Cascate della Volpara e della Prata

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Ciao a tutti,

mi scuso se ultimamente non sono molto presente in forum ma, purtroppo, ci sono (e ci saranno ) altre cose che mi tengono lontano.

Ad ogni modo ieri sono fuggito per un' escursione faticosa ma affascinante.

All' inizio vedo con piacere che il piccolo torrente porta acqua ( l' estate scorsa era praticamente a secco )

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In lontananza le cime della Laga

 

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Dopo circa 40 min. di cammino, il dubbio, fermarmi alle cascate del Rio Prata o proseguire per un altra ora e mezza.

 

proseguo anche perchè è l' obiettivo che mi ero posto.

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Nella più completa solitudine, l' unico rumore è quello dell' acqua che scorre da mille rivoli ( e anche del mio fiatone ).

Proseguendo si incontra la grotta della Spelonga.

 

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Si arriva alla grotta detta " Fornetto" così chiamata perchè parzialmente chiusa da un forno per la cottura del pane.

 

 

grotta usata fin dai tempi degli antichi romani e poi dai briganti e successivamente dai pastori.

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piccole cascate formate dal Rio d' Imito

 

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è bello vedere come l' acqua sgorga da tutte le parti

 

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All' improvviso il bosco si apre su questi scivoli di arenaria chiamati " Baccili " che servivano anticamente per il trasporto del legname.

 

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Sono ormai prossimo alle cascate della Volpara, caratterizzate da una serie di salti che iniziano a 2000 mt. e finiscono 800 mt. più sotto.

 

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La cima della montagna " Macera della morte " così chiamata perchè fù lo scenario delle guerre combattute tra i Romani e i Piceni.

Anticamente era il confine tra il Regno di Napoli e lo Stato della Chiesa.

Oggi segna il confine tra le Marche, il Lazio e l' Abruzzo.

 

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Sono ormai riposato e pronto per la discesa,

un ultimo sguardo a questo bellissimo paesaggio.

 

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lungo il ritorno mi imbatto in una primula e unica......la

( lo so la battuta fà piangere )

 

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Arrivo al Rio Prata

 

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si iniziano ad intravedere le cascate

 

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