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marcog

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Risposte pubblicato da marcog

  1. Belle. La prima in particolare sembra molto nitida. Il codirosso è un soggetto diffidente e beccarlo senza infrascarsi è difficile. A casa ho una covata in una feritoia nel muro di sasso di un manufatto ma per non disturbarli non mi sono mai avvicinato troppo (ho un 300mm).

     

    Ho visto scene bellissime. per nutrire i piccoli il maschio s'appostava di guardia e la femmina procedeva con i pasti mentre se non c'era il maschio la femmina tornava indietro. Li ho visti diverse volte procedere in quel curioso modo.

  2. Ribadisco che questa prova, che consiste nel pasteggiare in bocca un pezzettino di fungo (carne e lamelle comprese) per almeno 40 secondi) ha la sua bella eccezione in Russula olivacea (carne dolce ma tossica se cotta poco) vale solo per le Russula che sono funghi a carne cassante (si rompono come un gessetto o polistirolo non sfilacciandosi) e non emettono lattice a differenza dei Lactarius.

    Perciò solo se si è in grado di riconoscere correttamente questo Genere si può fare la "prova assaggio" altrimenti ci sono sempre gli Ispettorati Micologici delle ASL a disposizione per il controllo dei funghi raccolti.

    Un saluto bionico a tutti,

    Ennio.

     

    E quoto anche questa per non dimenticare nulla.

     

    Eviterò di fare altre domande specifiche anche perchè come ben sai qualche sciagurato ha confuso alcune varietà di russula con la mortale Amanita Phalloides e in questo caso va evitato assolutamente l'assaggio.

     

    Mai raccogliere le varietà di cui non si è più che sicuri.

  3. Perciò solo se si è in grado di riconoscere correttamente questo Genere si può fare la "prova assaggio" altrimenti ci sono sempre gli Ispettorati Micologici delle ASL a disposizione per il controllo dei funghi raccolti.

    Un saluto bionico a tutti,

    Ennio.

     

     

    Ben detto. La prova assaggio la svolgevo vent'anni fa ma poi con il passar del tempo ho lasciato perdere. Nel dubbio è meglio non fidarsi perchè i casi di intossicazione con il genere in questione sono abbastanza frequenti. Qualche anno fa qui la gogna toccò anche a un forestale.

  4. Io non ho nessun titolo da esibire in materia, ma vivo in mezzo ai montanari e molto molto vicino agli ungulati. Poter vedere finalmente i cervi dalla finestra ed è stata una sensazione impagabile ma ho pensato fin da subito che non poteva durare. Sono aumentati gli ungulati e sono aumentati gli incidenti, sono aumentati gli ungualti e sono aumentati i danni. Dopo i primi tentativi il filo eletterico è stato sostituito ed è ritornato quello spinato (forse per i costi) , qualcuno ha addirittura eretto reti invalicabili. In due parole: sono aumentate gli ungulati e sono aumentate le lagne.

     

    L'uomo pensa molto spesso solo all'amor proprio e per questo convincere le popolazioni locali è impresa ardua, direi quasi impossibile. Pensateci però anche voi quando sedete a tavola, scagli la prima pietra chi è senza peccato.

  5. Questo è un argomento che può essere facilmente ribaltato: prova a spiegare tu che deve mangiare lui e non loro.

     

    Io lo userei con molta cautela; anzi non lo userei affatto.

     

     

    Ti assicuro senza alcuna vena polemica

     

     

    Guarda Marco, nessun problema, tu non lo diresti ed invece io lo ribadisco. Le opininoni vanno espresse senza remore.

     

    Vi parlo di persone sono nate in gran parte nei luoghi in cui abitano ora e gli ungulati sono arrivati solo da pochi anni. Convinc erli che devono lasciare anche solo il 20-30% del raccolto in pasto a loro è un'impresa impossibile nonostante i risarcimenti.

     

    Provate a vangare e concimare l'orto per un anno intero e lasciare che vi buchi dentro in cinghiale. Provate.

     

    L'ho già detto: gli ungulati sono animali splendidi e sono per conto mio anche una splendida passione, ma all'espansione ahimè va posto un limite. Nel migliore dei modi possibile, ma va posto.

     

    Non limitiamo il ragionamento ai pochi sopravvissuti in montagna. Provate a farli pascolare fra i vigneti o i frutteti di pianura e succederà il finimondo!

  6. 1) Russula vesca, la più frequente in questa cerreta, ma solo 3 o 4 esemplare erano passabili (per la padella), peccato perchè è un fungo molto buono dalla carne dolce profumata di nocciola fresca.

    Con un pò di pratica si può imparare a riconoscerla bene per il cappello decolorato su tonalità pastello mai sgargianti, la carne dolce, le lamelle bianche macchiate di ruggine a maturità e la cuticola che tende a "ritirarsi.

     

     

    Russula vesca: ha profumo dolcissimo però a parte l'inconfondile varietà cyanoxantha a viraggio viola-blu resto sempre un po' diffidente nei confronti del genere russula. Credi che sia possibile confonderla con varietà tossiche?

  7. Come qualcuno ha giustamente osservato l'uomo si è espanso all'inverosimile andando ad occupare terreni per solo scopo speculativo, ma voglio parlarvi anche di quello che accade qui, nel territorio in cui abito.

     

    Le "nostre" sono tutte case di poderi antichi costruite sui pochi sodi buoni di un terreno che è per natura ostile. I fattori che campano di agricoltura (povera) ed allevamento avranno forse un reddito decente, ma il pane se lo sudano, ve lo garantisco. Ora partendo da queste condizioni e ritrovarsi per esempio 85 daini nel campo (li ho visti e contati io) non dev'essere un gran piacere. Provate a spiegarglielo voi che devono mangiare i daini e non lui.

    • Like 1
  8. Purtroppo un fondo di verità c'è. Il cervo in natura è raramente attaccato dal lupo e tende quindi ad espandersi formando gruppi sempre più numerosi. Lo dico con profondo dispiacere ma il contenimento va in qualche modo svolto perchè le attività agricole sono incompatibili con la sua presenza. Sui metodi di selezione ci sarebbe però molto da discutere, ma è un argomento contorto e preferisco fermarmi a questa semplice considerazione.

  9. Chiaro, con lo sfondo a tinta unita il JPEG pesa pochissimo. Come dicevo in precedenza 225 KB sono una manna, però credo si possa fare qualche sporadica eccezione nel caso in cui la foto sia un piccolo capolavoro. Di certo non saranno le mie :biggrin:

  10. Pur non sapendo nulla di questa nuova iniziativa ho chiesto circa un mese fa di rientrare fra gli iscritti per il semplice motivo che non mi va di far la parte del navigatore a scrocco. Solo questo e niente di più, perchè sapere quando e dove nascono funghi non è una cosa che m'interessa più di tanto. Il mio raggio d'azione per la cerca è decisamente corto.

     

    In passato ho frequentato poco i raduni vuoi per l'indole da orso :biggrin: e vuoi per il poco tempo tempo che mi ritrovavo. Per quest'anno sono rientrato a far parte del gruppone, poi chissà.... magari ritornerò in letargo. Comunque vada, buon forum a tutti! :smile:

    • Like 3
  11. Lactarius, di quelli bianchi e carnosi, a lattice bianco e piccante, quei bestioni brutti e infestanti che ognuno di noi ha preso a calci almeno una volta nella vita. Duri e sodi, riescono a ruzzolare giù per la scarpata senza rompersi.

     

    Dalle mie parti li chiamano "capracce" e li bastonano tutti puntualmente, spargendone meglio le spore ovunque, di fatto non credo siano dei funghi a rischio estinzione :)))

     

     

    Curiosità. Sono chiamati capracce anche qui in appennino tosco-romagnolo. Forse l'affinità c'è perchè la parte montana del versante adriatico era parte del granducato di toscana. Pure i calci beccano allo stesso modo. :biggrin:

     

    3d molto bello per la varietà micologica e la qualità delle immagini.

    • Like 1
  12. Bellissimi questi turini e bellissimi i panorami. E' l'unico prataiolo di queste dimensioni o ce ne sono altri?

     

    Tempo fa in agosto ebbi modo di vedere agarici di quelle dimensioni in mezzi cerchi molto estesi nel mezzo d'una abetina molto rada. Possibile che fossero del genere urinascens?

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