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Conoscere il Bosco per Amarlo


Gibbo

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Riapro qua la discussione iniziata nella sezione Meteo....

parlavamo di rimboschimenti e tagli sbagliati in Toscana.

Perchè la douglasia? (velocità di crescita e facilità di adattamento)

Perchè la Rubinia infestante? (usata per consolidare le scarpate e per il miele )

Intanto riparto con questo studio dei Boschi Toscani fatto dalla Forestale.

Credo che sia bene conoscere per cercare di comprendere. :cheer: :bye1:

 

Inventario Forestale della Toscana

 

Gibbo. :cheer:

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Credo che in questa discussione potrebbe essere molto d'aiuto il nostro amico

" pistolero " , vista l'esperienza diretta sul campo . :bye1:

 

Ultimamente è sceso a fare l' Inventario Forestale dell'Abruzzo ( Parco Nazionale) , per cui ,

chi meglio di lui per quanto riguarda la Toscana ??!!

 

Vediamo se si collega a breve , altrimenti :cheer:

 

:cheer:

Modificato da Romanus
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Credo che in questa discussione potrebbe essere molto d'aiuto il nostro amico

" pistolero " , vista l'esperienza diretta sul campo . :lmao:

 

Ultimamente è sceso a fare l' Inventario Forestale dell'Abruzzo ( Parco Nazionale) , per cui ,

chi meglio di lui per quanto riguarda la Toscana ??!!

 

Vediamo se si collega a breve , altrimenti  :cheer:

 

:biggrin:

 

In effetti ci pensavo Carlo..... :bye1:

gli mando un PVT perchè legga la discussione.... :lmao:

 

Gibbo. :cheer:

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Ciao Gibbo, non è che ho lanciato il sasso per poi nascondere la mano ma dopo una settimana di malattia mi ritrovo particolarmente impegnato con il lavoro.

 

Ho dato un'occhiata al sito che hai linkato; si tratta di un inventario, con margini di errore evidenti per chi frequenta i boschi assiduamente ed è pertanto da prendere con le molle.

 

Quando parlo dell'alto fusto, che per quanto riguarda l'aspetto naturalistico non ha uguali, mi riferisco a faggi di almeno 50 cm. di diametro disseminati ad una certa distanza l'uno dall'altro, i quali generano radure ove l'humus trova il suo habitat facendo germogliare il sottobosco.

 

Se di alto fusto si deve trattare è di questo genere che i boschi hanno bisogno, non rimboschimenti di piante quasi attaccate l'una all'altra che con lo spoglio autunnale creano una coltre di foglie alta 20 cm, sembrano il bosco di Klimt, bello, ma visto una volta visto sempre.

 

Dal punto di vista micologico, che anche quello che ci interessa, risultano poco produttivi, o quantomeno meno degli altri altofusti, perchè come sai bene nelle radure i funghi nascono sempre, qui invece solo in particolari condizioni climatiche.

 

Dal punto di vista protettivo sono ancora peggiori, come dicono nel sito; ho estrapolato alcuni loro interventi.

 

Prospettive della fitocenosi. Si tratta di popolamenti stabili; quando si trovano allo stato ceduo è meglio non convertirli all'alto fusto perché la struttura cespugliosa offre una copertura al suolo più bassa e più intensa. La capacità protettiva può essere rinforzata con la piantagione di faggio a mazzetti o, anche, con acero di monte e con i sorbi

 

Qui solitamente i legniaioli erano abituati a curare i boschi tagliandoli a sterzo, da centinaia di ann; adesso per volere della forestale questa pratica è caduta in disuso; qui ho capito perchè :chin:

 

Per ovviare alla scarsa attitudine del faggio a essere tenuto a bosco ceduo, i montanari avevano escogitato sistemi basati sul taglio parziale (ceduo a sterzo), sul taglio raso terra della ceppaie e su modi di propagazione vegetativa. Queste pratiche oggi non sono più applicabili per gli alti costi della mano d’opera. Anche il trattamento " a ceduo a sterzo" che certi vecchi forestali giudicavano miracoloso, ha l’inconveniente di essere applicabile solo a boschi tagliati a breve periodo con ricavo misto di legna da ardere o da carbone e di fascina da carbonella, cioè di prodotti obsoleti.

 

Penso si possa riflettere su questo discorso e sulla mancanza di fondi che investe la pubblica amministrazione.

 

Circa il discorso che ti facevo riguardo ai rimboschimenti di pini sul crinale GEA che va da Pracchia al Rifugio del Montanaro per intendersi, sul quale si sono perse anche le tracce del viottolo, ecco la risposta che danno in merito.

 

Prospettive della fitocenosi. Le pinete di pino nero delle stazioni più scadenti si aprono a due possibilità. La prima è quella di una pineta rada, bassa e di struttura disetanea per la continua rinnovazione naturale del pino. La seconda è l'eventuale morìa dei pini per precoce senescenza. Per rafforzare l'azione protettiva è consigliabile l'introduzione di latifoglie, come per esempio il faggio alle quote superiori e l'orniello alle quote inferiori

 

Caspita, ma lì i faggi ci sono da sempre, che scopo c'era di piantare in pini ? :lmao:

 

Ora diciamoci una cosa, non è che la colpa sia tutta loro, ma grazie a questi interventi i boschi produttivi, non di legna da ardere ma dal punto di vista che riguarda i fungaioli, si sono ridotti drasticamente; quindi se in tot ettari fino a qualche anno fà calpestavano centinaia di persone, adesso nella metà di quel tot, ma forse anche meno, ne calpestano migliaia.

 

Chi ne trae svantaggio da tutto questo ?

 

Il sottobosco, il terreno che si inaridisce continuamente; spariscono i mirtilleti, sparisce il muschio, spariscono le felci; tutte quelle prerogative che facevano diventare i funghi un pò più grossi perchè nascosti e non visti...con la conseguente riduzione di perdita di spore.

 

Poi magari mi impongono il paniere, la gerla o il cestello di vimini; ma a cosa servono se i funghi che vengono portati via son grossi quanto il pugno di una mano ?...quando son grossi.

 

Adesso arriva tstorm e mi da del disfattista :bye1: ...ma credimi che è così, non posso postare le foto dei miei ricordi ma i boschi non sono più come una volta e perciò a malincuore ti dico che si deve correre ai ripari, regolamentando l'afflusso di gente nei boschi; per me sarebbe come se uno straniero mi buttasse fuori di casa ma è l'unico rimedio che intravedo al momento.

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Intervento preciso e condivisibile il tuo,

complimenti davvero,

conosci i Boschi di cui parli si nota dall'analisi attenta che fai del sottobosco....

non torno sulle cose che hai detto,

vado oltre e ti invito per consolidare la tua ipotesi,

a leggere il tipo di taglio che viene effettuato nelle Faggete della Val di Taro,

taglio effettuato dalla comunità montana mirato alla produzione di prodotti del sottobosco, tra i quali i funghi.

 

Sito del Fungo di Borgotaro

 

Tra parentesi dico che dare l'IGP a dei Porcini mi fa ridere da morire.....

comunque loro ci fanno dei bei soldi e ci mantengono dei Boschi dignitosi.

 

Tornando al tuo discorso sull'inserimento di Pino sul crinale da Pracchia al Montanaro,

(zona che conosco bene),

inviterei Marco-bo che è di casa in quei Boschi e che li sa "leggere",

a dire la sua....

se poi qualcuno sa perchè ci siano stati inserimenti di questo tipo nelle Faggete ben venga una delucidazione.

 

Un saluto a Te Gian Luca e grazie....

 

Non posso non inserire un immagine del luogo di cui parliamo....

La Pedata del Diavolo... :0123: :chin:

post-32-1147371037.jpg

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Ciao,

 

purtroppo devo dire di non essere molto esperto di questi aspetti, l'attività che faccio anche se laureato in agraria mi ha portato progressivamente a focalizzare su aspetti completamente diversi,

 

cmq i rimboschimenti di pino sui terreni difficili mi sembra, come già detto, che venivano fatti per salvare il salvabile su terreni e microambienti estremamente difficili,

 

purtroppo poi in realtà i risultati sono spesso scarsi, infatti si vedono in giro veri e proprie scene penose (zone collinari rovinate con rimboschimenti di conifere esotiche assolutamente fuori luogo e devastanti, rimboschimenti a pino in stato penoso, addirittura rimboschimenti a larice sulle pendici del corno!!)

 

guarda caso tutte attività di qualche decennio fa, adesso si spera superate.

 

L'abete anche se risente del clima del crinale sembra che nelle zone buone sia ok, specie il bianco, anche se da un legname meno pregiato, ma penso che a questo punto i criteri di giudizio siano altri e non li conosco in dettaglio!

 

Sarebbe interessante discutere di più su come trattare il faggio e su come favorire il crearsi e il mantenersi del bosco misto appenninico (faggio + abete bianco + tutti gli altri comprimari, acero di monte, acero riccio, salicone), ma su questo non sono titolato!

 

Saluti, Marco

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Bene Gibbo, vedo che siamo in sintonia, e dal momento che anche tu conosci queste zone avrai avuto modo di vedere cosa hanno combinato ad esempio nelle coste che vanno da Pian del Conte all'alta Verdiana.

 

In antitesi con il disboscamento ben curato da privati nelle zona antistante di Vagliappi.

 

Il problema è che i disboscamenti vengono dati in appalto, e le ditte lo sappiamo, curano i loro interessi.

 

La legna non scende più a valle con i muli o con le canale come si usava una volta; adesso la vanno a prendere dove è accatastata con il trattore, il quale necessita ovviamente di strade, quindi in un poggio vengono fatte strade avanti ed indietro per permettere questa azione.

 

Poi magari se tagli un bosco ad uso personale arriva la forestale a farti la multa perchè hai lasciato una ceppa alta mezzo metro.

 

In un forum, per ragioni di correttezza nei confronti di chi ti ospita tutto non si può dire, ma visto che ho esternato la cosa in faccia a chi ad ogni riunione coglie l'occasione per riproporre un'ipotesi che hanno in mente da tempo, posso dirti tranquillamente questo; se deve essere gestito così, dio ci salvi dal Parco.

 

Se vuoi, invece di andare per funghi, ci facciamo un giro per disastri, li fotografiamo e li documentiamo, così la gente capisce anche meglio; tanto di funghi per un pò non se ne parla visto che ancora stamani, alle 7,30 c'erano 3 gradi sopra zero :chin:

 

Mi fa piacere che in Borgotaro i soldi siano usati per curare i boschi, mi auguro che sia di buon esempio ed auspicio.

 

Qui da noi ho il sospetto che del bosco interessi poco e niente, perchè se si parla di misure restrittive, come potrebbe essere un permesso più oneroso economicamente o regimentare la raccolta a giorni alterni si è visti come il fumo negli occhi.

 

Probabilmente non piace a nessuno l'idea che la gente si possa allontanare verso altri lidi; non gioverebbe alla provincia e alla comunità montana che con i soldi dei permessi si autofinanziano, non gioverebbe agli esercenti che valutano l'opportunità turistica.

 

Ma di questo passo si finisce che del bosco non importa a nessuno, ma poi è l'unico a farne le spese.

 

Francamente di allontanare gente che con atteggiamenti da codardi, invece di attingere dalla montagna quanto di buono offre, sfoga le proprie frustrazioni con comportamenti scellerati laddove è convinta che nessuno gli può dire niente non me ne fregherebbe granchè...anzi.

 

Riallacciandosi al discorso di Massi, è da tempo ormai che faccio lo spazzino nei boschi, e mi sarei anche stufato di fare il servo agli altri, poi prevale l'amor proprio ed il buonsenso così ti chini e raccogli.

 

Parliamo pure di buonsenso, perchè se è deprecabile durare fatica per portarsi appresso una confezione di merendine o una bottiglia d'acqua da 2 litri ed abandonare tutto lì; come lo è entrare in un'abetaia o una faggeta e fare strage di lactarius delicious o mazze di tamburo senza pensare che a qualcuno potrebbero interessare, è da criminali lanciare una bottiglia di birra dall'alto di un crinale e spaccarla nella piaggia sottostante.

 

Sarà mai possibile che a questa gente non venga mai in mente che qualcuno può scivolare e metterci una mano sopra ?

 

Se sei a mezz'ora di cammino dall'automobile voglio vedere come la racconti poi la tua bella camminata nel bosco.

 

Senza contare poi quelli che si divertono a dare la via ai sassi.

 

Mahhhh...a me questa gente qui se non viene mi fa un piacere, però portano soldi, quindi andiamo avanti così.

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...credo che il rimboschimento in appennino con pino, credo pino nero...avvenga o meglio avveniva in presenza di una zona dove per altre specie l'attecchimento sarebbe stato più difficoltoso...ma il rimboschimento con pino non è fine a se stesso infatti contribuisce alla formazione di un substrato fertile sul quale possono attecchire specie endemiche come il faggio....col passare del tempo il pino è destinato al taglio e lascia il posto al faggio che va a ricostituire piano piano la faggeta...credo che questo sia un vecchio concetto della forestale che attuava quando si occupava della gestione dei boschi da questo punto di vista....adesso la gestione chi la fà ?

 

 

:00015014:

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Se vuoi, invece di andare per funghi, ci facciamo un giro per disastri, li fotografiamo e li documentiamo, così la gente capisce anche meglio; tanto di funghi per un pò non se ne parla visto che ancora stamani, alle 7,30 c'erano 3 gradi sopra zero  :00015014:

 

Mi fa piacere che in Borgotaro i soldi siano usati per curare i boschi, mi auguro che sia di buon esempio ed auspicio.

 

Qui da noi ho il sospetto che del bosco interessi poco e niente, perchè se si parla di misure restrittive, come potrebbe essere un permesso più oneroso economicamente o regimentare la raccolta a giorni alterni si è visti come il fumo negli occhi.

 

Probabilmente non piace a nessuno l'idea che la gente si possa allontanare verso altri lidi; non gioverebbe alla provincia e alla comunità montana che con i soldi dei permessi si autofinanziano, non gioverebbe agli esercenti che valutano l'opportunità turistica.

 

Ma di questo passo si finisce che del bosco non importa a nessuno, ma poi è l'unico a farne le spese.

 

 

 

credevo che nel centro Italia i boschi fossero più tutelati , da noi le condizioni sono penose , sia perchè esistono solo piccoli boschi, sia perchè la gran parte sono privati. Sui boschi litoranei poi si assiste al peggio, sono passaggi obbligati per il mare , per cui tutto è lecito per le amministrazioni anche costruire strade tra secolari alberi di corbezzolo. Gli allegri villeggianti si riversano poi per pic nic ed altro nei boschi dove una previdente amministrazione non mette nemmeno un cassonetto della spazzatura o se lo fa provvede al suo svuotamento ogni :flowers2: :friends: 3 -4 mesi.

 

Il bosco per gli amministartori è solo uan risorsa da sfruttare quindi deve rendere non ha importanza che possa essere completamente rovinato l'importante è che renda.

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Visto che si parla mi tolgo un cruccio.

 

Vi ricordate quando alcuni anni fa ci sono stati gli sbarchi albanesi sulle coste salentine?

 

ormai non ne parla più nessuno , ma grazie alla malavita i poveretti venivano portati nei boschi e fatti cambiare dai loro poveri vestiti bagnati .... ecco cosa ne rimane ....

 

post-2-1147509530.jpg

 

piccoli boschi invasi da abiti, borsoni scarpe .... di tutto

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Ciao, riprendo un attimo il discorso per mostrarvi alcune foto di oggi,

 

purtroppo la qualità è scarsa per un errore mio, ma rendono bene l'idea.

 

Iniziamo con i famosi rimboschimenti di conifere, con piante distanziate un metro l'una dalle altre, guardate bene questi boschi: nella zona in questione sono frequentissimi, sono piante in stato pietoso, interi tratti di bosco rovinati, mah..

post-22-1147546241.jpg

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