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Tutti i contenuti di Doni

  1. Notare come anche qui si tratti di Xerocomus persicolor ma con cappello di tonalità decisamente più chiare
  2. Xerocomus persicolor Engel, Klofac & Grunert Cappello: 3 cm, feltrato color albicocca macchiantesi di bruno al tocco, margine irregolare involuto e giallo,superficie pileica minutamente fessurata con cellule che si aggregano a ciuffetti Imenio : pori regolari giallo, tubuli adnati rapidamente viranti al blu Gambo: lungo affusolato, superficie dello stipite gialla in alto verso il basso lievemente fibrillosa albicocca, tendente a macchiarsi di bruno, stipite per buona parte interrato Carne : gialla virante immediatamente al blu nel cappello poi ingrigente, odore gradevole In questa foto si vede il tipico viraggio dello X. persicolor, si nota anche una colorazione piuttosto carica del cappello che però non è un carattere distintivo in quanto in questo genere tale carattere è decisamente variabile.
  3. Cari amici, il nostro forum è nato da poco e tutti sappiamo che quello che ci accomuna è la passione per la natura, soprattutto per i boschi e per i funghi. Molti di noi conoscono solo poche specie che raccolgono da sempre perchè prima di loro le hanno raccolte i padri e i nonni. Alcuni vogliono inizare ad approfondire qualche aspetto della micologia, la scienza che studia i funghi, per questo abbiamo deciso di creare questa sezione. Qui ci sforzeremo di mettere notizie semplici e comprensibili da tutti e, magari più in là, anche qualche discussione più specifica, se ci sarà qualcuno a cui interessa. Crecheremo nel tempo di creare anche una rubrica in cui inserire qualche termine particolare che si usa solo in micologia e che magari risulta un pò più ostico. Donatella
  4. Ecco alcuni indirizzi di siti che si occupano di micologia Molto bello il sito di Enzo Musumeci Sentieri boschivi troverete numerose schede di funghi corredate di descrizione e bellissime foto Molto istruttivo il sito di Mario Cervini, molti di noi lo conoscono già, Mario è un grande esperto dei generi Russula ed Inocybe. Come potrebbe mancare poi il sito dell' Associazione Micologica Bresadola AMB la più rappresentativa delle associazioni micologiche sul territorio nazionale E anche il sito dell' AMB di Reggio Emilia Solo alcuni indirizzi per iniziare poi ne inserirò altri
  5. altra foto, notare nella sezione le lamelle fortemente decorrenti e l'esiguità della carne.
  6. Ecco la descrizione Clitocybe leucodiatreta Bon ?? Cappello: 2- 4 cm di diametro forma da convessa a depressa disco sempre umbelicato in modo più o meno evidnte a seconda dello sviluppo. Cuticola fortemente igrofana che quando imbibita ha toni bruni per poi divenire beige chiara. Margine regolare sempre involuto . Imenio: lamelle nettamente decorrenti, alternate a lamellule, con filo irregolare, subconcolori al cappello. Gambo: 0,3-05 x1,5-5cm fibrilloso nella zona possima al cappello bianco candido poi al tocco assume una tonalità concolore a quella del cappello, attenuato in basso generalmente dritto talvolta arcuato. Carne bianca quasi nulla nel cappello odore grato fungino sapore lievemente rafanoide. Habitat: prato Note: viene considerata l'omologo a crescita prativa di Clitocybe diatreta
  7. Doni

    statistiche sulle intossicazioni

    Cari amici, nella nostra provincia chiunque si rivolga presso il pronto soccorso per un'intossicazione da funghi viene curato ma del suo passaggio dal pronto soccorso non rimane alcuna traccia. Ebbene sì,da noi tutto rientra nella categoria generica di intossicazioni siano esse dovute al consumo di cibi avariati che a quello di funghi. Ciò non ha mai consentito di valutare quanto sia il costo per la collettività della voce intossicazioni da funghi, non vi sono statistiche sulle specie maggiormente responsabili dei casi di ricorso alle cure sanitarie. Negli anni che Arturo ha passato in pronto soccorso aveva provato a preparare un protocollo per segnalare i ricoveri e per creare una banca dati ma i colleghi già oberati di lavoro non hanno contribuito, per cui gli unici dati di cui siamo in possesso sono quelli da lui raccolti direttamente o di cui siamo venuti a conoscenza. Da una prima analisi dei dati in nostro possesso nonostante il consumo di numerose specie "a rischio" i casi di intossicazione non sono molto frequenti ed in genere si risolvono con la gastrolusi (lavanda gastrica) senza rendere necessario il ricovero. Le specie responsabili delle intossicazioni di cui siamo a conoscenza sono: Inocybe spp e Omphalotus olearius. Nulla ci risulta circa il consumo di Amanita ovoidea, molto diffuso, come di Lactarius tesquorum e di una serie di ramarie e clavuline. continua...
  8. Doni

    Commestibilità dei funghi

    Cari amici, apriamo questa sezione con dei concetti base su cui sarebbe utile aprire la dicsussione. Premetto che non essendo un medico nè uno studioso di questa problematica le mie conoscenze sono limitate per questo il mio approccio al problema èdestinato solo ai principianti. Definizione di commestibilità dei funghi FUNGHI COMMESTIBILI =Sono di sapore accettabile e una volta consumati non danno disturbi di alcun genere.Questo termine è sempre riferito a funghi abbondantemente cotti, cioè sottoposti a trattamento termico per almeno 30-40 minuti, salvo poche e circostanziate eccezioni. Va ricordato che i funghi vanno cotti entro le 24 ore dalla raccolta, poichè sono un prodotto facilmente alterabile. FUNGHI NON COMMESTIBILI = Anche se ingeriti per errore non provocano, di norma, disturbi. Hanno sapore e/o odore sgradevole, sono duri, legnosi ecc. FUNGHI SOSPETTI = sono tutti i funghi per i quali sono stati registrati casi di intossicazione ma per i quali non si conosce bene la sindrome causata e sui quali sono ancora in corso gli studi FUNGHI TOSSICI = Se ingeriti provocano disturbi lievi, tipo gastriti, diarrea, vomito, tachicardia, allucinazioni ecc. L’esito finale è generalmente positivo e non lascia conseguenze. FUNGHI VELENOSI = Se ingeriti provocano disturbi molto gravi, lesioni permanenti ed anche morte. FUNGHI CHE CONTENGONO PESTICIDI E/O METALLI PESANTI = Si tratta di funghi raccolti in terreni adibiti a colture, in concomitanza dei trattamenti con pesticidi. Si può riscontrare presnza dipiombo ed altri metalli pesanti nei funghi raccoltiai margini di strade ad alta percorrenza. FUNGHI SENZA VALORE = Non vale la pena utilizzarli come alimenti, per le ridotte dimensioni o per la loro consistenza FUNGHI DI COMMESTIBILITA’ SCONOSCIUTA= Devono essere esclusi dal consumo alimentare fino a quando non sia stata statisticamente dimostrata la loro commestibilità.
  9. Doni

    Gioielli del bosco.

    Foto bellissime e come dici tu ogni fungo sa dare emozioni diverse ... verissimo Donatella
  10. Pholiota highlandensis (Peck) A.H. Sm. & Hesler, Quad. Acad. Naz. Lincei 11: 264 (1968) = Agaricus carbonarius Fr., Observ. mycol. (Kjøbenhavn) 2: 33 (1818) Chalymmota carbonaria (Batsch) P. Karst. Dryophila carbonaria (Batsch) Quél. Flammula carbonaria (Batsch) P. Kumm., Führer Pilzk.: 82 (1871) Flammula carbonaria var. gigantea J.E. Lange, Fl. Agaric. Danic. 5: 102 (1940) Flammula gigantea (J.E. Lange) M.M. Moser, Sydowia 3: 372 (1949) Flammula highlandensis Peck, Ann. Rep. N. Y. state Mus. 50: 138 (1879) Pholiota carbonaria (Batsch) Singer, Lilloa 22: 517 (1951) [1949] Pholiota highlandensis f. persicina (P.D. Orton) Holec, (2001) Recent record: see Index of Fungi Pholiota persicina P.D. Orton, Trans. Br. mycol. Soc. 91(4): 567 (1988) Pholiotina carbonaria (Fr.) Singer, Lilloa 22: 517 (1951)
  11. Pholiota highlandensis (Peck) A.H. Sm. & Hesler, Quad. Acad. Naz. Lincei 11: 264 (1968) = Agaricus carbonarius Fr., Observ. mycol. (Kjøbenhavn) 2: 33 (1818) Chalymmota carbonaria (Batsch) P. Karst. Dryophila carbonaria (Batsch) Quél. Flammula carbonaria (Batsch) P. Kumm., Führer Pilzk.: 82 (1871) Flammula carbonaria var. gigantea J.E. Lange, Fl. Agaric. Danic. 5: 102 (1940) Flammula gigantea (J.E. Lange) M.M. Moser, Sydowia 3: 372 (1949) Flammula highlandensis Peck, Ann. Rep. N. Y. state Mus. 50: 138 (1879) Pholiota carbonaria (Batsch) Singer, Lilloa 22: 517 (1951) [1949] Pholiota highlandensis f. persicina (P.D. Orton) Holec, (2001) Recent record: see Index of Fungi Pholiota persicina P.D. Orton, Trans. Br. mycol. Soc. 91(4): 567 (1988) Pholiotina carbonaria (Fr.) Singer, Lilloa 22: 517 (1951) Cappello: 2,7 – 9,1 cm da convesso a piano depresso al centro bruno-rossicio, nell’adulto con fibrille innate brune più scure come la zona del disco, fortemente involuto nel giovane e di colore più chiaro, nell’adulto solo ondulato, cuticola eccedente, vischiosa a tempo umido, lucente quando asciutta. Margine regolare con evidenti residui fioccosi negli esemplari giovani. Imenio: lamelle ocracee nel giovane poi color cannella per la sporata, annesse, fitte intercalate da numerose lamellule di varia lunghezza, filo finemente seghettato. Gambo: da 0,5 –1 x 2,5- 9,3 cm cilindrico o affusolato verso la base, giallo chiaro pruinoso in alto poi delimitata da una zona anulare molto evidente di color cannella al di sotto della quale il gambo è ornato da fini squamette gialle, con l’età e per la sporata il gambo si colora tutto di cannella e le squame assumono l’aspetto di una zebratura anulare che decora tutto il gambo, lasciando giallo chiaro solo la porzione più alta del gambo. Carne: biancastra esigua nel cappello fibrosa nel gambo odore fungino, sapore amaro Note: Specie piuttosto frequente, cresce su terreno bruciato con residui carboniosi, prevalentemente ad esemplari singoli ma non è raro ritrovarla cespitosa in gruppi numerosi. In alcuni esemplari giovani l’apice del gambo può assumere un colorito giallastro simile a quello dell’ H. fasciculare
  12. Clitocybe geotropa (Bulliard) Quélet, Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 2(5): 89 (1872) = Agaricus geotropus Bull., Herbier de la France: pl. 573 (1792) Agaricus pileolarius Sowerby, Coloured figures of English Fungi or Mushrooms (London) 1: tab. 61 (1797) Clitocybe maxima sensu auct Brit.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005) Clitocybe subinvoluta sensu J. Lange Foto di Enzo
  13. Per chi volesse approfondire lo studio del genere è disponibile questa chiave di determinazione elaborata da Lillo La Chiusa
  14. Boletus aestivalis (Paulet) Fries = Boletus reticulatus auct. non Scheff. Cappello: diametro 10-20 cm da emisferico a appianato cuticola bruna vellutata mai vischiosa, quasi sempre fessurata talvolta anche areolato tanto da far intravedere la carne sottostante brunastra. Imenio: tubuli e pori da bianco altte a olivastri con la maturazione, immutabili al tocco e al taglio. Gambo: nelle forme giovani obeso poi slanciato e spesso ricurvo, colorato anche negli esemplari giovani presenta un reticolo a maglie fitte, concolore al gambo che ricopre interamente Carne: soda negli ewemplari giovani poi molle nel cappello e stopposa nel gambo. Odore e sapore gradevole. Habitat: tra l'erba in zone soleggiate associato a quercia, faggio e castagno ma anche a conifere. Foto di Salentino
  15. Tricholoma equestre (L.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 130 (1871) = Agaricus auratus Paulet, Traité sur les Champignons Comestibles (Paris) 2: 137 (1793) Agaricus equestre L., Sp. Plantarum 2: 1173 (1753) Agaricus flavovirens Pers., Abbildungen und Beschreibungen der Schwämme 3: tab. 24 (1793) Tricholoma auratum (Paulet) Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 92 (1874) Tricholoma flavovirens (Pers.) S. Lundell, in Lundell & Nannfeldt, Fungi Exsiccati Suecici 23-24: no. 1102 (1942) Foto in habitat del dicembre 2004
  16. Alla domanda di Massimo rispondo, che da noi vi è una tradizione secolare nel suo consumo. Viene preparato con bollitura e poi in insalata. non sono a conoscenza di intossicazioni legati a diversa modalità di cottura che da noi non viene praticata. sarei interessata ad avere informazioni. Donatella
  17. Doni

    Setchelliogaster tenuipes

    Setchelliogaster tenuipes (Setchell) Pouzar In questa foto si vede assieme a Hydnangium carneum (in sezione e dietro al centro) che condivide lo stesso habitat. Nello stesso bosco abbiamo raccolto due specie di Cortinarius non determinate, Laccaria spp (in fase di studio), Tubaria spp. (in fase di studio).
  18. Doni

    Setchelliogaster tenuipes

    Setchelliogaster tenuipes (Setchell) Pouzar Particolare del pedicello
  19. Doni

    Setchelliogaster tenuipes

    Setchelliogaster tenuipes (Setchell) Pouzar Nuova raccolta del 28.02.2005 Stesso habitat della precedente raccolta Ecco come si presenta al raccoglitore
  20. Io aspettavo le altre foto comunque queste sono molto belle davvero un bel posto io mi sarei chiusa in albergo e Ciao Donatella P.S. vogliamo anche le foto della pappa....
  21. Come Alberto invece di farle compagnia e :aa: :aa: parti ...per ma che insensibili questi mariti .... Donatella
  22. x Enzo, non voleva essere burocrazia ma non vorrei che qualcuno ci rimanesse male nel rivedere una sua foto inserita anche in un altro post senza esserne stato informato.....almeno dall'esperienza passata vorrei non rifare gli errori. Grazie a tutti Donatella
  23. Chiedo l'autorizzazione a quanti hanno postato foto in questo post per utilizzarle per fare le schede delle specie trattate. Aspetto il vostro Ok grazie Donatella
  24. Doni

    Le farfalle

    Cari amici, a tutti gli appasionati di insetti consiglio la visione di questo sito dove in "album foto" l'autore del sito Francesco Ciabattini di Natura Mediterranea ha pubblicato delle foto di insetti veramente molto belle http://macronatura.interfree.it/index.htm Ciao Donatella
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