patrizio Inviato 14 Maggio 2012 Condividi Inviato 14 Maggio 2012 Questo è un posto incantato, l’acqua, l’albero, il piccolo fontanile, un simbolo di questa terra “piata m’è un tàul ma che piega la schéna” (piatta come un tavolo ma che piega la schiena), che nasconde i suoi segreti e lascia che pochi possano goderne, non senza sofferenza. Quì, in questa tua frase c'è l'essenza del nostro essere come siamo. Figli di questa terra che per noi svelava i suoi segreti, figli di un tempo che scorreva entro precisi confini, di solito posti non oltre la nostra resistenza alla fatica di camminare o al massimo...di pedalare. Non sapevamo delle montagne se non nei rari giorni primaverili dall'aria tersa, che permetteva al nostro sguardo di arrivare al Rosa o al Monviso. Non sapevamo del mare libero dai confini delle colonnie, dove alcuni fortunati di noi venivano spediti. Non sapevamo delle colline e dei boschi di castagno , delle montagne e dei boschi di faggio e non sapevamo di pinete e che esse facevano porcini, ma quello che si aveva......bastava, eccome se bastava. Temoli e storioni, marmorate e persici reali, rane, lumache e gabarò, luppolo e asparagi selvatici, alborelle e sanguinerole e libellule, lucciole, pipistrelli e fuochi fatui per le leggende. Marcite verdi e vive, campagne di dorato grano, laghi di risaia e file infinite di querce, gelsi e purtroppo anche di pioppi coi loro maledetti piumini che ti rovinavano l'unico filo da pesca, il primo cocolero montato sul primo mulinello Cargem. Ma si era felici, incosapevoli ma felici, ignoranti ma felici e lo siamo ancora, perchè abbiamo scoperto di non essere figli unici di questa terra e della sua storia, ma di avere fratelli che sanno vedere ciò che hai visto e capire quel che vai cercando!!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Geppo Inviato 14 Maggio 2012 Condividi Inviato 14 Maggio 2012 Finisco con un’altra particolarità del mio mondo di maggio, la sua neve………………..Giuan del popolo dei pestacù. Bellissima da vedere in questo periodo, un po' meno x chi e' allergico , l'importante che non ve la sniffate :lmao:bei posti Gio', il Ticino ha i suoi magici angoli di paradiso. Bravo tu a conoscerli e presentarceli. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
'l bulaier Inviato 14 Maggio 2012 Condividi Inviato 14 Maggio 2012 P.S. fiori di robinia, e prima ancora della glicine con la pastella, chi non li ha provati non sa cosa perde! :cheer: lo stesso per i fiori di sambuco...con della bevanda alla mela ...non male.. bella, ciao Gio'! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pandino & pandina Inviato 14 Maggio 2012 Condividi Inviato 14 Maggio 2012 Sognai le corse nei campi di grano dorati, nei viottoli serpeggianti attorno al fiume e la brezza di maggio che li carezzava. Io nella mia terra aspra di ciottoli e di spini, ove su muri di pietra stava scritta la fatica. ed a stento tra i rami d'ulivo poche schegge di mare infinito... Distante è quel tempo... ma la mente lega, attorciglia, imbastisce un legame tra i luoghi e le persone. Ora quel fiume e le sue sponde mi sono più vicine...già sento le voci dei compagni, che non ho avuto, corrermi incontro con la gioia nel cuore. andrea Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
loril Inviato 14 Maggio 2012 Condividi Inviato 14 Maggio 2012 le vecchie abitudini sono sempre le migliori, oggi quasi più nessuno conosce i fiori di robinia con la pastella o anche se lo sanno li ignorano ma non sanno quanto sono buoni un :hug2: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
dumbokid Inviato 14 Maggio 2012 Condividi Inviato 14 Maggio 2012 Grazie Giuan..prima o poi..porterai anche mè in quei posti... Per adesso mi accontento di passeggiare con tè... Un Abbraccio forte.. Giuliano Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
giò54 Inviato 14 Maggio 2012 Condividi Inviato 14 Maggio 2012 Gio con i funghi che abbiamo trovato sabato, domenica o fatto un risotto da leccarsi ibaffi Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
tyrnanog Inviato 15 Maggio 2012 Condividi Inviato 15 Maggio 2012 Il lento scorrere del ramo mi riporta indietro dove il tempo di vita in questi luoghi era normale, ora solo un ritaglio fra mille impegni e loro i “papalacc” (fiori della robinia) erano il dolce primaverile, si finivano in pastella, a pensarci oggi vi verrà da ridere ma per noi bimbi era una festa. Non so quanti, effettivamente, mantengano vivo il privilegio di gustare certe leccornie come i fiori di Robinia in pastella (privilegio, si; è i....a pensare che non valessero nulla solo perché erano "cibo per poveri"), o persino quelli di Magnolia (questi erano la variante "per ricchi" perché crescevano solamente nei grandi parchi privati). Quassù purtroppo non crescono; per la Robinia dovrei ridiscendere la Valle di un paese o due, ma non ne ho voglia. Però c'è l'onnipresente Sambucus nigra, ai cui fiori faccio fare tuttora la stessa fine; anzi, i paesani meno pigri di me ci fanno anche un gustoso sciroppo dissetante. Per i funghi, però, pregiati o meno che siano mi toccherà attendere ancora parecchio e intanto rosicare a vedere i vostri... nnaggia!?! Daniele Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
patrizio Inviato 15 Maggio 2012 Condividi Inviato 15 Maggio 2012 Sognai le corse nei campi di grano dorati, nei viottoli serpeggianti attorno al fiume e la brezza di maggio che li carezzava. Io nella mia terra aspra di ciottoli e di spini, ove su muri di pietra stava scritta la fatica. ed a stento tra i rami d'ulivo poche schegge di mare infinito... Distante è quel tempo... ma la mente lega, attorciglia, imbastisce un legame tra i luoghi e le persone. Ora quel fiume e le sue sponde mi sono più vicine...già sento le voci dei compagni, che non ho avuto, corrermi incontro con la gioia nel cuore. andrea Che belle queste tue parole Andrea, sondano inconfutabili verità e stimolano il confronto. Quello tra fatiche così diverse, ma pur sempre fatiche, fatte da terre erte o vastità, quello tra scorci diversi, che prima ci apparivano completi, mentre ora sappiamo quante cose mancavano, dal nulla/tutto dell'orizzonte marino, al subito fermarsi del nostro sguardo contro una sponda di fontanile, roggia o fiume, chiomate di nobili querce o miseri ed infestanti salici, da frondosi olmi o preziosi tronchi di robinia, salvezza degli inverni dei poveri. E il confronto/incontro che più di tutti mi stimola, quello che da storie e ambienti così diversi, possano formarsi sentimenti così uguali, così semplicemente essenziali!! Belle davvero queste tue parole Andrea!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
vurpe Inviato 15 Maggio 2012 Condividi Inviato 15 Maggio 2012 Caro Fratellone, sono sentimenti bellissimi quelli che nutri per la tua terra, che rispecchiano i miei, sei un Vichingo dal cuore d'oro....:hug2: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
raffaela Inviato 15 Maggio 2012 Condividi Inviato 15 Maggio 2012 Un post intriso di quella dolce malinconia per "come eravamo" per quelli che eravamo. Bellissimo ripercorrere quei luoghi, anche se a volte fa male vedere quanto siano cambiati... o forse ci appaiono diversi perchè il ricordo li ha "forgiati" i “papalacc” (fiori della robinia) Giò, perdona la mia "ignoranzità" Potrebbe essere glicine bianco? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Vichingo Inviato 15 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 15 Maggio 2012 Un post intriso di quella dolce malinconia per "come eravamo" per quelli che eravamo. Bellissimo ripercorrere quei luoghi, anche se a volte fa male vedere quanto siano cambiati... o forse ci appaiono diversi perchè il ricordo li ha "forgiati" Giò, perdona la mia "ignoranzità" Potrebbe essere glicine bianco? Non saprei la pianta si chiama robinia o pseudoacacia Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Vichingo Inviato 15 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 15 Maggio 2012 (modificato) Ci sono posti dove ognuno di noi si sente bene, forse perché ritrova se stesso e la propria dimensione, diversa forzatamente dalla quotidianità che ha volte ci opprime. Io quando cammino in questi boschi e sulle rive del mio fiume, vivo in equilibrio tutto magicamente cambia, una forza rigeneratrice si impadronisce di me, la mia mente riprende a volare riscopro come ascoltare, come sentire. Non sono solo ricordi ma è la realtà per cui forse son nato e che questa vita moderna mi ruba strappandomi dal profondo dell'anima, con una violenza che non voglio comprendere ne accettare. Questa lotta si ripercuote nel mio essere piccolo ignobile uomo che si crede nel tempo ma che in fondo nuota solo per non affogare. Vi ringrazio tutti Giuan del popolo dei pestacù Modificato 15 Maggio 2012 da Vichingo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
fantemax Inviato 15 Maggio 2012 Condividi Inviato 15 Maggio 2012 Bello questo tuffarsi nelle cose semplici di una volta... Guardandole adesso con gli occhi di uomo che fu ragazzo, assumono certamente più valore di quello percepito allora...! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
piccio Inviato 16 Maggio 2012 Condividi Inviato 16 Maggio 2012 Finisco con un’altra particolarità del mio mondo di maggio, la sua neve………………..Giuan del popolo dei pestacù. Gio' sei forte, ma io sono allergico ai pollini e vedendo questa ho iniziato a starnutire. Accccihhhhhhhuuuuu' :give_rose: :give_rose: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora