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Giorni Vinti
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Risposte pubblicato da Illecippo™
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Che non ci siano micologi competenti?
Le usanze italiane sono ben differenti dalle loro, ma non è nostro compito giudicare ed etichettare le usanze di altri paesi, credendo che le nostre siano le uniche giuste.
E qui invece non sono per nulla d'accordo.
Se un fungo è stato accertato, per anni, che può causare intossicazioni di tipo resinoide incostanti.
E tutti i lattari a lattice bianco del mondo sono cosi! Ogni micologo competente che ha studiato in Italia lo può dire e scrivere...
DEVE SEMPRE ESSERE E COMUNQUE CONSIDERATO TOSSICO cos come si deve fare con la nebularis e tanti altri! (Qui continuano a mangiarle, ma verrà il giorno che ci scappa il morto...)
Altro che good...
PS. accettiamo anche il fatto che si fumi nel bosco, ma mozzicone o non mozzicone non vuole dire: se esiste un divieto va rispettato!
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eccellente considerazione Enrico
pensa che in Finlandia, in certe zone, facevano il pane con la 'farina' corteccia di pino silvestre
faccio fatica a pensare a qualcosa di meno commestibile ....
mangiano anche il Lactarius torminosus...simbionte della betulla, loro betulle non ne hanno mica
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Tricholoma magnivelare
Matsutake
BUONO
Sinonimi
Tricholoma nauseosum
Etimologia
Dal latino “magnisvelis”, dal grande velo; per la presenza di un maestoso anello.
Cappello
5-20 cm; molto carnoso; da convesso ad appianato, con il margine prima involuto poi debordante con residui fioccosi di velo al margine; cuticola di colore biancastra negli esemplari giovani, poi più scura con tipiche fibrillature-squamosità color marrone.
Imenio
Formato da lamelle adnate al gambo, molto carnose, spesse e fitte; di colore bianco avorio o crema.
Gambo
2-8 x 1-4 cm; cilindrico, regolare o a volte rastremato alla base; pieno; di colore biancastro, con fioccosità nella parte sopra all’anello e ricoperto da scabrosità o fibrillosità brunastre nella parte inferiore. Ornato da un anello inguainante a calza, membranoso, biancastro poi ocraceo-nocciola, vistoso.
Carne
Soda e molto compatta, è di colore biancastro; al taglio talvolta assume lievi sfumature rosate. Con odore intenso di mandorle e sapore dolcissimo, talvolta nauseabondo.
Microscopia
Spore che misurano 5-7,5 x 4-5,5 μm, subglobose-ellittiche; lisce, bianche.
Habitat
In boschi di conifere o occasionalmente latifoglia; più diffuso in Asia e America, in Europa è più frequente nei boschi montani di Pinus. Dalla tarda estate all’autunno.
Commestibilità
Buono, carnoso e redditizio; sapore molto dolce.
Note
È ampiamente commerciato in Asia e America dove prende il nome di Matsutake: è così apprezzato da raggiungere anche quotazioni altissime al chilogrammo di peso. In Italia è raro e localmente diffuso solo sulle Alpi orientali.
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a me pare L.controversus..se ha le lamelle rosa.. oppure il mio monitor è da cambiare
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sono andato a vedermelo sui libri di AMB e anche a me non sembra Tricholomopsis rutilans, ma essendo ignorante in materia lascio a te e Giacomo il divertimento di
renderci edotti :00010012:
è il piperatus senza dubbio, non credo ci sia altro lattario con presenza così
invasiva come questo, però per accontentarti se riesco a fargli due foto prima
del taglio inguinale te le posto.
Monello, ho una gran voglia di fare una baraccata nei boschi come l'anno scorso
assieme, lo sai che i funghi contano molto poco in tutto questo contesto, spero
solo di essere semi agibile per fine ottobre
H.s. il primo.
Il secondo potrebbe essere anche L.glaucescens... metti che il suo latice diventa azzurro!
per le specie fungine, non ce problema. Ai primi di novembre ti si porta a fare i rossi. E se non ci sono si va ad altri fungacci.
Nick
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Lactarius spec. sezione piperati,
poi nello specifico possono essere diverse specie, dal piperatus al controversus, ma se non mi fotografi le lamelle.. lazarun!
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lui credo sia Tricholomopsis rutilans
Giacomo, Tricholomopsis rutilans è un fungo leucosporeo (sporata bianca) anche se ha lamelle di colore giallo (difatti presenta il filo biancastro).
Osserva bene: qui le lamelle sono ocracee e la sporata sembra tale a vedere i cappelli.
Crescita cespitosa lignicola, lamelle color ocraceo sporco, tinta del cappello bruno-rossiccia...
Dai che ci puoi arrivare! :wink:
Ps. GRANDE MARIO che fotografa funghi diversi!!
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Si su tutta la riga. Belle foto Stef!
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Ciao Kama,
habitus ed habitat sono da Boletua subappendiculatus ma dovrebbe esserci il reticolo, o non si vede al monitor oppure è talmente vecchio che è necessario ricorrere ad una lente per evidenziarlo.
Sempre che l'habitat sia esclusivamente di abeti (oppure c'era anche qualche latifoglia?).
Scoiattolo
Antonio, se avessero sezionato la base la avrebbero vista rossa o rosata.
Io resto sulla mia ipotesi di fecthneri, anche se subappendiculatus era l'altra cosa che avevo esattamente pensato ma scartato per l'aspetto della cuticola.
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Tanto scontate non direi.
Io a Baselga di Pinè, al controllo funghi del comune, quest'estate ho tolto 3 falloidi dal cesto e un cortinarius speciosissimus, per cui... :/
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è probabilmente una vecchia Fuligo, con buona probabilità Fuligo septica o cinerea,
guarda dopo due giorni come diventano.
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Ecco, questa attivita mi piacerebbe far ripartire, a partire da oggi.
che dite?
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Il Moro for president!
senza parole
:clapping:
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Siamo in tanti a sapere che appena le temperature diventano miti è il momento di andare a cercare le morchelle, dette anche spugnole. I meno esperti fanno facilmente confusione con specie che appartengono a generi simili ma pur sempre ascomiceti, cioè quel gruppo di funghi, come le morchelle ma anche i tartufi, che producono le spore all’interno di sacchetti allungati chiamati “aschi” (in greco askòs significa “piccolo sacco”). Questi sacchettini hanno un’apertura apicale da cui fuoriescono le spore mature.
Il corpo fruttifero degli ascomiceti è chiamato “ascoma” ed è diverso da quello dei più comuni basidiomiceti, cioè i funghi a lamelle, i funghi a pori e i gasteromiceti come le vesce. Il corpo fruttifero delle spugnole, per esempio, è interamente cavo e la sua consistenza ricorda la cera: caratteri, questi, che non si riscontrano nei funghi basidiomiceti. Il gambo di questo corpo
cavo sorregge centralmente un cappello, chiamato “mitra”, che presenta delle sporgenze dette “costolature”. Queste delimitano gli “alveoli”, cioè delle fossette, e l’insieme ricorda un alveare. La distinzione tra le specie di ascomiceti dei generi Morchella, Mitrophora e Verpa, più che attraverso l’osservazione del fungo intero, avviene sezionandolo. Questo consente di vedere l’attaccatura della mitra al gambo, che è necessaria per il riconoscimento.
Oltre alle sporgenze verticali, che vanno dall’apice all’attaccatura del gambo e che sono dette “costolature primarie”, le mitre delle morchelle e delle mitrofore hanno anche “costolature secondarie”, che altro non sono se non sporgenze orizzontali. Questa struttura a griglia è ben visibile e ordinata nelle spugnole brune, quelle che fanno capo al gruppo della Morchella conica, mentre nelle bionde del gruppo della Morchella esculenta le costolature primarie sono quasi sempre disposte in modo disordinato, così da non consentirci di identificare le secondarie. Nelle morchelle e nelle mitrofore ogni fossetta della mitra, delimitata dalle costolature primarie e secondarie, si chiama “alveolo” e ha la forma di una piccola coppa. All’interno di questa coppetta, detta ”apotecio”, vengono prodotti gli aschi. Mentre in altri ascomiceti, come le pezize, ogni coppetta corrisponde a un singolo ascoma e a un unico apotecio, nella mitra delle morchelle e delle mitrofore vi sono più apoteci. Per questo il fungo viene considerato un complesso di corpi fruttiferi posti gli uni vicino agli altri e tenuti insieme da un tessuto sterile ed elastico che costituisce l’intero fungo. Da sempre molto ricercate per il loro valore in cucina, le morchelle sono tra i funghi più venduti al mondo anche se in Italia si preferiscono i porcini. La presenza di un enorme giro d’affari ha spinto i micologi ad approfondire lo studio di questi funghi. I francesi, per esempio, scoprirono che riescono a crescere sulla sostanza organica in decomposizione, comportandosi da organismi saprofiti, così provarono a coltivare la Morchella conica var. costata utilizzando gli scarti delle lavorazione industriali della frutta.
Ma le morchelle non sono solo saprofite: possono vivere anche in simbiosi con le latifoglie e le aghifoglie. L’enigma della loro complessità si infittisce e potrebbe essere spiegato dagli
studi che hanno definito il loro comportamento come “micorrizico facoltativo”: non sempre, per vivere, hanno bisogno di entrare in simbiosi con una pianta! Da tutto ciò emerge chiaramente come lo studio delle morrels, come le chiamano gli americani, è ancora lontano dall’essere concluso e ancora molto c’è da sapere sulle tante, misteriose caratteristiche di questi funghi belli e buoni.
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Bene madino!
con quest'acqua possiamo dire addio a quelle vecchie che c'erano su... :wink:
Ma.... dagli 4/5 giorni di sole!
ps. lì a V. nuova aiuola con pacciamatura!!!
N.
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Che Bello Nik!
Posti :wink: e pensieri....
e poi hai anche visto funghi!
Grande
:hug2:
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2 Pandini
1 Illecippo
Lady Ille quest'anno la lascio a casa, altrimenti non mi lascia andare a funghi!
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NORD SUD CENTRO
E Poi chi si offre per cooperare...
direi di sceglierlo qui!!
N.
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Aggiungo:
specie tossica ma consumata previa bollitura (che però non elimina le sostanze tossiche!!!!!!!) in particolare in Basilicata (artù, confermi?)
Nick
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Allora.
Ci sono diversi cortinari e fra i cortinari vi sono specie mortali.
Il violaceus si distingue per alcune caratteristiche principalmente.
Odore forte di legno di cedro
Colore violaceo in tutto il carpoforo
Cappello tomentoso e gambo fibrilloso-zigrinato
In teoria è commestibile ma è piuttosto spugnoso nelle carni oltre che avere un retrogusto quasi "nauseabondo", dolciastro-farinoso (sembra quasi di mangiare una mela di quelle della stagione precedente).
Essendo un bel fungo è meglio lasciarlo dove è.... con tutti i funghi facili da riconoscere questi è meglio lasciarli dove sono, specie se non si è esperti.
N.
p.s.
Il cetto è un ottimo libro ma oramai alquanto vetusto...
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Come giustamente detto da Kappa, Entoloma sez.Leptonia,
poi il microscopio ci dirà magari Entoloma lampropus, tanto per fare un esempio della sezione
Ale quando fai le foto....scatta anche il sotto è essenziale!
Nick
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Bingo Raffa!!!
Se trovi la specie meriti un premio speciale
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Eppure, quel substrato, chissà quanti lo hanno già visto e manipolato a quest'ora del mattino!!! :smilies90:
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Pensa al substrato...il cui nome ricorda una nota località del Sulcis...
Sembra strano ma ci deve essere lo zampino della befana !
Nick
e questa lepiota ???
in Funghi da determinare e da riconoscere
Inviato
procera procera
N.