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Due tappe, qualche immagine euna manciata di righe


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Posti che conosco bene....molto bene. È stato un piacere leggerti....se mai volessi tornarci ( e magari trovare due funghi!) dall'altopiano al cadore...chiamami.

 

Ciao

a

 

 

lo farò certamente quando torneremo con tempi lenti

 

ciao

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Grazie Marco...

 

Vedere l'oggi e ricordare ieri..non fa mai male...

 

Immagini e pensieri..stupendi...

 

Un Abbraccio

 

Giuliano

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Hai visitato dei luoghi stupendi dove la natura ha vissuto inconsapevolmente le innumerevoli vicende dell'uomo, ha conosciuto le nostre emozioni, la fatica, la paura, la morte e la rinascita; con il passare del tempo si è nuovamente impadronita del tutto con la sua bellezza. Grazie per la condivisione di queste immagini e di questi ricordi.

Giorgio

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Caro Roberto, se mi facevi un fischio, ci si poteva incontrare magari al Termine per una grigliata. Il rifugio di cui parli è il Rifugio Verena? Bel posto, in zona ci vado a funghi. Quanto alla Calà del Sasso, è uno dei pochi posti che mi manca, e che mi riprometto ogni anno di percorrere. A Erto, l'ultima volta che si sono stato, ho avuto il piacere di incontrare Mauro Corona (era all'osteria con un bicchiere in mano). Se verrai ancora sull'Altopiano di Asiago, sarò felice di farti da guida, anche se ho visto che ce l'avevi già (certo che ti ha fatto salire per la strada più tortuosa).

Ciao

Remigio

Modificato da Remi
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Marco mio te tiri come tiri e con me fai sempre centro.....

avrei mille parole, i ricordi di quei libri letti per dovere scolastico scritti da uno sconosciuto che pagina dopo pagina mi rivelavano il passato dei miei connazionali, un uomo che non sapeva solo raccontare ma aveva dalla sua un bel modo di vivere, quei luoghi adesso così lontani nel tempo e così invece fortemente nostri.

Un altro libro questa volta letto per curiosità che mi raccontò la tragedia del vajont, dove degli uomini per protervia e avidità, avevano sfidato la natura e una montagna ahimè aveva lasciato un segno..... vedere le tue foto è un brivido ogni volta che scorro e ricompaiono, pace a loro.

I ricordi, vorremmo tenerli in vita e rinnovarli a chi non sa, ma il mondo va avanti e ingoia ogni cosa, non c'è tempo per i pensieri, i dubbi e le scelte, la direzione è una sola, avanti..... ahimè.

Ci sono tanti modi di vivere i compleanni, e se potessi sceglierei il tuo, oh capitano... :friends:

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bel giro...sono stato quando ero piccolo, credo in un'età intorno ai 10 anni, eppure ho vive le immagini del museo, della chiesa nuova, moderna, e ho assorbito quel dolore, lo sento molto dentro di me, una tragedia di stato inconcepibile e inaccettabile.

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Un compleanno farcito di emozioni, non necessariamente tutte positive, ma che anzi invitano a riflettere sull'arroganza e la smania di onnipotenza del genere umano.

 

Una tragedia che sta sfumando nell'oblio, purtroppo...e ci si scorda che gli errori servono a non commetterli più

 

:flowers2:

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Ho letto un libro e visto un film sulla tragedia, ma passare li mi ha angosciata ed emozionata come se il tempo non fosse passato come se tutto si fosse appena concluso. Ricordare per non dimenticare, grazie del tuo viaggio

 

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Il Vajont scende nella sua valle sconvolta, si infratta sotto la terra caduta dal Toc; laggiù, dove una volta gorgogliava l'acqua selvaggia oggi condensa l'alito del drago che inghiottì duemila vite, una sera di quasi cinquant'anni fa.

 

post-280-0-28307100-1352072423.jpg

 

Scendere dalla montagna è compimento di viaggio, è tornare a baita, è riflessione di andare ritmato.

 

E mentre in discesa dimentico lo sforzo del salire, il ricordo m'assale; e mi strugge di nostalgia e fatica.

 

Marco

 

Osservare questa foto è qualcosa di sconvolgente.

 

Grande Marco!

 

:hug2:

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sinfonia del boscopost-280-0-43193200-1353185381.jpg

Modificato da funghimundi
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prato, faggeta, abetaia

 

 

post-280-0-59824400-1353186521.jpg

Modificato da funghimundi
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Bravo Marco :yes3: bel racconto e foto.

il tuo racconto mi riporta indietro nel tempo,

quando avevo 6 anni ed appoggiato al tavolo di marmo del negozio di mio padre

ascoltavo, guardando la tv in bn, quello che aveva provocato la tragedia del Vajont

Mio nonno e mio padre, che erano stati lì anni prima , non staccavano gli occhi dalla televisione

e ci emozionammo.....anche io con loro.

Mi sono rimaste vive le immagini di Longarone ridotta ad una distesa di sassi..... :hug2:

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