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Romanus

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  • Giorni Vinti

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Risposte pubblicato da Romanus

  1. Sfiorato da un grosso rapace, pensavo ad una Poiana poi guardandolo meglio ho visto che era un Gufo.

    Strano alle 11 del mattino dovrebbe dormire invece era bello sveglio.Poco zoom ha la mia compatta cmq si vede chiaramente.

     

     

    Magari dormiva, e qualche rompiballe l'ha svegliato!! :angry:

     

    Io una graffiata te l'avrei data di sicuro! :snoozer_06: :snoozer_06:

  2. La sensazione strana è che da un momento all'altro appaia un suo commento in un topic..... sembra veramente impossibile! :hug2:

     

     

    Con tutta st'acqua, avrebbe sicuramente aperto un topic sulle previsioni fungine a medio-lungo termine.

    Gli piaceva parlarne, era piacevole leggerlo.

     

    Ciao Fabio :friends:

    • Like 1
  3. Bello Giacomo!!

     

    Bello rivedere tutti i bischeracci che hanno fatto la storia di APB: un peccato che qualcuno si sia un po' allontanato, seguendo i sentieri per ognuno diversi della vita, ma sono convinto che dentro provino e conservino le tue stesse emozioni.

     

    I funghi, come abbiamo spesso detto, sono stati un bellissimo mezzo per incontrarsi, ma poi è altro ciò che unisce e mantiene legame nel tempo.

     

     

    Un abbraccio quindi ( in ordine di sparizione :biggrin: ) a Muflo, Crab, Fuoriclasse, T-Storm, Biacco, Lupone. Marcone e a te. :hug2:

  4. quote name='Gibbo' timestamp='1362480210' post='814695'

    PubMed

     

    Sempre su PubMed che sono gli articoli scientifici di ricerca pubblicati dopo revisione,

    già da tempo su questo sito seguivo ricerche sull'utilizzo degli Agarici (sostanze estratte da) nel ripristino delle funzionalità intestinali dopo operazioni di asportazione tumorale, ricerche effettuate con successo visto che veniva dimezzato il tempo di recupero del paziente.

     

     

    Giacomo, argomento interessante...ma una traduzione si trova??

     

     

    p.s. comunque è sicuro che il consumo di A.phalloides prevenga il cancro.... :innocent:

  5. Si Maria, oggi sono già quattro anni e la mancanza di Giorgio si sente ancora forte ogni giorno anche qui.

     

    Non c'è topic che parli di boschi e soprattutto di montagne dove non mi chieda "chissà come avrebbe commentato Giorgio,cos'altro avrebbe aggiunto a questo topic"

     

    Il falco pellegrino, ma i rapaci in genere erano i suoi "occhi come ali", il mezzo per volare sopra tutto e raggiungere luoghi dell'anima altrimenti irraggiungibili, la sua idea di Libertà fatta animale.

     

    Per questo voglio lasciare qui, spostandolo in questa sezione,

    il racconto che ho pensato per lui perchè, adesso che c'è,

    credo sia questo il suo posto in forum.

     

    Un abbraccio grande Maria... :hug2:

     

     

     

     

    “ Giridifalco “

     

     

    Salgo stranamente leggero e ripido su sinfonie di fiati e percussioni di cuore.

    A condurre il passo un tempo di valzer fischiettato nella testa su cui piazzo

    due coppie di sbuffi alla fine di ogni giro.

    Così mi tengo compagnia e guido sottobraccio il cuore verso il suo nuovo ritmo.

     

    Nell’aria fredda di mattino inseguo il fiato caldo degli sbuffi mimare il volteggio effimero

    di un strascico candido, fino a vederlo fondersi nell’abbraccio sensuale

    di un elegante completo blu notte.

    Sotto un lampadario di mille cristalli sospeso al centro della volta,

    il cuore infine trova giusta frequenza dove riposare il primo picco di giornata.

     

    Intorno è ancora buio, silenzio e stupore.

    Stupore di quando è un odore ad aprire la porta a un ricordo e per vederlo meglio

    sei costretto a chiudere gli occhi.

    E‘ stupore di profumo di erba di mattino, di alito fresco di foglia annusato,

    di luogo d’origine percepito, di segreto di vita rivelato, di approdo finalmente raggiunto.

     

    La prima luce mi regala visioni di montagne dai profili dolci,

    non più dure, sofferte, taglienti come Sassi di dolomia

    Montagne enormi si, ipnotiche, ma stavolta ricalcate sull’idea di un profilo di pace.

    Il profilo di un enorme sorriso ripetuto all’Infinito.

     

    Attraverso boschi alti e eleganti, come di Pino Cembro delle Valli di Gardena.

    Non ho però bisogno di tagliarli per trasformarli in musica.

    A suonarli per me, una mano leggera di vento improvviso che prima non c’era.

     

    Se su questa Terra ci è dato misurare l’ampiezza di un angolo di pace,

    io lo faccio adesso, guidando un raggio di sole di mattino incidere a sangue

    sulle vette pazienti la firma effimera di un passaggio .

     

    Mai come adesso comprendo cosa significhi

    “ Vivere veramente , non puramente trascorrere i giorni ”.

    Un respiro troppo entusiasta mi regala la prima vertigine di giornata,

    o forse è soltanto stata l’apnea di un girodifalco troppo stretto.

     

    Oggi voglio camminare tanto, dopo essermi convinto di una strampalata

    corrispondenza diretta tra fatica prodotta e ricompensa finale ottenuta .

    Al primo netto cambio di pendenza, scivolo sull’erba imperlata dalla notte.

    Le suole delle pedule negli anni hanno perso mordente, come discorsi troppo macinati.

    L’istinto spinge mano in basso sul bastone a mantenere distanza dal dolore.

    Dolore che più non provo, ricordo confuso e perso come chiazza di verde fresco

    nella tavolozza mimetica dei pantaloni quando l’acqua sarà evaporata.

     

    Acqua .…

     

    Ho mandato giù fiumi di parole che mi hanno lasciato assetato ,

    gocce di altre che mi hanno allagato dentro rompendo gli argini dell’indifferenza.

     

    “ Non esiste un uomo tanto povero da non poter donare nulla ;

    sarebbe come dire che il piccolo ruscello di montagna

    non ha nulla da donare al mare perché non è un fiume .

    Donate quel che avete .

    Per qualcuno potrebbe essere più di quanto osiate sperare “ .

     

    (Henry Wadsworth Longfellow)

     

     

    Avrò donato abbastanza ?

     

    E’ Acqua che interroga l’anima con risacche di pazienza , gonfia vele di pensiero,

    rimesta e setaccia fino a quando, sfinita e felice riabbraccia “ Terra “!!

    solcando la rotta degli occhi.

     

    Ancora la piccola vertigine di un girodifalco,

    ancora, intimamente dentro, il vortice caldo di un’emozione ascensionale.

     

    Girodifalco tutt’attaccato tutto d’un fiato, a significare schiocco di dita,

    battito di ciglia, improvviso frullo d’ali di un sentimento in partenza per una

    migrazione verticale dal cuore alla mente per diventare Verità rivelata.

     

    Salgo da solo,

    ma salire da soli non è mai salire soli se si hanno volti da ripercorrere in silenzio,

    se il vento discreto di mezzacosta porta nelle orecchie parole da stendere

    come unguenti magici su ferite mai chiuse, su discorsi mai conclusi,

    su sogni mai rinunciati.

    Se salutando sul vetro appannato del vissuto una mano amica svela

    un volto conosciuto che ti sorride un Grazie.

     

    E’ ancora un girodifalco a rialzarmi lo sguardo e a spingermi a salire per raggiungere

    l’altro Io che non credevo ma che da sempre aspetta di sommarsi a me quassù

    per essere finalmente uno.

     

    Quassù dove Dio diventa finalmente d’Io, pronome possessivo di una lingua

    che non capivo ma che comprendo senza sforzo alcuno adesso.

    Mi invita a sedermi sul masso di fronte,

    occhi negli occhi mischia con dolcezza le carte dei miei giorni passati.

    Gli rimando un sorriso mentre lo osservo voltare, anche loro faccia in su,

    sguardo in alto, le carte del mio mazzo.

     

    E mi sorprendo a ridere nell’ascoltarmi dettare sfacciatamente le regole del gioco,

    senza vie di fuga predisposte alle spalle, scoprirmi di nuovo a puntare tutto,

    ancora una volta, e per sempre, giocatore d’azzardo soltanto di me stesso :

     

    “ A carte scoperte, ci giochiamo l’anima,

    e l’ultimo tramonto chiama giro “

    • Like 2
  6. Niente succede per caso, men che meno questi scatti.

     

    Dietro queste foto, ma soprattutto dentro, c'è tutto te stesso Gianluca, i tuoi pregi e i tuoi difetti, i tuoi traguardi e i tuoi limiti.

     

    C'è la tua storia di uomo in cammino, cammino di ricerca e di fuga di pensiero, di dubbi ragionati e di piccole verità finalmente rivelate.

     

    Son solo foto?

     

    Non credo,almeno io non le vedo così....sarà il mio monitor! :wink:

  7. Caro Pat, come padre capisco perfettamente l'orgoglio che giustamente provi per un talento ( riconosciuto) di un figlio.

     

    Andrea è veramente un eccellente artista, spero riuscirà a trarre il massimo della soddisfazione da questa sua passione.

     

    Te, come padre e come nonno, non ti scopriamo certo oggi.

     

    Immaginare i tuoi tanti pensieri scritti qui per molti di noi, moltiplicati e travasati a piene mani nei tuoi affetti più cari,

    è un gioco fin troppo semplice.

     

    L'iniziativa, e il relativo risultato, al di la dei nomi e delle cifre, è l'ennesima risultante di quanto di buono siamo riusciti a creare e a mantenere in questi anni, di quanto di buono era già contenuto nel seme originario di APB. :friends:

     

     

    p.s. un Bravo e un Grazie anche a quanti hanno risposto all'invito di Pat. :clapping:

  8.  

    L'esperienza è alla base di ogni miglioramento umano, dalla prima testata del piccolo alle bischerate nostre..... :wink:

    Per dire, te rientreresti nel "mio" camper?? :biggrin:

     

    Giacomo, il ragionamento è molto più semplice.

     

    Le "brutte esperienze" o delusioni, te ne accorgi che sono tali soltanto dopo.

     

    Quindi, mentre ti accadono, non hai la scelta se viverle o meno. :wink:

  9. Dipende, sopratttutto da come ti lasciano (o cambiano)

     

    Ci sono certe delusioni che si riprendono indietro tutto con gli interessi, si "rimangiano" tutto il buono fatto e dato, cosicchè alla fine il bilancio risulta in rosso.

     

    Per cui non so quanto ne sia valsa la pena viverle. :chin:

    • Like 1
  10.  

    So di fare una affermazione un po' "egoista ed interessata", ma candidamente ve lo confesso,

    mi fa moltissimo piacere vedere foto e leggere tutto cio' che lo riguarda,

    Giorgio e' sempre con me, perche' io sono una parte di lui e lui e' una parte di me.

    Maria

     

    Per quanto mi riguarda il senso di questa sezione era proprio questo Maria.

     

    Era giusto, e bello, creargli un loro posto sicuro in APB dove venire a ritrovarli ogni tanto senza andare a ricercarli nelle pagine passate.

     

    Credo sia un bel modo di sentirli ancora presenti.

     

    :hug2:

    • Like 2
  11. Agosto 2011, in Austria, un mese dopo ci avresti lasciati

     

    Ricordo il tuo solito sorriso e la ns. promessa di andare a cercare due funghi anche per te.

     

    Ricordo dolcezza e consapevolezza nel tuo sguardo e nelle tue parole, e una famiglia stretta intorno.

     

     

    Con me e Alfonso

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