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Peo

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Risposte pubblicato da Peo

  1. L'autunno fa sul serio, ed il periodo che seguirà sarà all'insegna del "bosco che vai, acquazzone che prendi" :biggrin:

    Inizio Ottobre sarebbe il periodo migliore per gustarsi mele e pere sugli alberi da frutto nei campi di collina.

    Normalmente, la quantità presente sulle piante di questi frutti, è proporzionale a quella dei nostri beneamati nei boschi.

    Ragion per cui, il condizionale usato in precedenza, la dice lunga sull'entità della raccolta Ottobrina sia degli uni che degli altri :fie:

     

     

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    042 di Paolo Albertosi, su Flickr

  2. E poi ci sono questi disgraziati, abbarbicati su pendii umidi e scoscesi di alta quota, assetati d'ombra e di frescura, specie a fine estate.

    Sui sentieri di cinghiali e caprioli, i giganti sono sono tutti coricati a terra, con pezzi sparsi ovunque :fie:

    A me rimangono quelli più piccoli e difficili da raggiungere, da raccogliere con l'imbracatura addosso :biggrin:

     

     

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    040 di Paolo Albertosi, su Flickr

  3. Nel frattempo, nel sottobosco delle faggete di crinale, comincia la fiera dei funghi autunnali: partono dall'alto e poi scendono verso valle col passare delle settimane.

    I colori e le forme sono certamente quanto di più bello si possa trovare in un bosco: famiglie numerose aprono il loro ombrelli sotto le piogge settembrine

     

     

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    039 di Paolo Albertosi, su Flickr

  4. Annate a volte simili, ma mai uguali; troppe le variabili in gioco perchè possano coincidere tutte assieme (magari fosse così facile :biggrin: )

    E' come ascoltare uno spartito che suona sin dalla notte dei tempi senza mai una ripetizione, a cui bisogna cercare di "fare l'orecchio" per intuire la prossima nota

     

     

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    034 di Paolo Albertosi, su Flickr

  5. Ed in armonia sarà più facile liberare i propri pensieri.

    Sarà sufficiente chiudere gli occhi per un attimo per riprendere contatto con le cose che ci hanno reso ciò che siamo: gli insegnamenti dei nostri cari, le parole, i volti sorridenti, i momenti spensierati di quando la vita dava soltanto, senza mai prendersi nulla in cambio.

    Flashbacks che riecheggiano a distanza di anni, avvolti da un alone che annebbia i dettagli più ci si allontana dal presente...

     

     

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    031 di Paolo Albertosi, su Flickr

  6. Ricordi ancor più vivi, complice la lontananza dal caos quotidiano offerta da questi luoghi dove convivono quiete e tempesta, in contatto più forte e diretto con la natura.

    Per chi vuole ascoltare, qui si può udire voce profonda e decisa che reclama rispetto; una voce che impone regole di sopravvivenza scritte da sempre, e che ogni essere ha fatto sue osservandole diligentemente.

    Regole che soltanto la presunzione umana crede di poter giudicare e riscrivere a proprio piacimento, nel costante intento di rendere tutto più conforme alla visione distorta derivante dalla nostra "società moderna", sempre pronta ad "umanizzare" il mondo naturale

     

     

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    029 di Paolo Albertosi, su Flickr

  7. ....con lo sguardo costantemente rivolto alla ricerca della propria isola felice.

    Quell'isola che avresti voluto magari trovare assieme a persone care, e che purtroppo ora non la potranno mai più raggiungere...

    Ricordi "speciali" che intrecciano ricordi "normali"; come grandi alberi secolari, affondano robuste radici nella memoria per non venire estirpati dall'ordinarietà: protagonisti d'eccezione su di un palcoscenico banale...

     

     

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    029 di Paolo Albertosi, su Flickr

  8. Curiosità e piacere della scoperta come miglior carburante (con molti di noi funzionano benissimo anche i funghi :biggrin: )

    Assaporare ogni istante del nostro incedere, senza necessariamente vivere in apprensione per cosa troveremo a destinazione.

    Pronti a cogliere tutto ciò che di buono il nostro tragitto riserverà, collezionando questi frangenti come gemme preziose nello scrigno dei ricordi...

     

     

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    028 di Paolo Albertosi, su Flickr

  9. Nemmeno il tempo di accorgermene, ed un altro sentiero è già lì, ad indicarmi l'ennesimo percorso.

    L'anello di giunzione tra passato e futuro, segno di continuità nello scorrere del tempo, il sentiero.

    Anno dopo anno lo solchiamo con la nostra valigia di ricordi sempre più ingombrante.

    Quasi fosse una metafora di vita: procedendo a vista - poche decine di metri - nel costante intento di scorgere prematuramente ciò che riserverà il futuro.

    Esplorare, in cerca di nuovi emozioni, anche quando ciò comporta sacrificio ed una prospettiva all'orizzonte non proprio invitante....

     

     

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    027 di Paolo Albertosi, su Flickr

  10. Fresche ore rubate al Solleone appena montato in sella.

    La brezza frizzante ed asciutta di crinale accarezza delicatamente il volto: piacevolissimo sollievo da riportare a valle

    La camminata è leggera, di cima in cima riamango ammaliato dagli orizzonti sereni; se potessi fermerei le lancette dell'orologio, ma mi dovrò accontentare come sempre di quanto concesso (l'altra possibilità era togliere la pila :biggrin: )

     

     

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    026-1 di Paolo Albertosi, su Flickr

  11. Il caldo rovente di Luglio mi spinge sulle vie che portano ad alta quota.

    Sentieri che mi ospiteranno in tante occasioni, in funzione di cosa vorrò regalarmi quella giornata, senza necessariamente avere un obiettivo.

    Come in questo caso, quando nonostante i tanti estatini nella faggeta appena sotto al crinale, preferirò raggiungere gli spazi aperti, insolitamente tersi considerato il periodo.

    p.s. nelle faggete mi ci sono tuttavia fiondato il giorno seguente :whistle: :derisive:

     

     

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    026 di Paolo Albertosi, su Flickr

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