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Ennio

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  1. Ciao a tutti gli abbonati della rassegna (anche agli altri amici) che va sempre avanti a rilento a causa del caldo che fa soffrire anche il mio computer.
  2. Ciao Patrizio, la foto non è bella come le tue, ma le rondini sono "giuste", complimenti per la bellissima carrellata fotografica, un caro saluto, Ennio.
  3. Ciao Stefano, penso proprio che sia lui; se l'avessi raccolto maturo avrebbe avuto questo aspetto, l'odore e la compattezza della carne da te descritti concordano con questa ipotesi. Viene anche chiamato volgarmente "fungo patata" per il crescere a lungo semi-ipogeo, buonissimo fungo commestibile, sopratutto conservato sott'olio. un caro saluto, Ennio.
  4. foto 4: fungo sezionato per evidenziare un eventuale viraggio della carne.
  5. foto 3: particolare dell'anello (in questo caso trattandosi di un Agaricus è molto importante).
  6. foto 2: particolare di un carpoforo intero.
  7. Per olly, e quanti vogliono postare le foto dei funghi raccolti a fini di studio amatoriale. Vi metto un esempio (un Agaricus a caso) di come si potrebbe facilmente documentare una raccolta; 4 foto così sono già sufficenti a dare una idea degli esemplari trovati: 1) foto d'insieme, 2) zoom di un esemplare 3) particolare dell'anello 4) fungo sezionato inoltre allegare sempre le seguenti informazioni: 1) periodo e località di raccolta 2) habitat; tipo di bosco (abetaia, pineta, faggeta, castagneto, latifoglia misto, ecc), prato, parco, altezza m. xxxx slm. 3) consistenza, odore e sapore della carne 4) viraggio, sia della carne e/o dell'eventuale latice. Penso che se si dedica qualche minuto per fornire queste informazione, si faciliterà abbastanza la determinazione (almeno per quanto possibile); ricordiamoci però che siamo siamo sempre e solo in web!. Sopratutto non vi scoraggiate e non ve la prendete più di tanto, se qualcuno critica il vostro intervento: evidentemente queste persone si sono dimenticate di quando anche loro erano "principianti"; personalmente mi ritengo ancora uno scolaro di lungo corso, con tante cose ancora da apprendere. un carissimo saluto a tutti, Ennio.
  8. Ennio

    Per mantenere la promessa!!

    Ciao Patrizio, panorami da sogno illustrati con foto da manuale, mi hai fatto ricordare quando lo scorso agosto ero ritornato con mia moglie (allora fidanzata), dopo 40 anni a fare il giro dei rifugi delle tre cime, grazie per questo post, un caro saluto, Ennio e Ivana.
  9. Ciao olly, io penso invece che sia un'occassione per poter presentare in futuro i funghi trovati con maggiori dettagli, magari dedicando con calma qualche minuto in più per fare 3 - 4 foto (cappello, gambo, lamelle, una sezione) e magari fornendo dati sull'odore, eventuale viraggio, sapore e sull'habitat. E' anche così, piano piano, mentre ci si impegna a descrivere i funghi raccolti che si ampliano le proprie conoscenze micologiche: non ti perdere d'animo, un carissimo saluto, Ennio. P.S. questo cordiale consiglio vale per tutti gli amici di APB.
  10. Ciao Olly, i Cortinarius sono un Genere che comprende numerosissime specie e difficili da determinare, se avessi fatto 4 foto anche per gli altri funghi trovati, forse qualcosa in più si sarebbe potuto provare a dire. Comunque se qualche amico del forum che si interessa in particolare di questo Genere, vorrà provare a formulare qualche ipotesi, farebbe cosa molto utile e gradita, un salutone, Ennio.
  11. Tanto per confermare la tesi di Olly, ecco anche una mia foto di Lactarius turpis (Weinmann) Fries = L. necator (Bull. : Fries) P. Karsten, ex L. plumbeus. ciao a tutti e beati quelli che sono in zone che ancora producono qualcosa, da me sembra di essere nel deserto africano, Ennio.
  12. Ciao mefi, potrebbe essere un Agaricus del Gruppo Rubescentes, Sezione Agaricus, gruppo Campestris. Se non fosse per l'anello così evidente opterei per A. moellerianus = A. floccipes, certo aver fatto la prova della reazione di Schaeffer avrebbe aiutato molto, un cordiale saluto, Ennio.
  13. Ciao Fabio, visti così sembrerebbero dei primordi di Laetiporus sulphureus, prova a sezionarlo, dovresti vedere una carne molto fibrosa e sfilacciata, Ennio.
  14. Rassegna 24-8 fine. Omphalotus olearius (De Cand. :Fries) Fayod, reperita a Faete (AP), Monti della Laga, m. 800 slm, su ceppaie seminterrate, in bosco di cerro misto, luglio 2002. Fungo velenoso, conosciuto forse meglio con il vecchio nome di Clitocybe olearia, crescente su ceppaie di varie essenze (a dispetto del nome cresce molto più su Quercus che su Olea, almeno al centro-nord). Cappello imbutiforme a matutità, giallo-arancio, lamelle concolori e nettamente decorrenti, carne tenace e fibrosa, giallo-arancio, odore fungino lieve, crescita spesso cespitosa alla base di alberi morti o ceppaie, molto spesso interrate. Da non confondere con il Cantharellus cibarius che è terricolo, non ha vere e proprie lamelle e ha un forte e buonissimo odore di pesca matura.
  15. Rassegna 24-7. Mycena renati Quelet , raccolta in località Sassotetto, Comune di Sarnano (MC), m. 1300 slm, su tronco di faggio a terra, agosto 2006. Tra le moltissime Mycena, questa piccola specie si caratterizza per la crescita sempre cespitosa anche a gruppi di molti esemplari, cappello campanulato, rosa-bruno, lamelle bianche con tonalità rosa e filo rossiccio, gambo vitreo, giallo dorato, odore nitroso (di cloro). Ecologia: su tronchi morti di faggio, non commestibile.
  16. Rassegna 24-6. Lepista caespitosa (Bresadola) Singer, raccolta effettuata sul monte Abuzzago, Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC), (Praco Naz. dei monti Sibillini ) m. 1600 slm, su pendio montano, settembre 2005. Fungo ubiquitario (trovato anche in un parco privato di pianura) cresce a gruppetti tra l'erba, colore bianco-nocciola, carne con odore +/- farinoso, sapore rancido, le lamelle si staccano facilmente dalla carne del cappello (come in tutte le Lepista). A prima vista può essere scambiata per un Tricholoma o per la Calocybe gambosa; nonostante il sapore è una specie commestibile.
  17. Rassegna 24-5. Lenzites warnieri Dur. & Mont. reperita in Contrada Montanello, Macerata, m. 260 slm, su ceppo secco di acero campestre secolare, marzo 2006. Altra Polyporacea crescente molto spesso su pioppo, mensoliforme e reniforme, spesso con esemplari sovrapposti, superfice superiore tipicamente bitorzoluta; pur essendo una Polyporacea ha l'imenoforo lamelliforme, anche questa specie non è commestibile ed è di consistenza legnosa.
  18. Rassegna 24-4. Dato che molti di voi in questi periodi andranno al mare, ecco una specie facilmente reperibile sui tronchi di vecchi alberi di tamerice (Tamarix gallica) che in genere adornano i viali dei lungomare assieme alle palme. Inonotus tamaricis (Pat.) Maire: Località San benedetto del Tronto (AP), sul tronco di pianta viva di tamerice, dicembre 2000. Polyporacea esclusiva di questa specie arborea, ha la superfice superiore del cappello finemente pubescente e di colore arancio-bruno, imenoforo con pori rotondi, giallo-bruni molto fitti. Anche questa specie, non commestibile per la coriacetà della carne, può raggiungere i 30 cm di diametro.
  19. Rassegana 24-3. Ganoderma lipsiense (Batsch) Atkinson = G. applanatum, raccolta in Contrada Schito, Comune di Treia (MC)m. 260 slm, su ceppaia secolare di pino domestico in un parco privato, novembre 2005. Grande Polyporacea molto comune tutto l'anno, con crescita pluriannuale durante l'autunno, forma grandi mensole sovrapposte, raggiungendo anche notevoli dimensioni e parecchi anni d'età. Imenoforo formato da pori bianchi e finissimi, produce una grande quantità di spore rugginose che si depositano caratteristicamente sopra il cappello, carne dura e legnosa (buono per accendere il fuoco).
  20. Rassegna 24-2. Crucibulum laeve (Bulliard) Kambly, reperito a Belmonte Calabro (CS), m. 800 slm, su rametti di nocciolo a terra, in bosco di quercus misto, ottobre 2006. Curioso fungo dalla forma di un piccolo ditale, che non raggiunge il cm di altezza, ricoperto finchè immaturo da un coperchio "epifragma" che si dissolve a maturità lasciando aperto il piccolo calice contenete diversi ovetti lenticolari pieni di spore. Ecologia: cresce di preferenza su residui legnosi di conifera, ma anche su altro substrato, in questa raccolta crescevano sia su rametti di nocciolo che su steli di felce aquilina.
  21. Cari amici, prosegue con calma, in questo clima torrido, l'illustrazione di specie poco comuni anche per spezzare un pò la "monotomia" di interminabili sequenze prettamente "porcinare" e per invitarvi ancora una volta a "spaziare" nel grande e variegato universo fungino. Un cordiale saluto a tutti, Ennio. Cortinarius cinnabarinus Fries, raccolta proveniente dalla val Daone (TN) m. 800 slm in faggeta e abetaia mista. Come dice il nome, questo bellissimo Cortinarius si presenta interamente con toni rosso cinabro, facilmente riconoscibile già in campo, è un fungo bello ma velenoso. Colgo l'occasione per ricordare ai neofiti, che all'interno del Genere Cortinarius ci sono le specie più micidiali per l'uomo, quindi attenzione ai funghi con cortina, sporata ruggine e tonalità brunastre, marroni, rossiccie!.
  22. Ciao Giancarlo, se odorava di anice e ingialliva, con quella base bulbosa appiattita penso ad Agaricus essettei Bon, ex A. abruptibulbus Peck. Il cappello di norma è più sericeo, ma con questo tempo secco e ventoso la cuticola potrebbe divenire squamosetta, il gambo cavo-midolloso è proprio il suo. A risentirci, Ennio. P.S. per ille, l'Agaricus urinascens ha la base leggermente allargata terminante sempre a punta, inoltre l'odore è di mandorla amara.
  23. Ciao Giancarlo, per il primo (Lactarius trivialis) penso sia giusta la tua ipotesi, però dovresti confermare se il latice inizialmente bianco, ha virato al grigio-verde seccandosi (per i Lactarius è fondamentale osservare il colore iniziale del latice e il suo eventuale viraggio, sia isolato che sul fungo). Per la seconda specie non saprei (forse della Sezione caerulescentes), i Cortinarius sono alcune migliaia e beati chi li conosce tutti! un cordiale saluto, Ennio.
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