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lynkos

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  1. Ho potuto vedere queste bellissime foto oggi (mi è tornato l'ADSL ). Al rischio solo di ripetere - peraltro in ritardo - quello che dicono gli altri, complimentissimi! Davvero molto belle, Sarah
  2. Ho visto queste bellissime foto solo oggo (mi è tornato il collegamento ADSL ). Complimenti, ottime macro. Senza di Paolo, posso fare ben poco verso la determinazione e qualsiasi cosa che dico, meglio lasciare a lui la conferma! Comunque, la prima dovrebbe essere un Chrysomelidae, forse (ma MOLTO forse) Cryptocephalus hypochaeridis, mentre numero 3 dovrebbe essere un Cerambycidae, ma più di così per adesso non so dire. Complimenti di nuovo, Sarah
  3. Lo so che è utopia. Lo intendevo nel senso ironico purtroppo, Sarah
  4. Qui però mi riferivo non agli incendi che si fermeranno esclusivamente quando le forze d'ordine riescono a trovare, arrestare e condannare i colpevoli a tutti livelli della filiera, ma all'insensata manomissione dell'ambiente in assenza totale di un piano coerente di gestione. Castelfusano credo che sia un caso del tutto particolare e la risoluzione dei tanti problemi deve essere cercata prima di tutto sul livello politico, altrimenti la distruzione continuerà, Sarah
  5. Ieri mattina ero con mio figlio dall'altra parte della pineta. Stavo dicendo a lui che era un giorno perfetto per gli incendiari - vegetazione secchissima, sole e vento forte dal mare - e in quel momento preciso abbiamo visto fumo che sembrava di venire dalla parte di Via del Circuito. Era questo l'incendio o c'era anche un'altro ieri sera? Non ho avuto il tempo ancora di andare a fare un sopralluogo. Che strazio, Sarah
  6. Nel frattempo, tanto per distrarmi dal lavoro e esercitarmi un po', provo io con alcuni - sempre con tanti dubbi finché non confermato da Paolo: 1) Stenopterus sp. forse S. rufus 5) Lygaeidae, forse Melanocoryphus albomaculatus 6) Direi un Carpocoris. Pensavo all'inizio C. purpureipennis ma guardandolo bene, mi sembra più C. mediterraneus. 7) Difficile da quest'angolatura, ma potrebbe essere Coreus marginatus 8) Direi Polistes, forse gallicus Sarah
  7. Per problemi di collegamento, lavoro e vita in generale, ho visto questo bellissimo post solo adesso. Le foto sono meravigliose, complimenti. Anche a me piace moltissimo quella della cavalletta immersa nelle piante, inquadratura davvero molto carina. Se Paolo non passa, più tardi faccio un tentativo a determinare alcuni, ma sempre con tanti di quei punti interrogativi, se non confermato dal maestro :halla: ! Ti dico subito però che con le cavallette non mi ci trovo. Ce ne sono a miglaia e le trovo sempre molto problematiche, Sarah
  8. Credo che stiamo dicendo più o meno la stessa cosa Paolo. Il valore di Castelfusano non è tanto sul livello naturalistico in quanto tale, ma semplicemente che è tutto quello che c'è in assoluto nella vicinanza. Gran parte della Riserva è ancora, infatti, pineta storica e nessuno sognerebbe (spero) di interferire con quei pini magnifici che ormai sono completamente integrati con la flora più indigena. E' giusto che siano protetti, ma di distruggere zone ampie di piante indigene rigenerate rigogliosamente dopo l'incendio per piantare quantità enormi di pini coltivati in vivaio e che devono essere mantenuti precariamente in vita da interventi di irrigazione costosissimi mi sembra tutt'altra storia. Io sarei in favore di lasciare la natura a "mettere a posto" da sola e da quello che ho potuto vedere a prima mano, farebbe un ottimo lavoro se soltanto lasciata in pace, Sarah
  9. Buteo, è ovvio che sei molto più addentrato di me nella faccenda e mi interessa molto quello che dici. Io però, venuta da fuori e con la mia ordinaria ignoranza, sono sempre più convinta di una cosa... che la natura, se lasciata da sola e protetta dall'abuso, si rigenera, si trova un equilibrio. Forse quell'equilibrio non è quello che vorremmo noi, ma la mia convinzione è che in una riserva naturale dovremmo essere noi al servizio della natura. Non è il nostro ruolo di domarla o plasmarla per conformare ai nostri presupposti, che siano storici, che siano scientifici. Abito qui da un paio di anni solo, ma quando ho cominciato a frequentare Castelfusano, c'erano zone estese devastate dall'incendio, dove l'uomo restauratore non aveva ancora messo piede, in piena rigenerazione rigogliosa con tutte le piante tipiche della macchia mediterranea in buone proporzioni - e anche begli alberetti robusti di Pinus pinea, di cui la presenza è comunque discutibile, se non come dici tu per ragioni storiche (ma poi, si potrebbe anche discutere sui meriti di scegliere come obiettivo del restauro un punto storico e non un altro, 300 anni mi sembrano ben pochi nella storia della natura). L'anno scorso e quest'anno invece, queste zone già ad uno stato avanzato di rigenerazione, sono state devastate un'altra volta per piantare migliaia di piccoli pini, danneggiando irrevocabilmente la vegetazione circostante durante l'intervento e durante le attività seguenti di irrigazione. Per non aggiungere che la maggior parte di questi pini sono già morti. Un'altra zona estesa è stata rasa al suolo per sperimentazione scientifica. Forse anche meritevole nelle interesse della scienza, ma del tutto fuori luogo in un posto talmente piccolo come Castelfusano, dove rappresenta una quota inaccettabilmente grande del superficie disponibile. Per quanto riguarda il diradamento dei pini, pochi metterebbero in discussione il fatto che i pini sono troppi, alcuni come me sarebbero più propensi a lasciare la natura a fare il suo lavoro di selezione naturale, ma l'uomo diventa impaziente davanti a tempi così lunghi, e poi... dov'è il guadagno? Il problema sta nel modo in cui il lavoro viene fatto. Mentre da una parte (zona Via del Lupo, per chi conosce la pineta) degli studi scientifici sono appena iniziati sugli effetti di vari livelli di diradamento, dall'altra, quantità enormi di pini sono già stati tagliati, senza nessuna gestione scientifica dell'intervento e spesso in modo barbaro, recando danni devastanti a zone limitrofi e gli alberi rimasti. Castelfusano ha bisogna di poche cose per riprendersi... Un'ente gestore con niente da guadagnare oltre i finanziamenti normalmente disponibili per gestire una riserva naturale, un bel recinto robusto tutto intorno, un sistema di permessi per entrare e guardie parco motivate e con autorità fattiva. Infine, ha soprattutto bisogno che un concetto fondamentale sia rispettato - che in una riserva naturale, l'uomo è al servizio della natura, non la natura al servizio dell'uomo. Se la volontà politica non è quella, che siamo onesti almeno... richiamiamola un "parco urbano" e smettiamo di prenderci in giro, Sarah
  10. lynkos

    Foto...calde!!!

    Foto meravigliose con tutte le sensazioni d'estate. Mi sembra proprio di sentire il caldo... O potrebbe essere che è caldo anche qui???? Sarah
  11. Aggiungo anche i miei complimenti. Molto carine, soprattutte quelle della vita quotidiana. Avanti con le altre...! Sarah
  12. lynkos

    La solitudine di essere...

    Grazie a tutti per le belle parole e un ringraziamento a Patrizio per il tuo aggiunto. Bella foto di uno degli insetti più difficili di fotografare, e anche un bellissimo luogo. Emana pace, Sarah
  13. lynkos

    La solitudine di essere...

    Un albero Una formica Una chiocciola Buona domenica a tutti , Sarah
  14. Leggendo Patrizio e altre delle risposte, mi è venuta voglia di tradurre per voi un testo che ho scritto in inglese per il mio sito. Gioendo del fatto che esiste nel mondo gente con una sensibilità come la vostra, e scusandomi per la traduzione in italiano fatta al volo, ecco il brano: Tutte le macchine fotografiche e obiettivi capaci di fare bene la macrofotografia dovrebbero essere venduti con un avviso di pericolo in piena vista… ATTENZIONE! La macrofotografia può gravemente cambiare il tuo modo di vedere il mondo! Nel pensiero di molte persone, ci permane l'assunzione quasi involontaria che il mondo era creato con l'uomo al centro e che esiste esclusivamente per lui di godere e sfruttare secondo il suo ogni capriccio e sfizio. Ma quando si comincia a guardare oltre la scala di visione consueta dell'uomo, si rende conto che tutta quella bellezza complessa e mozzafiato non era creata per essere visto attraverso gli occhi degli essere umani, ma invece fa parte di una schema molto più ampia. Questo è vero ad entrambi gli estremi di scala, da quello che è superlativamente grande, tanto da essere apprezzabile solo da un aereo o dallo spazio, fino al minuscolo che diventa tangibile solo attraverso l'obiettivo macro. Perdere te stesso nella geometria infinitamente complessa di un fiore grande solo qualche millimetro, o guardare negli occhi di una mosca minuta o di una "macchina-predatrice" perfetta come la mantide mette le opera dell'uomo nella giusta prospettiva. E a me va benissimo così! Spero di tornare pienamente operativa entro breve (risata amara fuori scena), Sarah
  15. lynkos

    Insettopia

    Un'altra frustrazione, belle foto ma non riesco a vederle bene!! Sono contentissima di vedere quest'invasione di insetti e quando sono di nuovo in piena operazione, aggiungerò anche alcuni dei miei, Sarah
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