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roberto

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  1. il menu comprende oltre che i tordelli, classici versigliesi arrosto e pomodori, formaggio e dolci e vino, bianco e non nero, ma rosso, come dice Don Mario :biggrin: ci fa presto dimenticare la delusione del mattino . . . I paesi di Volegno a sinistra e Pruno a destra, sfumano laggiu in lontananza . . .
  2. purtroppo, lo spazio non è molto, ma sfruttato tutto !!! :biggrin: di fianco alla chiesa . . .
  3. I Tordelli !!! Son stati cotti quasi 5000 tordelli ! Mia sorella in cucina, mio cognato uno degli uomini della neve . . . . . . e noi si magna ! :biggrin:
  4. . . . nel frattempo è arrivata la neve dalla Pania. Portata a spalla dagli Uomini della Neve che nottetempo son saliti fino alle buche dalla neve e che verrà usata alla fine della festa, per allietare grandi e piccini con le granite . . . Giannettaa . . . ho detto alla fine !!! :biggrin:
  5. hanno un suono da corno, che ricorda vagamente un bramito . . .
  6. . . . i giovani butti devono essere in succhio, altrimenti non si sbucciano . . . . Questo non fa testo è stato volutamente provato con uno grosso !
  7. Si tramandano le tradizioni, come la costruzione dei tromboni . . . . . . strumenti a fiato, fatti con la buccia (corteccia) di castagno
  8. . . . lo spiazzo antistante, che sarà occupato dai tavoli . . .
  9. . . . e l'interno del Santuario dedicato a San Leonardo. Si narra che fosse la chiesa di due borghi che sorgevano nei dintorni e che, la tradizione racconta, furono distrutti e rasi al suolo da Castruccio Castracani. Questa terre sono sempre state in contesa tra gli staterelli di Lucca, Pisa, Massa, Firenze e chi più ne ha più ne metta :biggrin: In particolare: Di datazione incerta ma presumibilmente risalente al XI-XII secolo. Il piccolo oratorio romanico, durante la visita pastorale del 1467 viene descritto come “luogo consacrato ma in stato di abbandono” a testimonianza di un origine ben più antica. Dedicato a San Leonardo, uno dei santi maggiormente venerati nel medioevo, considerato il patrono delle partorienti e dei carcerati, per il privilegio concessogli dal re dei Franchi, Clodoveo, di liberare i prigionieri che avesse ritenuto innocenti. L’oratorio era il punto di riferimento dei fedeli delle Casamente e delle Campore, paesi che vennero messi a ferro e fuoco da Castruccio Castracani intorno al 1325, come testimonia una tradizione orale giunta fino a noi, con fondamento storico. Da tempi immemori luogo della festa di San Leonardo che si svolge durante la Pasqua delle Rose (Pentecoste). Luogo antico e mistico dove il paese di Cardoso rinnova annualmente la quasi millenaria tradizione come mirabilmente descritta da Pasquale Ancillotti. “Profumi colori, canto d’uccelli, comitive festanti, banchetti piazzati qua e la sopra cianfrusaglie varie, dolciumi, bibite, gelati, rintocchi giulivi, rovesciati a grappoli sulla folla dalla campanella della chiesetta» erano le componenti che ieri, come oggi, caratterizzano la festa.
  10. lungo il percorso sono state trovate e rese fruibili ai visitatori delle incisioni rupestri. Mentre i ragazzi visitano il sito archeologico, io visito un sito micologico nei pressi :biggrin: Poi, superato l'invaso artificiale, si lascia il comodo sentiero orizzontale, per gli ultimi 15 minuti di salita.
  11. . . . sulla Traccia, Un condotto in muratura, che raccoglie le acque del versante, per convogliarle in un invaso che alimenta un impianto idroelettrico giù a Cardoso
  12. poi ci aspetta un tratto in discreta salita, che ci permette di raggiungere . . .
  13. Alla fontana dell'Orzale, si riempiono le borracce. . .
  14. . . . mentre stiamo per arrivare all'Orzale, in alto si intavede Pruno, luogo di partenza.
  15. si vedono dall'alto le cave di Pietra del Cardoso
  16. . . . prendiamo la deviazione a destra che scende rapidamente verso il Mulino del Frate, un antico mulino ristrutturato ed utilizzato per visite guidate e Didattica Ambientale.
  17. Scendiamo da Pruno, lungo il sentiero che lo collega al borgo dell'Orzale
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