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Rassegna Micologica 49^ puntata


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Ciao a tuttti,

come promesso faccio seguire a pochi giorni dalla prima, la seconda parte di questo reportage sui funghi e ambienti del 62° Comitato Scientifico Nazionale dell'AMB, svoltosi nei Colli Euganei (PD) ai primi di novemnbre 2008.

Agaricus moellerianus Bon = A. floccipes, la foto è stata fatta in "laboratorio" in quanto i carpofori provenivano dalla zona di Clusone (BG); si tratta di un Agaricus di medie-grandi dimensioni, a prima vista può essere scambiato con un A, campestris dal portamento molto robusto, ma il gambo sempre cilindrico e un anello che molto presto si riduce ad un piccolo ed esile braccialetto stretto sul gambo, ci aiutano molto nella sua determinazione.

Carne non ingiallente ne arrossante, buon odore fungino, cresce dalla collina fino ad alte quote.

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Nei prati incolti dei colli, un Gasteromycete molto comune in queste zone: Bovista aestivalis (Bonord) Demolulin, carpofori globosi o quasi piriformi di pochi cm di diametro, provvisti di due strati: esoperidio (strato esterno) bianco-grigiastro, endoperidio (strato interno) sottile colore ocra-brunastro, la massa sporale bruno-olivastra contenuta al suo interno (gleba) viene espulsa a maturità tramite una piccolo foro apicale, la parte basale è fissata al terreno tramite un piccolo cordone miceliare nerastro.

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Cyathus striatus (Huds. :Fr.) Willdenow, curioso funghetto dall'ecologia molto particolare.

Inizialmente si presenta cone un piccolo ditale chiuso irto di ciuffi di peli, poi crescendo la parte superiore si apre ma rimane protetta da una membrana bianca finchè il fungo non raggiunge la maturità.

All'interno di questo piccolo calice, ci sono diversi piccolissimi ovetti di forma lenticolare contenenti le spore e collegati alla parete tramite un piccolo filamento elastico (funicolo).

Quando piove e una goccia d'acqua centra in pieno questo calice, produce un "effetto bomba" e questi ovetti vengono proiettati fuori anche a notevole distanza, in modo da disperdere nel terreno circostatante le loro spore.

Tutto il fungo è alto max 3-4 cm e cresce su legno morto o altri detriti legnosi che decompone nutrendosene (in questo caso la crescita su ricci di castagno rappresenta una vera rarità).

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Una vera "chicca" micologica: Favolaschia calocera R. Heim, fungo lignicolo di provenienza equatoriale, venuto da noi a seguito dell'importazione di legname dall'Africa.

Trovato per la 1^ volta qualche anno fà nei dintorni del porto di Genova e portato al C.S. da uno dei partecipanti genovesi.

Fungo dai sgargianti colori aranciati e dall'imenoforo formato da grandi pori, sessile o munito di un piccolo e corto gambo, dimensioni 0,5-4 cm.

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Cosa starà fotografando questo gruppetto di micologi nel bel mezzo del parco cittadino di Abano Terme?,

la risposta alla prossima videata.

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..... Pholiota gummosa (Lasch : Fr.) Singer, anche se qui sembra terricolo, questo fungo cresce su ceppaia o vecchie radici interrate, presenta un cappello bruno-nocciola ornato da numerose squamette caduche, lamelle inizialmente giallo-grigie poi brune, gambo flessuoso, cilndrico, ornato da squame come nel cappello, provvisto di un piccolo anello molto fugace, carne elastico-gommosa, non commestibile.

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La mattina si andava in escursione in gruppetti alla ricerca di funghi, il pomeriggio era dedicato allo studio delle specie trovate, ecco uno scorcio di una delle sale studio; ognuno con il proprio microscopio, il pc. i suoi libri, la digitale, i reagenti chimici, e ..... tanta passione!.

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C'era anche una qualificata rappresentanza dei forum APB + Acta, sicuramente molti di voi riconosceranno alcuni "brutti ceffi", noti per le loro incessanti scorribande alla ricerca di Inocybi, Agaricus, Gasteromyceti (del Sud), Ascomyceti (helvelle e Pezize del Nord), piante e fiori alpini.

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E parlando di Gasteromyceti, eccone uno veramente singolare: Myriostoma coliforme (With. : Pers.) Corda.

Carpofori globosi, prima semiipogei poi affiorantii, esoperidio che si apre a stella in diverse lacinie, endoperidio di 3-5 cm, recante alla sommità alcuni piccoli fori da cui a maturità usciranno le spore e sorretto da diversi peduncoli (cosa unica nel suo Genere).

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Ops!, avevo dimenticato: questa è una delle fungaie in cui abbiamo trovato decine di Agaricus (ancora in fase di studio).

Magari fosse stato così tutto l'anno!!!

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Girando per una pineta, ecco una corticiacea molto poco comune: Leucogyrophana pseudomollusca (Parm.) Parm.

Fungo di pochi millimetri di spessore, "spalmato" sul substrato di crescita consistente in legno morto di conifera, superfice imeniale labirintiforme, arancio vivo con i bordi bianchi e pelosi, carne molle sul fungo fresco, legnosa sul secco.

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Leucogyrophana pseudomollusca: particolare dell'imenoforo.

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Nei castagneti in periodi umidi non è infrequente trovare sui ricci di castagno dell'anno prima, questo piccolo discomycete di pochi mm: Rutstroemia echinophila (Bulliard) Hohnel, molto più raro è invece trovarlo sui frutti di castagna.

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Solo per curiosità vi allego le foto al microscopio degli aschi (contenenti 8 spore) e delle parafisi ingranditi 1000 volte di questa Rutstroemia.

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E per ricordarvi di come possano essere macroscopicamente differenti tra loro, specie apparteneti allo stesso genere, vi mostro una piccola Stropharia molto comune nei prati e radure boschive: Stropharia coronilla (Bull. : Fr.) Quèlet, con il suo bel anellino che a maturità si ricopre di polvere sporale nero-violacea.

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