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Remi

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  1. Ci dirigiamo ora alla Busa degli Sloveni, sede di un reparto Sloveno dell'esercito Austro-Ungarico
  2. Appena sotto la cima del M. Chiesa la Busa del ghiaccio (ghiaccio fossile)
  3. In questa foto dell'anno scorso di vede la grande galleria, lunga 60 m., che attraversava la cima e dove passava la teleferica .
  4. Il Monte con il costone di roccia in mezzo è il M. Pallone. Qui arrivavano le teleferiche austriache che partivano dalla Valsugana, e qui si smistavano numerose verso le cime circostanti.
  5. Una zoomata su Cima Dodici m. 2341. E' chiama dodici, perchè da Borgo Valsugana, alle ore dodici si vede il sole sopra questa cima. Così per cima undici e dieci. Le due croci sulla ciam, Quella a destra è quella di Borgo V., quella a sn. quella di Asiago
  6. A Nord-ovest, da sn. M. Portule,M. Trentin e Cima Dodici Le cime oltre m. 2300 dell'altopiano
  7. Sulla Cima Chiesa con il mio socio di escursioni.......e non chiamateci Ollio e Stallio
  8. Sotto di ooi la grande trincea che univa le come fortificate del M. Chiesa, verso il M. Campigoletti e l'Ortigara. Dopo oltre novant'anni il terreno è ancora sconvolto e non crescono neppure i pini mughi, che pure hanno colonizzato tutte le altre cime, anche più alte di queste, vedi Cima Dodici, Undici, Dieci
  9. A sinistra di Cima delle Caldiera, il M. Ortigara: é stato conquistato solo per qualche giorno dagli Italiani e poi riperso al prezzo di circa 20.00 morti
  10. Da questa feritoia, Cima della Caldiera: era tenuta dagli Italiani ed era contrapposto al M. Ortigara
  11. Entriamo ora nelle gallerie. Il Monte e forato da parte a parte per centinaia di metri. Alcune gallerie non si possono percorrere perchè invase dall'acqua.
  12. sui pavimenti si notano ancora i resti dei solai in legno. Sullo sfondo da sn. a dx.: Cima Undici, Cima del Pra, Cima Dieci
  13. Sulla montagna doveva esserci un piccolo paese
  14. La stazione di arrivo della teleferica
  15. Siamo in vista di resti austro-ungarici sul M. Chiesa. Anche questi restaurati molto bene
  16. Ormai siamo prossimi ai 2.000metri e non mi posso tirare indietro quando vedo qualche bel fiore
  17. Alzandosi di quota terminano di boschi di abete rosso e larice. Ora siamo nel regno incontrastato del pino mugo. L'abbandono dei pascoli alle quote alte, favorisce uno sviluppo incontrastato di quasta pianta. Come dicevo, 15 gg. prima, per raggiungere la cima del M. Colombara, ci siamo dovuti infilare sotto strisciando per una cinquantina di metri. In questa foto, da lontano, fra i mughi, sembravano pietre e invece era un numeroso gregge di pecore.
  18. Volgendoci indietro il M. Forno
  19. In ogni conca o valletta, le marmotte sono le padrone incontrastate
  20. Dopo aver visitato in lungo e in largo il Monte Forno, ci dirigiamo verso la la prossima meta: il M. Chiesa m. 2.061. Questa e una delle enormi doline dell'Altopiano, caratterizzato, specialmente sulla parte sommitale, da forte carsismo, per cui non esiste alcun corso d'acqua e anche le sorgenti sono molto rare.
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