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Ennio

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  1. sono completamente d'accordo con Artù, per la 3^ specie chiedo a Prestigioso: era di struttura gelatinosa o ceracea? perchè se fosse stata gelatinosa sembrerebbe un residuo di Tremella foliacea, ciao a tutti, Ennio.
  2. Ciao Salvo, contribuisco anch'io velocemente essendo appena ritornato dall'Abruzzo "bello e gentile" ma avaro di funghi; certo se si fosse veduta la base del gambo (se c'erano delle di ife rizomorfe fitte e fini) e visto l'habitat, avrei detto Agaricus fissuratus, che alcuni autori tendono a sinonimizzare con A arvensis. un caro saluto, Ennio. allego una foto di una mia raccolta sotto leccio, esemplari cresciuti in periodo secco e ventoso P.S. spero a giorni, di avere un pò di tempo per mostrarvi quanche fungo "marsicano".
  3. caro Luciano, anche se non ho potuto visitare la vostra mostra per concomitanti impegni della mia Associazione, devo farti i miei complimenti per la bella esposizione (mi sà che l'idea dei tre livelli te la copierò), so quanto impegno comporta organizzare una mostra così ben messa (mi ricordo che qualche volta sono venuto anche a darvi una mano). Di nuovo complimenti a tutti, anche al carissimo amico e "collega di docenza" Claudio Modesti, un caloroso saluto a tutti gi amici matelicesi, Ennio.
  4. ciao Giancarlo e grazie per il tuo pensiero, un caro saluto Ennio.
  5. Ciao Salvo, +/- , questo è il Genere Hyphomyces comprendente diverse specie, tutte procurano una modificazione (deformazione) o un blocco dello sviluppo dell'imenoforo, nella tua foto l'Hypomyces aureum probabilmente ha attaccato uno Xerocomus (cosa molto frequente). In particolare mi riferivo a deformazione e blocco dell'imenoforo come succede nei Lactarius a causa di Peckiella deformans (vedi foto allegata). i carpofori attaccati da questi non divengono tossici ma non sono più appetibili, se non altro per il loro "repellente" aspetto. A risentirci, un caro saluto, Ennio.
  6. Ciao Riccardo, ti rispondo escludendo l'ipotesi di X. chrysenteron in quanto gli esemplari in questione mancano completamente di una qualsiasi fibrilla rossa sul gambo, i tubuli e pori non virano assolutamente e manca il pigmento sottocuticolore rosso, tipico del chrysenteron, inoltre le probabili specie arboree micorizze (leccio, tiglio e pino d'aleppo) non sarebbero l'habitat ideale di questa specie. un cordiale saluto e a risentirci alla prossima occasione, Ennio.
  7. Caro Piccio, ti ringrazio per la tua risposta, sono convinto anch'io (come altri amici di APB) che piano piano si riuscirà a spostare l'interesse dai solo porcini verso altre interessanti specie fungine che la natura ci offre per la nostra curiosità, un caro saluto, Ennio.
  8. ciao Salvo, dalla foto del messaggio n. 10, mi sembra di vedere che l'imenoforo dei due Boletus aereus è deformato come quando viene attaccato da un Hyphomyces, puoi confermare ?, di nuovo ciao e grazie, Ennio.
  9. Bravo Carletto !, così mi piaci, non solo porcini ma tante specie interessanti da far conoscere, un caro saluto da Ennio.
  10. Ciao Marco, a parte che nel campo della biologia fungina, a volte non si ancora bene dove finisca la simbiosi e inizi ll saprofitismo (alcuni funghi hanno sviluppato ambedue i sistemi nutrizionali); in questo caso si tratta di simbiosi in quanto dalle filature tra mattone e mattone, ogni tanto si vedono delle finissime radici, molto probabilmente provenienti dalle sovrastanti piante. Penso che fisicamente la simbiosi tra radici pilifere e ife miceliari avvenga proprio in questi interspazi, per poi ampliarsi e accrescersi sulle pareti umide dove poi avviene la fruttificazione. un caro saluto, Ennio. P.S. sto "monitorando" la crescita, spero di attrezzarmi a dovere per poter documentare fotograficamente al meglio questa esperienza.
  11. certamente, in passato molte gallerie franavano proprio perchè le travature invase dal micelio cedevano. Nel caso specifico non c'è questo pericolo in quanto i percorsi visitabili sono stati messi tutti in sicurezza con una parete corazzata di cemento armato, rivestita dalle travi in legno. un caro saluto a voi, Ennio.
  12. ciao Patrizio, nessun mistero, hanno solo la funzione igienica in quanto i caschi vengono usati da più visitatori. mi fa piacere annoverarti tra gli "abbonati" più assidui, grazie, Ennio.
  13. Ennio

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    ciao Osvaldo, oltre a quello che ti ha risposto NIco, vorrei aggiungere che gli "steccherini", ossia le Hydnaceae in genere, hanno un imenoforo in continua crescita; mi spiego meglio: si verificano le iniziali condizioni per la fruttificazione, i carpopfori si formano, si sviluppano fuori dal terreno di crescita, poi cessano le condizioni ambientali di crescita, il fungo interrompe il suo accrescimento e rimane intatto sul posto, dopo un certo periodo X, si ripresentano le condizioni favorevoli all'accrescimento e il fungo riparte e prosegue il suo sviluppo e cosi via. Questo giochetto alterno può anche seguitare e ripetersi per diverso tempo, tenete presente però che l'imenoforo è sempre quello iniziale, solamente sarà aumentato di volume, ma è "biologicamente vecchio", ecco quindi che a volte gli aculei divengono amari (non tossici) ma solo +/- amari, e in questo caso occorre toglierli in quanto poco gradevoli. Forse questa spiegazione sembrerà un pò complicata, ma così è !, un cordiale saluto a tutti, Ennio.
  14. Amiata 17: termino questa 2^ ed ultima puntata dedicata all'Amiata, con uno scorcio caratteristico della piazzetta dell'Abbazia di San Salvatore. Arrivederci alla 32^, un cordiale saluto a tutti gli abbonati e non, Ennio.
  15. Amiata 16. Questa specie l'ho fotografata non perchè sia rara, ma per la bellezza dei carpofori: Tricholomopsis rutilans (Schaeff. : Fr.) Singer, fungo che cresce alla base di vecchie ceppaie di conifere, dalle lamelle giallo oro, cappello rosso rubino su fondo giallo oro, bello ma non commestibile.
  16. Amiata 15, le ultime due specie. Xerocomus ferrugineus (Schaeffer) Bon, bella Boletacea dal cappello baio e vellutato, tuboli e pori giallo vivo non viranti, habitat faggio e abete, discreto commestibile.
  17. Amiata 14: Russula aurora Krombholz, tipica specie fageticola, si riconosce per il cappello su tonalità rosa-rosso con il centro sempre decolorato in giallo-crema, lamelle bianche e fragili, carne dolce.
  18. Amiata 13: sempre in tema di Russula, la più conosciuta ed apprezzata, Russula cyanoxantha (Schaeffer) Fries, penso non occorrano altri commenti.
  19. Amiata 12: una foto anche alla mia (stanca e un pò scoraggiata) compagna di escursione e di vita, Ivana.
  20. Amiata 11. in un tratto misto faggio- pino nero questo gruppetto: Russula amoenicolor Romagnesi, bella specie dai colori lilla-violetto spesso decolorata al centro, gambo soffuso di viola, lamelle crema e lardacee (tipo R. cyanoxantha), carne dolce.
  21. Amiata 10: questa ormai la conoscete tutti, un gambo così zebrato, un cappello cosi squamoso, un anello doppio e mobile, gambo bulboso, lamelle bianche e libere, dovrebbe essere quasi impossibile scambiarla con altre specie: Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Singer.
  22. Amiata 9: Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) Kummer, fungo onnipresente tutto l'anno, crescita cespitosa su ceppaie sia di latifoglia che di conifera, carne giallastra ed amara , lamelle gialle, anello cortiniforme e fugace, sporata nerastra, specie tossica da non confondere con l'Armillaria mellea che ha sporata bianca ed anello persistente.
  23. Amiata 8: domenica mattina tempo buono, allora via nel bosco misto di abete e faggio e nonostante la solita secca remota, qualcosa si trova. Hygrophoropsis aurantiaca (Wulf. : Fr.) Maire, piccolo funghetto dal bel colore giallo-arancio dal portamente cantharelloide ma provvisto di vere lamelle decorrenti (non pliche) e spesso scambiato proprio per Cantharellus cibarius, ma a differeza di quest'ultimo che è profumatissimo, H. aurantiaca non profuma ed è specie tossica. Crescita su residui vegetali a piccoli gruppetti.
  24. Amiata 7: questi strani funghetti crescenti a decine, erano attaccati sotto i travi della volta, cosa saranno ?.
  25. Amiata 6: questi funghi (per me sconosciuti e fotografati al ritorno in albergo), pendevano dal soffitto di legno di una delle gallerie più profonde.
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