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I nomi in Latino dei funghi


Romanus

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Mi capita spesso di parlare di funghi con "fungaioli" anche di regioni diverse , e molte volte ho

riscontato una diversa pronuncia o accentazione dei nomi in Latino dei funghi .

 

Credo che fare un po' di chiarezza su questo punto , farebbe piacere a molti di noi :

non sarà certamente un approndimento scientifico , ma sicuramente qualcosa di utile al fungaiolo

che potrebbe stimolarne l'interesse verso l'aspetto più scientifico del "pianeta funghi" .

 

 

Esempio :

 

Boletus èdulis o Boletus edùlis ??

 

Boletus aereus ( si pronuncia aereus , èreus , o erèus ??? )

 

 

(Io , dopo 4 anni di Forum , non l'ho ancora capito !!! :wall: :wall: )

 

 

E così via !!

 

 

Grazie anticipatamente agli esperti che vorranno dare il suo contrubuto ,

possibilmente " in parole povere" . :biggrin:

 

:bye1:

 

chiedendo a un prof di latino anche lui appassionato mi è stato detto aereus in quanto la diedesi è stata messa da parte come in tante altre parole....

ma si sa che dei prof non ci si puo mai fidare completamente :drinks: :lol:

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Bronzo

singolare

Nominativo aes

 

Genitivo aeris

 

Dativo aeri, aere

 

Accusativo aes

 

Vocativo aes

 

Ablativo aere

 

 

Ì Non sempre una sequenza vocalica costituisce un vero dittongo: aes˚ aeris è proprio

/'ais, 'airis/ ('å™s, 'å™RIs) [æs˚ æris]˚ ma aer˚ aeris (spesso resi con aër˚ aëris]˚

manuale di pronuncia italiana 540

Differente invece aer aeris, che deriva dal greco. :drinks:

Che incubi, ma se ne deduce che si pronuncia aereus..o no?

 

me cojoni !!!

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Ragazzi, io ve la passo come mi è stata raccontata (Laura, mia moglie, è stata insegnante di latino per diciotto anni!!!).

 

 

La regola più importante di tutte è la "legge della penultima".

 

Essa riguarda le parole di tre o più sillabe, parole in cui si possono verificare due casi:

 

- se la penultima sillaba è lunga: (ē) l'accento cade su di essa;

 

- se la penultima sillaba è breve: (ĕ) l'accento cade sulla sillaba precedente (ossia la terzultima);

 

L'unico modo per sapere se la penultima sillaba è lunga (ē) o breve (ĕ) è quello di consultare un vocabolario di latino;

 

sul vocabolario la voce aerĕus ha l'accento breve sulla penultima ( ae-rĕ-us ), quindi la pronuncia è èreus.

 

 

Però si può chiamare il fungo stesso per nome: èreus; se ci risponde, è lui e lo possiamo raccogliere!

 

Se invece lo chiamiamo erèus e non ci risponde, allora lo dobbiamo lasciare dove si trova.

 

Se poi non ci avete capito niente sono aperte le iscrizioni per lezioni di ripetizione della lingua latina.

 

Un saluto, Francesco (e la Prof. Laura)

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Le regole grammaticali esistono e sono piuttosto chiare :

 

Il dittongo ae si pronuncia e ( es: Caesarea si legge Cesàrea)

 

Ma si pronuncia ae se sulla ë compare la dieresi (es: aëra di pronuncia aera)

 

il dittongo oe = e ( es: poenarius si legge pènarius)

 

Ma si pronuncia oe se sulla ë compare la dieresi (es: poëtarum si legge poetarum)

 

y = i

ph = f

th = t

ti + vocale = zi più vocale però

ti + vocale = ti più vocale se ti + voc. è preceduto da s , x , t

h non si pronuncia

 

 

Per quanto riguarda l’accento:

 

Nessuna parola latina è accentata sull'ultima sillaba

 

Nessuna parola latina è accentata più indietro della terzultima sillaba

 

Una parola latina si accenta sulla penultima sillaba se questa è lunga

si accenta sulla terzultima se la penultima è breve

 

La sillaba è lunga se contiene una vocale lunga o un dittongo ed è segnata da un trattino lungo simile ad un trattino, tracciato sopra di essa nei vocabolari (ē).

 

La sillaba è breve se contiene una vocale breve che si riconosce da quel segno caratteristico, simile ad una piccola mezzaluna, tracciato sopra di essa nei vocabolari e nelle grammatiche (ĕ).

 

I dittonghi sono lunghi.

 

Una vocale è sempre lunga quando è seguita da due consonanti. (es: Lycoperdon si legge Licopérdon)

 

 

Il problema dell'incertezza dell'esatta pronuncia però nasce dal fatto che molto spesso ,

quasi sempre , i nomi latini dei funghi non riportano nessuno di questi caratteri ( dieresi , trattini , accenti ,etc) , non permettendo così la corretta applicazione della regola .

 

Anche sui vocabolari on line di latino , è difficile ritrovarli .

Ad esempio l' aes ( bronzo) che cita rusticolo , viene riportato senza la dieresi e quindi ,

seguendo la regola , dovrebbe essere pronunciato es

Da cui aereus ( di bronzo-bronzato) si pronuncerebbe ereus .

 

Non so se sui testi di micologia , più o meno datati , questo invece accada : se così fosse , allora

potremmo divertirci a "determinarne" correttamente la pronuncia .

 

 

Francè , arrivi in ritardo de' un anno e mezzo !!

 

P.S. Io nel bosco li chiamo "A ereussssss "!!!! , ma non saltano fuori quasi mai !! :drinks: :biggrin:

Modificato da Romanus
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Francè , arrivi in ritardo de' un anno e mezzo !!

 

P.S. Io nel bosco li chiamo "A ereussssss "!!!! , ma non saltano fuori quasi mai !! :biggrin: :wall:

 

 

Carlè, le risposte di un anno e mezzo fa non me le ricordo più, sai, la vecchiaia; non c'arrivà mai!

 

Avevo replicato al post di oggi alle 3,40.

 

Beato te, anche se non saltano fuori almeno ancora li chiami!

 

Io nemmeno li chiamo più! :drinks:

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  • 1 anno dopo...
Ciao Pino,

questo particolare non l'ho ricordo bene neanch'io, ma il prof. Giovanni Consiglio, cura da diversi anni su una rivista bimestrale di micologia (f & n) una validissima rubrica di miconomastica relativa ai principali nomi di diversi Generi fungini, con informazioni sulla corretta pronuncia, il percoso storico del nome del fungo trattato, la spiegazione dei vari termini, ecc.

Ennio.

 

 

BOLLETTINO DEL CIRCOLO MICOLOGICO "G. CARINI"

BRESCIA

Anno 1991, N° 22

 

Pag. 3 - L'accentazione dei nomi dei funghi. Criteri, numeri e...curiosità. Giovanni Consiglio

2682 epiteti differenti, tratti da M. Moser, Guida alla Determinazione dei Funghi, vol. 1, Saturnia, trento, 1 edizione 1980, 2 edizione 1986.

 

Altra opera fondamentale per i nomi latini dei funghi.

 

ONOMASTICON MYCOLOGICUM

G. Pace, Piccolo Dizionario delle Denominazioni Internazionali dei Funghi, Priuli & Verlucca editori, Ivrea. 1982.

Modificato da zelindo
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