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Minimalismo Montano


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Raffa sei micidiale,

la tua femminiltà ti fa andare dritta al nocciolo,

condivido pienamente la riflessione sul passaggio che hai quotato.

Gianluca mi continua a sbalordire ogni volta,

riesce a assorbire tutto ciò che lo circonda ed a restituirtelo legato ad una sua riflessione,

un valore immenso se si pensa che è come fosse la montagna stessa a "parlarti"....

Io non so come spiegare tante cose che sento, io fotografo, e vedo che riesco a far passare tante cose che non riesco a dire a parole in questo modo.

 

Adesso vado a tagliare la legna,

sto leggendo per l'ennesima volta un libro pazzesco di cui prima o poi vi parlerò.

Ricordate il film "L'attimo fuggente"? Vengono citate spesso frasi di questo capolavoro.

Non posso fare a meno di trascrivere il passaggio che sto leggendo:

 

Giunsi ad amare i miei filari i miei fagioli, nonostante fossero molti di più di quanti me ne occorressero.

Che dovrò imparare dai fagioli e cosa loro da me?

In queste immagini, in questo passeggiare vi è molto più del'estetica, della piacevolezza del vivere,

io vi rivedo una parte di me che è più vecchia di me e che mi riporta al legame diretto che l'uomo ha sempre avuto con la natura da prima di vedrla solo come un "estetico diversivo".....

ma è tardi vado a far legna.

 

Un abbrcaccio....

e una foto di mister G mentre si immerge nei suoi elementi, neve, vento, montagna....

 

 

GIB_9449web.jpg

Edited by Gibbo
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che belle cose che avete scritto e che belle immagini che siete riusciti a farci vedere...!

è proprio vero che ogni luogo ha mille volti a seconda degli occhi e del cuore con cui lo guardiamo....!

L'appuntamento è saltato l'altra volta....ma prima o poi.... :bye1:

 

Un :friends:

 

Massimo

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ragazzi siete due grandi poeti della montagna!

più delle foto infatti (che sono spettacolari)

mi colpiscono i vostri pensieri!

 

è proprio vero che più si sale e più si entra in un'altra dimensione!!

e tante volte mi sono chiesto cosa prova chi scala un 8000!

io quella volta che raggiunsi i 1536m del Semprevisa ero felice come un bambino! :friends:

 

un :bye1: e continuate a dare lustro alla sezione!

 

Marco

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Gianlucaaaaaaaaaaa!!!!!!! Gibbo al telefono mi disse "i' Gava l'ha detto.......sai come gli sarebbe piaciuto a Marco, peccato che non è venuto"........ed io ti dico che son rimasto senza parole......e voi due avete magistralmente "catturato" e raccontato questo, ma non solo, meraviglioso giorno!

 

Grazie a tutti e due :bye1:

 

Marco

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Nello scorrere questo topic mi è venuta in mente una frase (non so di chi)

che avevo letto tempo fa e che definisce chi ama e frequenta la montagna

o, in particolare, l'alpinista come colui che porta "il proprio corpo là dove un

giorno i suoi occhi hanno guardato." :bye1:

 

Questa frase, nella sua semplicità, bellezza e verità mi aveva colpito tantissimo... :hug2:

 

In questo caso, si può forse dire che con il vostro racconto avete "portato" gli occhi di

chi vi legge là dove un giorno avete camminato voi... e le bellissime fotografie hanno

dato, a chi le guardava, la sensazione di trovarsi su quelle montagne. :wink:

 

In una prossima occasione spero di poter vivere in diretta quei posti, per replicare

la favolosa giornata con le ciaspole dello scorso anno :friends:

 

Alberto

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ragazzi,

per fare una ciaspolata e delle foto non c'era bisogno di andare in canada......

...apprezzo molto , ma bastava andare sopra casa del gava.....

 

che spettacolo........

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Sempre grande nei tuoi percorsi, sempre attento appunto ai particolari

 

Il segreto sta nel mantenere come ti dico sempre certe inspirazioni

 

A me questi luoghi cosi' belli e solitari mi hanno sempre dato tanti ottimo spunti emotivi e di riflessione

 

Certo il problema sta sempre nel riuscire a mantenere questa sensibilita', a volte semplicemente lo stress o la vita quotidiana di citta' ci allontana da questa capacita' di apprezzare certe bellezze ; personalmente lotto da anni per alimentarla

 

 

 

Un abbraccio by max

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Stamane riposo e quindi mi dedico a leggere e.....ad ammirare :bye1:

questi scenari ultimamente a me più familiari :friends: e che apprezzo

ancora di più :happybday:

 

le foto Miomo?belle....ma è tutto merito del maestro Gibbone :happybday:

 

:wink: :hug2:

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Bibbo, Lupone....i due Marchi ( Fistolino e Wolfer )...Carletto, Cioffi, i due Max, Fabiaz, Sardus, Pasquale..

 

 

...Artuùùù, stavolta oltre a farti durar fatica ti ho fatto patire pure freddo. :bye1:

 

 

Interpreto un pensiero comune ringrazinadovi anche da parte di Gibbo :wink:

 

 

:clapping:

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Luogi fantastici che solo a guardarli mettono una gran voglia di esserci dentro..li a faticare a sudare e a gioire di tanta meraviglia.

 

Le foto spettacolari mi hanno riportato ad un anno fa quando insieme ad altri amici abbiamo percorso gli stessi passi.

 

Quel giorno non abbiamo avuto la fortuna, arrivati sul crinale, di poter ammirare tutto quello che voi in questo topic ci avete mostrato.

 

Il dispiacere di un anno fa adesso e svanito, adesso ho visto con i vostri occhi.. :clapping:

 

:bye1:

Giancarlo

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Forse è tutto qui il senso del minimalismo..Fare piazza pulita di tutto ciò che si rivela inutile zavorra, che non ci permette di "vedere" e di gustare la vera essenza delle cose e delle persone.

 

Districare quel groviglio di informazioni e sensazioni di superficie per assaporare il vero contenuto. Credo che sia la cosa più faticosa da fare, e molto spesso ci si rinuncia. In montagna, tra luce e silenzio, questo è possibile.. costa fatica e sudore ma guarda che cosa c'è una volta arrivati. Attimi che si rivelano indescrivibili a parole, scenari che tolgono ogni forza al pensiero razionale..c'è solo da respirare e riempirsi gli occhi di colori e sfumature, per far riemergere la nostra "essenza".

 

Un grandissimo applauso ai nostri camosci d'Appennino..in alcune foto ho sentito il "profumo del freddo" :clapping: :friends:

 

 

Nello scorrere questo topic mi è venuta in mente una frase (non so di chi)

che avevo letto tempo fa e che definisce chi ama e frequenta la montagna

o, in particolare, l'alpinista come colui che porta "il proprio corpo là dove un

giorno i suoi occhi hanno guardato." :bye1:

 

Questa frase, nella sua semplicità, bellezza e verità mi aveva colpito tantissimo... :priest2:

 

In questo caso, si può forse dire che con il vostro racconto avete "portato" gli occhi di

chi vi legge là dove un giorno avete camminato voi... e le bellissime fotografie hanno

dato, a chi le guardava, la sensazione di trovarsi su quelle montagne. :priest2:

 

In una prossima occasione spero di poter vivere in diretta quei posti, per replicare

la favolosa giornata con le ciaspole dello scorso anno :yes:

 

Alberto

 

 

Vorrei cogliere con queste due risposte il motivo per approfondire un attimo ciò che ho scritto.

 

Occorre il dono della sintesi per non appesantire il topic e certe affermazione si dà per scontato che passino attraverso il monitor, Raffa e Memo per quanto mi riguarda hanno afferrato in un certo qual modo il senso del discorso.

 

La metafora della scatola vuota, apprezzata da Raffa, riporta al vero segreto dell'andare in montagna.

 

 

Quando sei in montagna, sia col sole allo zenith o ancor peggio con poca luce spariscono i particolari, svanisce l'interesse per i dettagli, il tuo fisico si rifiuta di esser lì a patire freddo ed a durar fatica....chiede alla mente di andar via...

 

...e lei, che dovrebbe essere la parte più razionale, vigliaccamente bara creando il vuoto; convince il fisico a non aver freddo, a non provar fatica, perchè sa che a breve si lascerà attrarre da altre cose.

 

 

Se stessi camminando in una stanza vuota fotograferesti la trama dell'intonaco, i giochi di luce creati dalla finestra, qualcosa distrarebbe la fatica.

 

 

Personalmente ritengo che la fatica richiesta per fare queste cose sia sopportabilissima da ciascuno di noi....

 

...anzi, aggiungo che la fatica alla fine non sia niente altro che uno stato mentale.

 

 

Tanto più grande è la passione che ci spinge e tanto minore è la fatica che sentiremo.

 

 

Sfido chiunque a riempire una gerla di pietre e scarrozzarla su e giù per alcuni costoni. :clapping:

 

 

Eppure per i funghi lo si fa eccome, infatti quando li trovi è come mettessi benzina in corpo. :wink: .....se ti diverti non senti più la fatica.

 

 

La fatica non esiste.......chi dura fatica in realtà si sta annoiando.

 

 

Forse è per questo che non sento mai la fatica.

 

 

Quando non trovo funghi mi diverte il solo cercare di capire il motivo per cui non ne sto trovando.

 

 

Per me le certezze hanno un significato limitato.

 

 

Metto queste due foto scattate durante la discesa, per mostrare come a pochi attimi di distanza le cose possono mutare.

 

 

4357683744_0e65c5dbfc_o.jpg

 

 

4357685348_c0a3730f29_o.jpg

 

 

 

Le forme, i colori, le sfumature, i contrasti....è una scoperta continua che vale la pena di provare...

 

...ovviamente dopo aver attraversato anche momenti difficili che il tuo stato d'animo in quel momento rifiutava.

 

 

Ecco perchè, come dice giustamente dice Memo, provo grande ammirazione per tutti coloro che compiono qualsiasi sforzo per mostrarmi ciò che hanno visto.

 

Dato che siamo in tema di fotografia, ed essendo autodidatta, per bruciare le tappe e per trarre ispirazione mi trovo costretto a divorare i portafogli dei grandi fotografari.

 

Immagino le delusioni, gli insuccessi, i viaggi a vuoto che si son dovuti sobbarcare per catturare certe immagini.

 

Se avessero avvertito la fatica non ce le avrebbero mostrate.

Edited by gava
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