pino Inviato 15 Aprile 2005 Condividi Inviato 15 Aprile 2005 Ciao a tutti, Mi sono fatto coinvolgere, l’ho fatto molto volentieri, nella sezione Micologia e il suo studio. Mio compito dovrebbe essere quello di impostare un piccolo corso introduttivo. Molte delle cose che scriverò certamente già le conoscete, per averle lette o studiate e magari c’è solo bisogno di riordinare un po’ le idee. Il tema verrà svolto più o meno come già faccio presso il mio gruppo, qualche argomento magari risulterà un po’ ostico ma non impossibile, avete un grosso vantaggio che è l’interesse per la materia che stiamo per affrontare insieme e quindi vedrete che non ci saranno grossi problemi. Come riferimento ho pensato di usare il libro prodotto dal Circolo Micologico “Giovanni Carini” di Brescia - INTRODUZIONE ALLO STUDIO DEI FUNGHI - Non tratterò l’ecologia del bosco perché mi sembrate tutti sufficientemente sensibilizzati sul comportamento che bisogna avere quando si va per boschi. Forse mi sono dilungato troppo quindi iniziamo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 Come si riproducono i funghi? La riproduzione dei funghi avviene attraverso le spore, piccole cellule poste sull’imenio (parte fertile del fungo), le spore sono in grado di germinare. Giunta su uno substrato idoneo la spora germina e produce un filamento che prende il nome di micelio primario, composto da cellule filiformi chiamate ife, questo è la “pianta“ fungo ma in questa fase non è in grado di produrre “frutti”. Perché ci sia una produzione fungina bisogna che si formi un micelio secondario e questo avviene quando due miceli primari, di segno opposto, si incontrano. Adesso lo chiameremo solo micelio il quale continuerà a crescere. Ad estendersi e a produrre carpofori. L’imenoforo si presenta con forme diverse (lamelle, aculei, tubuli) e grazie a questo stratagemma la natura ha aumentato la superficie fertile dei carpofori. vediamo ora un disegno esplicativo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 (modificato) schema Modificato 15 Aprile 2005 da cos Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 E adesso vediamolo dal vero Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 Ho anche parlato di IFE allora vediamole in questa foto al microscopio. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 (modificato) SISTEMI NUTRIZIONALI Sono principalmente tre i sistemi nutrizionali cui sono dediti i macromiceti e, in funzione di questi, vengono generalmente suddivisi in tre gruppi: SAPROFITI: quelli che si nutrono di sostanze organiche senza vita. Questi funghi provvedono alla importantissima funzione di degradazione delle sostanze organiche trasformandole in elementi nutrizionali, sali minerali, acqua ecc., che verranno restituiti al bosco. Ricordiamo tra questi: Lepista nuda, Agaricus campestris, Volvariella speciosa. PARASSITI: sono i funghi che si nutrono a spese di sostanze animali o vegetali vivi. Essi possono rappresentare un serio pericolo per le piante. Funghi parassiti li troviamo tra i generi: Polyporus, agrocybe, armillaria. SIMBIONTI: sono i funghi che conducono una vita di mutuo scambio con altri organismi viventi attraverso il collegamento (micorriza) tra il micelio e le radichette di alberi, cespugli o erbe. Il fungo, attraverso la sua estensione procura alla pianta simbionte maggior quantità di acqua e sali minerali e riceve in cambio zuccheri Ciao. Modificato 15 Aprile 2005 da cos Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 (modificato) Allora inseriamo qualche soggetto dimenticavo di sottolineare che non c'è una separazione netta tra saprofiti e parassiti SAPROFITI Clitocybe gibba Modificato 15 Aprile 2005 da cos Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 Hirneola auricula-judae Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 PARASSITI Laetiporus sulphureus Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 (modificato) Armillaria mellea Modificato 15 Aprile 2005 da cos Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 SIMBIONTI Cantharellus cibarius Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 Russula vesca Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 (modificato) Quandio si studia un carpoforo generalmente si osservano i caratteri anatomici ed i caratteri morfologici ( argomento che affronteremo in un capitolo a parte ) In micologia parlare di anatomia e di ricerca dei caratteri anatomici significa parlare di analisi microscopica. Vediamo gli elementi anatomici fungini maggiormente soggetti all’analisi microscopica: Il principale carattere da prendere in considerazione è costituito dalle spore che sono un elemento basilare per confermare l'analisi macroscopica fatta in precedenza. Delle spore verificheremo la forma, le dimensioni, l’architettura della parete, la presenza del poro germinativo, le ornamentazioni ecc. Modificato 1 Giugno 2005 da cos Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 Collegata all’osservazione delle spore vi è quella degli elementi che portano le spore ovvero i basidi nel caso dei basidiomiceti o aschi nel caso degli ascomiceti. Anche in questo caso si presterà attenzione alla forma e alle dimensioni, ma la caratteristica più saliente si cercherà nella quantità di spore portate da ogni elemento: quattro nei basidi e otto negli aschi; con un numero diverso di spore saremo di fronte ad un carattere importante ai fini della determinazione. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pino Inviato 15 Aprile 2005 Autore Condividi Inviato 15 Aprile 2005 (modificato) Altre peculiarità riscontrabili durante l’indagine microscopica dell’imenio potranno essere i basidi e i cistidi, nei basidiomiceti, e le parafisi negli ascomiceti, a volte di forma molto differenziata e caratteristica. Comunque tutte le zone del fungo offrono caratteri diversi da analizzare come: la trama delle lamelle, la forma e la struttura delle ife, la presenza o meno di setti e di giunti a fibbia. Modificato 1 Giugno 2005 da cos Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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