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Una brutta sorpresa!!


mario

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Anzitutto, ringrazio tutti per i contributi.

 

Poi, riporto l'esperienza di un amico che conosce bene il luogo: anni fa (una decina) bruciò la pineta adiacente la lecceta, così come è successo anche ora.

 

Per alcuni anni a seguire, ci sono state crescite esponenziali di morchelle...

 

Fortunatamente (ieri sera ci sono tornato) la zona bruciata è molto limitata e sembra che il fuoco ia passato molto velocemente, nella lecceta.

 

La pineta, invece, ha subito danni ben più evidenti.

 

Prometto, e manterrò, che vi farò sapere già da ottobre.

 

Grazie ancora a tutti.

 

:hug2: :hug2:

 

Mario.

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  • 3 mesi dopo...

Come promesso, ad oggi che i giochi son fatti, ecco l'aggiornamento:

 

- le querce sono quasi tutte salve (le chiome sono tornate a coprirsi uniformemente di fogliame fresco e in ottimo stato); molti pini sono morti;

 

- il sottobosco ha preso una gran brutta mazzata: tutto o quasi secco;

 

- i porcini (B. aereus): uno, dico uno solo, in una zona non bruciata ai confini del bruciato (in zone lontane, dirò dopo);

 

- i lardaioli rossi (H. russula): solo in tre posti hanno fruttificato, in zone risparmaiate dal fuoco, in maniera limitata e verminatissimi; non mi era mai successo in sei anni;

 

I funghi in generale: assenti nel bruciato, comunque poco presenti anche nelle zone poco o per niente toccate dal fuoco.

 

Conclusioni possibili?

 

Mah!

 

C'è da dire che è stata davvero una pessima annata in generale nella mia pianura: a parte la più copiosa buttata di M. procera e affini di sempre (il primo sabato di novembre ne ho raccolte una settantina, magnifiche, ma sempre fuori dal bruciato), i primi porcini sono comparsi a metà novembre e sono stati radi e molto sparpagliati (roba che se non avessi conosciuto a menadito la zona non ne avrei trovato nemmeno uno); ma tutti i funghi sono stati in generale pochissimi (con la suddetta eccezione, inspiegabile a conti fatti).

 

Ditemi la vostra...

Modificato da mario
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Dai Mario non disperare

vedrai che in primavera qualche sorpresa ci sarà.

Indubbiamente il fuoco lascia il segno;

per quanto riguarda i tempi di ripresa penso che tutto

dipenderà dalla quantità di foglie, dall'acqua e dal substrato roccioso.

E poi sarai stimolato a cercare nuovi posti e troverai nuove fungaie :wink:

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Il tempo cura le ferite, aspetta fiducioso la prossima stagione, anche dalle mie parti c' erano stati incendi, poi tutto si era ripreso, dai tempo al tempo. :hug2:

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Quassù per nostra fortuna il problema incendi non c'é (almeno finora!?!), però negli ultimi anni ci sono parecchie aree boschive interessate da schianti a tappeto (eccesso di neve, in genere con anticipo di stagione) o da abbattimento ugualmente a tappeto per via del bostrico o altri parassiti; quando si verifica in zona fungaie son dolori, anche perché trattandosi di conifere non sono in grado di ricacciare e muoiono definitivamente. Mi viene in mente una piccola salita dove. fino a 20 anni fa, trovavo parecchi porcini, finferli e una delle uniche tre famiglie di trombette da morto che conosco attorno a Predazzo; circa 18-20 anni fa hanno dovuto abbattere gran parte dei pecci e da allora ci ho ritrovato il primo porcino quest'anno!!!

In compenso in autunno hanno fatto tabula rasa sulla riva dall'altra parte del crinale, che nel frattempo era diventata una sorta di cornucopia dell'abbondanza; insomma, una bell'area dove, ancora per qualche anno, sarà meglio non mettere piede.

Alla fine siamo come i cinghiali: sempre a cercare posti nuovi in cui razzolare perché quelli vecchi sono esauriti!

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Mario non saprei credo che solo tu potrai capire l'evolversi della situazione, ma avrai un vantaggio: molti altri raccoglitori molleranno il posto e quando ripartiranno i funghi sarai tu a cogliere il premio

Giovanni

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Come promesso, ad oggi che i giochi son fatti, ecco l'aggiornamento:

 

- le querce sono quasi tutte salve (le chiome sono tornate a coprirsi uniformemente di fogliame fresco e in ottimo stato); molti pini sono morti;

 

- il sottobosco ha preso una gran brutta mazzata: tutto o quasi secco;

 

- i porcini (B. aereus): uno, dico uno solo, in una zona non bruciata ai confini del bruciato (in zone lontane, dirò dopo);

 

- i lardaioli rossi (H. russula): solo in tre posti hanno fruttificato, in zone risparmaiate dal fuoco, in maniera limitata e verminatissimi; non mi era mai successo in sei anni;

 

I funghi in generale: assenti nel bruciato, comunque poco presenti anche nelle zone poco o per niente toccate dal fuoco.

 

Conclusioni possibili?

 

Mah!

 

C'è da dire che è stata davvero una pessima annata in generale nella mia pianura: a parte la più copiosa buttata di M. procera e affini di sempre (il primo sabato di novembre ne ho raccolte una settantina, magnifiche, ma sempre fuori dal bruciato), i primi porcini sono comparsi a metà novembre e sono stati radi e molto sparpagliati (roba che se non avessi conosciuto a menadito la zona non ne avrei trovato nemmeno uno); ma tutti i funghi sono stati in generale pochissimi (con la suddetta eccezione, inspiegabile a conti fatti).

 

Ditemi la vostra...

 

non è mai facile fare previsioni, pero' da come dici l'incendio è stato parziale,

secondo me il sottobosco riprenderà vita come anche i miceli....senza aspettare anni e anni.

 

I pini bruciano facilmente per via della resina e, a differenza delle latifoglie, non riprenderanno, perchè quasi sempre brucia anche la ceppaia.

Nelle mie zone ci sono estesi boschi di una varietà autoctona, il Pino d'Aleppo,

e quando bruciano, parliamo anche di centinaia di ettari, la forestale procede a reimpiantare, altrimenti non ricresce nulla.

 

Comunque la macchia mediterranea ha enormi capacità rigenerative.

Mi ricordo di un bosco dove andavo da ragazzo con mio padre, lui mi parlava sempre di un incendio enorme che lo aveva completamente devastato (molti anni prima, non saprei dire quanti). E i funghi erano tornati a trovarsi.

 

:bye1:

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Da come lo descrivi gran parte delle piante maggiori si riprenderanno, il Leccio ha una forma di autodifesa proprio nella difficoltà di bruciare.....

i pini che immagino ci saranno sicuramente avranno la peggio così come i cespugli e se la vogliamo guardare dal lato "porcini" sarà proprio il sottobosco a peggiorare le cose.

Solitamente lo sfoltimento delle chiome dato dalle piante bruciate o in difficoltà tende, in un primo periodo, a far ricrescere un folto sottobosco che smorza la nascita dei bocciolotti.

 

Un bosco bruciato è sempre un evento triste,

ogni bosco è un microcosmo dove c'è sempre una singolarità preziosa,

dovuta alla convivenza, di piante, animali, funghi, su di un territorio,

che si incontrano dando vita a un luogo unico,

ma è anche vero che quando scatta "l'emergenza vita" quasi sempre il bosco riesce a rispondere entrando come in modalità provvisoria per uscire da una situazione estrema..... ed anche i funghi lavorano in questo senso, infatti troverai per un certo periodo funghi che prima erano o rari o assenti.

 

Un salutone mario :friends:

 

Si è verificato quello che più o meno pensavo,

chiaramente ne risentiranno per primi i funghi simbionti che scompariranno per poi riapparire alla vegetazione delle piante con cui micorrizano.

Il prossimo anno sarà quello dei funghi saprofiti che attaccheranno le piante indebolite dall'incendio,

lo Schizophyllum a cui piace il legno morto esposto al sole, la Daldinia, Stereum.... e anche funghi più rari tipici dei boschi bruciati, Polyporus corylinus, Buchwaldoboletus hemichrysus....

interessante seguire questo tuo boschetto, mi raccomando Mario facci sapere.

Un abbraccione :hug2:

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