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Ennio

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  1. Ciao Piero, avevo supposto Lactarius anche il primo fungo perchè dalla foto n. 4 (quella fatta in casa) si nota la frattura cassante della carne come nelle Russula e Lactarius, poi se il tempo è stato secco e ventoso, il latice puo anche non manifestarsi. Comunque, come più volte detto, un conto è l'osservazione dal vivo, altro è tramite monitor, un caro saluto, Ennio.
  2. Ciao Piero, velocemente penso che i primi e ultimi funghi possono essere Lactarius della Sezione Lactarius o della Sezione Albati; specie con cappello e gambo su tonalità bianche sfumato di ocraceo a maturità, cuticola asciutta a volte vellutata, latice bianco +/- virante, carne acre. dalle foto, senza informazioni sull'eventuale viraggio (anche tardivo del latice) potrebbe essere benisssimo uno dei seguenti Lactarius (piperatus, vellereus, glaucescens, bertillonii, ecc). Per il secondo fungo anch'io sarei propenso per Amanita (forse junquillea), anche se io non vedo bene ne l'anello che la volva un caro saluto e, alla prossima, Ennio.
  3. Ciao Romanus, complimenti per il bellissimo esemplare di Meripilus giganteus (Pers.) P. Karst., tipico il suo crescere su ceppaie sia di faggio ma anche cerrro e castagno, maturando o manipolandolo diventa quasi tutto nero ad iniziare dal bordo del cappello. Non è tossico, ma è immangiabile per la consistenza suberosa-legnosa della carne, anche questa è una specie che si rinviene sempre più raramente. un cordiale saluto, Ennio.
  4. uno dei tanti miglioramenti da apportare al ns. Forum , non potrebbe proprio riguardare l'aspetto della "Determinazione ", creando una sorta di Protocollo che possa renderla più attendibile possibile , relativamente al mezzo utilizzato ?? ( foto/ video) Intendo dire un protocollo per le foto ( habitat , fungo intero, sezione , gambo , lamelle etc.) e uno per le altre caratteristiche ( habitat , odore , sapore etc. ) Insomma , una sorta di griglia o scheda da riempire nelle sue parti e poi postare insieme alle foto . Ciao Romanus, quanto da te asserito in questo post, io personalmente l'ho più volte evidenziato e ripetuto; durante le nostre uscite, basterebbe rinunciare a qualche minuto nella ricerca del porcino e dedicarne qualcuno in più per fotografare con calma e in più modalità i funghi trovati, descrivendo poi anche i caratteri morfologici e l'habitat di crescita. Così facendo diventerebbe meno vaga, più concreta e seria, la possibilità di poter effettuare (sempre con i limiti del web) una determinazione. Un cordiale saluto, Ennio.
  5. Ciao amici miei, fa sempre piacere vedere qualcuno che anche in assenza di funghi, apprezza ugualmente le bellezze della nutura, un caro saluto a voi, Ennio.
  6. Rossano, sono io che mi devo scusare con voi; non ho visto dove avevate postato le foto dell'escursione (vi cercavo nelle nostre uscite), speriamo che qualcuno dei "gestori " (cancelliere escluso) possa spostare il mio intervento in coda ai vostri, un caro saluto, Ennio. P.S. è tutta la settimana che sono in questa zona per dei corsi con gli alunni di un Istituto Tecnico Agrario, e vi posso assicurare che di giorno in giorno è sempre più secco e non c'è ombra di fungo. Ma qualcuno lassù, ci ha dimenticati ?.
  7. 5) inizia a grandinare, l'interno del chiostro
  8. 4) interno dell'Abbazia di Val di Castro (chiesa sconsacrata e in decadimento), alcuni dei "pistacoppi" partecipanti
  9. 3) piccola Hydnacea trovata da Silvano in pineta di pino nero: Auriscalpium vulgare S. F. Gray. Crescita su strobili interrati di Pinus, in questo caso sono un po fuori stagione in quanto di norma crescono in tarda estate-autunno.
  10. Ciao a tutti gli amici del forum, pensavo che qualcuno degli altri "Pistacoppi" documentasse questa uscita (dato che sono tutti molto più bravi di me a fotografare); non avendolo ancora fatto, metto qualche (mediocre) immagine dell'escursione effettuata domenica 6 maggio nella zona di Val di Castro, tra il fabrianese e il cingolano, assieme alle signore mogli. Funghi pochissimi, grandine tantissima, ma già dopo 2 giorni, di nuovo tutto secco a causa del fortissimo vento caldo che ha imperversato fino a oggi. Ennio. 1) prati fioriti a Pian dell'Elmo m. 980 slm in Comune di Apiro (MC)
  11. Ciao Salvo, innanzitutto ti ringrazio per il tuo puntuale contributo. Per quanto riguarda il tuo quesito, l'alone azzurrino (verde acquamarina) non sempre è un carattere distintivo certo, ne costante, anche in R. delica a volte si osserrva questo alone verde-azzurrino. Direi piuttosto che la differenza è nelle lamelle: spaziate in R. delica, molto fitte in R. chloroides, comunque sono ambedue specie molto scadenti gastronomicamente, con odore salmastro o pescivoro in vecchiaia, anche se ricercate e consumate in molte parti del centro-sud. un caro saluto e alla prosiima, Ennio.
  12. ciao Pat, non scopro certamente l'acqua calda asserendo che come in tutte le cose, occorre "TEORIA e PRATICA" tanto più con i funghi e in particolare con le Russula, dove il colore è un elemento distintivo variabilissimo anche all'interno di una stessa specie. un caro saluto, Ennio.
  13. Confermo; sotto altre latifoglie (quercus, castagno, ecc) crescono Russula molto simili (vinosobrunnea, alutacea, romellii, curtipes, ecc.), ma per R. olivacea la presenza del faggio è essenziale. ciao Ennio. P.S. la Russula vesca è un ottimo commestibile dal buon sapore dolce di nocciola fresca e dai colori pileici su tonalità pastello, la cuticola tende a "ritirarsi" a maturità, lasciando scoperto il margine esterno delle lamelle.
  14. Ciao Fabrizio, avevo premesso all'inizio di questo post, che tutte le Russula a carne acre, piccante o pepata NON sono commestibili, nemmeno da cotte, un caro saluto, Ennio. P.S. in val di Castro, martedì 8 c.m. ancora c'erano mucchi di grandine caduta domenica 6.
  15. 6) Russula persicina. Come dice il nome. il cappello è normalmente del colore della pesca, lamelle biancastre, gambo +/- soffuso di rosa, carne biancastra, odore fruttato, sapore subito molto acre, non commestibile, cresce sotto latifoglie, (quercus sp) in particolare.
  16. 5) Russula lepida. Specie dal cappello rosso-arancio, spesso decolorato al centro, lamelle bianche e con retrogusto mentolato, carne molto soda, odore fruttato, sapore dolce, gambo bianco o soffuso di rosa, premuto tra le dita si schiaccia con difficolta a causa della compattezza della carne, commestibile.
  17. 4) Russula torulosa. Tipico fungo autunnale crescente gregario sotto pino (spesso associata ai Suillus granulatus), cappello su tonalità viola-porpora o rosso vinoso, lamelle crema, gambo rosato ricoperto da una fine pruina bianca detersile, carne molto acre, con odore di mela.
  18. 3) Russula xerampelina. Fa parte di un gruppetto di Russule commestibili che si riconoscono per la carne di sapore dolce ma con netto odore di crostacei, cappello su tonaltà +/- rosso-vinoso con decolorazioni olivastre, sporata ocra, gambo soffuso di rosa-rosso, crescita prevalentemente sotto pino sp.
  19. 2) Russula olivacea. viene spesso scambiata (dagli inesperti) con la R. cyanoxantha da cui differisce per la sporata crema carico, lamelle molto fragili, gambo soffuso di viola, e cuticola pileica che si raggrinza concentricamente al margine, crecita esclusiva sotto faggio. Nonostante la carne sia dolce all'assaggio, se consumata cruda o poco cotta (es. alla griglia) risulta tossica: è la classica "eccezione che conferma la regola"
  20. 1) Russula cyanoxantha. Una delle migliori Russula, si può consumare anche cruda (esemplari giovanissimi e sani), si riconosce per le lamelle bianche, di consistenza elastica e lardacea, carne dolce, cappello su tonalità violacee-verdastre decolorato a chiazze, carne sottocuticolare sempre di color ciclamino, sporata bianchissima, fungo ubiquitario
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