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Cortinarius calochrous


Gaspy

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Specie: Cortinarius –calochrous (Pers.: Fri.) Gray

Basionimo Cortinarius calochrous (Pers.: Fri.) Gray 1821

Sinonimi

Data di ritrovamento 3.10.2007 legit: M. Gasparini

 

Determinatore: B. Gasparini

Note di raccolta:

Luogo di raccolta: Katzlie (Senoseče) Sovenija

Habitat: Quercus pubescens – Castanea sativa

Habitus:

Capp.:Ø 30-60 mm convesso, infine piano, cuticola untuosaocra gialla, liscia

Lamelle fitte, L = 100, 1:1, annesso-smarginate, lilacine

Gambo:.corto, 30 x 10 cilindrico, base con bulbo obliquo

a tazzina, x 27 mm, , marginato dalk velo bianco.

Carne soda, bianca

Odore insignificante, Gusto amarognolo

Reazioni chimiche KOH rosso inchiostro sulla cute, lamelle, carne e base gambo.

Spore Spore ellittiche subamigdaliformi, talvolta fusiformi, verruche piccole fitte non salienti.

8.7-10.1x5.1-6 µm; Q = 1.5-1.9

Imenio: filo fertile con basidi tetrasporici 30-40 x 6,5-9,5µm

Riv. pileico: ixocute con ife filamentose aggrovigliate x 3-4 µm ipodermio indistinto con ife irregolarmente cilindriche parallele x 10-20 µm

Annotazioni:

Il primo punto di discussione se calochrous o callochrous, perché la specie sanzionata dal Fries è callochrous, anche se poi il Fries adotta tale nome ma anche “calochrous.

Ma ben più importanti sono le questioni tassonomiche.

Innanzitutto il gruppo non appartiene ai Phlegmacium.Già l’avevo ipotizzato anni prima in considerazione del tipo di pigmento (sodagnitine) prevalente che non si trova nei Phlegium. Poi il DNA ha consacrato la mia ipotesi. L’ho anche proposto a una nota rivista italiana che ha rifiumactato la mia scelta considerandola tropo all’ avanguardia. Ciò che non sorprende dato che la micologia italiana in Europa è considerata di retroguardia.

Poi c’è la questione delle denominazioni. Il Melot ha fatto d’ogni erba un fascio considerando conspecifici diversi taxa.

Quello che qui vi presento è la specie tipo dati gli elementi elencati dal Fries stipes acyaneus” e “in fagetis” quindi posso a ragione chiamarlo .calochrous.

Il Melot tuttavia distingue due subspecie subspecie calochrous delle latifoglie e subspecie coniferarum delle conifere, suddividendo ulteriormente le sottospecie in varietà. Devo dire che oltre a dati morfologici, le sottospecie differiscono anche per la misura sporale e parzialmente per caratteri macrochimici.

Ma le più recenti analisi molecolari effettuate dallo specialista Frøslev hanno anche dimostrato che il complesso è molto più ampio e che molti più elementi discriminatori devono essere osservati per dare il nome corretto alla specie

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