti e due arancioni, rimarrebbe comunque ancora possibile (in questo stadio), la confusione con l'ovolo di A. muscaria o A. aureola.

post-791-1178148974.jpg

Edited by Ennio
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foto n.3:

sezione della base del gambo di Amanita caesarea, si nota il colore giallo della carne del gambo, la volva bianca, membranacea e avvolgente e la base appuntita.

post-791-1178149358.jpg

Edited by Ennio
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foto n. 4:

sezione della base del gambo di Amanita phalloides; si nota la carne ovunque bianca, la volva sacciforme e la base arrotondata.

ATTENZIONE:

queste ultime 2 immagini illustrano esemplari tipici; RICORDATE che spesso nella realtà, le due forme non sono così nettamente demarcate.

In conclusione:

nessun "terrorismo" allarmistico, ma solamente una ulteriore e forte raccomandazione ad adottare un comportamento improntato alla massima prudenza e consapevolezza del rischio che si può correre.

Ennio Carassai.

post-791-1178149997.jpg

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Altra interessantissima lezione Ennio :hug2: :give_heart:

 

....e direi anche estremamente utile perchè, e a volte sembrerà anche strano, l'avvelenamento da Amanita Phalloides risulta ancora oggi tra i più diffusi. Questo a dimostrare che è molto difficile sopratutto per i meno accorti, distinguere la mortale Amanita con le varie specie con cui viene confusa :give_rose:

 

Alla prossima lezione Ennio e...

Grazie :friends:

 

Pasquale :give_heart:

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....e direi anche estremamente utile perchè, e a volte sembrerà anche strano, l'avvelenamento da Amanita Phalloides risulta ancora oggi tra i più diffusi. Questo a dimostrare che è molto difficile sopratutto per i meno accorti, distinguere la mortale Amanita con le varie specie con cui viene confusa :biggrin:

 

Alla prossima lezione Ennio e...

Grazie :biggrin:

 

Pasquale :contract:

esatto quello che hai scritto!, sembra impossibile; ma ancora oggi si verificano diversi casi all'anno di avvelenamento mortale causati dal consumo di Amanita phalloides (la stampa e la TV non sempre ne danno notizia di tutti), ma il centro antiveleni di Milano li registra tutti e, da gli avvelenamenti mortali fino alle leggere intossicazioni, i casi sono veramente tantissimi ogni stagione.

Tra l'altro c'è da considerare (oltre alle vite umane) l'alto costo sociale sostenuto per far fronte alle spese relative ai ricoveri ospedalieri e alle terapie mediche (pagate da tutta la collettività).

P.S. oltre ai dati ufficiali, ci sono da aggiungere un considerevole numero di intossicazioni (+/- leggere), non "pubblicizzate" dagli interessati (quasi sempre pseudo esperti) per paura di perdere la faccia.

Personalmente credo sia un "dovere morale" di ogni socio APB, cercare per quanto possibile, di contribuire a diffondere una corretta informazione di prevenzione tossicologica e una rispettosa cultura ecologica.

Scusate se l'ho fatta lunga, ma su questi temi è sempre meglio parlare che sottacere,

un caro saluto,

Ennio.

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Personalmente credo sia un "dovere morale" di ogni socio APB, cercare per quanto possibile, di contribuire a diffondere una corretta informazione di prevenzione tossicologica e una rispettosa cultura ecologica.

Grazie per la lezione che è stata, come sempre, chiarissima e molto dettagliata :biggrin:; quanto al tuo intervento quotato... non fa una grinza ed è assolutamente condivisibile :biggrin:

:contract: Alberto

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Grazie ancora una volta Ennio.

 

Chiaro,semplice,preciso ed esaustivo come sempre.

 

Ringrazio anche gli altri Amici con i loro contributi.

 

Un :contract:

 

Giuliano

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