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mario

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  1. Grazie Ale, grazie per avermi portato a spasso anche oggi... Io sono lontano da luoghi simili e un po' mi mancano queste atmosfere, per quanto dalle mie parti ci sia comunque un bel po' da vedere... Un caro saluto e, come al solito, ho molto apprezzato gli scatti (ottima tecnica conservativa sulle alte luci). Mario.
  2. Belli! Hai ragione: una delle cose che più mi affascinano sono i tardivi, gli incontri quasi fuori stagione. Salutoni.
  3. Un paio d'anni fa cacciavo in apnea in una zona molto aperta ma che è tratteggiata, sul fondo del Golfo di Napoli, da una strisciata di tufo che si dipana come una pennellata ardita, impressa da chissà quale artista... Dopo una bella cattura, un bel sarago credo..., la mia mano destra scivolò lungo il braccio sinistro a cercare il fido coltello che utilizzo per porre fine rapidamente alle sofferenze della preda di turno e per... non ci crederete... pulirla subito in mare per motivi in tutto analoghi a quelli per cui si puliscono i funghi nel bosco. Sorpresa! Lui non c'era... dopo qualche attimo di smarrimento, e dopo aver utilizzato la punta dell'arpione per finire il pesce, mi dissi: non puoi abbandonarlo così, lui non ne ha colpa, tu lo hai riposto male, senz'altro, perchè il fodero possiede un meccanismo di ritenzione tanto semplice quanto efficace... E così... tornai indietro sui miei passi... pardon, sulle mie pinneggiate... e dopo qualche tuffo e alcune planate su un fondale di circa 15/18 metri, un baluginio d'acciao m'illuminò la lieta conclusione della piccola avventura. L'avevo ritrovato. Riemerso, sorridendo attraverso il boccaglio, lo guardai attentamente: era graffiato e opacizzato dall'uso, ma affilatissimo e ancora robusto; pulii il pesce e lo riposi con accortezza. Non ci crederai... ricordo questo evento come e al pari di alcune delle mie migliori e più impegnative catture. E' ancora con me. Salutoni e grazie per le tue riflessioni che, come vedi, sono comuni a tutti coloro i quali amano e sentono con particolare acutezza le cose della vita. Mario.
  4. Grazie per l'attenta determinazione di così tanti interessanti soggetti. Agaricus silvaticus ed essettei sono buoni commestibili (cotti), se non vado errato...? Dalla tua foto il silvaticus sembra vagamente assomigliare all'augustus (che io conosco e raccolgo): in cosa differiscono? Grazie e saluti. Mario.
  5. Post che trasuda emozioni da ogni singolo pixel! Ottimi scatti e un gran bel vedere in ogni senso. Saluti. Mario.
  6. Classico equivoco da tastiera.... Io intendevo proprio quanto da te adesso precisato: dovresti usare più spesso il 18-50 f/2.8, proprio per quella sua vocazione alla macro ambientata; spero che quest'avanzare dell'autunno Ti/ci concederà ancora qualche buona occasione al riguardo (trombette? io le adoro... e sono anche un soggetto interessantissimo e difficile, anche cromaticamente). Dai Gaunluca, fammi vedere qualcosa con quest'ottica... ci sto pensando un po su anch'io all'acquisto. Salutoni:friends: Mario. P. s.: convengo sulla necessità di monitors ad alta risoluzione per apprezzare gli scatti realizzati con questo genere di ottica (10-20; 11 - 16 etc. etc.).
  7. Convengo su tutta la linea... gli ultrawide sono ottiche ostiche quasi quanto i super tele (diciamo dai 300 mm. in su per noi amatori...). Un dato fondamentale poco sottolineato, perchè si tenda ad attribuire loro una profondità di campo tale da sopperirvi, è la difficoltà di mettere a fuoco correttamente, che si acuisce quanto più sono ridotte le distanze operative. Guardando bene gli scatti di Ale, che possono a giusta ragione esser presi ad esempio (onore al merito...) non è difficile notare con un po' d'attenzione qualche particolare fuori fuoco specialmente agli angoli e in primissimo piano, negli scatti in cui contestualizza i soggetti: non è certo un difetto dello scatto, sono solo i limiti tecnici imposti dal mezzo utilizzato e dal contesto operativo. La verità è che questi scatti sono molto più difficili di quanto possa apparire e che, paradossalmente, una compatta evoluta (con settaggi da reflex...) resta in questo campo quasi imbattibile perchè il sensore piccolo amplifica la possibilità d'ottenere un'estesissima pdf... Comunque, dovresti tentare d'usarlo più spesso, perchè è un'ottica che merita e che necessita del solito "rodaggio" del manico... Salutoni.
  8. Non ho esperienza dei Sigma, ma per quanto riguarda il Tokina posso riferire (lo uso da circa un anno e poco più) che non è affetto da particolari dominanti; al più tende a essere un pochino "freddo", cosa cha a mio avviso rappresenta un certo pregio, poichè lascia molta libertà di movimento in post produzione (ammesso che ce ne sia bisogno, a me va bene nalla grandissima parte dei casi...). Il 24 - 105: come ho sempre affermato da subito (lo possiedo da poco meno di tre anni, ormai...) è un'ottica eccezionale: nitido come pochi zoom (sopratutto alle focali intermedie e tra f/8 e f/11 - 13) sanno esserlo (ed è comunque un 4x abbondante...), colori naturalissimi, apertura massima costante e relativamente luminosa, per cui se fossimo dotati di full frame sarebbe l'ottica definitiva, o quasi (c'è l'ottimissimo 17 - 40 L da considerare quanto a ultra- wide per ff). Insomma, è un bel rompicapo... Salutoni. Mario.
  9. Luoghi incantati e ben venga la neve che aiuta il bosco a riposare in vista delle prossime fatiche. Saluti. Mario.
  10. L'ho già detto in un mio post precedente: le uscite liberi dall'ansia del risultato sono le migliori e a volte pagano anche... Bellissimi, un saluto. Mario.
  11. Se l'uso che vuoi farne è foto ambientate ai funghi, allora dovresti considerare il Sigma 18 - 50 2.8 apo macro (minima distanza di maf 20 cm. e qualità ottima..); è la migliore ottica per contestualizzare i soggetti, anche se non è ultra - wide; però, così facendo potresti avere l11 - 16 e il Sigma al prezzo (quasi) del Canon 10 - 20... Famme sapè, anche a proposito della scampagnata... con l'acqua che c'è stata ieri e oggi, io sono in fibrillazione.... Scusa l'OT Ale...
  12. Baldacci back in action... Che bello poter vedere cotanta bellezza con i tuoi occhi, sia pure attraverso il "filtro" della reflex... Ottimi i consigli sugli scatti e visto che ci siamo anch'io propongo un'altrenativa: come ultrawide dedicato alle reflex aps-c (formato ridotto) il Tokina 11 - 16 f/2.8 costante (circa 450/500 eurozzi nuovo, sia per Nikon che per Canon) è una validissima alternativa con in più il grande beneficio dell'apertura costante che viene utilissima anche nel bosco e con caratteristiche di colori e nitidezza naturalissimi i primi ed eccellente la seconda. Il 24/105 L è forse l'ottica tuttofare migliore che ci sia in circolazione, ma è sacrificato sul formato ridotto quanto a grandangolo, tuttavia eccellente in qualsiasi altra circostanza. Eccone una col tokina: http://www.fotoarts.org/immagine.php?id=11...amp;galutente=1 Saluti.
  13. Certo che mi è piaciuto! Anche se mediaticamente, è stato un bel vedere e un "sentire" quello che tu hai vissuto... Però, però... sai che ti dico? Ti dico che, siccome a me le emozioni piace viverle con enfasi e partecipazione assoluta (ma credo tu te ne sia già avveduto...) e le persone conoscerle guardandole non solo attraverso gli "occhi" delle loro reflex, se a te farà piacere forse potremo accordarci per un'escursione che sia qualcosa di più di una sola giornata passata insieme, ma solo la prima di tante altre... Vero che le distanze son distanze, ma mica siamo nel XXI secolo per niente, o no? Un caro saluto e a presto. Mario.
  14. Ciao Ale! Io devo ringraziarti più di tanti altri... Pur non potendo lamentarmi (ho trovato abbastanza funghi,quest'anno, tra la Val di Fiemme e la mia Campania; edulis e neri in buona quantità ed eccellente qualità...), mi manca un'uscita in quell'habitat a te così congeniale mentre da me poco raggiungibile: la faggeta. Tu mi ci hai portato in giro stasera: grazie. Mario.
  15. Ma anche tanti re... Ciao e grazie per le belle immagini, anche se m'ha preso la nostalgia...
  16. Perchè no? Scusami, ho quotato una tua risposta ad altro Apbino, ma non a sproposito; i luoghi da te ritratti mi sono ormai familiari: ultima settimana di agosto e prima di settembre da ormai cinque anni e... se Dio o il fato vorranno, anche il 2010 dovrebbe tenere il passo. Il Rio di Valmaggiore... quante regine quest'anno:
  17. IRIDUCIBBILIIIIII!!!!!! Magnifico! Io qui alle prese con mazze di tamburo e nient'altro... e voi ancora con neri ed estatini e già con Hygrophorus Russula... Un caro saluto a tutti e tre! Mario.
  18. Belli e in ambiente a me molto caro. Saluti.
  19. Bellissimi, una stagione ricca, sopratutto d'emozioni, saluti. Mario.
  20. Belli, ottima uscita. Ma ho dubbi sull'ultimo, anch'io ci vedo un leccinum, anche se non saprei con certezza (vulpinum o crocipodium?). Saluti.
  21. Embhè! Guarda un po': di solito sono abituato a vedere magnifici doni della natura strapazzati da energumeni della mia schiatta, ma qui a strapazzarli sono altrettanti doni... della natura! Celie a parte, bei funghi e fa piacere vedere il gentile (ma determinatissimo :biggrin: ) sesso all'opera nei boschi. Saluti. Mario.
  22. Grande carrellata e momento favorevolissimo. Complimenti e saluti.
  23. Grande Peppe!!! Gesti degni di un uomo maturo e non si pensi: può permetterselo! Non è così: c'è gente che non lo farebbe mai, pur potendo... Ti stimo fratello!!! Un salutone. Mario.
  24. Le uscite che preferisco: improvvisate, di rapina e... con qualche bel frutto! Complimenti! Mario.
  25. mario

    Autunno

    Questa è una riflessione che racchiude in sè uno dei fondamenti dell'intera esistenza: l'avvicendamento. Uno dei ricordi più intensi della mia infanzia si concretizza nell'immagine di mio padre che, al ritorno dalla pesca alle spigole col mare mosso, sostituendosi a mia madre, mi dava da mangiare con premura, sino all'ultimo boccone del prelibato pasto... Ora il vecchio leone è a riposo, le battaglie sono lontane, ma non il loro ricordo: oggi lo leggo nei suoi occhi ogni volta che, con un pizzico di sfrontatezza pari alla tua ma anche con tutto l'amore possibile (ove mai quello di un figlio possa paragonarsi a quello di un padre...), io ricambio col frutto della mia caccia in apnea. Ma tant'è, prima o poi toccherà a me dover cedere il testimone e allora anch'io dirò... no, forse lo penserò solo: ecco, lo sapevo, sono ancora nei miei occhi e nelle mie mani, ma sopratutto nella mia anima... Hai toccato una corda sensibilissima; ma l'hai fatto con grazia e con il giusto sentire... Dei faggi, dell'autunno e delle foto posso solo - parafrasando i versi di Roger Waters - dirti: I Wish i was here....
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