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La mia Africa......


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Non ci si possono permettere “costi fuori controllo” .....

Vedete un po’qui :give_rose:

 

Materiali e costi

Tutto il materiale - argilla sabbia ghiaia e pietre per la costruzione - proviene da fuori città

(alcuni materiali si trovano a 25 km) e per questo motivo ha dei costi aggiuntivi di trasporto molto alti.

Un autista con trattore è al lavoro tutto il giorno (due viaggi al dì).

Il cemento ha dei costi altrettanto alti e soprattutto in continua rapida crescita,

a causa della grande domanda di materiale che comincia ad arrivare dal Sudafrica,

che si sta preparando per i mondiali di calcio e chiama quindi cemento da tutta la regione australe.

P. Salutaris ha comunque provveduto all’ordine di adeguato quantitativo in Zambia,

ottenendo un prezzo relativamente buono

(12.500 Tsh contro i circa 16.000 di cui si parlava negli ultimi giorni

e contro i 9000 previsti due anni fa nel computo metrico).

 

........ Perfino l’acqua deve essere pagata, in quanto viene prelevata dall’ospedale e necessita di energia per il pompaggio dal pozzo.

 

......... L’aria al momento è gratis, ma non è detto che rimanga sempre così. :ok:

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Se il problema fondamentale è ora la costruzione dell’edificio,

non si possono dimenticare le attività che ruoteranno attorno al Centro Giovanile. :ok:

 

Una molto importante è quella delle Tecniche di Agroforestry

che inizieranno a prendere forma nel Campo Sperimentale,

parte di primo piano del Progetto Hirumu.

 

Sempre dal diario di Antonella.....

 

........ Campo sperimentale:

Il campo sperimentale non è più l’appezzamento sul fiume

per il quale avevamo presentato un computo metrico ed un rilievo,

perché quello è stato “requisito” dal vescovo per altri scopi.

 

Ero un po’ preoccupata, ma p.Salutaris ci ha assegnato un campo molto più vicino alla parrocchia,

grande circa 20 ettari, dove ora viene coltivato il riso.

 

Sono rimasta molto soddisfatta non solo per il campo,

ma anche perché Salutaris avrebbe intenzione di trasformarlo in un parco cittadino.

Questo mi sembra che sia un buon punto a favore del progetto

perché significa che il nostro lavoro non si esaurirà a fine progetto,

ma potrà essere utile per molto tempo.

 

Si tratta di progettare attività e scelta delle specie in funzione di questo secondo obbiettivo. :0123:

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Altre interessanti “pillole” dei piccoli passi

del nostro lavorare insieme......

 

...... anche a P.Salutaris, ho consegnato semi di Jatropha curcas,

una pianta che permette la produzione di biodiesel in terreni semiaridi

dove non è in concorrenza con produzioni alimentari.

 

I semi mi erano stati dati da P. Remo.

Delle potenzialità di tale produzione avremo modo di discutere in altra sede.

Con gli amici di Kusaidia e con il gruppo di Rovereto ne stiamo già parlando da qualche mese. :ok:

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Se avete voglia e tempo leggetevi anche questi ultimi “pezzi”

del diario di viaggio di Antonella.

 

A me allargano il cuore, :ok: niente di speciale sia chiaro,

ma è sempre così bello vedere come,

nel rapporto diretto con le persone prendono forma i progetti.

 

E lo fanno nella disarmante semplicità della quotidiana concretezza

dove ignoranza e curiosità convivono insieme,

e dove, “tenendosi per mano”......

.......cambiare è possibile. :give_rose: :smilies90:

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Ecco il “primo pezzo”

 

Focolari chiusi

Nel parlare con gli operai del nostro progetto

avevo spiegato anche della nostra intenzione di occuparci del problema del combustibile

e avevo accennato loro dei focolari chiusi.

Dopodichè mi è venuto in mente, vedendoli preparare il pranzo sulle tre solite pietre,

di fare un focolare demo con i mattoni venuti male. :0123:

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........ Purtroppo l’idea mi è venuta solo alla fine e quindi mi sono ridotta l’ultimo giorno.

Mi sono un po’ inventata su due piedi la disposizione dei mattoni

e sono perfino riuscita a combinare insperatamente anche un camino.

 

Non vi mettete a ridere, ma mi ero anche un po’ appellata a S.Antonio,

perché mi sono trovata lì a improvvisare con tutti intorno a guardare.

Poi con un pizzico di fortuna gli operai mi hanno recuperato una piccola rete di ferro

per sostenere il piano cottura, che ho preparato con l’argilla impastata.

 

Ho dato tutte le indicazioni per ultimare l’opera,

ma non sono riuscita a vedere come funzionava e mi dispiace moltissimo.

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Comunque la cosa che mi ha veramente colpito è che erano tutti intorno

a vedere come facevo, :ok: neanche se gli portassi il fuoco, non il focolare.

 

Eppure è gente che capisce bene i disegni, che si sa destreggiare con le costruzioni…..

 

Ad un certo punto arriva un operaio con un ramo piuttosto lungo

e mi guarda con un aria un po’di sfida e mi dice: e adesso come si fa a mettere questo?

 

Non gli passava certo per la testa che si poteva tagliare…. :give_rose:

infatti con le tre pietre il legno lungo viene avvicinato a poco a poco al fuoco

(o messo per traverso) senza bisogno quindi di perder tempo a tagliarlo…

 

Sarei molto curiosa di sapere se hanno poi usato la nuova tecnologia.

Erano molto interessati anche a farlo a casa propria,

la qual cosa sarebbe un buon inizio anche per la nostra seconda parte di programma. :smilies90:

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.....A questo proposito, ho casualmente attaccato bottone per strada con un assistente sociale, tale Samson,

che lavora proprio a Ifakara con persone molto in difficoltà

e che sarebbe pure lui interessato a sistemi di risparmio di combustibile.

 

Anche di lui ho raccolto numero di telefono e indirizzo,

in modo da poterlo contattare quando ritorniamo giù.

 

 

...non ha tutto il gusto del sapere che si allarga e si diffonde ?!! :ok: :give_rose:

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Ancora un’altra “pillola”.

Qui io ci intravedo come, nei rapporti con gli altri,

grattare dietro la scorza della superficialità

fa pensare più in “grande”.

E progettare un cammino condiviso ..... costruito insieme (non imposto) diventa possibile ....

.....insomma disegnare un percorso dove i protagonisti siamo loro e noi,

loro e noi insieme.

 

......Sono poi rientrata a Dar es Salaam,

dove nel corso del classico giro a Mwenge per gli ultimi acquisti,

ho potuto chiacchierare con uno dei venditori di ebano,

che è anche socio di un’associazione che si occupa della protezione dei legni pregiati

e che si è detto molto interessato al nostro lavoro.

 

Si è anche offerto di aiutarci.

 

Ho quindi raccolto il suo indirizzo email e terremo i contatti con lui,

che potrebbe essere di molto aiuto nella scelta delle specie

e forse anche per qualche parte didattica

che metta in relazione il valore del legno con l’attività di artigianato ecc.ecc.

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....Non so quanto potremo effettivamente combinare,

ma il solo gesto così gentile di disponibilità e il suo interesse mi hanno entusiasmato.

 

A me in effetti piace molto chiacchierare con i tanzaniani, perché,

grattata la solita scorza di scarsa produttività,

di spudorato accattonaggio,

di poca affidabilità,

nella quale noi tendiamo velocemente a cristallizzarli,

si trova invece interesse, curiosità, voglia di fare

(nonostante la depressione incombente, perché niente funziona),

semplicità, allegria contagiosa e anche molta fiducia.

 

Come ultimo impegno, nell’atelier dei Tingatinga

ho preso un contatto per far fare eventualmente qualche quadro sul tema della biodiversità,

della difesa dell’ambiente ecc. ecc.

Sarebbe ben bello che anche gli artisti locali potessero partecipare al progetto!

Dovremo stabilire insieme come eventualmente coinvolgerli se anche voi siete d’accordo.

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INCREDIBILEEEE!!!!

 

proprio mentre finivo di scrivere è arrivata una mail di Baba Salutaris !!!

 

 

Eccola ....... è il più bel saluto per tutti noi!!!! :give_rose: :clapping:

 

carissimi amici spero che tutto bene, anche da noi stiamo benissimo. voglio

dare notizie sul lavoro di centro giovanile che abbiamo gia cominciato. il

lavori che abbiamo fato fin ora e' per fondazione, abbiamo fato i scavi,

adesso siamo a meta per fare fondazione spero se tutto va bene finiamo

fondazione al fine di decembre. per mattone, abbiamo gia fato 7'000 mattone

e il lavoro va avanti.

tutto stato cosi bene acausa del vostro contributo che avete dato. spero che

con il vostro aiuto un giorno arriveremo all fine. Dio vi Benedica. ciao

Padre Salutaris

 

:smilies90: :ok:

 

Giuseppe

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Sono sopraffatta ..non trovo le parole, ti dico soltanto che grazie al diario di Antonella ed alle sue foto è stato come "fare un salto" laggiù.

 

Grazie Giuseppe, oggi più che mai orgogliosa di essere in APB :clapping:

 

E il pranzo di Natale si avvicina.... :ok: :give_rose: :smilies90:

 

Un bacio grande e .... a presto a Ravenna :clapping:

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Grazie Giuseppe...

 

Cuore riscaldato...come dice giustamente Roberto...

 

Occhi un po' inumiditi...aggiungo io..

 

Un Abbraccione a te e all'Africa..in attesa di potere fare qualcosa ancora..

 

Giuliano

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