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Ennio chiama e i fungacci rispondono


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Ed eccoci alla consueta gita del primo maggio nella zona del modenese con il mio gruppo micologico.

Siamo stati fortunati perchè la mattina non ha piovuto nonostante il cielo alquanto grigio e quindi abbiamo potuto scorazzare in lungo e in largo a nostro piacimento.

Ecco i primi impavidi cercatori che si avventurano in questi splendidi prati che danno da mangiare alle vacche per la produzione del nostro pregiatissimo parmigiano reggiano.

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Appena entrati troviamo un meraviglioso Leucoagaricus sp. che è in via di determinazione. Qualche idea c’è ma bisogna affidarsi alla microscopia per avere più certezze.

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Il bosco è pieno di amici profumati come la Calocybe gambosa o prugnolo (ex Tricholoma georgii o fungo di S. Giorgio)

 

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Inviato (modificato)

Molto conosciuto come fungo ma non altrettanto conosciuta la Calocybe gambosa forma graveolens o Calocybe graveolens, dal cappello più scuro ocraceo e dal cattivo odore.

Altri in gruppetto e quelli più piccoli rimarranno a rimpinguare cestini altrui

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Modificato da win_67
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Oltre ai funghi anche i fiori.

Il prato era invaso dalla pianta di tarassaco, Taraxacum officinale (dente di leone, soffione o piscialetto), dal suo inconfondibile fiore giallo

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ed anche qualche fiore di cardo selvatico, quale non lo so in quanto come pianta è molto difficile da riconoscere

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Oltre agli amici, il bosco ha qualche nemico come le zecche, di cui una che mi camminava tranquillamente sulla mano e l'ormai conosciutissima vespa cinese Dryocosmus kuriphilus che si sta tentando di debellare con un parassita monofago il Torymus sinesis proprio ghiotto della vespa in questione.

In Giappone sono riusciti, dopo svariati anni, con la mosca giapponese quindi sicuramente un duello tutto orientale all’ultimo colpo di arte marziale.

Questa è la galla prodotta dalla vespa cinese

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Altro fungo primaverile non sempre di facile determinazione confrontandolo con altre specie del suo genere è l’Entoloma sepium, facilmente confondibile con l’Entoloma clypeatus o con l’Entoloma aprile tutti nascenti nello stesso periodo.

L’ Entoloma sepium è distinguibile per un arrossamento dove viene toccato o sfregato, come in foto, nonché ad una reazione positiva verde intensa al reattivo del Guaiaco cosa che non avviene nell’Entoloma clypeatum.

Chi fa micologia e vuole un aiuto nella determinazione del fungo, soprattutto genere Russula, Cortinarius e Lactarius, deve avere con sé circa una decina (fondamentali sono circa la metà) da utilizzare immediatamente nel bosco e annotare il tipo di reazione che si osserva.

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Modificato da win_67
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Altro ritrovamento è stato il Leucoagaricus purpureolilacinus, il nome è chiaramente preso dalle tonalità violacee del cappello soprattutto verso il centro

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Torniamo a funghi più conosciuti dai tanti come quelli del genere Morchella & co passando quindi da funghi della classe basidiomiceti caratterizzata dalla presenza di spore esternamente ad una cellula a forma di clava chiamata basidio alla classe degli ascomiceti, ovvero funghi che si riproducono tramite l’espulsione delle spore da un sacco detto appunto asco.

Nonostante tutti saprete le differenze mi piace puntualizzare su una distinzione che aiuta facilmente nella determinazione immediata del genere.

Come potete vedere dalla foto i tre esemplari hanno un differente attacco del cappello al gambo, cappello detto mitra, non perché come dice qualcuno spara, ma perchè riproduce l’omonimo cappello dei vescovi.

Quindi nel primo caso a sinistra abbiamo una Verpa digitaliformis dove l’attacco mitra gambo è solo nella parte superiore, al centro una Morchella esculenta con la mitra attaccata completamente al gambo ed infine a destra la Mitrophora semilibera con la mitra attaccata solo per metà.

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La ricerca è continuata con il ritrovamento di qualche Macrolepiota mastoidea.

L’umbone del cappello, che ricorda il capezzolo del seno di una donna, nasce appunto dall’intersezione del gambo che spinge nel cappello.

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