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pino

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  1. IL MARGINE E L'ORLO Anche questa parte del cappello offre al determinatore particolari morfologici interessanti sia per quanto riguarda il suo andamento perimetrale e l’ornamentazione, sia per ciò che concerne la sua posizione rispetto al piano orizzontale; l’andamento perimetrale può essere: Unito o regolare, lobato, sinuoso, plissettato, denticolato. L’ornamentazione invece: scanalato, striato, tubercolato, appendicolato. Rispetto al piano orizzontale può essere: involuto, revoluto, ricurvo o piegato, diritto o piano, eccedente, fessurato, fissile.
  2. Amanita solitaria dalle verrucche piramidali
  3. Gomphidius glutiosus, Il cappello ed il gambo generalmente ricoperti da una sostanza glutinosa.
  4. Suillus granulatus, La cuticola è aportabile completamente.
  5. IL RIVESTIMENTO E L'ORNAMENTAZIONE Anche il rivestimento e l’ornamentazione sono elementi di notevole importanza per la determinazione macroscopica. Infatti ci può essere o no una pellicola più o meno asportabile in parte o completamente, nel primo caso sarà utile verificare se viscida e lucente o asciutta e opaca, liscia oppure rugosa, mentre nel secondo caso controlleremo se si tratta di un cappello villoso, verrucoso, squamuloso, punteggiato, pruinoso, oppure con fibrille radiali, lacerature, areole, zonature ecc.
  6. Anche perchè non ho tutto il materiale che sarebbe necessario
  7. solo alcune, tutte sarebbero troppe da postare.
  8. Vediamo ora alcune forme che può avere il cappello
  9. IL CAPPELLO La dimensione del cappello (intesa come diametro) si considera: Piccola - fino a cinque cm. Media - fino da cinque a dieci cm. Grande - oltre i dieci cm. La parte centrale, generalmente in corrispondenza del gambo, è chiamata disco. La forma del cappello è soggetta a continui mutamenti durante tutto il periodo di crescita del fungo, vale a dire dalla sua nascita alla completa maturazione.
  10. Parliamo della MORFOLOGIA dei funghi premessa: Se vogliamo utilizzare le chiavi dicotomiche per la determinazione dei funghi dobbiamo imparare a descrivere un fungo in tutte le sue parti, anche se vogliamo comprendere le descrizioni fatte sui testi oppure se desideriamo descrivere un carpoforo è necessario sapere un po' di morfologia. Spesso si leggono descrizioni che poco hanno a vedere con i carpofori studiati ed è chiaro che quanto scritto è frutto di una copiatura e non di analisi. Nel trattare i caratteri morfologici verranno postate alcune foto che non rappresentano tutti i caratteri descritti. Conviene, per poterli osservare tutti, riferirsi alle tavole esplicative che si trovano sui libri di funghi, anche se forse non sarebbe male procurarsi "Introduzione allo Studio dei Funghi" del Circolo Micologico Carini di Brescia, considerato che tutti gli argomenti che verranno trattati in questo post si riferiranno a questo testo. ____________________________________________________________________ Per giungere ad una buona determinazione di un carpoforo si devono studiare i caratteri morfologici;mediante la loro attenta valutazione si può, abbastanza facilmente, inquadrare il genere di appartenenza a volte individuando anche la specie. Durante questa operazione sarà necessario tenere presente che alcuni fattori esterni possono modificare l’aspetto generale del fungo. Vediamoli assieme : - Cause accidentali (ostacoli vari) possono mutare le caratteristiche tipiche della specie - Dalla nascita alla maturazione completa il fungo va soggetto ad una continua trasformazione della forma. - Gli agenti atmosferici influiscono sensibilmente sull’aspetto esteriore del carpoforo (pioggia, secco, vento). - Le circostanze ambientali o fattori ecologici possono influire sulla crescita (gambo lungo su area erbosa).
  11. ciao a tutti, Tutto chiaro? Anche dove sono stato molto superficiale? Cosa dite comincio con il secondo capitolo? Tra un po' MORFOLGIA. Saluti a tutti.
  12. Il nome di un fungo è generalmente indicato con Genere e specie es.: Boletus edulis Bull.: Fr. La definizione così riportata deve essere letta nel seguente modo: Boletus ----------------genere edulis -------------------specie Bull.----- nome abbreviato (Bulliard) di chi ha per primo nominato questa specie. Fr.------- abbreviazione del nome (Fries) dichi ha sanzionato la prima determinazione.
  13. Alla fine troviamo la specie che ci interessa.
  14. Nelle tonalità dei rossi gli aspetti che ci interessano per descrivere il carpoforo che ci interessa
  15. Il modo più semplice di rappresentare la Sistematica è quello di produrre uno schema a blocchi. Dimenticavo, nella stesura di questo corso ho utilizzato la sistematica di Kuhner.
  16. Velocemente abbiamo affrontato l'aspetto della microscopia per presentare, in modo figurato, alcuni termini di uso comune. Allo stesso modo affronteremo l'argomento più ostico da digerire e da spiegare. Nomenclatura e sistematica Allora: i fughi sono soggetti al Codice di Nomenclatura Botanica. Un insieme di regole e codici che aiutano a "tenere in ordine" questo Regno in continua evoluzione. A scadenze regolari di qualche anno una comissione di esperti si riunisce per verificare che non siano state annunciate nuove specie fungine inquadrate nel modo sbagliato, es. funghi diversi con nome uguale. La sistematica invece non è regolata da leggi ma è definita generalmente dai Micologi. Il primo è stato Fries poi con l'evoluzione dello studio sono arrivati : Quellét, Fayod, Lange ecc. con l'arrivo dello studio del DNA sicuramente ne arriveranno altre sistematiche sempre più precise. Scusate se mi sono dilungato ma l'argomento è duro anche da spiegare in due parole.
  17. Altre peculiarità riscontrabili durante l’indagine microscopica dell’imenio potranno essere i basidi e i cistidi, nei basidiomiceti, e le parafisi negli ascomiceti, a volte di forma molto differenziata e caratteristica. Comunque tutte le zone del fungo offrono caratteri diversi da analizzare come: la trama delle lamelle, la forma e la struttura delle ife, la presenza o meno di setti e di giunti a fibbia.
  18. Collegata all’osservazione delle spore vi è quella degli elementi che portano le spore ovvero i basidi nel caso dei basidiomiceti o aschi nel caso degli ascomiceti. Anche in questo caso si presterà attenzione alla forma e alle dimensioni, ma la caratteristica più saliente si cercherà nella quantità di spore portate da ogni elemento: quattro nei basidi e otto negli aschi; con un numero diverso di spore saremo di fronte ad un carattere importante ai fini della determinazione.
  19. Quandio si studia un carpoforo generalmente si osservano i caratteri anatomici ed i caratteri morfologici ( argomento che affronteremo in un capitolo a parte ) In micologia parlare di anatomia e di ricerca dei caratteri anatomici significa parlare di analisi microscopica. Vediamo gli elementi anatomici fungini maggiormente soggetti all’analisi microscopica: Il principale carattere da prendere in considerazione è costituito dalle spore che sono un elemento basilare per confermare l'analisi macroscopica fatta in precedenza. Delle spore verificheremo la forma, le dimensioni, l’architettura della parete, la presenza del poro germinativo, le ornamentazioni ecc.
  20. Ci stiamo lavorando ma probabilmente si potranno vedere uniti solo alla fine. Per quanto riguarda la domanda che avevi fatto e cioè come germina una spora, ti dirò: alcune spore hanno il poro germinativo che si vede altri no, è un carattere da osservare, non è facile vederne di germinate, speriamo di trovare qualcosa e di farvele vedere, l'argomento però porterebbe fuori tema perchè introdurrebbe concetti di microscopia e per il momento verrà tirata in ballo solo completare dei concetti che verranno esposti, proprio nel prossimo capitolo. Saluti.
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