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cinzia

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Tutti i contenuti di cinzia

  1. In attesa del pranzo, anche gli studiosi mangiano
  2. Sabato scorso con Pino e altri amici di Padova ci siamo recati a Mira (VE) per assistere ad un interessante seminario sui Lactarius, tenuto da Maria Teresa Basso, la maggiore esperta in Italia e una delle maggiori in Europa. Il contesto era idilliaco, Villa Widmann Seriman Foscari Rezzonico, una villa del 700 lungo il fiume Brenta
  3. le foto devono essere inviate ai responsabili che si occupano di inserirle cinzia
  4. Si ma nel mio caso si chiama FATTORE C la foto è fatta con una piccola compatta, la mi avecchia Nicon 4300 in effetti mi ha aiutato il freddo, che la teneva ferma, altrimenti è impossibile e anche i....a andarle vicino. Certo che con una bella reflex e un ottimo zoom si ottengono risultati migliori anche da lontano cinzia
  5. Le vipere, quando incontrano l'uomo, fuggono via il più presto possibile, non hanno nessun interesse a morderti e lo fanno solo quando vengono toccate. Questa l'ho vista passando in bicicletta, mi sono fermata, ho appoggiato la bici, ho tolto lo zaino, cercato la fotocamera, ho dovuto aspettare che si accendesse, cambiare le impostazioni aspettare un momento senza auto in strada..... e lei è sempre rimasta assolutamente immobile. Se fosse stata sveglia alla fine di tutte queste operazioni si sarebbe già trovata a parecchi metri, imboscata nella vegetazione. Era in diapausa temporanea per il freddo. Credimi conosco il caso, quando studiavo ho avuto occasione di collaborare con una troupe della Rai che girava un documentario sulla vipera e ci abbiamo lavorato diversi giorni, un'esperienza indimenticabile, per poterle gestire facilmente per le riprese le tenevamo in un contenitore refrigerato. Se sorprese dal freddo sono costrette ad immobilizzarsi, certo è che si riprendono molto velocemente se messe al sole. Poi perchè odiarli, siamo noi gli intrusi a casa loro. In tanti anni di montagna ho visto innumerevoli biscie di ogni specie, e anche vipere ma non ho mai avuto problemi, una volta soltanto, senza volerlo, ho rischiato davvero. Salivo un sentiero molto ripido e, in un saltino roccioso, ho appoggiato in alto la mano per avere un appiglio più sicuro, completando il passo e alzandomi mi sono trovata davanti a circa mezzo metro dalla faccia e a 30 cm dalla mano un bellissimo esemplare di Vipera berus lungo una sessantina di cm che, solo dopo il mio repentino scatto di arretramento ha pensato bene di allontanarsi, senza fretta e senza crearmi problemi, e la prima cosa che ho pensato, due nanosecondi dopo il mio salto, è stato di prendere la fotocamera in zaino, ahimè senza successo, era già sparita in un buco tra le rocce. Ti faccio inoltre presente che la mortalità per morso di vipera è in Italia praticamente nulla, mentre ogni anno muoiono decine di persone per punture di api e vespe cinzia
  6. Ma giusto per riflettere su queste dicerie! Avete idea di quante centinaia di euro costa un volo lungo pochi minuti in elicottero? Basta questo per capire che è assai improbabile che qualcuno spenda fior di quattrini per scaraventare vipere nei boschi, senza contare che non giureri sull'incolumità delle vipere che si spiaccicano a terra. Se proprio si dovessero combattere i topi basta ricordare che una coppia di rapaci notturni in fase di allevamento prole mangia in una settimana più topi di quanto fa una vipera in un'intera stagione, senza contare che la vipera va in letargo mentre l'allocco caccia tutto l'anno. E poi perchè combattere i topi dei boschi, dove non ci sono ratti, che comunque sono troppo grandi per le vipere, e i topolini selvatici che vivono in ambiente boschivo sono indispendabili per la dispersione dei semi pesanti di moltissimi alberi, castagni faggi e quercie in primis, senza contare la loro importanza nelle catene alimentari. Io su questo ci ho fatto la tesi di laurea. cinzia
  7. si è una mia foto, fatta in un giorno di Maggio di qualche anno fa, lungo la strada che da Schio sale a Santa Caterina un temporale aveva di colpo raffreddato l'aria di divesi gradi e così la piccolina, non più di 30 cm, era imasta un po' addormenata dal freddo. Sapendo che il freddo le imbambola ho osato avvicinarmi fino a 15 cm giusto il tempo di fare la foto, si vede bene che non mi sono soffermata troppo sulla messa a fuoco e sulla profondità di campo cinzia
  8. prova a confrontare la tua leguminosa con Hedysarum coronarium L. che somiglia abbastanza
  9. un trifoglio proprio no perchè le foglie sono distintamente imparipennate con più di tre foglioline. Di più senza altri dettagli io non saprei dire è un gruppo molto difficile quello delle leguminose Cinzia
  10. Qunid nel caso della pinata di Guglielmo restiamo sempre nel campo di due ipotesi egualmente valide, non potendo verificare esattamente questi due caratteri. cinzia
  11. fusto uniformemente peloso, mentre la A. reptans ha i peli su due linee longitudinali
  12. Comunque solamente la visione globale della pianta e le informaziioni precise sulla pelosità del fusto ci potrebbero dare la certezza. Io ho trovato la A. genevensis la scorsa settimana in Trentino, e qui si vede bene che i fusti sono tutti eretti, mentre la A. reptans ha fusti stoloniferi
  13. la A. reptans ha i fusti reptanti m,entre le genevensis ha i fusti eretti cinzia
  14. L'ajuga mi sembrerebbe più la genevensis, aveva fusti stoloniferi o era solamente eretta?
  15. Non l'avevo mai vista prima, non credo sia frequentre al nord essendo pianta di zona mediterranea. E' un'alloctona, originaria del medio oriente e spontaneizzata in Italia. Aveva un vago aspetto da scilla marittima ma a Brescia non poteva certo stare. cinzia
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