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Una brutta sorpresa!!


mario

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Ciao ragazzi!!

 

Oggi ho avuto una brutta sorpresa ispezionando la mia lecceta di pianura a una settimana dalle discrete piogge di due domeniche fa...

 

Purtroppo ho trovato una zona bruciata da un incendio (credo e spero casuale).

 

La bruttissima notizia è che si tratta di una zona nella quale ho molte fungaie di Aereus e straripanti fungaie di H. russula, che a me è graditissimo.

 

La situazione è questa: il sottobosco è bruciato benino, ci sono molti vuoti tra gli arbusti, ma anche piante che hanno foglie verdi e giovani, quindi credo siano salve; i lecci non hanno i tronchi con evidenti segni di bruciature, ma ci sono tante, tante foglie cadute (evidentemente dopo l'incendio) e le chiome sono stranamente giallastre/marroncine, come se fossero alberi in autunno (mentre il leccio è un sempreverde...).

 

Morale e domanda a chi ne sa più di me (tutti, visto che io non ho mai vissuto questa esperienza): mi devo preoccupare molto?

 

Potrebbero essere compromesse le fungaie?

 

Grazie a tutti.

 

:friends: :friends:

 

Mario.

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MI spiace moltissimo Mario

poi come sai

sapere di fungaie di neri devastate

e'fonte di grande rabbia x me!!!

 

Cmq le foglie hanno quel colore per la stressatura dovuta al calore

e'sucesso pure qui da me

non dovrebbero esserci problemi da come hai descritto la scena

il sottobosco poi con un anno sara'come prima

per la fungatura potresti avere un calo ora

per poi tornare ai soliti fasti!

 

per i lardaioli sinceramente non saprei...

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MI spiace moltissimo Mario

poi come sai

sapere di fungaie di neri devastate

e'fonte di grande rabbia x me!!!

 

Cmq le foglie hanno quel colore per la stressatura dovuta al calore

e'sucesso pure qui da me

non dovrebbero esserci problemi da come hai descritto la scena

il sottobosco poi con un anno sara'come prima

per la fungatura potresti avere un calo ora

per poi tornare ai soliti fasti!

 

per i lardaioli sinceramente non saprei...

 

Come dice Peppe se è quel colore non credo che avrai problemi, e per me facile che se piove bene ma bene li farai a ottobre, per le russule non ho nemmeno io esperienza

 

ciaoo

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:kez_11: Ahi Ahi che brutta sorpresa!

 

Secondo me non è detto che l'incendio abbia del tutto compromesso le fungaie....sicuramente bene non avrà fatto, ma, se non è stato troppo devastante, ed ha intaccato più che altro il solo sottobosco, credo che il micelio si riprenderà!

 

Roberto

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IL BOSCO DI CERRO

di solito non brucia, nel senso che le piante si salvano

perchè tengono la vegetazione bassa sotto di esse che non

consente alle fiamme di attaccare la chioma (salvo casi particolari e vento forte)

 

Per i funghi, anche se le piante sono sane, il discorso è diverso: per riformarsi lo stesso sottobosco

e lo stesso microclima possono volerci anche 7-10 anni.

 

Da me un bosco bellissimo è andato a fuoco nel 1992 quando io ero in sardegna l'8 agosto...

e i porcini ce li ho raccolti di nuovo nel 2002...(anche se qualcuno qua e là cresceva comunque,

ma pochissimi)

 

Non era successo nulla alle piante (guide), ma il sottobosco di cespugli, ginestra, spine etc

distrutto.

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certo mario che per i funghi non è un toccasana e nemmeno per il bosco stesso ma con un pò di tempo tutto si riprende, fortuna che da come racconti non sembra grave

 

un :hug2:

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Da come lo descrivi gran parte delle piante maggiori si riprenderanno, il Leccio ha una forma di autodifesa proprio nella difficoltà di bruciare.....

i pini che immagino ci saranno sicuramente avranno la peggio così come i cespugli e se la vogliamo guardare dal lato "porcini" sarà proprio il sottobosco a peggiorare le cose.

Solitamente lo sfoltimento delle chiome dato dalle piante bruciate o in difficoltà tende, in un primo periodo, a far ricrescere un folto sottobosco che smorza la nascita dei bocciolotti.

 

Un bosco bruciato è sempre un evento triste,

ogni bosco è un microcosmo dove c'è sempre una singolarità preziosa,

dovuta alla convivenza, di piante, animali, funghi, su di un territorio,

che si incontrano dando vita a un luogo unico,

ma è anche vero che quando scatta "l'emergenza vita" quasi sempre il bosco riesce a rispondere entrando come in modalità provvisoria per uscire da una situazione estrema..... ed anche i funghi lavorano in questo senso, infatti troverai per un certo periodo funghi che prima erano o rari o assenti.

 

Un salutone mario friends.gif

Edited by Gibbo
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Dirti quanto tempo ci vorrà è molto difficile, ma il bosco si riprenderà.

 

Per esperienza diretta ti posso dire che per quest'anno non ci troverai nulla,

ma tu devi tenere sotto controllo quando spunteranno le pianticelle nuove di Cerro,

magari già dal prossimo anno, a me è successo che ogni piantina era come fosse una bandierina

che segnalava la presenza di neri di una bellezza sconvolgente.

Però, come dice Gibbo, anche il sottobosco crescerà e l'erba la farà da padrona,

ma anche da ottima nurseri, quindi cerca con calma, le sorprese non mancheranno, fidati! :friends:

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...dalla cenere si dice che c'è rinascita......

visto mai che tutte le fungaie di neri si trasformino in fungaie di edulis :biggrin:

 

...a parte le battute, pian piano vedrai tornerà come prima..... sempre che gli alberi più grandi ce la facciano............ speriamo.....

 

cia :smile:

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Purtroppo il leccio non è resistente agli incendi come la sughera, quindi da come lo descrivi ha subito danni sicuramente.

Tuttavia se il fuoco è passato velocemente ha compromesso solo le foglie ed i rametti giovani, se invece più lento potrebbe avere attaccato più in profondità.

Ora probabilmente perderanno tutte le foglie, ma se verranno velocemente rinnovate in modo uniforme, vuo, dire che id anni sono leggeri, mentre se i riscoppi di vegetazione saranno limitati a ciuffi lungo i rami più grossi od il tronco vuol dire che i danni sono seri e molte piante sono destinate a morire.

 

Per i funghi la situazione è molto variabile: ci sono boschi bruciati dove per anni non vei più nulla ed altri che sembrano non averne risentito.

In ogni caso, nel bruciato le attività umane sono vietate in molte regioni allo scopo di favorire la ricrescita.

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