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pietragi

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  1. Mi metto in macchina, mangiando al volo mentre mi sposto verso la montagna che mi chiama e decido che ce la faccio a fare il giro lungo, quello con una bella salita per arrivare su. Così salgo tra abeti e faggi, saluto tutti i posti più cari e punto verso la cima, nella speranza che cali il vento e di poter fare qualche foto. Il vento è fortissimo a queste quote e so di non avere molto tempo, sia per il freddo (sono abbigliato per la salita, non per stare fermo sudato sotto zero) che per la luce che scenderà sulla giornata da qui a un’ora.
  2. Scendo di dislivello e vado verso la macchina e mi appare la mia montagna che ogni volta mi colpisce per la sua bellezza e mi chiama per un saluto prima della neve. Sono passate le 13 e devo ancora mangiare, ma decido che con un piccolo sacrificio posso farcela ad arrivare prima del tempo. In queste giornate non conta il dislivello che hai fatto e le ore di cammino (circa 600 metri e 3 ore).
  3. Di recente mi è capitato per 3 volte di vivere momenti di quelli che ti fanno sentire vivo e a casa, anche senza avere un tetto sulla testa. La prima volta verso fine Ottobre, prendo un giorno di ferie e raggiungo in due ore l’Appennino. Giornata di sole con un vento di tramontana fortissimo e quindi con zero speranze fungine. Faccio il mio giretto salendo in quota per vedere a che punto siamo con l’autunno, ma le foglie sono già andate, almeno in quota…
  4. Poi ci sono volte in cui anche nel bosco corro perché voglio fare un bel giro e ho i minuti contati, oppure ho allungato il percorso e sono in ritardo, mi sono goduto un panorama, ho la frenesia fungina… insomma possono succedere tante cose e il bello è anche lasciare che accadano, andare a intuito, non decidere tutto a tavolino, perché le passioni non vanno programmate. Vivo alcune giornate nel bosco in compagnia, altre volte mi piace starmene da solo, altre volte vedo posti (o funghi) che meritano e ci porto un amico, oppure cerco di far vivere la natura a qualche bambino. Alcune volte non si è nello spirito di fare foto, ci sono poi giorni in cui si è particolarmente curiosi o ci si trova in una situazione particolare e si cerca di condividerla. A chi non è mai capitato di fermarsi per bere o per rifiatare e di trovare un fungo?
  5. La difficile stagione fungina mi ha permesso di riflettere e di capire sul perché mi piace così tanto stare nei boschi, perché amo certi momenti della stagione più di altri, perché sono uscito tante volte in compagnia, anche se sono fondamentalmente un orso (qualcuno direbbe un cinghiale…, ma loro sono animali socievoli). A me la natura è sempre piaciuta, poco importa che fosse mare o montagna, ma negli ultimi anni ho imparato a viverla in modo diverso, rallentando, osservando con la curiosità di un bambino. Certo non si riesce tutte le volte a stare nel bosco senza contatti con la realtà, staccando il telefono e stando in giro dall’alba al tramonto, non si può fare ogni fine settimana, ma in ogni uscita, riesco a trovare qualcosa che mi fa tornare a casa contento e più ricco dentro. Andare in montagna mi ha insegnato che la natura ha un suo ritmo e quello è il ritmo giusto della vita, non il correre da mattina a sera come facciamo tutti senza apprezzare bene ciò che abbiamo, le persone che ci stanno intorno e la bellezza della natura.
  6. Che bellino sulla neve, ma dì la verità: l'hai corrotto?
  7. pietragi

    Genova Nervi

    Una gita più facile, ma la Liguria ha molto fascino per me
  8. Maurizio così avrai occasione di stare un altro po' di tempo nel bosco
  9. belle queste foto, ma per scendere poi usi la pila o vai a memoria?
  10. pietragi

    S.O.S. Tato!

    Marco è davvero una bella gatta, si vede che sta bene
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