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gava

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Questi ultimi interventi, sopratutto quelli di Bigi e Gianluca mi hanno messo un pò di tristezza.

 

Tristezza perchè io non ho mostri sacri a cui riferirmi, se non quelli conosciuti in APB.

 

Non ho la tradizione da seguire, ho solo una sconfinata passione che mi possiede e mi rende felice ogni qualvolta metto piede in un bosco. (quant'acqua che ho preso.. :happybday: )

 

Solo con me stesso e con gli amici che frequento, sto cercando di scrivere il libro del "mio Appennino"

 

Il mio Appennino è la mia amata Aprica, l'Adda e la pianura che mi circonda.

 

Seguendo topic il nostro amore per la natura non può far altro che aumentare.

 

Non so se torneremo a passeggiare assieme Gianluca, ma già solo leggerti è sicuro piacere.

 

Un :happybday: ad entrambi.

 

Giancarlo

Ciao Nik e Wolfer.. mi dispiace Nik che tu non possa comprendere a pieno la soddisfazione e l'estasi che si provano nel ritrovarsi a buio pesto con questi maestri..l'adrenalina che ogni volta ti sconvolge in una sorta di prova di equilibrio, non ti senti mai all'altezza della situazione, sono uomini, soltanto uomini pensi, cercando di vincere la tua sensazione di precarieta', evocando quella specie di orgoglio un po' maldestro che immancabilmente quando sei in gioco o al bar, salta fuori..ma dentro qualcosa ti frena , ridimensiona, ti fa saltare gli schemi passo dopo passo..soltanto uomini, come tuo padre, come te..non pensi ai funghi, non ci pensi, cerchi soltanto di non esser di peso ma solo una buona compagnia..quando arrivi in cima al crinale e ti si aprono quelli scenari che da tanto sognavi di solcare..da quando cioe' ancora marmocchio, vedevi tornare questi yeti che piu' che una camminata la loro sembrava un ondeggiare di tendoni al vento,con i loro panieroni che ci entravi dentro e ti ci potevi addormentare, che traboccavano di funghi di tutti i colori e di tutte le dimensioni..da bambini si sa le cose sembran sempre piu' grandi, enormi, anche quelli che ti sembravan giganti, ora che li vedi con gli occhi di padre sembrano perfino normalisimi uomini..ecco, ora ci sei pensi e ci sei con il tuo sogno, con il tuo yeti. ma quale yeti, non vedi che è un ometto come te? Pero' poi ti guardi intorno e quei crinali, quei valloni ritornano enormi e selvaggi come e piu' di prima..guardi Attilio, lo rivedi un gigante, e tu ti senti di nuovo piccolo piccolo..cosa faresti da solo ora eh? dove andresti? i sentieri spariscono, non ci son segnavia del cai, non riferimenti, pero' pensi che sei con Attilio, lui non sa che in quel momento stai chiedendo perdono per averlo considerato al tuo pari..non sei niente , e lui parla il linguaggio degli alberi e delle scogliere, da bambinetto lavorava in quelle piagge, mangiava cacio e polenta insieme ai grandi con le mani nere per la cenere delle carbonaie..tutto diventa facile insieme a lui..umiltà, questo ho imparato in questa prima uscita con un mostro sacro..vent'anni fa, la prima vera lezione..non ero a funghi..ero con Attilio..
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Questi ultimi interventi, sopratutto quelli di Bigi e Gianluca mi hanno messo un pò di tristezza.

 

Tristezza perchè io non ho mostri sacri a cui riferirmi, se non quelli conosciuti in APB.

 

Non ho la tradizione da seguire, ho solo una sconfinata passione che mi possiede e mi rende felice ogni qualvolta metto piede in un bosco. (quant'acqua che ho preso.. :happybday: )

 

Un pò di malinconia è arrivata anche a me.

Condivido in pieno, io non ho mostri sacri di riferimento, ho pochi ricordi di mio nonno, ma mi sono molto cari anche se non ci sono boschi, ma solo un mondo diverso dove si era più poveri, ma c'era più condivisione e si doveva lottare per uscire dalla miseria.

Questa antica saggezza mi accompagna nelle cose che faccio, ma mi fa anche riflettere sul mondo in cui viviamo oggi in cui c'è molto egoismo, e qui mi spiace andare fuori dal coro, ma sicuramente i nostri nonni ed i nostri genitori hanno dato un contributo a crearlo così come lo vediamo.

 

Ricordo la prima persona che mi ha portato nel bosco a funghi, circa 10 anni fa, ricordo la mia gioia nello scoprire paesaggi, gli odori, la pace. Ora frequento boschi diversi, un bolognese nell'appennino pistoiese è sempre uno straniero ed ho scoperto che, la di là dei proclami o delle cose dette, se voglio andare nel bosco lo devo fare da solo. O pensate veramente che questi "mostri sacri" si metterebbero a parlare con gente come me, sapendo la provenienza? Le storie di fungai che in punto di morte regalano le carte militari della guerra ai loro successori le conosco anche io, ma per me il fungo è e resta un divertimento.

Perdonami Gianluca, ma io alle favole dei locali che sono amanti della natura e gli altri che portano la monnezza dalla città e la scaricano nei boschi non ci credo, basta vedere cosa c'è nei boschi attorno a Vico (reti del letto, pentole, ecc.).

 

Solo un fungaio del posto mi ha preso a benvolere (e non è di APB) ed ogni tanto si esce a passeggiare anche senza i funghi, ci godiamo la fatica e quello che ti può offrire il bosco, a volte non ci si parla quasi, non è nella nostra natura, ma va bene anche così.

 

Poi Gianluca ti parlerò di persona di cosa penso della decadenza che sta vivendo il tuo appennino da un punto di vista economico, ogni volta che vengo su ne sento parlare da tutti, ma poi nessuno fa qualcosa di veramente utile, si costruiscono piscine che non si ripagheranno mai, si fanno festival che nessuna persona sana di mente finanzierebbe, ecc.

 

Giovanni

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Ospite paolo_68
Eh si.........e come la guazza anche la pioggia vien vista come fastidio...........

 

Il mio primo "cambiamento" (da cittadino che ero) è avvenuto quando mi sono appassionato alla ricerca dei funghi. Soprattutto quando ho capito che era la pioggia il primo elemento indispensabile per la nascita di questi "frutti" della terra. Ecco....da allora la pioggia non è più stata un fastido che rende "brutta" la giornata.......bensì una cosa bella, fantastica.......un "dono".......che rende "bella" una giornata.

Da li a capire che l'acqua è indispensabile anche ad altro il passo è stato molto breve....

 

La maggior parte delle persone si lamentano quando piove............Spesso ho provato a spiegar loro che l'acqua è "vita" e che la pioggia per quanto fastidio possa dare è un bene che ci sia...... ma ho quasi sempre ricevuto risposte superficiali, egoiste o menefreghiste..........

Purtroppo oggi la maggior parte della gente pensa che basti aprire il rubinetto per avere acqua o basti andare al supermercato per trovare del cibo. Tutto questo una volta (e in molte zone anche oggi) non era così scontato e non era affatto garantito. Basta chiedere ai nostri nonni......

 

Ci sarebbe tanto da imparare dalle persone anziane.............tanto di quello che oggi abbiamo perso .....di quello che oggi non riusciamo più a capire.......di quello che crediamo di sapere ma che in realtà non sappiamo affatto............

 

Quando la mia bisononna era viva stavo ore e ore ad ascoltare i suoi racconti di quando era giovane e di quando andava a funghi (credo di aver preso la mia infinita passione per la ricerca dei funghi proprio da lei)........

Nei suoi occhi vedevo la felicità di tramandare le sue esperienze e nella sua voce percepivo benissimo la grande passione che all'età di 87 anni ancora non l'aveva abbandonata nonostante fossero diversi anni che non poteva più camminare.

Non sapete cosa avrei dato per averla accanto a me nel bosco................. cercare funghi insieme a chi mi aveva tramandato questa bellissima passione, vedere la felicità nei suoi occhi e sentirla nella sua voce.................questo mi è sempre mancato, tanto che non so nemmeno descrivere le emozioni che mi avrebbero assalito.

 

Anche mio nonno, con i suoi racconti di quando da giovane era contadino e allevatore, mi ha fatto capire tante cose...........era la realtà del passato e a me interessava moltissimo. Credo che le persone anziane abbiano il dono di saper spiegare con estrema facilità e semplicità quello che oggi noi non capiamo, non sappiamo, non comprendiamo..............bisognerebbe ascoltarle e fare tesoro di tutto quello che ci vogliono tramandare.............e forse un domani potremo aver anche noi qualcosa da tramandare ai nostri figli e ai nostri nipoti.

 

 

 

Parole giustissime .....

La pioggia .... fatti raccontare da Peppe ... dove ero io il giorno dopo il diluvio che c'è stato a roma i primi di dicembre .....

Bè ero nel bosco a controllare la situazione .... ero lì non curante di bagnarmi perchè dovevo preparare alcune sorprese a Mario, Luigi, Walter e Peppe che sarebbero stati ospiti nei "miei" boschi il giorno dopo ..... bè quel giorno ho dovuto strizzare i calzini e non solo quelli!!!!!

 

Un'altra cosa .... ieri dopo pranzo parlavamo con alcuni colleghi .... fuori dall'ufficio .... e sono rimasto sbalordito perchè parlando degli alberi che avevamo difronte ..... non distinguevano un pino marittimo da un abete .... e poi approfondendo .... c'era chi pensava che i kiwi si trovassero a terra come i cocomeri!!!!!!! Ne ho sentite di tutti i colori!!!!!!!!!!

 

Ecco questo porta il vivere distante dalla Natura .... non sapere la differenza tra mirto e mirtillo .... tra fungo e micelio .... che esiste l'asparago selvatico .... che il ceraso marino produce i corbezzoli etc etc .....

Insomma così si perdono davvero le tradizioni .......

 

Ah me n'è venuta in mente un'altra incredibile ......

Qualche sera fa ero a cena con amici e uno di questi mi ha raccontato un episodio emblematico ..... la domenica precedente era con amici e ha scattato una fotografia con la sua reflex (non digitale) .... bè .... dopo lo scatto si è avvicinata una bimba del gruppo nemmeno tanto piccola (9 anni) e insisteva per vedere la fotografia ..... lui non è riuscito a farle capire che era impossibile vedere la fotografia su uan reflex non digitale!!!!!!!!!!

 

Un abbraccio a tutti!!!!!!!!

Paolo

Modificato da paolo_68
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Qunate cose si imparano con APB. Che passaggi incredibili!

 

Tutto vero, tutto bello tutto istruttivo.

 

Anch'io come Nik sono di Milano e quindi non ho il territorio sotto i piedi, però la nonna era una valligiana dell'ossola e il suo uomo anche. Con loro e alcuni loro amici, soprattutto la Gianna, ho vissuto queste esperienze, i racconti, le loro emozioni i loro funghi, i loro cesti (intesi alla milanese e alla pistoiese)!

 

L'unico rammarico è che poco gli ho potuti vivere quei posti quei luoghi, ero ancora un bambino e non potevano portarmi, poi quando sono cresciuto, loro 'i miei maestri' non c'erano più! ma ho ancora vivi nella memoria le strorie, i racconti... con un bicchiere di vino rosso in mano davanti al camino nelle fredde serate di inizio settembre quando la nonna non accendeva ancora il riscaldamento.

 

Grazie Gianluca Bigi e tutti gli altri per avermi fatto rivivere quei bei momenti!

ciao

g

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Ricordi Galletto ??

Ricordo e rileggo! E continuo a leggere e a ragionarci. Questo confronto è per me molto educativo, ne ho ancora di cose da conoscere!!!

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O pensate veramente che questi "mostri sacri" si metterebbero a parlare con gente come me, sapendo la provenienza? Le storie di fungai che in punto di morte regalano le carte militari della guerra ai loro successori le conosco anche io, ma per me il fungo è e resta un divertimento.

Perdonami Gianluca, ma io alle favole dei locali che sono amanti della natura e gli altri che portano la monnezza dalla città e la scaricano nei boschi non ci credo, basta vedere cosa c'è nei boschi attorno a Vico (reti del letto, pentole, ecc.).

Solo un fungaio del posto mi ha preso a benvolere (e non è di APB) ed ogni tanto si esce a passeggiare anche senza i funghi, ci godiamo la fatica e quello che ti può offrire il bosco, a volte non ci si parla quasi, non è nella nostra natura, ma va bene anche così.

 

Poi Gianluca ti parlerò di persona di cosa penso della decadenza che sta vivendo il tuo appennino da un punto di vista economico, ogni volta che vengo su ne sento parlare da tutti, ma poi nessuno fa qualcosa di veramente utile, si costruiscono piscine che non si ripagheranno mai, si fanno festival che nessuna persona sana di mente finanzierebbe, ecc.

 

Giovanni

 

Giovanni, ci siamo già " scontrati " su questo argomento e vedo che non riesco a farti cambiare idea.....sembra quasi che tu abbia un conto in sospeso con i locali.

 

Siccome sono uomo di bosco e mi piace ragionare semplice, ti invito a metterti al mio pari, evitando alterazioni e/o mistificazioni della realtà.

 

Ma ti pare che gente come quella, gente come me, che da bocia quindicenne andava a fare la campagna estiva con loro, abituati a portare a valle 40/50 chili di mirtilli ci sgomentiamo a portare indietro una bottiglia di plastica ?? ( casomai non mi fa specie portatre indietro anche quelle abbandonate dagli altri )

 

 

Riguardo alla discarica di Vico, ho già espresso a suo tempo il mio parere, quindi non ci soffermiamo ad osservare solo ciò che ci fa comodo.

 

Già, perchè quando andaimo nel bosco buttiamo anche occhio a tutti quei muri a secco che sostengono le selviculture, gli scoli dell'acqua lungo le mulattiere, le briglie e le serre fatte nei fossi per ridurre la forza dell'acqua nei periodi in cui ingrossano a causa della pioggia intensa, non sono un dono del cielo....

 

...quelli no, son fatti a braccia, e nemmeno controvoglia come prevedeva il " piano fanfani ".

 

Son fatti con amore, sudore e fatica, per proteggere un territorio ostile che ti dava da vivere.

 

 

Usciamo dai luoghi comuni ogni tanto ed intepretiamo le cose per quello che sono.

 

 

Direi che è calzante il paragone fatto da Paolo; adesso siamo tutti fotografi ( anch'io che non avevo mai preso in mano una digitale ), abbiamo a disposizione giga e giga di memoria, tanto da potersi sbizzarrire a sbagliare quante più foto possiamo, tanto nel calderone una tecnicamente valida prima o poi ci esce.

 

Quando le macchine erano a pellicola magari però si era " costretti " a non sbagliarne e quindi a discapito della tecnica si curava maggiormente la composizione, non sparando a raffica si affinava la sensibilità del saper cogliere l'attimo veramente significativo.

 

 

Quella bambina troverà i boschi già confezionati, e per lei saranno tutti così, costruiti, distrutti e deturpati....

 

...e con discorsi del genere riusciamo pure a farglielo credere.

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Qui è sintetizzato quello che, usando un termine un pochino forte, ha rappresentato un mio piccolo dramma di questi giorni.

 

La voglia di poter trasmettere queste cose attraverso la candidatura al nuovo CD e la conseguente possibilità di poterci lavoarare sopra, e l'impossibilità oggettiva di poterlo fare.

 

Personaggi come quelli citati in queste ultime risposte rappresentano i mostri sacri dell'Appennino; persone che lo hanno amato, accudito, e conseguentemente ne hanno sfruttato le risorse....e non abusato e deturpato.

 

Io ne ho assaporato solo una piccola dose, in gran parte ne ho vissuto il declino.

 

Purtroppo non tutti hanno la possibilità di camminare a fianco di queste persone, la cosa che mi dispiace però è che la gente spesso non vuole farlo; anzi, spiccano la corsa per saltare avanti a queste vecchiette per anticiparle e con cupidigia fregargli un paio di funghi, quando non immaginano nemmeno cosa potrebbero " raccogliere " solo accompagnandole lungo il tragitto, parlandoci, ascoltando.

 

Il fatto che tu abbia ritrovato questo topic, lo abbia fatto riemergere e ti abbia colpito mi conforta; dà un senso a quello che facciamo e che potremo fare anche esternamente al CD, dà un senso alle parole di Giuseppe, dà un senso alle parole di Gibbo dette in assemblea, riguardo al fatto che quando scriviamo lasciamo delle tracce indelebili e che devono essere fruibili da tutti.

 

Purtroppo anche qui, inevitabilmente, si vive un pò usa e getta; un topic di 3 o 4 giorni è già come i funghi che mostra....vecchio.

 

Viene fagogitato e dimenticato tutto, credo che per certe tematiche una ristrutturazione sia indispensabile.

 

 

PS: Mentre scrivevo Peppe e Paolo, da amanti del bosco quali sono, hanno detto la loro...

 

c'è poco da aggiungere...

 

Quando la gente si accorgerà che bagnarsi gli scarponi ed i pantaloni fino al ginocchio, con la " guazza " della notte, non è un fastidio, ma bensì un dono del cielo.....forse smetterà anche di buttar la spazzatura ovunque si trovi.

 

Gianluca, la butto lì... non ce la faresti a far fare un topic a questi "mostri sacri'? Ovviamente con il tramite tuo, ma raccogliendo i loro ricordi e le loro emozioni. il loro modo di "vivere" il bosco. Sono sicuro che ne verrebbe una cosa molto bella, magari con vecchie foto che loro hanno. Non mi dire che sono "orsi" perchè questo lo immagino già da solo :nuvole:

Il fatto che tanti post vengano "fagocitati" in fretta è in effetti un problema. Non credo ci sia una volontà da parte di nessuno, ma con l'andamento attuale del forum è inevitabile. La mia idea è di recuperare i post più significativi e istruttivi e farne una versione stabile, magari riveduta e corretta dall'autore e metterli in un apposito spazio nel sito.

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'Sera a tutti ragazzi. Queste due immagini, perdonate la qualità al limite dell'ordinario, voglio dedicarle a Pietragi per un verso, e a Fuoriclasse per un altro, foto di anno passato..sintesi di cio' che fin qui è stato detto ed esaltato.Io di questa zona, in quella della foto intendo, mi considero abbastanza esperto, è appena a 100 metri in linea d'aria dal punto in cui incontrai Gianluca per la prima volta..non so quanti anni son passati ne' quante volte Lui è passato da li'..posto top secret per lui e per me..ma...

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Giovanni, ci siamo già " scontrati " su questo argomento e vedo che non riesco a farti cambiare idea.....sembra quasi che tu abbia un conto in sospeso con i locali.

 

 

Già, perchè quando andaimo nel bosco buttiamo anche occhio a tutti quei muri a secco che sostengono le selviculture, gli scoli dell'acqua lungo le mulattiere, le briglie e le serre fatte nei fossi per ridurre la forza dell'acqua nei periodi in cui ingrossano a causa della pioggia intensa, non sono un dono del cielo....

 

...quelli no, son fatti a braccia, e nemmeno controvoglia come prevedeva il " piano fanfani ".

 

Son fatti con amore, sudore e fatica, per proteggere un territorio ostile che ti dava da vivere.

 

Chiudo la polemica, non intendevo dire che i fungai lasciano in giro la monnezza, so anche io che chi ama veramente il bosco non lo fa , indipendentemente dalla targa della macchina.

 

Sui muretti o altre opere fatti lontanissimo dalle attuali strade e che dopo tantissimi anni sono ancora in piedi condivido con te, nella mia ultima paseggiata per andare al Balzo ho visto diverse di queste opere e mi sono fatto delle domande su chi viveva lassù, di cosa campava, cosa comportava ogni volta scendere dalla montagna per comprare o vendere i prodotti della pastorizia, ecc.

 

At salut

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Non è vero che i locali non parlano con nessuno e non portano mai nessuno..certo, non è che si puo' andare a funghi con tutti, è questo magari l'impossibile, ma quando sei stato accolto dopo tante richieste, dopo aver quasi pregato in ginocchio che qualcuno come attilio ma tanti altri ce ne sono, ti portassero con loro in quei posti da non parlarne nemmeno, conoscendo la gioia di queste esperienze..come puoi a volte ricordando tutto questo, non rendere partecipi anche altri che han la tua stessa devozione e passione ma che non han avuto il modo di vivere queste emozioni? Io non sono un " locale", non son nato e cresciuto lassu' anche se è dall'eta' di 5 anni che conosco quella gente..ma ormai un po' lo son diventato..questo" ragazzo" ci muore e ci morira' letteralmente con questa passione..è piu' grande di me d'una decina d'anni..ma quel momento in cui gli dissi" vieni giu'" le sue lacrime di bambino, il suo braccio sul mio collo,contano molto, ma molto di piu' di ogni sconfitta o delusione messi assieme..gesti e slanci di una dolcezza estrema, che ti ripagano di tutto, tutto quello che puoi aver sudato per trovar dei posti cosi'..

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umiltà, questo ho imparato in questa prima uscita con un mostro sacro..vent'anni fa, la prima vera lezione..non ero a funghi..ero con Attilio..

 

Che meraviglia queste parole... :thumbup: Mi hanno colpito molto :thumbup: Non vado nel bosco ma ho seguito come ipnotizzata i vostri racconti, a tratti mi è sembrato di esserci anch'io, di stare camminando dietro di voi.

 

Sottoscrivo l'idea di Sonaldo..cercate di strappare un'intervista a questi ultimi "mostri sacri". Sarebbe un peccato disperdere la loro enorme cultura del bosco, bisogna dar voce e seguito al loro sviscerato amore e rispetto per i luoghi in cui i "grandi vecchi" affondano le loro radici.

 

Dobbiamo almeno provarci...e poi si potrebbero custodire in un angolo speciale del forum.

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Aldo...Raffa :thumbup:

 

non voglio smontarvi, ma io sono per gli ecomusei all'aperto.

 

Come si fa racchiuderne uno in un topic ?

 

Non credo sia proponbile, io non sono capace di farlo, figuriamoci poi a mò di intervista.

 

Non sono capace nemmeno di raccontare le mie di esperienze, figuriamoci quelle degli altri.

 

 

Datemi una masnada di ragazzetti :thumbup: , li prendo la mattina e li riporto la sera, stanchi e felici....ho bisogno di stare sul pezzo e viverla al momento, non mi riesce raccontarla....

 

...non saprei da dove cominciare.

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Datemi una masnada di ragazzetti :rofl: , li prendo la mattina e li riporto la sera, stanchi e felici....

 

Infatti altra idea da portare avanti, la collaborazione con le scuole.. :rofl:

 

Tornando al tema mi sento di scrivere qualcosa, non fosse altro che son la causa del topic...il cittadino che agogna la prova del bosco e l'incontro col "mito"

 

Gianluca mi vede così e ormai ci si gioca anche a prenderci in giro, ma proprio quello che mi ha spinto a cercare il bosco, il crinale, la montagna, oltre alla passione smisurata del babbo, è la voglia di cercare dentro a certe persone, imparare da loro, come si impara dai racconti di un nonno che ha vissuto il dopoguerra e la povertà...dai genitori che non gettavano via l'olio dell'insalata usandolo per condire di nuovo, dai racconti del bis-zio prigioniero in eritrea...o dalla nonna che mangiava patata, patata e patata....

 

grandi testimonianze, dove la fatica, la sofferenza, i veri valori della vita erano lo scopo stesso della vita...

 

e la vita della montagna, come quella del bosco, come già detto altre volte quella della terra diventano metafora della vita...

 

Grazie a tutti di queste riflessioni....

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