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russula

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  1. russula

    Tricholoma ulvinenii

    Ben detto! Io dico sempre a chi si interessa di micotossicologia che sarebbe il caso di conservare in erbario eventuali residui dei funghi che con ragionevole certezza hanno intossicato, invece dopo le analisi di routine quasi sempre va tutto a finire in pattumiera. Così quando ci si chiede se a far male sono tutte le Armillaria o solo qualcuna, tutti i Tricholoma equestre o solo alcuni, ecc... rimane un bel punto di domanda. Ciao, russula
  2. Hai ragione Enzo, però gli esemplari di Leo sono molto giovani. Rimango dell'idea che sia l'ipotesi più probabile, ma in assenza dei caratteri microscopici non ho molto da aggiungere per suffragarla. Ciao, russula
  3. russula

    Tricholoma ulvinenii

    Può darsi, io poi l'ho avuto da Gregor che l'aveva avuto da Christensen. Ma invece... come la pensi sulla mia ipotesi che quello fotografato da brisa sia T. ulvinenii (e anche il T. equestre var. albipes ss. Riva)? Ciao, russula
  4. russula

    Tricholoma ulvinenii

    Credo di essere io il responsabile... avevo suggerito tempo fa questo nome per una raccolta di Giorgio. Tricholoma ulvinenii è una delle tre entità descritte da Kalamees nel 2001 in Folia Cryptogamica Estonica (non ho qui il riferimento completo). Ad una prima lettura dell'articolo sembra corrispondere bene con un Tricholoma che troviamo in Trentino sotto pino silvestre e che è sempre stato chiamato T. equestre, differenziandosi però per i colori gialli molto meno carichi e per il gambo pressoché bianco. Alfredo Riva l'aveva raccolto insieme al sottoscritto qualche anno fa e l'ha descritto come Tricholoma equestre var. albipes in: Riva, A. (1998) – Fungi non delineati. Pars V. Tricholoma (Fr.) Staude. Libreria Basso, Alassio. 44 pp. [Tricholoma chrysophyllum, sp. nov., T. nauseosum, T. nauseosum f. gracilis, comb. nov., T. ezcarayense, T. scalpturatum f. album, T. sudum, T. apium, T. caligatum, T. umbonatum, T. roseoacerbum, T. luridum, T. joachimii, T. equestre var. albipes.] e poi nell'edizione aggiornata della sua monografia. Prendete tutto quanto da me scritto con il beneficio del dubbio, ok? Per i curiosi, le altre due specie accettate da Kalamees in questo gruppo sono T. equestre s. str. e T. frondosae, corrispondente a Tricholoma equestre var. populinum Christensen & Noordel. Ciao a tutti, russula
  5. Sicuramente scoiattolo ha ragione su Psathyrella, e statisticamente è probabile che sia pure candolleana... comunissima. Ciao, russula
  6. Bivelus? Intendi quindi gruppo laniger? Secondo me siamo in tutt'altro gruppo, il fungo è molto igrofano... triformis, privignoides? Ciao, russula
  7. Confermo Giorgio, Megacollybia platyphylla, fungo che non manca di fregare anche micofili navigati! Ciao, russula
  8. Eh Gaspy, qui Scoiattolo ha ragione... o vuoi avere l'esclusiva dei cortinari ;-) ? Ciao, russula
  9. Grazie scoiattolo, in effetti Cortinarius dibaphus è una delle specie che mi sono rimaste impresse da quando lo avevamo determinato con l'amico e mio primo maestro Giorgio Marasca a una mostra qui in Trentino (ad Ala), con l'aiuto del Marchand. All'epoca avrò avuto 15-16 anni e le cose che impari a quell'età difficilmente si dimenticano! Ciao, russula
  10. Ho in archivio una diapositiva con un migliaio (stima personale) di Cortinarius trivialis cresciuti sotto pioppo in Val di Sole. Ma dovrei acquisirla con lo scanner... fidatevi! Ciao, russula
  11. Sì, così a occhio C. caerulescens potrebbe andar bene (ecco un gruppo di cortinari dove l'osservazione delle spore può dare delle soddisfazioni). Cortinarius terpsichores più pallido? Davvero? Però le illustrazioni che si vedono in giro, compresa quella 'supervisionata' da Melot nella Flora Photographica mostrano colori blu molto carichi, no? Ciao, russula
  12. Scusa, vedo ora che gruppo Lanigeri l'avevi già scritto tu... le alternative che conosco sono C. laniger e C. bivelus, ma non ho mai capito bene le differenze fra i tre. C. solis-occasus invece lo escluderei visto che di blu non si vede niente. Ciao di nuovo, russula
  13. Visto che non mi pare banale, ci provo... qualcosa nel gruppo del C. laniger, e vista la forma del gambo "sparo" Cortinarius bulbosus, ma senza nemmeno controllare un libro, quindi non mi sorprenderò se avrò sbagliato alla grande. Ciao, russula
  14. Beh, però diciamo che Brisa non è lontanissimo (il gruppo è quello, almeno in senso lato) e che l'odore viene descritto in modo più o meno sgradevole. E che è un cortinario ingannevole... Ciao, russula P.S.: sempre se io l'ho riconosciuto. Se sbaglio... chiedo venia!
  15. Caro Gaspy, evidentemente leggiamo in modo diverso le fotografie... non penso ci possano essere dubbi che si tratta di un Phlegmacium, con quei colori e quel bulbo, anche se ti do atto che nella prima foto poteva esserci il dubbio che il cappello fosse asciutto (ma tu ci insegni che di Phlegmacium asciutti ce ne sono non pochi). Per quanto riguarda le colorazioni del velo, ciò che poteva essere discutibile nella prima foto, è diventato chiaro nella seconda di Enzo. Quel viola sull'orlo del bulbo secondo me non può che essere un velo violetto (il che non esclude la presenza di pigmenti violetti ANCHE sul gambo). Per quanto riguarda l'ipotesi Calochroi, mia e di Alfy, era seguita in entrambi i casi da "s.l.", e se questo può essere poco digeribile per un profano penso tu abbia capito cosa intendevamo (ovvero i Calochroi nel senso più ampio, compresi i Dibaphi, come ad esempio li intendono Froslev e Jeppesen sul loro bel sito). Sull'ipotesi di Soop (caesiostramineus) la pensiamo allo stesso modo. Ciao, russula
  16. Scusa Gaspy, ma sei passato da Cortinarius compar a una Sericeocybe a Cortinarius caesiostramineus? E mi pare proprio che qui di velo violetto ce ne sia in abbondanza... io non penso che si possa uscire dai Calochroi s.l., poi su quale specie si può discutere. Attendiamo altri pareri, ciao. russula
  17. Anch'io senza leggere la risposta di Gaspy ho pensato a C. glaucopus s.l.; penso che sicuramente il gruppo sia quello! Ciao, russula
  18. Con quelle colorazioni, sebbene un po' pallide, io non escluderei Cortinarius dibaphus. Peccato che tu non abbia provato il KOH sul fungo fresco, sarebbe stato un elemento molto importante. Ciao, russula
  19. Ciao Enzo, un ulteriore riferimento per H. pseudodiscoideus: Contu, M. (1988) – Notes on the Mycoflora of Sardinian Cistus bushes VI. Mycena pura var. mediterranea var. nov. and Hygrophorus pseudodiscoideus. Agarica 9 (17). e uno per H. pseudodiscoideus var. cistophilus: Gennari, A. (1995) – Funghi interessanti della Toscana (3° contributo). Riv. Micol. 38 (1): 49-56. [Description, line drawings and photographs of Crepidotus subverrucisporus, Hebeloma tomentosum, Hygrophorus pseudodiscoideus var. cistophilus, Camarophyllopsis micacea; key to the species of Camarophyllopsis recorded in Italy.] Ciao, russula
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