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pietragi

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Tutti i contenuti di pietragi

  1. Ricordo questa uscita strana perché dettata solo dal fatto che c’è un bosco che ogni anno, piogge o no, fa i funghi a Ferragosto. E quindi ogni 2/3 anni decido di vedere se la situazione si ripete, oppure se la “regola” dei funghi a Ferragosto è una mia invenzione. Pendenze forti, ma boschi tra i più belli dell’Appennino e fresco assicurato Qualcosa era rimasto, non tanto, ma bei funghi
  2. Con il cuore pesante per la situazione a casa non è stato facile uscire e liberarsi di alcuni pesi, ma ho cercato comunque di farlo. Agosto è mese impegantivo per le marmellate e i funghi di solito li lascio da parte perché è tempo di lamponi, di mirtilli, di more e, se voglio mangiare qualche marmellata, devo scarpinare e poi lavorare. Ho portato tutta la famiglia in gita in uno dei più bei posti dell’Appennino: tutti avevano bisogno di scaricare e dimenticare cosa era successo e la montagna e i lamponi possono fare davvero miracoli. Giornata splendida e rifugio gestito benissimo da volontari che ti regalano pane, formaggio e crostata ai quali puoi lasciare un’offerta libera. Un modo di fare turismo che mi piace da morire, al punto che in quei boschi non vado mai a funghi, ma i boschi sono davvero belli. Ma è come se volessi lasciare quei posti incontaminati, anche se oi la gente ci va.
  3. Di ritorno dalle vacanze ho potuto fare solo qualche piccola uscita, viste le condizioni di salute di mio suocero, giusto per rimettere carburante nel serbatoio e lasciarsi indietro un po’ di tensioni. Uscite con pochi funghi ma con qualche sorpresa incredibile, tra posti nuovi e conferme di altri che, nonostante le condizioni non ottimali per i funghi, decidono di fare capolino. Ricordo questa uscita per mille motivi e la gioia di questo estatino trovato a quasi 1700 metri con esposizione Nord, quindi in teoria sbagliata per questo fungo dopo un’intera mattinata senza vedere un fungo, ma quesi funghi sono quelli che mi danno più sodisfazione.
  4. Per una strana congiuntura, nel caldo più terribile, escono alcuni bei funghi nella mia palestra di casa: nessuno ci ha creduto e approfitto di questa mini buttata per divertirmi un po’ prima di partire per le vacanze nella consapevolezza che in alto qualcuno si sarà divertito in mia assenza, ma ogni anno succede e quindi pace. Io soffro il caldo e per me stare in basso a funghi nei mesi caldi è terribile, mi costringe a portarmi tanta acqua e combattere con gli insetti che sono la cosa peggiore dei boschi di castagno. Ma i neri sopra casa, anche se in ambienti simil maremmani, sono sempre un gran bel segnale per l’autunno che deve arrivare
  5. La stagione estiva ha stentato parecchio agli inizi con poche piogge e pochi funghi. Ho girato tutti i miei posti, a tutte le quote per trovare qualche pezzo: uscite in solitaria con poche soddisfazioni, ma in questi periodi non c’è gente e si può dedicare tempo ad esplorare posti sconosciuti senza temere di lasciare funghi nei posti noti. E tutto mi è servito per il clou della stagione. Quando vado solo ho un modo di camminare strano: vado veloce e guardo solo da una parte (o sopra o sotto) e poi faccio il ripasso un metro sotto (o sopra), ma questo mio modo di agire poi mi mette in crisi in compagnia perché lascio sempre indietro qualcosa. In questa uscita ho sfiorato Gibbo, potevo rigargli la macchina
  6. Con gli ultimi dormienti ancora in giro decido di trovare il rosso e provo in un bosco che conosco poco, ma che mi piace tantissimo. Non c’è nessuno e mi ricordo di questo bosco che ogni anno trascuro e che poi alla fine risulta essere uno dei più prolifici (ma anche affollato) per i cittadini. Il bosco è misto, castagno, faggio, quercia e anche con qualche abete, si parcheggia in cima e si scende in fondo. Bosco in cui è facile perdersi e infatti ci riesco molto spesso, per la gioia di Andrea. Al faggio ci sono alcuni posti classici da rossi, con esposizione, pendenza e l’umidità giusta: posti che prendono il sole nelle ore migliori della giornata. Il rosso è un fungo ignorante come pochi per la ricerca, ma una volta trovate le zone giuste poi si può vivere di rendita negli anni a venire, sempre che ci si arrivi per primi e con la gente che gira oggi per funghi è sempre più difficile, a meno di non conoscere posti primaticci o tardivi.
  7. Nel momento migliore invito un amico per godere del bosco più bello, e ogni anno ringrazio che la maggior parte della gente sia già alla caccia del primo rosso della stagione: io fatico a staccarmi dall’atmosfera dell’abetaia e quindi chiudo la stagione all’ultimo fungo utile o quasi. Mi spiace non essere risucito a portare Carletto, con Andrea si riesce solo a inizio stagione, un’uscita col bimbo l’ho fatta e l’ho visto gioire per una covata da 25-30 funghi che ha trovato da solo. Alcuni numeri per capire meglio la difficoltà: 21 uscite, con in media 2,5 kg a uscita 283 km totali, in media di 13,5 km a uscita, con punte a 20 km 75 piani medi saliti Una media di 1 kg di dormienti ogni 5 km fatti Quindi non venite con me… perché si cammina e basta
  8. La stagione dei dormienti è stata molto sofferta a causa del vento e quindi la ricerca è diventata selettiva, molti dei posti migliori stentavano a fruttificare e mi sono dovuto infilare nelle buche o nei fossi per salvare qualche fungo, la sfida è sempre quella di trovare qualche bel fungo, nonostante i caprioli che mangiano i funghi o ne fanno marmellata. Mi piace partire con un’idea di un giro, sapendo poi che andare nel bosco per me è attività “anarchica”: mi piace avere dei punti fermi, ma poi lascio correre le gambe a seconda di quello che vedo o delle sensazioni che provo. Conoscere tanti posti ti salva in tante occasioni, ma è anche fonte di dubbi perché spesso si deve scegliere dove andare prima, quali posti lasciare indietro e il bello è che non ci si prende sempre.
  9. Vista l’attuale emergenza sanitaria ho deciso di rimettere ordine tra le foto e di rivivere il 2019, annata a due facce, che ricorderemo a lungo per l’incredibile fungata autunnale, con porcini in quantità e anche di grande qualità. Nel momento migliore i boschi erano strapieni di persone di tutti i tipi e quindi niente foto Ma partiamo dall’inizio: dopo un inverno con nevicate nei mesi giusti la stagione inizia come al solito nei boschi più bassi. Ho passato anni a sperimentare posti diversi, tipi di bosco e di alberi diversi (oltre all’abete) e, a forza di girare in lungo e in largo, posso dire di conoscere i migliori boschi da dormienti. Ma nonostante questo continuo esplorare alla ricerca di fungaie nuove sono sempre curioso perché la mia migliore soddisfazione è questa: scoprire un posto da dormienti che prima non conoscevo. Il dormiente mi ha affascinato da subito perché anticipa la primavera, con i suoi colori, gli odori e i colori che il bosco non avrà più per tutto l’anno e, nonostante sia un fungo snobbato dai grandi fungai, almeno come numero di uscite, e lo cosnidero il mio fungo: molte volte riesco a non incontrare nessuno e posso godermi l’uscita in pieno, cosa che quasi mai avviene in tempo di porcini.
  10. Dai Andrea, al massimo a me mi hanno cacato sulla macchina
  11. vedo che la natura non ha subito fermi o distanziamenti sociali
  12. per me si parla ora di anno scorso
  13. Bravo Giacomino, è bello inziare la stagione, anche se temo che sarà persa per i dormienti
  14. Bella roba, ma in cattività ora ci sono io
  15. Bella l'ultima uscita, meno male che sei salito, altrimenti...
  16. Ma guarda te che cosa stimola la quarantena
  17. Roberto mi spiace per la perdita del tuo amico Per il resto gli animali sono liberi, vicono al di là dei decreti
  18. pietragi

    Spino di Giuda

    Gibbo lascia fare che con quelle spine in testa qualcuno l'hanno messo in croce...
  19. Moro prima che ci chiudessero in casa ci hai fatto un bel regalo
  20. Nel senso che sembra di vivere in un luogo di altri tempi, dove l'uomo non c'è più e il tempo si è fermato
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