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Rassegna micologica 24 ^ puntata


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Cari amici,

prosegue con calma, in questo clima torrido, l'illustrazione di specie poco comuni anche per spezzare un pò la "monotomia" di interminabili sequenze prettamente "porcinare" e per invitarvi ancora una volta a "spaziare" nel grande e variegato universo fungino.

Un cordiale saluto a tutti,

Ennio.

 

Cortinarius cinnabarinus Fries, raccolta proveniente dalla val Daone (TN) m. 800 slm in faggeta e abetaia mista.

Come dice il nome, questo bellissimo Cortinarius si presenta interamente con toni rosso cinabro, facilmente riconoscibile già in campo, è un fungo bello ma velenoso.

Colgo l'occasione per ricordare ai neofiti, che all'interno del Genere Cortinarius ci sono le specie più micidiali per l'uomo, quindi attenzione ai funghi con cortina, sporata ruggine e tonalità brunastre, marroni, rossiccie!.

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Modificato da Ennio
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Rassegna 24-2.

Crucibulum laeve (Bulliard) Kambly, reperito a Belmonte Calabro (CS), m. 800 slm, su rametti di nocciolo a terra, in bosco di quercus misto, ottobre 2006.

Curioso fungo dalla forma di un piccolo ditale, che non raggiunge il cm di altezza, ricoperto finchè immaturo da un coperchio "epifragma" che si dissolve a maturità lasciando aperto il piccolo calice contenete diversi ovetti lenticolari pieni di spore.

Ecologia: cresce di preferenza su residui legnosi di conifera, ma anche su altro substrato, in questa raccolta crescevano sia su rametti di nocciolo che su steli di felce aquilina.

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Rassegana 24-3.

Ganoderma lipsiense (Batsch) Atkinson = G. applanatum, raccolta in Contrada Schito, Comune di Treia (MC)m. 260 slm, su ceppaia secolare di pino domestico in un parco privato, novembre 2005.

Grande Polyporacea molto comune tutto l'anno, con crescita pluriannuale durante l'autunno, forma grandi mensole sovrapposte, raggiungendo anche notevoli dimensioni e parecchi anni d'età.

Imenoforo formato da pori bianchi e finissimi, produce una grande quantità di spore rugginose che si depositano caratteristicamente sopra il cappello, carne dura e legnosa (buono per accendere il fuoco).

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Rassegna 24-4.

Dato che molti di voi in questi periodi andranno al mare, ecco una specie facilmente reperibile sui tronchi di vecchi alberi di tamerice (Tamarix gallica) che in genere adornano i viali dei lungomare assieme alle palme.

Inonotus tamaricis (Pat.) Maire: Località San benedetto del Tronto (AP), sul tronco di pianta viva di tamerice, dicembre 2000.

Polyporacea esclusiva di questa specie arborea, ha la superfice superiore del cappello finemente pubescente e di colore arancio-bruno, imenoforo con pori rotondi, giallo-bruni molto fitti.

Anche questa specie, non commestibile per la coriacetà della carne, può raggiungere i 30 cm di diametro.

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Rassegna 24-5.

Lenzites warnieri Dur. & Mont. reperita in Contrada Montanello, Macerata, m. 260 slm, su ceppo secco di acero campestre secolare, marzo 2006.

Altra Polyporacea crescente molto spesso su pioppo, mensoliforme e reniforme, spesso con esemplari sovrapposti, superfice superiore tipicamente bitorzoluta; pur essendo una Polyporacea ha l'imenoforo lamelliforme, anche questa specie non è commestibile ed è di consistenza legnosa.

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Rassegna 24-6.

Lepista caespitosa (Bresadola) Singer, raccolta effettuata sul monte Abuzzago, Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC), (Praco Naz. dei monti Sibillini ) m. 1600 slm, su pendio montano, settembre 2005.

Fungo ubiquitario (trovato anche in un parco privato di pianura) cresce a gruppetti tra l'erba, colore bianco-nocciola, carne con odore +/- farinoso, sapore rancido, le lamelle si staccano facilmente dalla carne del cappello (come in tutte le Lepista). A prima vista può essere scambiata per un Tricholoma o per la Calocybe gambosa; nonostante il sapore è una specie commestibile.

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Rassegna 24-7.

Mycena renati Quelet , raccolta in località Sassotetto, Comune di Sarnano (MC), m. 1300 slm, su tronco di faggio a terra, agosto 2006.

Tra le moltissime Mycena, questa piccola specie si caratterizza per la crescita sempre cespitosa anche a gruppi di molti esemplari, cappello campanulato, rosa-bruno, lamelle bianche con tonalità rosa e filo rossiccio, gambo vitreo, giallo dorato, odore nitroso (di cloro).

Ecologia: su tronchi morti di faggio, non commestibile.

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Rassegna 24-8 fine.

Omphalotus olearius (De Cand. :Fries) Fayod, reperita a Faete (AP), Monti della Laga, m. 800 slm, su ceppaie seminterrate, in bosco di cerro misto, luglio 2002.

Fungo velenoso, conosciuto forse meglio con il vecchio nome di Clitocybe olearia, crescente su ceppaie di varie essenze (a dispetto del nome cresce molto più su Quercus che su Olea, almeno al centro-nord). Cappello imbutiforme a matutità, giallo-arancio, lamelle concolori e nettamente decorrenti, carne tenace e fibrosa, giallo-arancio, odore fungino lieve, crescita spesso cespitosa alla base di alberi morti o ceppaie, molto spesso interrate.

Da non confondere con il Cantharellus cibarius che è terricolo, non ha vere e proprie lamelle e ha un forte e buonissimo odore di pesca matura.

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Modificato da Ennio
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Interessantissima anche questa rassegna Ennio :happybday: ....caspita, a primo acchitto avrei scommesso che quel gruppo di Lepista caespitosa(che fra l'altro non ricordo di aver mai incontrato) riguardasse proprio la Calocybe gambosa...ancora una conferma di come è facile ingannarsi mel mondo variegato dei funghi :biggrin: :happybday:

 

:hug2:

salvo

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Rassegna 24-8 fine.

Omphalotus olearius (De Cand. :Fries) Fayod, reperita a Faete (AP), Monti della Laga, m. 800 slm, su ceppaie seminterrate, in bosco di cerro misto, luglio 2002.

Fungo velenoso, conosciuto forse meglio con il vecchio nome di Clitocybe olearia, crescente su ceppaie di varie essenze (a dispetto del nome cresce molto più su Quercus che su Olea, almeno al centro-nord). Cappello imbutiforme a matutità, giallo-arancio, lamelle concolori e nettamente decorrenti, carne tenace e fibrosa, giallo-arancio, odore fungino lieve, crescita spesso cespitosa alla base di alberi morti o ceppaie, molto spesso interrate.

Da non confondere con il Cantharellus cibarius che è terricolo, non ha vere e proprie lamelle e ha un forte e buonissimo odore di pesca matura.

 

 

Molto bella la foto di questo fungo di cui ho letto qualcosa ma che non ho mai incontrato.

 

Dalle foto che ho visto di questo fungo mi sembra comunque molto improbabile confonderlo con il cibarius :biggrin: .

 

 

Bravo Ennio, tutto interesssante :happybday: :happybday:

 

:hug2: Paolo

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Rassegna 24-6.

Lepista caespitosa (Bresadola) Singer, raccolta effettuata sul monte Abuzzago, Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC), (Praco Naz. dei monti Sibillini ) m. 1600 slm, su pendio montano, settembre 2005.

Fungo ubiquitario (trovato anche in un parco privato di pianura) cresce a gruppetti tra l'erba, colore bianco-nocciola, carne con odore +/- farinoso, sapore rancido, le lamelle si staccano facilmente dalla carne del cappello (come in tutte le Lepista). A prima vista può essere scambiata per un Tricholoma o per la Calocybe gambosa; nonostante il sapore è una specie commestibile.

 

Bravo Ennio

 

come sempre dotte e interessanti le tue rassegne.

La lepista caespitosa non penso di averla mai trovata. Vista la sua somiglianza con la Calocybe gambosa sarebbe utile un confronto tra le due specie. Che ne pensi?

 

:happybday: :bye1: Rossano

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