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Ennio

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  1. Oggi interi tratti di bosco erano letteralmente invasi da questi funghetti molto singolari: Macrotyphula juncea, altezza max 10 cm, spessore 1-2 mm., crescenti su foglie morte a terra.
  2. su un grosso tronco a terra, ormai presente da più anni, questa fruttificazione di Auricolaria mesenterica, sta pian piano degradando il legno per ridurlo a livello di humus.
  3. Alcune foto del boschetto con una fungaia di Agaricus xanthodermus moolto bagnati.
  4. Ciao a tutti, come forse qualcuno avrà visto nell'apposita sezione, nella mia città si sta svolgendo questa mostra di cui allego la locandina. Ogni giorno c'è sempre qualche "anima buona" che porta funghi da ricambiare e riassortire; anche il sottoscritto con il poco tempo a disposizione contribuisce come può. Questa mattina, ho fatto un giretto in un parco a pochi km dalla città (dove vado spesso per studio) e ho trovato con sopresa, una specie che da diversi anni non si faceva più vedere in quel posto: sarà proprio questo l'anno delle G....??? Ennio.
  5. Caro Carletto, durante le lezioni dei corsi per il rilascio del patentino, faccio "annusare" a tutti i corsisti questi Agaricus (quando ne ho la possibilità) senza dire a cosa assomiglia, poi chiedo le loro impressioni; molti dicono che è un cattivo odore, alcuni che sa di medicinali, pochi dicono odore di tintura iodio. Conclusione: occorre anche educare i fungaioli, al corretto riconoscimento di alcuni odori particolari (anche se ogni naso è diverso dall'altro) evidenziando le similitudini con "odori campione" universalmente noti. Es. Lactarius porninsis ha un netto odore di buccia di arancio, come faccio a farlo capire? dico a loro, avete mai provato a sbucciare un arancio con le vostre mani, si?, se poi le annusate, di cosa sanno?, ecco questo è l'odore che ha il L. porninsis. Nel caso specifico dell'Agaricus xanthodermus, faccio notare che l'odore assomiglia a quello dell'inchiostro del calamaio (per chi se lo ricorda) o quello della stilografica o meglio ancora alla tintura di iodio che tutti conoscono. Ennio.
  6. Ciao Stefano, educare i bambini a conoscere ed apprezzare la natura è un impegno che alla lunga paga ampiamente: sicuramente avremo in futuro dei cittadini coscienziosi e rispettosi dell'ambiente. Peccato che spesso i nostra "eredi" passino le loro giornate con la play station anzichè a contatto con la natura!!! Ennio.
  7. 2) altra specie di non facile reperimento: Leucoagaricus croceovelutinus Bon 1976. Sembrano delle piccole Lepiota, si riconoscono facilmente (per chi abbia avuto modo di farlo) per il subitaneo e vistoso arrossamento di ogni parte del carpoforo appena toccata, per poi divenire di un colore bruno scuro. Per curiosità: bagnando i carpofori con l'ammoniaca si ha una reazione rosso-arancio quasi istantanea. PS: chiaramente le foto non sono nell'habitat originale, ma le ho fatte in un giardino vicino alla mostra,
  8. Ciao, come da programma allegato, prosegue regolarmente la mostra sul bosco, i soci si stanno dando da fare per "riassortire" le specie in esposizione (solo 3/4 esemplari per specie) lasciando nel bosco gli esemplari piccoli che serviranno per il fine settimana. Ogni tanto anche qualche altro appassionato cercatore ci porta qualche specie da lui trovata; eccone due veramente interessanti portateci in mattinata. 1) Pleurotus dryinus (Pers.) P. Kumm.1871, cresce sui tronchi di diverse latifoglia anche a discreta altezza, ha un cappello biancastro che si dissocia in squamule o areole con resti di velo bianco al margine, lamelle bianche, molto decorrenti, carne bianca con odore e sapore grato, gambo eccentrico, spesso ritorto. Commestibile solo da giovane, ma da non raccogliere vista la sua rarità.
  9. 10) poco più in la, il posto della Forestale.
  10. 9) vicino a noi, l'angolo dei VV.FF., qui vecchie attrezzature e nuove divise.
  11. 8) nel bosco, la casa di babbo natale, per la gioia dei piccoli 1
  12. 7) l'ingresso alla mostra, ospitata nei locali seminterrati degli antichi forni della citta.
  13. Ciao a tutti, in proseguimento del post iniziale, ecco ora alcune immagini della mostra di quest'anno. 1)
  14. 2) Macrolepiota rhacodes var. bohemica, o Chlorophyllum bunneum, come si dovrebbe chiamare ora; fotografate in boschetto termofilo (lecci, cerri, pini, ecc.) vicino al mare Adriatico. Specie da considerare come tossica.
  15. Ciao a tutti, aggiungo un mio velocissimo contributo (devo andare alla mostra del bosco) su questo argomento. 1) Macrolepiota puellaris, ora Leucoagaricus nympharum, fotografata nei pressi di Pianfelan di Bellamonte (TN) in abetaia.
  16. ormai lo dovreste riconoscere ad occhi chiusi (e naso aperto): Agaricus xanthodermus
  17. ed a seguire, il resto della famigliola ...
  18. Ciao a tutti, dopo tanto disquisire a seguito del post "Agaricus campestris" aperto da telefunghen il 7 novembre (quasi 1200 visite), era inevitabile che trovassi un fungo con ............. il mio nome!!!!!
  19. Ciao a tutti, dopo tanto disquisire a seguito del post "Agaricus campestris" aperto da telefunghen il 7 novembre ( più di 1180 visite), era inevitabile che trovassi un fungo con ..... il mio nome!!!!!
  20. scusa Gianlù, sòccose che capiteno quanno se scrive de prescia, speramo che Sampè nun se la sia presa a mmale!!! Ennio.
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