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Cari amici Rossano e Francesco, è vero !! solo uno "squinternato" come me può andare a Faete in febbraio, ma vi assicuro che se il bosco non è secco, si trovano cose veramente interessanti (chiaramente non per la padella). ci risentiremo a breve per chi vuol partecipare, Ennio. P.S. queste sono alcune delle specie trovate a fine febbraio in quei posti; tanto per giocare vi lascio indovinare almeno il Genere. Faete 1.
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Ciao Piccio, se riusciamo ad organizzare questa escirsione di studio, sarai senz'altro dei nostri, un caro saluto, Ennio.
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chiedo scusa, ho scritto "raggio" anzichè "diametro", di nuovo ciao, Ennio.
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Funghi tedeschi
Ennio ha risposto a alessiodileo nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
mi aggrego anch'io con questa foto di una raccolta del marzo 2007 nei pressi di Vallombrosa, nel corso di una escursione dei pistacoppi Marchigiani, su tronco di abete rosso a terra. ciao a tutti, Ennio. -
Ciao a tutti gli amici. Ora che anche Giacomo ha fornito la sua risposta al quesito posto da Patrizio, espongo il mio personale punto di vista circa il calpestio dei boschi. 1) il bosco spesso è un ecosistema che si è formato nel tempo, sorretto da un equilibrio a volte molto particolare, sottoposto a diverse sollecitazioni di vario genere (climatiche, geologiche, antropiche, patologiche, incendi, ecc.). 2) Come tutti gli ecosistemi naturali, anche il bosco, ha in se la capacità di autoproteggersi, biodegradarsi e autorigenerarsi, ma entro limiti e tempi che certamente non sono quelli "frenetici e convulsi dell'uomo odierno". In sostanza un bosco sano e maturo, può ben sopportare un certo livello di impatto ambientale (calpestio moderato, rottura di qualche rametto, sradicamento piccoli arbusti, rifiuti organici, ecc), ma se questo livello dovesse aumentare e fosse su larga scala, allora anche un bosco sano comincerebbe dar segni di "sofferenza". 3) Aggiungiamo poi, che negli ultimi anni, sempre più spesso assistiamo all'avvento di stagioni anomale (carenza di piogge ed elevate temperature), con conseguente stress meteo-idrico sopratutto a carico dell'apparato fogliare. 4) Il sopracitato equlibrio, crea anche le condizioni per l'istaurazione e la crescita dei miceli fungini (simbionti o saprofiti), che a loro volta sono molto "dipendenti" nella loro fruttificazione dalle condizioni meteo-climatiche, ma legati a questa vecchia, ma sempre valida equazione: "UN BOSCO RICCO DI FUNGHI E' UN BOSCO SANO E RIGOGLIOSO, MENTRE LA SCOMPARSA DEI FUNGHI NE E' INDICE DI DEGRADO E SPESSO NE PRELUDE LA MORTE". Concordo con Gibbo, che se tutti noi, andando nei boschi e prati con il massimo del rispetto, consapevoli dei danni ambientali che possiamo procurare con le nostre ricerche e cercando per quanto più possibile di prevenirli, sicuramente potremo ipotecare un buon futuro al nostro ambiente boschivo. Un cordiale e affettuoso saluto a tutti, Ennio.
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Ciao Ignazio, purtroppo per osservare le ife rizomorfe o i cordoni miceliari alla base del gambo, occorre incidere il terreno tutto intorno al gambo per un raggio di 4-5 cm, facendo un piccolo "carotaggio" a forma di cono, dopodichè, estrarre delicatamente il fungo e pulire piano piano la base dal terriccio ed osservarne la presenza. Con terreno umido e soffice si notano anche senza eseguire questa "non ecologica" procedura, .... ma la scienza vuole le sue "vittime". un caro saluto, Ennio. NB: questo accorgimento non serve per i "turini" in quanto riconoscibili per ben altri caratteri morfologici. Allegato: cordoni miceliari in Agaricus bresadolanus
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ciao Patrizio, sarei interessato a rispondre anch'io al tuo interrogativo, ma rispetto la "precedenza" e mi prenoto per dopo Gibbo, un caro saluto da Ennio.
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Ciao Francesco, le tue bellissime immagini mi ricordano che sono diversi anni che propongo ai soci della mia Associazione questa escursione, immersi totalmente nella natura più integra e spettacolare, che questo sia l'anno buono ?, nel qual caso sei già "prenotato" come guida, un caro saluto a te e famiglia, Ennio P.S. ieri nonostante già non stessi tanto bene, sono "dovuto" stare tutto il giorno sotto l'acqua e l'umidità di Bologna città, e ora ho qualche linietta di febbre e mal di gola, ma quando mi sarò ripreso propongo a te a agli altri "pistacoppi" un'escursione neo-primaverile nel cerro di Faete, chissà se anche lì (nonostante il secco) qualcosa si muove?; di questi periodi ho fatto raccolte veramente molto interessanti (chiaramente non porcini). .... e tanto per rimanere in zona: Pizzo di Moscio
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Ciao Artù, adesso che ti leggo, mi fai venire dei dubbi circa la mia determinazione; certo che per essere A. mesenterica è davvero stravecchia (direi mummificata), normalmente è così ........ ciao a tutti, Ennio. P.S. se passasse da queste parti uno "Scoiattolo", forse potrebbe aiutarci ........
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Ciao Ignazio, penso che sia prorio Agaricus porphyrizon, ache se la base del gambo di solito è più bulbosa e ingiallente, ma vedo dal colore delle lamelle che si tratta di un esemplare giovane percui l'ingiallimento ancora non si è manifestato del tutto. Come dice giustamente Artù, alla base del gambo dovrebbero essere presenti delle ife rizomorfe bianche, ma spesso (se non ci si fà caso) rimangono nel terreno, l'odore anisato e l'ingiallimento del bordo dell'anello, le dimensioni del carpoforo, nonchè l'habitat, sono ulteriori elementi di conferma di tale specie. A risentirci per altri ritrovamenti (almeno da te c'è ancora qualcosa), un caro saluto, Ennio. P.S. ti allego una foto di A. porphyrizon tipici e "maturi"
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ciao Baldacci, sarei propenso per Stereum purpureum che cresce in tardo autunno-inverno su tronchi caduti a terra, però io l'ho trovato solo in dicembre. raccolta dicembre 2003 su tronco di pioppo a terra. un caro saluto, Ennio.
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Carissimo Giacomo, sono contento per te, questo ritrovamento premia la tua grande passione e l'amore per la natura (funghi in primis). Approfitto del tuo post per chiarire come l'Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bresadola, contrariamente a quanto in genere si crede (abete bianco), nasca anche in habitat diversi, castagneto o cerreta anche puri (come nel tuo caso). Allego due schede tratte dal volume "Funghi IGROFORI" degli autori Foiera, Lazzarini, Snabl, Tani, ed. Edagricole, nel cui riquadro "osservazioni", ci sono molte risposte ai ricorrenti quesiti circa l'ecologia e fenologia di questa specie, un caro saluto, Ennio.
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Caro Paolo, anche se tra la nebbia, sono immagini piene di suggestione e di religiosità, grazie per averle condivise con noi, un caro saluto, Ennio.
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... c'è poco da dire; la classe è classe ! grazie per queste bellissime immagini di natura invernale, un caro saluto, Ennio.
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Bravi ragazzi!!, grazie per farci fare passeggiate micologiche nel bosco stando comodamente seduti in poltrona, un affettuoso saluto, Ennio.
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nonostante il secco, lei non delude mai
Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2008
Ciao Peppe, da quello che posso osservare dalle foto e considerato ambiente e periodo di crescita, sarei più propenso per Macrolepiota mastoidea (Fr. :Fr.) Singer, (le Lepiota hanno piccole dimensioni, max 8-10 cm e anello semplice, non doppio ne mobile), M. konradii presenta una cuticola lacerata + nettamente in maniera radiale (a forma di stella) e un colore più bruno-marrone. Ambedue le specie, molto vicine per i caratteri macroscopici, sono commestibili dopo cottura. Ennio. P.S. approfitto per ricordare a tutti i visitatori del forum (sopratutto ai meno esperti e ai visitatori occasionali), di evitare nel modo più assoluto, la raccolta di piccole Lepiota per uso alimentare, in quanto tra loro ci sono alcune specie fortemente velenose o potenzialmente MORTALI. -
nonostante il secco, lei non delude mai
Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2008
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nonostante il secco, lei non delude mai
Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2008
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Cari amici, andar nel bosco con questo spirito, penso sia il modo migliore per conciliare passione per la natura e per i funghi in particolare. Non dimentichiamoci, tutti noi di APB, di questo "spirito" anche quando sarà tempo di porcini, un caro saluto, Ennio.
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nonostante il secco, lei non delude mai
Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2008
e questi esemplari di Trametes versicolor su un tronco di leccio a terra, (anche loro sofferenti per il secco), erano gli unici altri funghi a far compagnia alla Sarcoscypha coccinea, speriamo che i prossimi mesi siano migliori, altrimenti mi conviene cambiar mestiere! Un caro saluto, Ennio. -
nonostante il secco, lei non delude mai
Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2008
e se vi può far piacere, anche una foto delle spore a 1000 ingrandimenti ancora dentro al loro Asco. -
nonostante il secco, lei non delude mai
Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2008
Ed ecco alcuni giovani esemplari di Sarcoscypha coccinea (Scopoli) Lammbotte, crescenti su rametti di leccio semicoperti dallo strato fogliare. P:S. per fotografarli li ho dovuti tirar fuori dal loro "ambiente". -
nonostante il secco, lei non delude mai
Ennio ha risposto a Ennio nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2008
un particolare della lettiera di foglie secche che risente della mancanza di pioggie, le quali sono utilissime per l'umidificazione di questi "scarti" delle piante per poter essere trasformati in humus, grazie però anche all'azione "biodecompositrice" del micelio dei nostri amici funghi.