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Illecippo™

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Risposte pubblicato da Illecippo™

  1. Se posso aggiungere...

    ama i terreni grassi e gli alberi di leccio, corbezzolo o le zone con canne di bambù.

    Molte "phallaceae" sembrano legare particolarmente con queste essenze.

     

    P.s.

    ne regalo un altro strano, molto raro e chiaro :yes:

     

    Clathrus chrysomycelinus Möller

    3141926772_83e85f2e55_o.png

  2. In effetti è vero: lo stesso fungo con nomi differenti. Da noi, specialmente nel genovese, sono molto ricercati, diciamo che sono al secondo posto... al primo c'è senza ombra di dubbio la Geotropa; si prestano bene alla conservazione sottolio.

    Quando cominciai, nei primi anni ottanta, era molto ricercata anche la Clitocybe Nebularis, "pevein" in dialetto, ne ho mangiati parecchi :kez_11: poi ho iniziato a documentarmi e ho scoperto che sono tossiche.

     

    Io lo ho scritto a caratteri cubitali sul secolo XIX con l'inserto funghi del 31.08.10,

    nonostante ciò oggi nel bosco ho visto gente esaltata per i tanti "peven" :biggrin:

     

    Nico

  3. nomi diversi per lo stesso fungo: Tricholoma nudum, ci sono arrivato :wacko2: ..e ditelo prima no? :biggrin:

     

    Sono entrambi due generi leucosporei (=sporata bianca); la differenza è che nelle Lepista le lamelle si separano a blocchi dalla cuticola e non si sfaldano.

    (Difatti Clitocybe nebularis diventerà --> Lepista nebularis).

     

    Nic

  4. Per il primo ti posso dire che non è praestans (non ha la sfumatura violetta alla base) ma siamo li intorno per la taglia grande, lamelle abbastanza chiare (anche se i tuoi hanno gia fatto la sporata ocracea, e bulbo non marginato (carattere di alcuni Plegmacium vicini a praestans); potrebbe essere Cortinarius balteatocumatilis o affini;

     

    della carne va fatta una sezione e non una spaccatura perchè è utile notare sia l'inserzione delle lamelle sia un eventuale viraggio della carne alla base del gambo.

     

    Per il secondo, fatto salve le indicazioni per la sezione sopra, oltre a dire Cortinarius perchè vediamo la cortina, non so dirti (potrebbe essere del gruppo Phlegmacium, cappello vischioso, gambo no, taglia abbastanza massiccia e non colori fulvastri...)

  5. Facciamo una via di mezzo dai 7 1/2 almeno

    non facciamo la figura dei soliti esosi e pretenziosi

    Noi porcinari non ne abbiamo mai abbastanza

    e vero ILLE forse hai un po' ragione anche tu

    Ma quando provi il meglio e giusto ambirlo non credi !!!!!

    Ciao Ille e ciao a tutti

     

    oooo! Cosi mi piaci Pol! :yes:

    ps. io sono il primo porcinaro, difatti ancora il voto non lo do perchè la stagione non è finita :yes:

     

    :friends:

  6. Dico:

    Pholiota destruens

    (o Hemipholiota populnea, Pholiota populnea..)

    Cetto Vol.1 pag.58

     

    Assaggiala! :yes:

     

    --> da FT48

    Ah, se la Pholiota destruens fosse buona! E invece, poveri noi, purtroppo si tratta di un fungo tanto bello e carnoso quanto amaro e, di conseguenza, assolutamente da scartare dal punto di vista culinario. Di primo acchito, sembra un piopparello (Agrocybe aegirita) dalle proporzioni mastodontiche…

    Sui pioppi, pure in città

    Anche l’habitat contribuisce a generare l’illusione di un piopparello: perché si sviluppa su tronchi morti di pioppo, persino nel bel mezzo di una metropoli! Non sarà un fungo buono per le nostre tavole, d’accordo, ma è bello e, quando cresce sui pioppi di qualche viale, dà il suo contributo nel rendere meno tristi le nostre città… È interessante notare come la Pholiota destruens, insieme a molte Polyporaceae, al Pleurotus ostreatus e alla Flammulina velutipes, sia fra i maggiori responsabili della decomposizione della legna, soprattutto quella di pioppo. Infatti, le cataste di ciocchi sono il suo habitat preferito: se questa legna viene abbandonata, lei piano piano... se la mangia!

    Arruffato e lanoso

    Il cappello, di colore bruno-ocraceo, raggiunge grandi dimensioni, anche oltre i 20 centimetri di diametro! Il fungo appena spuntato sembra una patata cresciuta sul legno, poi compare un cappello convesso che, a mano a mano che il tempo passa, si spiana. Ricoperto da grosse squamette lanose e biancastre, assomiglia un po’ al cappello della mazza di tamburo. Le lamelle sono abbastanza fitte, prima biancastre e poi brune. Il gambo, decorato da un anello fioccoso, è biancastro-bruno, anche lui ricoperto di squamette, bulboso, cioè ingrossato, alla base. La carne è bianca, compatta e abbondante. Dolce quando il fungo è molto giovane, diventa poi molto amara.

    Dall’estate all’autunno

    La Pholiota destruens è un fungo saprofita che si sviluppa, in estate e in autunno, su tronchi morti di latifoglie, specialmente pioppi. Gli esemplari grossi e maturi di Agrocybe aegirita, cioè di piopparello, possono a prima vista assomigliare vagamente alla Pholiota destruens, ma il loro tipico aroma e la carne dolce tolgono infine ogni dubbio.

     

    Carta d’identità

    Nome scientifico:Pholiota destruens

    Sinonimi: Hemipholiota populnea

    Classe: Basidiomycetes

    Ordine: Agaricales

    Famiglia: Strophariaceae

    Genere: Pholiota

    Specie: destruens (o populnea)

    Cappello: largo anche 20 cm, ocraceo, è ricoperto da squame biancastre e lanose

    Lamelle: abbastanza fitte, prima biancastre e poi brune

    Gambo: tipicamente bulboso e squamuloso

    Carne: bianca e compatta; dolce da giovane, poi amara e coriacea

    Habitat: cresce su legno di latifoglie, soprattutto pioppo, in periodi umidi

    Commestibilità: non commestibile, troppo amaro

     

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  7. Sei proprio sicuro?

     

    :read: -------------- :unsure: ------------------ :cc_surrender:

     

    Senza dubbio, colorazione centrale del cappello più scura, con ancora tracce della squamatura, residuo di anello presente, crescita lignicola...

     

    è la Armillaria mellea, da NON mangiare quando è così grande, fa venire male di pancia!

     

    Nico

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